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Autore: Matthw883    05/04/2020    0 recensioni
Victoria e Jessica stanno per sposarsi, ma agli invitati del matrimonio manca una persona, il fratello di Jessica, Matthew, lei non lo vuole al matrimonio e lui non vuole andarci a causa di vecchi rancori tra la famiglia. Victoria non vuole che la sua futura famiglia sia divisa al suo matrimonio, cosi farà di tutto per scoprire cosa è accaduto nella famiglia della sua fidanzata e cercherà di porvi rimedio, per far ciò è disposta anche ad andare nella città di New York.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO  3   “LA FESTA "
 


Dopo aver fatto accomodare Victoria sulla poltrona Matthew le chiese:
-Allora di che colore li vogliamo fare questi capelli ?-
Victoria prese un mano una boccetta con la tintura del colore desiderato e disse:
-Mi piacerebbero molto di colore rosso, questo rosso per l'esattezza.-
-Va bene.-
Matthew si mise subito al avoro per preparare la tintura dei capelli e intanto Victoria cominciò fargli qualche domanda per conoscerlo meglio:
-Il suo è proprio un bel negozio, lo sa signor Matthew ? E' così piacevolmente retrò.-
-Lo so, lo so, me lo dicono in molti, comunque non mi chiami signore, fa tanto da vecchio. Dammi del tu.-
-Soltanto se la smette di chiamarmi signorina, il mio nome è Victoria, Victoria Eliazabeth Pearson.-
-D'accordo Victoria, che cosa ti porta qui ? Non mi sembra di averti mai vista da queste parti ?-
-Il lavoro, io vivo a Los Angeles, ma ho alcuni affari da sbrigare qui a New York. Sono una scrittrice, devo presentare il mio libro e partecipare ad alcuni incontri coi fans, sai per firmare le copie del mio libro e cose del genere.-
-Wow, beh complimenti, spero per te che il libro abbia molto successo.-
-Grazie.-
-Ed è per questo che vuoi tingerti i capelli ? Vuoi essere bella per i tuoi fans ?-
-Sì, ma non solo, voglio anche fare una sorpresa alla mia fidanzata.-
Matthew rispose con un grande sorriso:
-E' una donna fortunata. Ma non preoccuparti, sei venuta nel posto giusto.-
Victoria tirò una grande sospiro di sollievo, aveva paura che Matthew sarebbe potuto essere sgarbato con lei una volta rivelato il suo orientamento sessuale. Pensò poi che forse era una paura esagerata, dopotutto era stato allevato da due donne, non poteva avere pregiudizi simili:
-Comunque mi stavo chiedendo , come mai una ragazza di Los Angeles vieni a farsi tagliare i capelli qui nel mio sconosciuto negozio e non qualche altra bottega più rinomata di New York ?-
Victoria mentì:
-Come ti stavo dicendo, sono qui per questioni di lavoro che però mi lasciano molto tempo libero. Così non sapendo come impiegarlo, ho deciso di fare un giro per la città e sono capitata qui. Ho deciso di entrare nel tuo salone perché sono stata molto attratta dal fascino vintage del tuo locale.-
Non era un granché come scusa, ma Victoria non era riuscita a pensare di meglio, tuttavia Matthew sembrava avergli creduto.-
-Grazie, ci tengo moltissimo. Sai, quand'ero piccolo passavo molti dei miei pomeriggi qui dentro. Avevo i genitori che lavoravano molto e quindi spesso rimanevo qui a fare i compiti e ad osservare mio nonno lavorare. Questa mi sembrava la bottega da barbiere più bella del mondo, quindi ho cercato di mantenerla più uguale a com'era in origine, per quanto possibile. - 
Victoria annuì:
-Sembri molto orgoglioso della tua attività.-
 - Oh lo sono, questo negozio è della mia famiglia da tantissimi anni. Fu aperto nel 1938 dal mio bisnonno. I suoi genitori ovvero i miei trisavoli emigrarono dall'Italia all'inizio del secolo scorso e si stabilirono qui, una volta adulto il mio bisnonno riuscì ad aprire questa bottega che passò a mio nonno dopo la sua morte.-
-E ora è tuo. - 
Matthew proseguì col suo lavoro. Non sapendo di cos'altro parlare Victoria gli chiese di Andrew:
-Il tuo amico Andrew è molto pittoresco.-
-Sì, io e lui siamo amici fin dai tempi delle scuole elementari, siamo cresciuti insieme, per lui ogni occasione è buona per provarci con le ragazze e per far festa. Io sono più tranquillo, non so neanche se andrò alla sua festa.-
-Perché no ? Scusa se mi permetto, ma prima ho sentito che ti piacerebbe avere una ragazza, quindi perché non vai alla festa ? Quale posto migliore per conoscere gente ? Io e Je... Josephine, la mia ragazza ci siamo conosciute ad un party di amici comuni.-
Victoria si maledisse in silenzio, stava per rivelare il nome della sua ragazza e rovinare tutto.-
-Perché sarà piena di broker in giacca e cravatta ubriachi fino al midollo e di ragazze interessate solo ai loro soldi, anche loro ubriache fino al midollo. Non credo sia l'ambiente giusto per conoscere qualche persona interessante.-
-Beh non potrai mai esserne sicuro se non ci vai, non ti pare ? Senti, che ne dici se vengo anch'io alla festa con te ? Dopotutto Andrew ha invitato anche me alla sua festa.Così mal che vada potrai sempre fare due chiacchiere con me e passare comunque una serata discreta.-
Stupito Matthew le chiese:
-Se sicura che vuoi passare cosi il tuo sabato sera ? Dopotutto mi conosci appena.-
-Sì, tanto ho niente da fare quella sera, devo restare a New York per qualche giorno e vorrei divertirmi, quindi sì, verrò alla festa.-
Matthew rise e le rispose:
-Okay, va bene,  più tardi chiamo Andrew e gli dirò che ci sei anche tu. -
-Spero che non ci siano troppi problemi.-
-Ah no, Andrew sembra tanto uno stronzo, ma ha un cuore d'oro, mi ha aiutato molto quando...Insomma mi è stato accanto nei momenti difficili.-
Quell'indecisione colpì Victoria, cosa voleva dire prima di correggersi ? 
Una volta che il lavoro fu ultimato Victoria si alzò e giunta davanti alla cassa per pagare notò delle fotografie appese alla parete che precedentemente aveva ignorato. Alcune erano in bianco e nero, e altre a colori, tutte avevano in comune il fatto che raffigurassero la facciata del negozio con davanti i rispettivi proprietari:
-Questi nelle fotografie qui dietro sono i tuoi parenti ?-
-Oh sì, quello a sinistra è il bisnonno Gianni, poi c'è il nonno Derek e poi ci sono.-
Sorridendo guardò attentamente una foto che ritraeva Matthew da piccolo con suo nonno e un altro uomo:
-E questa persone in mezzo a te e tuo nonno chi è?-
Matthew abbassò lo sguardo e disse tristemente:
-Era mio padre.-
Victoria rimase scioccata da quella notizia, Jessica non le aveva mai detto che aveva avuto un padre. Beh da qualche parte Jessica e Matthew dovevano pur venire, ma Victoria era sempre stata sicura che Jessica fosse stata adottato o che comunque fosse stata il risultato di una fecondazione artificiale. Invece a quanto pareva un padre lo aveva avuto, e a giudicare da quello che Matthew le aveva detto era pure morto:
-Oh, mi dispiace io non lo sapevo e...-
-Figurati, non hai niente di cui scusarti. La curiosità non è un peccato, ma a volte può far del male alle persone.-
Quelle parole confusero Victoria, cosa intendeva dire ?
-Comunque non ci pensiamo a queste cose, ora ti scrivo su un fogliettino l'indirizzo della casa di Andrew, così sai dove trovarlo.-
-D'accordo, ci vediamo là allora.-
-Sì, ciao ciao.-
Quando Victoria uscì dal negozio era molto pensierosa. Possibile che la donna con la quale stava per passare il resto della sua vita non le avesse detto nulla ? Possibile che Jessica si fidasse cosi poco di lei ? 
Victoria pensò che forse non conosceva abbastanza la donna che stava per sposare, prima che questa storia cominciasse era convinta che nel loro rapporto non ci fossero segreti, ma si sbagliava c'erano ed erano tanti.




