Serie TV > Altro
Segui la storia  |       
Autore: ballerina 89    04/04/2020    2 recensioni
[This is us]
Salve a tutti. Questa piccola fanfiction è ambientata nella stagione 4 della serie Tv This is us.
“Cassidy Sharp mi hai stregato... non so come tu te la stia passando adesso ma una cosa è certa: ti voglio nella mia vita e sono disposto a fare carte farse pur di averti.”
Con la promessa di mettersi in contatto l’un l’altra in caso di bisogno, Kevin Pearson e Cassidy Sharp si salutano per riprendere in mano le loro vite a km di distanza. Tutto sembra procedere nel migliore dei modi per alcuni mesi ma poi qualcosa cambia...
cosa succede quando dentro di noi, pur non volendo, scoppia una battaglia tra testa e cuore? Leggete per saperne di più.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV RYAN SHARP.


Ho scelto di mia spontanea volontà di chiedere aiuto a Kevin quando Cassidy è misteriosamente scomparsa ma ora che è nuovamente qui, al sicuro, accanto a me non sopporto più la presenza di quell’uomo. Lo so che è egoistico pensarlo, mi ha dato una grande mano e non posso di certo negarlo, ma sta invadendo il mio campo, si sta prendendo troppe libertà e questo non mi sta affatto bene. Sospettavo che nutrisse dei sentimenti verso di lei, ne ero convintissimo, ma non pensavo che avrebbe avuto il coraggio di dimostrarmelo così apertamente. Credevo che avrebbe fatto finta di nulla in rispetto a me che sono il marito e invece no: ha fatto e sta facendo di tutto per rendersi odioso ai miei occhi e bello ai suoi. Devo dargli atto che se non fosse stato per lui, per il suo sangue freddo nel padroneggiare la situazione, molto probabilmente Cass non sarebbe qui adesso ma questo non significa che tutto gli sia dovuto. Lo ringrazio ci mancherebbe altro, molto probabilmente non smetterò mai di farlo, ma finisce qui. L’entrare in stanza subito dopo di me ad esempio... non avrebbe dovuto farlo, non avrebbe proprio dovuto chiederlo! “Sono Kevin... quel Kevin!”ha esordito davanti al medico... tze... e con questo? Cass lo avrà anche cercato una volta ripreso conoscenza ma non deve necessariamente significare che per lei sia indispensabile! Magari ha ricordato il momento in cui le ha prestato soccorso e voleva semplicemente ringraziarlo. Ma no, certo che no, per lui deve esserci per forza di cose qualcosa sotto, non è possibile secondo la sua testa che lei lo consideri semplicemente un amico. 
Lo guardo osservarla mentre dorme e il mio solo e unico pensiero è quello di scaraventarlo contro il muro e spaccargli la faccia. Purtroppo non posso farlo, passerei dalla parte del torto e non voglio che succeda; posso solo sperare di riuscire a convincerlo a lasciare la città quanto prima. Provo a dirglielo, nel farlo parte della mia gelosia viene fuori, lui risponde di sì, mi assicura che una volta che Cass si sarà rimessa in sesto se ne andrà. Dovrei esserne felice no? Sto per ottenere quello che voglio... e invece no, non posso esserlo perché quella sua affermazione altro non è che una squallida bugia. Non ha nessuna intenzione di andarsene, posso leggerlo chiaramente nei suoi occhi, vuole solo tenermi buono per poter continuare a stare accanto a Cass ora che lei non è ancora cosciente. 
In teoria non dovrei sentirmi minacciato dalla sua presenza, io e Cass agli occhi di tutti siamo tornati ad essere una coppia invidiabile, ma in pratica le cose sono un tantino differenti. Non sempre quello che appare al di fuori corrisponde alla realtà...
Cosa succede? Beh.. diciamo solo che stiamo vivendo una piccola crisi coniugale! È già... una piccola crisi di cui io fino a qualche giorno fa non ne sapevo neanche l’esistenza. Com’è possibile vi chiederete... beh me lo sto chiedendo anche io, non faccio altro che chiedermi in realtà come abbia  fatto ad essere così cieco eppure è  così... non mi sono accorto di nulla quello che mi stava accadendo attorno. Ora finalmente conosco la verità, quella verità che l’ha confinata in questo maledettissimo letto d’ospedale.
Potrei aiutarla ora che conosco la realtà dei fatti ma c’è un’ulteriore ostacolo: per quanto io voglia vederla nuovamente felice non sono in grado di darle quello che vuole. Farlo mi costerebbe troppo e purtroppo non sono pronto a questo. Temporeggio, è l’unica cosa che posso fare, approfitto del fatto che ancora non sia cosciente per elaborare un piano che possa risolvere le cose ma purtroppo il tempo non è dalla mia parte... una sola notte non basta e quando lei riapre gli occhi mi rendo conto che forse è troppo tardi.
Prova a guardarmi negli occhi ma prontamente abbassa lo sguardo. Non sa che sono a conoscenza del suo piccolo segreto ma si vergogna ugualmente per il gesto commesso. Sa di aver commesso un errore e adesso a paura che io possa farle una scenata delle mie. Non lo farò però, non questa volta. Ha sbagliato a lasciarsi andare in quel modo, chi meglio di lei sa che l’alcol non è la soluzione ai problemi, ma so che non lo ha fatto a posta. È stato un momento di debolezza il suo e non ho assolutamente intenzione di condannarla per questo. Posso condannarla invece di non essersi aperta con me, di non avermi reso partecipe di quello che stava succedendo. su quello posso condannarla eccome ma date le circostanze e le sue condizioni di salute non del tutto chiare ancora forse è meglio aspettare. Mi lascio comunque andare a qualche parolina di troppo mentre le parlo, niente di particolarmente pesante ma Kevin mi guarda contrariato comunque. Che accidenti vuole ancora? Non posso più neanche parlare con mia moglie in santa pace? Che nervoso. vorrei uscire da questa stanza e prendere una boccata d’aria... ho bisogno di stare un po’ per conto mio ma non riesco a trovare una buona scusa per uscire. 
  • Vado a chiamare il medico per informarlo che ti sei svegliata! - è Kevin con queste parole a darmi un buon pretesto per uscire e non solo... involontariamente riesce a darmi anche l’idea per un piccolo piano. Per cosa? Beh... per capire quanto sia in realtà irrecuperabile la questione tra me e Cass. 
Propongo a Kevin di fare uno scambio, chiedo a lui di rimanere in stanza con Cassidy mentre io vado ad informare il medico con  la scusa che vorrei anche chiamare mio padre per informarlo della situazione e stabilire un giorno in cui far venire Matty a trovare la sua mamma. Mi guarda un po’ scettico inizialmente, pensa che lo stia prendendo in giro, ma alla parola Matty si convince e accetta di restare in stanza con lei... come se gli dispiacesse poi.  mi allontano di qualche metro, aspetto che si richiuda la porta alle spalle dopodiché inverto la marcia e torno in prossimità della stanza. Andrò più tardi a chiamare il medico, prima voglio ascoltare cosa hanno da dirsi quei due. Voglio proprio vedere se lui avrà le palle per confessarle i suoi sentimenti per lei ma sopratutto voglio conoscere i pensieri di lei in caso lui lo faccia. È umiliante lo so ma ho bisogno di sapere se il gesto commesso l’ha portata ad una decisione. 
