Serie TV > La casa di carta
Ricorda la storia  |      
Autore: Fandoms_Are_Life    05/04/2020    3 recensioni
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir.
[MEGA SPOILER!S4]
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
[Tributo a Nairobi]
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Goodbye Beautiful

Helsinki guarda Nairobi camminare verso di loro, spaventata ma salva. Le sorride, si prepara ad abbracciarla, a chiederle scusa per non averla protetta.
Poi quel bastardo, quel figlio di puttana di Gandía la chiama. Lei si gira, e lui le spara.
E a quel punto Helsinki urla.
Urla un nome di città, un nome falso che però significa famiglia per lui. Urla e corre verso di lei, abbandonando l’arma che si portava appresso per difenderla. Non è servita. Niente è servito.
Si inginocchia accanto a Nairobi, le prende la testa tra le mani, osserva i suoi occhi vitrei.
Non smette mai di urlare il suo nome.

 

Una mattina mi sono alzato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Una mattina mi sono alzato
E ho trovato l’invasor

 

Denver smette di respirare nel momento in cui sente partire il colpo. La testa di Nairobi fa uno scatto all’indietro, poi le sue ginocchia cedono e crolla riversa sul pavimento. Sotto di lei si forma una pozza di sangue.
Denver non pensa più, e comincia a correre. C’è solo Gandía nel suo campo visivo: Gandía, che ha ucciso Nairobi, che ha ucciso la sua amica.
Afferra la granata che teneva con sé e corre sempre più veloce. Non lo perde di vista neanche per un istante, quel maledetto pezzo di merda, e quando lo vede cercare rifugio in un’altra stanza gliela lancia dietro, sperando che muoia, che si disintegri, che insieme a lui scompaia ciò che ha fatto.
Crolla a terra, Denver, e ricomincia a pensare e allora le lacrime scorrono sempre più veloci.
Nairobi è morta.

 

O partigiano, portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano, portami via
Che mi sento di morir

 

L’ultima volta che Palermo ha pianto è stata quando ha saputo della morte di Berlino. Non pensava che qualcos’altro fosse in grado di dilaniarlo dall’interno come quella notizia, eppure…
Eppure davanti a lui c’è Nairobi, distesa a terra, con un buco in fronte. E Palermo non riesce a smettere di tremare.
Singhiozza come un bambino, stringendo a sé il fucile e crollando in ginocchio. La fissa con l’unico occhio buono che gli rimane e sente i conati di vomito alla base della gola.
Perché, perché, perché lei?
Lei che è sempre stata l’unica davvero in grado di tenergli testa, lei che aveva capito la verità fin da subito, lei che era stata l’ultima persona ad aver visto vivo Berlino. Lei che era sua amica.
E mentre piange disperato, non riuscendo a trovare il coraggio di avvicinarsi al suo corpo, il volto di Andrés gli appare vivido nella mente.
Mi dispiace, amico mio: non sono riuscito a proteggerla.

 

E se io muoio da partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir

 

Bogotà fissa confuso la scena davanti a lui. Quella non può essere Nairobi. La sua Nairobi, così bella e forte e viva…
Quello non può essere il suo cadavere. Semplicemente non può.
Muove un passo incerto nella sua direzione, ed è a quel punto che si accorge delle urla tutte attorno a lui. È a quel punto che si accorge che anche lui sta urlando.
Allora corre, corre fino a quando non crolla in ginocchio accanto a lei e la guarda dritta negli occhi. E non vede niente.
Le tocca il viso, le braccia, le mani, le labbra. Ricorda com’è stato baciarla, appena poche ore prima, e adesso si rende conto che non potrà farlo mai più.
Il cuore gli si spezza e non ci sarà mai più nulla in grado di riaggiustarlo.
 

E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E seppellire lassù in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior

 

Rio sente freddo. Un freddo innaturale, che gli paralizza gambe e braccia e gli blocca la respirazione. Un freddo terribilmente simile a quello che provava quando lo torturavano.
Nairobi è lì, davanti a lui, con le braccia spalancate. Si ricorda di quando è entrato nella Banca di Spagna, solo pochi giorni prima, per ricongiungersi con i suoi compagni. Sente di nuovo sulla sua pelle la stretta calorosa con cui lei lo ha accolto e desidera solo provare di nuovo quella sensazione.
Ma non può. Non potrà mai più.
Nairobi è morta perché Gandía l’ha uccisa. Gandía l’ha uccisa perché Rio non gli ha sparato quando lo ha visto fuggire.
Nairobi è morta per colpa sua.

 

Tutte le genti che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Tutte le genti che passeranno
Mi diranno che bel fior

 

Stoccolma piange e si sente inutile, oh, così inutile.
Nairobi, la sua amica, una delle poche ragazze con cui condivideva quella vita così spericolata, è morta senza che lei avesse potuto fare nulla per impedirlo.
L’ha vista cadere senza emettere un suono. L’ha osservata accasciarsi al suolo mentre una pozza di sangue le si formava sotto la testa. L’ha guardata morire.
Si lancia verso il suo corpo: non sa perché, forse vuole solo starle vicino. Come ci si comporta in queste situazioni? Cosa si fa quando un membro della tua famiglia muore davanti a te in maniera così violenta?
Adesso è seduta vicino a Nairobi e il dolore che prova aumenta di secondo in secondo. Perché ha visto i suoi occhi. Perché ha capito che è finita.
Perché adesso niente sarà più come prima.

 

E questo è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E questo è il fiore del partigiano
Morto per la libertà

 

Quando il Professore sente le parole di Palermo, qualcosa dentro di lui si spezza per sempre.
Nairobi. Nairobi che aveva sempre seguito i suoi piani, Nairobi e la sua allegria contagiosa, Nairobi e la sua storia difficile, Nairobi che gli aveva chiesto un figlio perché voleva disperatamente essere madre.
Nairobi, che adesso non c’è più.
E allora serra la mandibola, il Professore, e l’odio si insedia nel suo cuore ancora più a fondo di prima. La guerra che si apprestano a combattere deve essere vinta a qualsiasi costo.
Per Nairobi.

 

E questo è il fiore del partigiano
Morto per la libertà

 

A Tokyo basta una sola occhiata per capirlo. Lo sguardo che le rivolge Rio le dice tutto quello che c’è da sapere.
Si abbandona contro il muro mentre singhiozzi violenti la scuotono dall’interno, perché quella fottuta rapina l’ha voluta lei per salvare il ragazzo che ama e adesso ha perso sua sorella. La vita è una gran puttana, e Tokyo ha voglia di urlarlo al mondo. Ma prima…
Prima deve trovare Gandía. Prima deve trovarlo e crivellarlo di colpi fino a farlo dissanguare. Prima lo deve distruggere.
Solo dopo avrà il tempo di piangere Nairobi. Prima, deve vendicarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti!
Onestamente, sono ancora emotivamente distrutta per la quarta serie. Non ho molto da dire in queste note. La fanfiction mi è uscita quasi di getto, un tributo al personaggio che mi ha conquistato in così poco tempo e la cui morte mi ha devastato come mai pensavo potesse accadere.
Spero che vi sia piaciuto.
Baci da Fandoms_Are_Life.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La casa di carta / Vai alla pagina dell'autore: Fandoms_Are_Life