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Autore: Meissa    07/08/2009    7 recensioni
[Chuck/Blair] Spoiler! Ambientata dopo la 2x25, un semplice risveglio.
“Resta qui,” mormora Chuck abbracciandola per la vita e trattenendola, le palpebre socchiuse.
[...] Blair si morde un labbro indecisa, poi richiude gli occhi, rassegnata.
“Solo per questa volta, Chuck,” acconsente, risistemandosi meglio sotto le lenzuola.
“Lo hai detto anche l’altro giorno e la settimana scorsa,” mormora Chuck al suo orecchio.
[...] “Sono ancora in tempo per andarmene, ti avviso,” minaccia, percependo la vacuità delle proprie parole.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ambientata dopo la 2x25, momento estivo quando i due si trovano ancora -o sono tornati?- nell'Upper East Side.

MATTINA


Blair fa una smorfia guardando l’orologio, le nove e trentacinque. Ha messo la sveglia alle otto, ma ha rimandato il momento di alzarsi, e non solo a causa della presenza fisica al suo fianco.
È straordinariamente rilassante restare con Chuck per ore sotto le lenzuola anche se il sole è già alto, anche se lei è sveglia e lui dorme, è piacevole sentire il suo respiro leggero solleticarle la spalla o il collo, o sentirlo trasformarsi in un mormorio sul cuscino; è inebriante, come non avrebbe mai creduto, sapere di averlo lì, le sue dita che le sfiorano un fianco, la mano che la tiene più vicina a lui, quasi per non lasciarla andar via, i piedi freddi che si sfiorano durante la notte svegliandola; la rilassa guardarlo al mattino mentre dorme, senza pose e sorrisi beffardi, sguardi sprezzanti e battute al vetriolo.
Lei ama tutto questo di Chuck, ama le sue labbra sulle proprie, il sarcasmo gratuito e i suoi modi di fare arroganti, la sensazione della pelle che brucia sotto le sue dita, la rabbia contenuta e mal dissimulata se qualcuno le si avvicina troppo, ma è meraviglioso vederlo vulnerabile, umano, fragile in quel sorriso inconscio. Non è il Chuck disperato che si le si è mostrato dopo la morte di Bart, ma è meno artificioso e più naturale del solito, anche se sa che non lei assume un comportamento diverso da quello che tiene con chiunque altro. È sempre Chuck, con le loro litigate assurde e i battibecchi senza senso, il sesso in limousine e l’aria che si scalda quando sono vicini, perché non è possibile staccarsi l’una dall’altro per nemmeno un istante, ma è anche il Chuck che le ha detto ti amo anch’io in una strada di New York, dopo più di un anno che aspettava quelle parole e due rifiuti, vincendo la sua classica incapacità di comunicare i propri sentimenti alla persona giusta, come ha detto lei stessa a Serena nemmeno un mese prima.
Sorride e si solleva appena, a malincuore, getta a Chuck un’ultima occhiata prima di prepararsi e andare all’aperitivo a cui parteciperà anche sua madre, che sarà felice della sua presenza, visto che è riuscita a schivare i due precedenti.
“Resta qui,” mormora Chuck abbracciandola per la vita e trattenendola, le palpebre socchiuse.
“È tardi, devo prepararmi, devo essere lì alle undici,” risponde lei, improvvisamente sveglia.
“Ci tieni così tanto ad andare a un aperitivo di vecchie signore con amanti di vent’anni più giovani?” ribatte senza spostare la mano.
“Ne abbiamo già saltati due,” protesta Blair.
“Perché sono noiosi,” le fa presente Chuck. “Dai, resta qui…”
Blair si morde un labbro indecisa, poi richiude gli occhi, rassegnata.
“Solo per questa volta, Chuck,” acconsente, risistemandosi meglio sotto le lenzuola.
“Lo hai detto anche l’altro giorno e la settimana scorsa,” mormora Chuck al suo orecchio.
Blair sente un fremito percorrerla, la sensazione di galleggiare nel vuoto che la coglie di nuovo impreparata.
“Sono ancora in tempo per andarmene, ti avviso,” minaccia, percependo la vacuità delle proprie parole.
Chuck ride, divertito, sfrega appena le labbra contro la sua spalla, poi deposita un bacio alla base del collo e resta abbracciato a lei; Blair sente il sorriso di Chuck sulla sua pelle e sorride a sua volta, inspiegabilmente.






Ditemi come si fa a non amarli. Sono così… dolci. Dovrei vergognarmi di averla scritta, perché mi tocca dire che è melensa, e dire sono solita schivare come la peste smancerie e sdolcinerie varie, eppure ci sono cascata anche io. La sola ragione per cui mi sento in parte giustificata è che tutto è una sensazione di Blair, un suo viaggio mentale, non gli dice nulla di nulla. Anche perché altrimenti Chuck glielo rinfaccerebbe a vita, un ti amo a stagione per questi due mi sembra abbastanza.
Quindi, davvero, perdonate la mia stupidità.
Ahem, ringrazio chi ha accolto The Bitch is Back, e informo che risponderò ai commenti quando aggiungerò il prossimo capitolo, perché –fatevi coraggio, su- ho preso la decisione di trasformarla in una raccolta. Ahivoi!
Alla prossima!
Meissa
   
 
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