Parlano a lungo, o meglio... lui parla a lungo, lei sembra intenzionata a non parlare affatto. È bloccata, piange... non si sente a proprio agio e lui che fa? Continua imperterrito come se nulla fosse andando addirittura a sedersi sul suo letto? Vorrei entrare e interrompere lì la questione ma mi costringo a non farlo. Se qualcuno può farla parlare quel qualcuno è lui lo so... devo pertanto pazientare ancora un po’. Passano buoni dieci minuti ma niente da fare, anche se lei ha iniziato a dire qualcosina sembra non volersi sbilanciare. Dice cose del tipo “ non voglio rovinare gli equilibri che si sono creati” “ho paura di rovinare tutto” e cose bene o male simili. Kevin non capisce a cosa si riferisce Cass, è molto criptica al riguardo ma io so esattamente a cosa si sta riferendo. Spero vivamente di no ma forse sono io che dovrò spiegare a Kevin cosa sta realmente succedendo, ma per scoprirlo non posso continuare a stare qui, dietro una porta, ad origliare come un ladro. Devo affrontare la questione di petto, parlare con mia moglie e farle confessare tutto. Solo in questo modo la situazione, nonché il suo stato mentale, potrà trarre benefici. 
Fermo un’ infermiera lungo il corridoio chiedendole gentilmente di chiamare il medico che ha in cura mia moglie e torno davanti la porta che mi separa dalla verità. Ho un po’ d’ansia sono onesto ma non appena sento Kevin pronunciare quasi un ti amo a Cass irrompo in stanza senza esitazione alcuna. Ora sta decisamente esagerando. Lo guardo ed esprimo solo attraverso il mio sguardo tutta la mia disapprovazione. Gli scoccia il fatto che io sia entrato proprio in quel momento ma pur di non fare sceneggiate, fuori luogo aggiungerei, decide volontariamente di allontanarsi per un po’! Miracolo! A saperlo lì avrei lasciati da soli fin fa subito. 
Osservo mia moglie guardarlo uscire e provo una gelosia assurda, lo so di essere esagerato ma credetemi: i suoi occhi trasmettono tutto quello che la sua bocca al momento non vuole dire. La conosco da più di venti anni ormai, ho imparato a decifrare ogni suo sguardo, gesto e movimento e di conseguenza, sapendo quanto odia i giri di parole, decido di andare dritto al sodo. 
  • Perché non l’hai fermato! - è una domanda retorica la mia ma lei non sembra capirne davvero il senso e rimane a guardarmi perplessa in attesa di delucidazioni. - Se ci tenevi che restasse in stanza perché non glielo hai detto? 
  • Ryan ma... ma cos... cosa....
  • Vorresti dirmi che non è così? - le sorrido per poi andarmi a sedere a pochi metri di distanza da lei - Da quando ci conosciamo io e te è? Si può dire da una vita; va bene che sono un uomo e che ci metto un’eternità per fare o capire le cose ma credi sul serio che non abbia ancora imparato a memoria il tuo vocabolario non verbale? 
  • Stai sbagliando... non... non volevo che rimanesse, al contrario... abbiamo avuto una piccola divergenza di opinioni poco fa. - dice con sincerità - perché pensi che io lo voglia qui? - ignoro questa domanda per il momento ma le confesso di essere a conoscenza del loro piccolo battibecco. 
  • So della vostra piccola divergenza
  • Ah si??? 
  • Ho intrasentito qualcosina da fuori prima di rientrare. - rispondo scrollando le spalle 
  • Hai origliato quindi! 
  • Se ti piace di più come terminologia... si! Ho origliato! - ammetto senza vergogna. Non ero obbligato a confessarglielo ma ho deciso che non voglio più mentire. Farlo non porta mai a nulla di buono e lei ne è la prova vivente. Se non lo avesse fatto ora non sarebbe di certo qui. 
  • E perché lo avresti fatto? cosa pensavi di ottenere? Credevi forse che gli avrei confessato come ho fatto a ridurmi così? 
  • Beh...
  • Pensi sul serio che io preferisca parlare con lui piuttosto che con te? Ryan, Ryan, Ryan... ma come devo fare con te è?  non dirmi sei ancora geloso di lui? - alzo un sopracciglio come a dirle:”non dovrei?” Scuote la testa -  Quante volte devo ripetertelo è?! Non c’è proprio nulla tra di noi, neanche ci vediamo più! 
  • Me lo diresti se ci fosse qualcosa??? Se provassi qualcosa... - vado più nello specifico.
  • Che... cosa.... - non si aspettava di certo quella domanda - pensi che io provi qualcosa per lui? - ride nervosamente - si, riconoscenza! Provo riconoscenza per lui e sai perché? Perché mi ha riportata da te. Mi ha dato il coraggio che mi mancava per affrontare la situazione. Se non fosse stato per lui a quest’ora non saremmo di certo sposati. Dovresti ringraziarlo anche tu non essere geloso e imbruttirlo ogni volta. 
  • Tu sei mia! Non voglio perderti... 
  • e non mi perderai... ora se non ti dispiace vorrei riposare un po’... ho un tremendo cerchio alla testa. - annuisco e dopo averle dato un bacio mi alzo dal letto per permetterle di stare più comoda. Che idiota che sono, dovevo prendere la palla al balzo e confessarle la verità no chiudere l’argomento. Riprenderlo adesso sarà di sicuro più difficile è mi costerà di sicuro anche una discussione.
Inizio a camminare con fare nevrotico per tutta la stanza pensando a come poter rimediare all’errore appena commesso ma non mi viene in mente nulla fin quando non sento delle voci in corridoio e penso al fatto che a momenti arriverà il dottore. Non può mettersi a dormire adesso, deve quantomeno aspettare il suo arrivo e io non posso uscire da questa stanza se prima non le ho confessato la verità. Devo farlo adesso.. ora o mai più. 
  • So quello che è successo! - le dico senza giri di parole avvicinandomi nuovamente al suo letto.
  • Mmmh?!?
  • So cosa ti ha spinto a fare... beh lo sai!! - continuo attirando finalmente la sua attenzione. Si desta dal suo stato di dormiveglia ma non si muove, resta girata su un fianco in attesa di altro. - Perché non me ne hai parlato, perché ti sei tenuta tutto dentro? Capisco che non era affatto un tema facile da affrontare ma... beh sono abbastanza convinto che se ti fossi confidata con me non saresti arrivata fino a questo punto. - niente, ancora nessuna risposta... - Cass, ti prego parlami! Non sono arrabb...
  • Io credo che tu non sappia proprio nulla Ryan e sinceramente il fatto che tu voglia far finta di aver capito chissá quale arcano solo ed esclusivamente per convincermi a parlare di qualcosa che mi fa davvero stare male mi fa solo che incazzare. Non ci vuole una scienza per capire che ho un problema ma un conto è presumere cosa possa esserci dietro e un conto è sapere. Tu non sai nulla di quello che mi succede e sai perché lo so? Perché se così fosse non staresti così tranquillo quindi per favore non venirmi a dire che insieme avremmo potuto risolvere tutto perché non è assolutamente così. Se non te ne ho parlato c’è un motivo: punto primo non volevo allarmarti e punto secondo.... beh.. scusa la franchezza ma non sei riuscito a comprendere il mio stato d’animo dopo l’ultima missione in Vietnam pensa se saresti riuscito a comprendere questo.
  • Tu mi sottovaluti certe volte... - dico per poi prendere una pausa - in teoria non avrei mai creduto neanche io di  riuscire a gestire la situazione nel modo in cui sto facendo, conoscendo il mio carattere e i trascorsi poi... ma ho capito che nella vita c’è di peggio e questo mi ha aiutato e mi sta aiutando ancora tuttora ad elaborare la cosa in maniera differente. Quando gli agenti mi hanno dato conferma che fossi scomparsa ho avuto paura... tanta paura. Paura per me, per Matty, per la nostra splendida famiglia ma sopratutto per te... per l’amore della mia vita. - sembra una sviolinata in perfetto stile ma altro non è che la verità. - Ad incrementare queste paure è stata la comunicazione di un possibile rapimento da parte di truppe nemiche, io...
  • Aspetta.. sospettavate che mi avessero rapita? - sembrava sorpresa dalla cosa.
  • E ti stupisci? Sei un sergente dell’esercito che ha fatto arrabbiare molte persone portando a termine con successo le tue missioni, ti sembra così difficile che qualcuno possa avercela con te? Non sapevo più cosa pensare, siamo arrivati addirittura a mettere i telefoni sotto sorveglianza per un possibile riscatto. 
  • E Matty?!?!?! - come mamma non poteva non preoccuparsi per suo figlio. 
  • A Matty ho pensato io, l’ho mandato qualche giorno da mio padre dicendogli che avevo organizzato una piccola gita romantica per la sua mamma. Ha fatto un po’ di storie agli inizi, voleva venire anche lui, ma poi ha accettato la cosa in cambio di una sorellina o di un fratellino. - ecco questo magari potevo anche evitarlo di dire. - comunque quello che sto cercando di dirti è che ho vissuto giorni di puro terrore, ho temuto di non rivederti più ed è questo mi ha aperto le vedute. 
  • In.. in che senso? -  cambia posizione e si mette seduta sul letto in attesa che continui. Ho finalmente catturato il suo interesse. 
  • Nel senso che non c’è rimedio solo alla morte Cass, tutto il resto si può affrontare, anche la cosa che più ci fa paura. 
  • Stai cercando di convincermi a parlare usando questa scusante? Ho fatto un errore, un grandissimo errore lo so da me ma questo, ma non c’è bisogno che tu venga coinvolto. Come hai detto tu poco fa tutto si supera... lo supererò. 
  • Non ho dubbi che lo supererai, il problema è come lo farai. comunque non volevo convincerti a fare nulla con quelle parole, stavo semplicemente parlando per me... Dopo il primo sopralluogo fatto dagli agenti in casa nostra mi è stato chiesto di dare un’occhiata io stesso per assicurarsi che non mancasse nulla o che non ci fosse qualcosa di anomalo. L’ho fatto, ho iniziato ad ispezionare  casa da cima a fondo tralasciando una sola camera: il tuo ufficio. Non so perché mi sono tenuto a debita distanza, forse perché sapevo che entrando li avrei trovato qualcosa... non lo so, so solo che non trovando nulla ho dovuto farmi forza ed entrare ugualmente e...
  • E hai trovato le bottiglie! - mi anticipa in tutta tranquillità. È arrivato il momento Ryan... digli tutta la verità.
  • Si, ho trovato le bottiglie... 
  • lo sospett...
  • E le mail.... - aggiungo facendola sbiancare. 
  • Che... che mail??? - domanda cercando con tutta se stessa di tenere un certo contengo. L’ho beccata e lei lo sa. 
  • Dai... sai di che mail sto parlando! 
  • Mmmh.. no, ti sbagli, non lo so. - continua a negare. 
  • Ok, te lo dirò io ma ti anticipo che non volevo in alcun modo curiosare tra le tue cose. Sono stato costretto a farlo per via del sospetto di rapimento. Mi hanno messo la pulce nell’orecchio che forse qualcuno sotto mentite spoglie ti avesse raggirata sul web con la scusa del lavoro. Non potevo non controllare questa pista così mi sono imbattuto nella tua posta elettronica personale e... beh... ho letto le mail indirizzate a chi sai tu. - il suo sguardo continuava a far finta di non capire è così decisi di non girarci più attorno. - Ho trovato le mail scritte a Kevin Pearson e mai inviate! - eh si... è questo il grande mistero che mi portò dentro da giorni ed ora agli occhi di tutti voi forse è anche più semplice capire come mai, nonostante io non lo vedessi da mesi, nutro un odio particolarmente profondo nei confronti del signor Pearson. Ho trovato delle mail indirizzate a lui scritte da Cass e fidatevi se vi dico che non sono affatto lettere innocue. C’è di tutto lì sopra, tutti i suoi segreti più profondi e mai confessati. Per giorni mi sono tormentato sul dirglielo o meno, sul decidere se portarmi questo segreto nella tomba o se essere onesto e dirle che sapevo. È stata una scelta difficile e sofferta ma ritengo che un matrimonio non può reggersi su bugie  e di conseguenza gliel’ho detto! Naturalmente lei non si aspettava minimamente una confessione del genere e rimane a fissarmi a bocca aperta non sapendo cos’altro dire... è sconvolta. 
  • io.. ehm.. ecco.. non.. non è che io.... insomma... - non riesce a formulare una frase di senso compiuto, ci prova e ci riprova ma niente... non riesce, l’unica cosa che riesce a fare è scoppiare in lacrime colpevole. - s...sc..scusa.... io.. io...
  • Ehi.... ehi ehi ehi ascoltami - le prendo il viso tra le mani cercando di catturare inutilmente il suo sguardo... non ha il coraggio di guardarmi negli occhi -  non sono qui per farti la paternale Cass! - non mi crede, chi mi crederebbe in realtà conoscendomi? Eppure è la verità, non sono in collera con lei. Sono deluso, dispiaciuto ma non arrabbiato. Non più. Quello che le ho detto prima del grande colpo di scena era vero: l’aver temuto di non rivederla più mi ha fatto rivalutare le mie priorità. La amo, è la mia donna ma non posso essere in collera con lei se non ricambia a piano i miei sentimenti. L’abbraccio, non so cos’altro fare... l’abbraccio e la tengo stretta a me cercando di dimostrarle a gesti quello che non sembra voler capire a parole. - shhhhh è  tutto ok! Calmati adesso... respira... non ti fa bene star così. - la rassicurò disegnandole con la mano dei cerchi lungo la schiena.
  • Io... io.... 
  • Non devi dire nulla adesso, va bene così... voglio solo che tu ti calmi. 
  • N... non... non volevo rov... rovinare la... la nostra fa... famiglia. - riesce a dire tra un singhiozzo e l’altro convinta di aver rovinato tutto. Ve lo giuro, nonostante tutto, nonostante il dolore che provo sia insopportabile, non riesco a vederla così. 
  • Non hai rovinato nulla tesoro, la nostra famiglia resterà in piedi nonostante questo. - sarà vero? Non lo so ma farò tutto ciò che è  in mio potere per far sì che questo sia così. 
  • Mah... 
  • Niente mah... non appena ti sarai ripresa voglio conoscere la risposta di una sola e unica domanda: “perché non me lo hai detto!” - continua a piangere rumorosamente e quando il medico entra in stanza la cosa non si accenna a cambiare. Visitarla è inutile e di conseguenza chiedo al dottore se può concederci ancora un altro paio di minuti. Non è molto convinto, pensa sia io la causa per cui stia così, ma non fa obiezioni e ci concede ancora qualche minuto. 
  • Non... non so come sia successo - esordisce dopo essersi calmata un pochino - è  successo e basta ma non... non è importante. Io non te l’ho detto non perché volessi tenertelo nascosto ma perché... perché ero convinta di sistemare tutto da sola, non volevo allarmarti e farti preoccupare inutilmente.
  • Avresti dovuto condividere questo peso con qualcuno invece... con me in primis... tuo marito. Mi sarei infuriato molto probabilmente ma poi avrei capito... o meglio... me ne sarei fatto una ragione. - dico con onestà - stavi per dirlo a lui ma non a me...
  • Sfogarmi con lui era più semplice o meglio.... scrivere era più semplice ma poi come sai alla fine non ho avuto neanche le palle di inviarle quelle mail.
  • Perché? E Perché dopo la prima mail non inviata hai continuato a scriverne altre anche sapendo che non sarebbero mai giunte a destinazione. 
  • Perché scrivere mi aiutava a liberare la mente. sapevo dentro di me che nessuno avrebbe mai letto quindi ne ho approfittato per liberarmi un po’. Ho creato una sorta di diario in pratica e se hai letto attentamente tutto sai perché non le ho mai inviate. 
  • Vorrei che me lo ricordassi! 
  • Perché sapevo che era sbagliato. Tutto era sbagliato: il sentimento, il momento.... tutto. Se me ne fossi accorta nel nostro periodo di “pausa” allora sarebbe stato differente ma così proprio no. Ho scelto di stare con te, di ricongiungere la nostra famiglia.... non tornerò indietro. Non lo meriti e non lo merita di certo Matty. 
  • Nel nostro periodo di pausa come lo hai chiamato mi sembra che qualcosa tra di voi sia successa.... - eh si. sapevo anche che erano stati a letto insieme. - non hai pensato che forse...
  • Pensavo fosse un errore, ero disperata Ryan,io e te non facevamo altro che litigare e lui.... lui sapeva sempre cosa dire per farmi stare meglio. Non sai quante volte ho sperato che quelle parole venissero pronunciate anche una sola volta da te. - sospira - ma ormai non ha più importanza, te l’ho detto: non tornerò indietro... non regalerò l’ennesima delusione a nostro figlio. È felicissimo da quando sa che siamo tornati insieme, io non voglio...
  • Fare la martire però non lo aiuterà di certo. A lungo andare non pensi che si accorgerà di qualcosa? È piccoletto ma è sveglio e poi...lui è felice se entrambi i suoi genitori lo sono. Se tu non lo sei, io non lo sono e di conseguenza non lo sarà neanche lui. - mi stupisco sempre di più di me stesso. 
  • E cosa dobbiamo fare allora? 
  • Insieme nulla, sei tu che devi fare qualcosa e sai cosa? Devi seguire il tuo cuore. Mi sento un idiota a dirtelo, fosse per me ti terrei per sempre al mio fianco, ma sarei un pessima persona oltre che ad un pessimo esempio per Matty se ignorassi i tuoi sentimenti e ti tenessi legata a me con la forza. Commetterei lo stesso errore che stai commettendo tu ora  facendo finta di nulla e non va bene. Uno di noi deve essere lucido  e capire cosa sia meglio per tutti noi e far finta di nulla non è affatto un bene. - le sorrido per cercare di darle un po’ di coraggio - fidati di me, segui il tuo cuore. 
  • Io non... io non lo so cosa voglio Ryan... sono onestà. Ti amo, ti amo da più di venticinque anni...
  • Però provi qualcosa anche per lui... - abbassa lo sguardo ancora una volta in imbarazzo per la cosa. - Io ormai ti conosco da una vita e penso di conoscerti meglio di quanto tu conosca te stessa. Sai cosa penso? Io credo che tu sappia esattamente cosa vuoi solo che non hai il coraggio di ammetterlo a te stessa...
  • Io...
  • Prenditi del tempo per pensare, parla con lo psicologo che ti metteranno a disposizione se ne senti la necessità.... fai tutto ciò che ti serve per ritrovare te stessa e la tua serenità. Io sarò al tuo fianco sempre e comunque, non ti lascerò mai sola e potrai chiedermi aiuto ogni qual volta vorrai... giorno e notte... 24h no stop. Verrò qui in ospedale ad ogni orario di visita e quando sarai dimessa ti aspetterò a casa a braccia aperte. Sarai tu a prendere la decisione finale e ti prometto che anche se vivremo insieme io resterò al mio posto senza pretendere nulla da te e senza fare nulla che possa confonderti. 
  • Ryan io...
  • Fammi solo un favore: non scegliere la strada più facile solo perché può sembrare la cosa giusta, non scegliere per gratitudine... scegli seguendo il tuo cuore. Preferisco di gran lunga continuare a viverti in assoluta sincerità piuttosto che nella menzogna. - ed ecco che riprende a piangere... è più tranquillo il pianto questa volta ma non appena il medico fa ritorno in stanza e mi chiede gentilmente di uscire ecco che torna ad agitarsi. Non vuole lasciarmi andare, vuole che resti con lei ma il medico non vuole sentire ragioni “tutti fuori”.
  • Devo andare ma non preoccuparti resterò qui in corridoio - le dico baciandole una guancia - torno non appena la visita sarà finita te lo prometto. 
  • Non dire nulla a lui! A Kevin... non voglio che sappia. 
  • Cass...
  • Promettimelo!!!! 
  • Te lo prometto! - la bacio ancora come a volerla rassicurare ed esco. Il peggio è andato ora non mi resta altro che affrontare lui ma credo che rimanderò per il momento. Mi ha fatto promettere di non dire nulla, “ lui non deve sapere” mi ha detto.... chissá, magari per me c’è ancora qualche speranza. 
Come da accordi è proprio fuori la porta ad aspettarmi ma non appena lo raggiungo eccolo che inizia a sparare a zero su di me. Ha intravisto Cass piangere quando sono uscito e naturalmente per lui la colpa del suo pianto non può che essere mia. 
  • Che accidenti le hai detto??? - mi guarda con aria minacciosa - sei idiota o cosa? Sta passando una fase assai delicata, ogni frase sbagliata potrebbe portarla a commettere gesti indicibili e tu che fai? La fai sentire uno schifo? Ma ce l’hai un cervello? 
  • Modera i termini Pearson, non sai quello che dici. 
  • L’ho lasciata che stava bene e ora la trovo così! Di chi pensi che sia la colpa è???? 
  • Tua lurido bastardo! È tua la colpa! - senza esitare un solo secondo di più tirò via dalla tasca posteriore dei pantaloni alcuni fogli che avevo portato con me e glieli sbatto in faccia senza delicatezza alcuna mettendolo davanti alla verità. Sono le mail di Cass quelle che gli ho appena lanciato e lo so che le ho promesso neanche due secondi fa di non dire nulla ma è stato un gesto più forte di me. - Ecco per chi si è quasi ammazzata!!!! 




POV KEVIN PEARSON 
Mi spintona e se ne va lasciandomi in corridoio con numerosi fogli a terra da raccogliere. Me li ha sbattuti in faccia con una cattiveria assurda ma che accidenti sono? “Ecco per chi si è quasi ammazzata” ma chi Cass? Mi affretto a raccogliere ogni singolo foglio e sedendomi sulla prima panchina a disposizione mi metto a leggere. Sono delle mail... delle mai di Cass mai inviate. Leggo il destinatario e per poco non mi prende un colpo: Kevin Pearson! Per mille diavoli... sono per me! 


“Ehi divo di Hollywood, non ci si sente da un po’ non trovi? Come stai? Com’è stato il rientro nella grande metropoli? Ammettilo!!! Ti manca il silenzio della Pennsylvania non è forse così? Beh... posso capirlo 😂
Immagino che ti starai chiedendo il motivo per cui sto scrivendo... beh, non ci crederai ma me lo sto chiedendo anche io! Non lo so in realtà, forse è perché ormai ero abituata alla tua presenza al gruppo di sostegno del giovedì e fa strano non vederti presenziare. 🙄🙄 Non iniziare a vantarti come al tuo solito adesso... lo so che ti stai già pavoneggiando! Parlando di cose serie: Ho risolto tutto con Ryan 😍 siamo tornati ufficialmente insieme e non posso essere più felice di così. Sto continuando comunque ad andare agli incontri e indovina un po’? Dicono che posso iniziare a diminuire le sedute! Sono quasi guarita Kevin! Tutto sta andando nel migliore dei modi.
Ps. Stai continuando ancora a fare colloqui per la potenziale madre di tuo figlio?😅” 



Beh...una mail senza ombra di dubbio positiva. Perché non me l’ha mai inviata? E sopratutto... perché Ryan sembra avercela a morte con me? Non che gli sia mai stato simpatico ma qualcosa mi dice che a causa di queste mail il suo odio nei miei confronti sia un tantino aumentato. Bah... perdersi in chiacchiere non mi aiuterà di certo a capire pertanto giro il foglio e continuo a leggere. 




Ciao Pearson! Lo so che ti stai meravigliando di questa mail inaspettata ma ho bisogno di parlarti. In realtà ho già provato a scriverti giorni fa, niente di particolarmente rilevante: dicevo che tutto stava andando a gonfie vele, che avevo quasi terminato le sedute al gruppo di sostegno e cose di questo genere, ma come avrai capito, visto che non ti è arrivato nulla, non ho avuto il coraggio di premere invio. Immagino tu ti stia chiedendo il perché... beh è semplice: era tutta una menzogna!!! Cioè mi spiego. va tutto bene, non posso di certo lamentarmi: Ryan è fantastico, stiamo ripartendo alla grande e Matty è felicissimo di riaverci tutti sotto lo stesso tetto, il problema è che da qualche giorno a questa parte mi sento strana, malinconica. Non so spiegare la sensazione ma è come se mi mancasse qualcosa e la cosa mi mette giù di morale (no non ci pensare minimamente non sei tu che mi manchi 😝). In più il programma di recupero non è per nulla finito, altra piccola bugia 🤥, anzi l’altro giorno ho quasi litigato con quel cretino dello psicologo: “signora sharp capisco che ha ritrovato la gioia nella sua vita ma non credo sia ancora il tempo di concludere con i nostri incontri. È ancora troppo presto e potrebbe avere una ricaduta.” Una ricaduta? Ma quale ricaduta e ricaduta. io sto benissimo! 
A parte questo, tu come te la passi a Hollywood? Il tato più famoso della tv continua a far strage di cuori?”



Neanche qui nulla di particolarmente rilevante. Dice che si sentiva un po’ giù ma da qui a pensare che sia colpa mia... e poi ha specificato nero su bianco che Ryan andava tutto alla grande quindi perché prendersela con me? Andiamo con la terza mail... ma quante ne ha scritte? 


Ho bisogno di parlare seriamente con qualcuno che mi capisca o potrei esplodere. Ho un problema Kevin... un problema che non credo possa risolversi senza creare casini su casini. Credevo fosse solo una semplice sensazione ma poi... beh poi ho avuto la conferma che avevo ragione. Oggi mi sono imbattuta in qualcosa che mi ha letteralmente fatto battere il cuore. Non in senso positivo...al contrario. il mio cuore ha tremato. Ha tremato per paura e per gelosia. Sono entrata in una consapevolezza tutta nuova, una consapevolezza scomoda... scomodissima, una consapevolezza che mi sta distruggendo dentro. Forse dovrei affidarmi alla riservatezza degli incontri al gruppo di sostegno e confessare... forse devo solo ignorare la cosa. Forse... non lo so, al dire il vero non so neanche perché ti sto scrivendo.” 


Mmm… la cosa inizia a farsi interessante. 


Ero decisa ad entrare e confessare questo macigno che da giorni mi portò dentro ma poi... beh non ho avuto il coraggio e non solo non ho detto nulla ma non sono neanche entrata. Eh già oggi per la prima volta ho saltato un incontro. So già quello che stai pensano: “ ma sei impazzita, hai perso completamente il lume della ragione? Potresti entrare in un circolo vizioso ecc ecc ecc....” stai tranquillo, non succederà nulla di tutto questo. Mi sono semplicemente fatta prendere dall’ansia. Può succedere no? E comunque posso sempre recuperare domani. Hanno messo un gruppo anche il venerdì. Inventerò qualche scuca per cui non sono potuta andare oggi e recupererò domani ma non ti prometto che riuscirò ad aprire completamente e il mio cuore e confessare cosa mi turba. Mi vergogno è questo il problema, in fondo non è nulla che io non possa risolvere da sola. 


Questa cosa non mi piace affatto... prima descrive questo problema come un grande macigno sul cuore e poi lo etichetta considerandolo nulla di grave. È contraddittoria, a tratti molto criptica... la cosa non è affatto positiva. Per non parlare che ha saltato una seduta... no no no non ci siamo! Questo non mi fa star per nulla tranquillo. Saltare una seduta, per vergogna o altro è il primo segno di recessione. La vergogna non dovrebbe proprio esistere arrivati a questo punto, avrebbe dovuto già averla superata da un pezzo. Che ti succede Cass! Cos’é che ti ha sconvolta a tal punto?  Ho paura di continuare a leggere sinceramente ma non posso di certo fermarmi ora... ad un passo dalla verità. 


Stanotte mi sono svegliata in preda ad un attacco di panico. Avevo il cuore che mi batteva all’impazzata, tremavo, avevo caldo mal al tempo stesso sudavo freddo. Volevo chiedere aiuto a Ryan ma poi ho cambiato idea. mi avrebbe chiesto cos’è che mi turba e non voglio dirglielo. Sono scesa in cucina senza svegliarlo, ho aperto il frigorifero per prendere una bottiglia d’acqua e il mio sguardo ha incontrato una bottiglia di birra. Ho lottato contro ogni istinto per non toccarla e alla fine ho vinto io. Ho chiuso il frigo e sono tornata a letto... per circa un’ora, poi sono tornata al piano di sotto ho aperto la bottiglia incriminata e ne ho preso un sorso. Solo un sorso, nulla di più. Che c’è di male a bere un sorso di birra una volta ogni tanto? Credo nulla ma un po’ in colpa mi ci sento lo stesso. Prometto di non farlo più. te lo giuro. 
Ps. Ho lasciato il gruppo di sostegno.



Cass, Cass,Cass.. ma che cazzo hai combinato! Perché? Perché non mi hai chiamato, perché non mi hai inviato prima le altre mail... avrei potuto fermarti, farti ragionare... perché! So già cosa diranno le prossime mail,  no c’è bisogno di un genio o di un ex alcolista per capirlo. Dirá che si è lasciata andare, che ha ripreso a bere e chi più ne ha ne metta. Non può essere altrimenti visto le condizioni in cui l’ho trovata ma il punto principale rimane lo stesso: perché???? Che diavolo è successo di così catastrofico da farla cedere cosi in basso? Sto per scoprirlo a quanto pare, in mano ho gli ultimi duefogli...


Ryan ha espresso il desiderio di volere un altro figlio e ogni giorno non fa altro che propormi nuovamente la cosa. Ho provato a dirgli che non me la sento in questo momento ma lui crede che sia la soluzione a tutti i miei problemi. Sa che mi sento un po’ triste, malinconica... pensa che un figlio mi colmerebbe questo vuoto interiore, ma se solo conoscesse la veritá altro che figlio.... come minimo mi caccerebbe di casa. L’ha fatto in passato no? non vedo perché non dovrebbe farlo adesso quando la situazione è di gran lunga peggiore. Ero bloccata emotivamente la prima volta, l’orrore della guerra mi aveva completamente paralizzata mentre adesso... adesso la guerra non c’entra nulla, i miei problemi sono di natura personale e posso garantirti che per un marito sono anche alquanto difficili da giustificare. So a cosa è dovuto il mio vuoto, sono settimane ormai che faccio i conti con questa nuova realtà ma sto cercando in ogni modo e maniera di reprimere la cosa perché altrimenti so già che sarebbe la fine. Proprio l’altro giorno ho espresso a Ryan il mio desiderio di voler tornare in missione per qualche mese, avrei davvero bisogno di staccare la spina dai miei problemi personali, ma lui non sembra per nulla essere d’accordo. Abbiamo avuto piccolo battibecco proprio per questo ma anche se adesso la situazione si è risolta lui non demorde: non posso partire, quello che posso fare per liberare la mente secondo il suo parere è trovare un hobby. L’ho fatto, ci ho provato, ho ripreso ad andare in palestra ma non ha funzionato e  senza volerlo mi sono ritrovata a praticare il mio vecchio hobby distruttivo.... bere. Sono partita con quel gnocchetto di birra che ti scrissi giorni fa e da lì la cosa è andata sempre a peggiorare: un bicchiere, due, tre... l’intera bottiglia. Ho paura Kevin... una paura fottuta. Non riesco più a fermarmi.”


E ha provato addirittura a darmi la colpa di quanto successo quell’imbecille? Ma le ha lette o no queste mail ? Non c’è una sola parola in queste righe che può essere riconducibile a me, anzi... fa più volte il suo di nome...non il mio quindi perché accusarmi di qualcosa che non ho commesso? Manca ancora un’ultima mail è  vero ma non credo, arrivati a questo punto, che sia risolutiva. Mi affretto a prendere l’ultimo foglio e, al contrario di quello che mi aspettavo, ecco finalmente la verità. 


sono innamorata di te Kevin Pearson! No non sono ubriaca... non ancora almeno, sono lucidissima e pur di rimanerlo, almeno per la durata di questa mail, mi sono chiusa di proposito nel bagno buttando la chiave dalla finestra. Non so ancora cosa mi inventerò con Ryan per spiegargli come ho fatto a restare chiusa dentro se la chiave è misteriosamente scomparsa ma adesso non mi interessa.  Ci penserò a tempo debito. Come ti stavo dicendo, caro il mio Pearson, sono innamorata di te e se dopo tanto ho avuto finalmente il coraggio di confessarti questa atroce e sconvolgente verità è solo perché sono consapevole di essere una gran codarda e di conseguenza so già che non avrò mai le palle di premere invio. Non immagini neanche quante mail ho provato ad inviarti in questo travagliato periodo ma mai fino ad oggi sono riuscita a dirti la verità. Mi sono sempre limitata solo a scrivere le conseguenze a cui ha portato questa cosa ma ora che ho finalmente trovato le parole credo sia il caso di partire dall’inizio. Era solo un sospetto il mio, credo di non essermi mai ripresa del tutto dalla nostra notte trascorsa insieme, ma ho avuto la certezza di quanto detto solo quando mi sono imbattuta in un articolo di giornale che ti ritraeva con quella che è la tua nuova fiamma. Lì la verità è venuta a galla senza grazia alcuna e da allora la mia vita è diventata un inferno. Penso a te ad ogni ora del giorno e della notte, ripenso a tutto quello che abbiamo passato insieme e molte volte mi ritrovo a fantasticare a come sarebbe adesso la mia vita se solo tu non mi avessi lasciata andare. Mi maledico ogni volta che mi ritrovo a pensarti e mentalmente non faccio altro che darmi dell’idiota da sola. Sono sposata cazzo, ho un figlio e un marito a cui pensare e invece mi ritrovo a pensare a te. Pur di rimettere la testa a posto o preso in considerazione l’idea di Ryan di provare a mettere in cantiere un altro bambino ma niente da fare: riesco a pensare a te anche mentre sono in intimità con mio marito e la cosa mi fa paura. È il mio uomo cavolo dovrei desiderare di fare l’amore con lui ad ogni singola ore della giornata e invece mi ritrovo a pensare a te e a quando sarebbe bello se al suo posto a darmi piacere ci fossi tu. Bevo per questo Kevin... bevo per dimenticare, o meglio... bevo per dimenticarti perché dimenticarti è l’unica cosa che posso fare per salvaguardare il mio matrimonio... la mia famiglia. Ryan non si merita affatto tutto questo, sta cercando di rimediare a tutti i suoi errori passati e questo gli fa onore, non voglio deluderlo.  Matty poi... beh lui  ha sofferto tantissimo con la separazione mia e di Ryan in passato e ora che siamo tornati insieme e ha riacquisito la sua spensieratezza non voglio che ritorni a vivere l’incubo già vissuto. L’ho ferito una volta, non voglio farlo ancora. Questa probabilmente sará l’ultima mail che scriverò, anche se non te le invio non posso più continuare a scriverle perché così facendo significherebbe continuare a pensarti e a desiderarti e non posso più farlo. Ho preso la mia decisione ormai, ho fatto la mia scelta e ho scelto la mia famiglia."  


O mio Dio!!!  Questo non me lo aspettavo proprio. È innamorata di me? Cassidy Sharp ha ammesso apertamente di essere innamorata di me?!?! Un sorriso a pieni denti si impossessa del mio viso senza alcun comando ma scompare alla velocità della luce in quanto apprendo che Ryan non aveva poi tutti i torni. È per me che sta così, è per me che è caduta nel baratro ed è per me che si è quasi ammazzata. Certo togliersi la vita non era sua intenzione ma questo non cambia le cose... in parte è colpa mia. Rileggo la mail più è più volte fino quasi ad impararla a memoria. È  come una droga ormai, non posso fare a meno di rileggerla ancora e ancora ma questo non fa altro che accrescere la mia rabbia. Ma perché  diavolo le ho dato ascolto quel giorno?!?! “Vuoi tornare con tuo marito?” le chiesi. “Si!” rispose convinta. “Cacchio ma anche  no! No che non devi tornare con quel pezzente di tuo marito” avrei dovuto gridarle. Avrei dovuto combattere per lei fin da subito, corteggiarla e farla mia. Ne sono sempre stato innamorato ma prima per rispetto ai suoi desideri e poi per coscienza personale non ho mai avuto mai le palle di ammetterlo. Potrei farlo adesso, nessuno me lo impedirebbe visto che lei ricambia i miei stessi sentimenti e chissà potremmo avere finalmente una vita felice insieme... ma no, lei ha scelto la sua famiglia, ha scelto la felicità di Matty e questo significa che rimarrà per sempre nella vita di Ryan e lontano dalla mia. A proposito di Ryan... da quanto accidenti sa tutto questo? Non mi ha più visto da quel giorno della partita di hockey e a quanto pare Cass non gli ha mai fatto il mio nome quindi... come è possibile che ce l’abbia così a morte con me? E perché chiamarmi se nutriva tutto questo rancore? Che sapesse già tutto? Senza neanche accorgermene mi ritrovo giù in cortile dove lo avevo visto scendere. È seduto su una panchina, fissa il vuoto. Lo raggiungo con aria minacciosa più convinto che mai a conoscere la verità. 
  • Da quanto lo sai?!?!? - chiedo senza girarci attorno sventolando quei maledettissimi fogli all’aria.
  • Cosa? Che è tutta colpa tua? - risponde con un’altra domanda evitando di rispondere alla mia.
  • Da quanto lo sai!!!!!!!  - ribadisco alzando il tono della voce e avvicinandomi quando basta da farlo indietreggiare.
  • Da quando ti ho chiamato... - avevo ragione allora... lo ha sempre saputo.
  • SEI UN BASTARDO!!!!! - lo prendo per il bavero della giacca e non contento inizio a spintonarlo più arrabbiato che mai - PERCHÉ NON ME L’HAI DETTO  SUBITO? PERCHÈ MI HAI PRIVATO DELLA VERITÀ?!?!? 
  • A cosa sarebbe servito?  Ti saresti solamente pavoneggiato fino all’inverosimile. - ma guarda che gran faccia tosta.
  • A trovarla per tempo cretino! Ecco a cosa sarebbe servito. Abbiamo perso un giorno intero ad ispezionare posti che se solo avessi saputo non li avrei neanche presi in considerazione. Il lavoro, la palestra, i vari supermercati che mi hai costretto a visitare... sono stati tutti buchi nell’acqua  te ne rendi conto o no? Siamo arrivati per il rotto della cuffia lo sai cosa significa questo? Che ha rischiato di morire perché tu, brutto deficiente, mi hai tenuta nascosta la verità!!!! 
  • Non ha rischiato di morire a causa mia... è colpa tua! - annuisce -  Ha rischiato di morire perché ti conosce!  - Non lo avesse mai detto. Tutta la rabbia repressa in quei giorni e mai manifestata per rispetto a Cassidy viene fuori con un sonoro pugno che colpisce Ryan in pieno viso facendolo cadere a terra. Si alza senza dire una parola, non può di certo darmela vinta, ma inizia a ricambiare il favore. Nel giro di qualche secondo ci  ritroviamo a prenderci a pugni incuranti degli spettatori che ci stanno guardano fino a quando un medico, lo stesso che ha in cura Cass, viene a dividerci rimproverandoci di starci comportando come dei bambini.
  • Ancora voi due? È da questo pomeriggio che vi osservo battibeccare. Ancora una parola fuori posto e potete dire addio alla possibilità di vedere la vostra amica, moglie o chi che sia per tutto il tempo che sarà ricoverata qui. È tutto chiaro? - va via senza aggiungere altro ma non ce ne sarebbe stato comunque bisogno, ha ragione, siamo stati due idioti. Rimaniamo entrambi lì,  seduti sulla panchina, a contemplare il vuoto. Sono solamente le due del pomeriggio, non è  ancora orario di visita. Ognuno di noi è immerso nei suoi pensieri e posso scommettere che come i miei anche quelli di Ryan riguardano Cass. 
  • Che si fa adesso?!? - mi ritrovo a dire ad alta voce senza neanche rendermene conto.
  • Tze... dopo la scenata che hai messo su pretendi anche di avere un dialogo con me? - mmmh... ma perché deve sempre provocarmi.
  • Penso che le nostre divergenze possano passare in secondo piano adesso. Dobbiamo pensare al bene di Cassidy, tua moglie... non so se hai presente. - mi prendo il lusso di sfotterlo. 
  • Non meriteresti neanche di pronunciarlo il suo nome, mah... chissà  che accidenti avrà visto in un soggettone come te. - in me è? E in te? Dovrò chiederle se soffriva di problemi di vista da adolescente. - comunque per la cronaca sono giorni che  sto pensando al suo bene e prima che venissi qui con l’intento di spaccarmi la faccia avevo anche trovato una sottospecie di soluzione. Sono sicuro che ti sarebbe piaciuta ma non lo so più se adesso mi va ancora di portare avanti la mia idea. 
  • Che c’è, ti metti a fare la vittima adesso?  Non credi sia stata una reazione giustificata la mia visto che mi hai tenuto all’oscuro di una cosa del genere? Di che cosa avevi paura? Temevi forse che te l’avrei portata via? 
  • Non ti rispondo neanche guarda. - Torniamo ad ignorarci per un po’ ma poi la mia curiosità cresce a tal punto che non posso più trattenerla.  Voglio capire a che accidenti si riferiva prima quando ha parlato di avere un’idea su come aiutarla.  
  • Senti, siamo partiti entrambi con il piede sbagliato e per quanto mi riguarda ammetto di non averti reso la vita facile. Solo adesso che so che eri già a conoscenza dei fatti capisco che la mia presenza deve essere stata abbastanza  dura da accettare... io al tuo posto non so non so se sarei riuscito a trattenermi. 
  • Non mi sono trattenuto infatti... se ben ti ricordi ti ho dato un pugno in pieno viso non appena ti ho visto. Non era a causa della discussione che stavamo avendo in quel momento, a dire il vero non ricordo neanche di cosa stavamo parlando, il pugno era dovuto al fatto che te la fossi portata al letto. Ti sei portato a letto una donna sposata... la mia donna. - sottolinea ancora piccato. 
  • Non stavate insieme e di sicuro non l’ho voluto solo io. 
  • Stava passando una situazione particolarmente difficile... non era lucida, non avresti dovuto approfittarne. 
  • Guarda che....
  • Alt! Basta! Non  voglio più tornare su questo argomento. - mi fissa con aria minacciosa - Non mi stai affatto simpatico Kevin e mai lo sarai ma hai ragione su una cosa: il bene di Cass sopra ogni cosa. 
  • Quindi vuoi dirmi a cosa hai pensato? - non volevo più girarci attorno, volevo conoscere la sua idea. 
  • Quando prima sono andato via con la scusa di chiamare il medico e vi ho lasciato da soli non sono andato dal medico.  Sono rimasto dietro la porta e... beh... non ne vado fiero ma vi ho spiati. Ero curioso di capire se sarebbe riuscita a confessarti tutto guardandoti negli occhi.  
  • Beh... Non l’ha fatto.
  • Già ma tu non hai di certo perso tempo... stavi per farlo al suo posto. - e l’avrei fatto se solo non mi avesse interrotto. 
  • Credo che il tuo fosse pessimo tempismo invece lo hai fatto di proposito ad interrompermi... - sorrido  ironico - non posso di certo biasimarti però, avrei fatto lo stesso.
  • Non ti ho interrotto perché mi andava di farlo o perché volevo farti un torto. In altre occasioni lo avrei anche fatto, ma non oggi. Ti ho interrotto per un motivo in particolare ed è quello per cui combatto da giorni. Amo Cassidy più di ogni altra cosa al mondo dopo mio figlio e non ho di certo smesso di amarla a causa di quelle mail o di quel maledetto articolo di giornale che l’ha riportata a te. No affatto... semmai il contrario. È lei che non mi ama più come prima, si è invaghita di te Dio solo sa come  ma nonostante tutto sarebbe disposta a passare sopra i suoi sentimenti e restare con me per tenere unita la la nostra famiglia. Lo ha scritto nero su bianco e per questo potrei benissimo dormire su sette cuscini, ma non ci riesco... sapere che sta facendo qualcosa che rende lei in primis infelice non mi va giù . Ti ho interrotto perché volevo avere un colloquio con lei prima che tu le confessassi qualsiasi cosa. Volevo guardarla negli occhi e dirle che sapevo tutto. Volevo che mi guardasse e mi confessasse la realtà.- cavolo questo non me lo aspettavo. Non commento, non so proprio cosa dire in realtà, mi limito a lasciarlo continuare  - Abbiamo avuto una bella chiacchierata, si è finalmente sfogata ed è per questo che l’hai vista in lacrime. Non si sente a suo agio con questa situazione e non sa bene come comportarsi. - sospira e prende una pausa. - Le ho suggerito di prendersi del tempo per pensare, di scegliere in base al suo cuore e non in base a me o a Matty. Nostro figlio stará bene in ogni caso anzi.. stará bene solo se lei starà bene. - caro Ryan ,mi stupisci sempre di più.
  • È un ragionamento che non fa una piega il tuo. Mi stupisc...
  • Aspetta però, non fraintendermi, con questo sappi che non te la sto cedendo! Continuerò a combattere per lei ma sopratutto  continuerò ad essere suo marito fin  quando non sarà lei a cambiare opinione. Fino ad allora vorrei che restassi al tuo posto. In rispetto a quella che per il momento è la sua famiglia e in rispetto a lei. - mmmh...su  questo non sono d’accordo e non aspetto neanche un secondo a farglielo presente.
  • Ti fa davvero onore tutto quello che hai detto ma sull’ultimo punto... beh... vorrei quantomeno parlarle anche io e dirle cosa ne penso. Voglio come te che pensi in tutta autonomia ma voglio che sappia comunque i miei sentimenti. Non voglio che li reprima  solo per paura di non essere ricambiata.
  • Mi dispiace ma devo insistere... non voglio che tu gli dica nulla ma non per quello che pensi tu. Non ho paura che tu le confessi i tuoi sentimenti: anche le pareti della stanza in cui si trova lo avranno capito ormai... no, non è per questo. La verità è che mi ha supplicato di non dirti nulla e me l’ha fatto promettere. Non sono riuscito a mantenere la promessa fatta purtroppo, ero troppo agitato e tu continuavi ad incolparmi, ma ora che lo sai spero che ti schiererai dalla mia parte e manterrai la più assoluta riservatezza in rispetto a quello che è  il suo desiderio. - continua a non piacermi la cosa ma se è la sua volontà , la volontà di Cass intendo, non posso di certo oppormi. A quanto pare dovrò farmi  da parte ancora una volta ma questo non vuol dire nulla, anzi... i giochi iniziano ora... la sfiga inizia ora.  In  questo lungo periodo di convalescenza Cass si troverà a fare i conti con l’ennesima  battaglia della sua vita  ma questa volta sarà una battaglia differente...  in campo non ci saranno le consuete truppe nemiche ma bensì testa e cuore.  Sarà dura per lei, lo sarà per tutti noi ma sono convinto che sceglierà la cosa giusta e alla fine l’amore come sempre trionferà . 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: ballerina 89