IL SABATO SUCCESSIVO




I giorni precedenti Victoria era stata molto tentata di chiedere chiarimenti a Jessica riguardo al suddetto padre, ma alla fine decise di non farlo. Jessica non le avrebbe mai detto nulla, se voleva sapere la verità doveva far parlare Matthew, magari dopo aver bevuto qualche bicchiere d'alcol sarebbe stato più propenso a farlo. 
La ragazza raggiunse l'indirizzo che Matthew gli aveva dato, si trovava in un complesso residenziale di lusso, dove vi erano situati appartamenti molto costosi. Ad aspettarla davanti al portone d'ingresso c'era Matthew, indossava un giacchetto di pelle sopra ad una maglietta bianca, portava inoltre un paio Jeans blu e delle Vans nere. Victoria invece portava un lungo abito rosso e dei tacchi neri:

-Victoria sei arrivata finalmente, stavo cominciando a pensare...-
-Che ti avessi tirato un bidone ?-
-Non sarebbe stata la prima volta.-
-Sì, ma questo non è un appuntamento, siamo due amici che vanno a una festa.-
-Certo, ma le fregature possono dartele chiunque.-
Matthew suonò il campanello e dal citofono rispose Andrew:
-Sì, chi è ?-
-Sono io Matthew, sono arrivato e ho portato qui la mia amica Victoria.-
-La biondina ? Ah sì, sì, ora via apro.-
I due ragazzi salirono fino all'appartamento di Andrew, una volta lì Victoria rimase a bocca aperta, era un attico molto grande e costoso. In una stanza c'era un DJ che metteva della musica elettronica. Victoria guardò gli invitati e vide che gli erano quasi tutti in giacca e cravatta, mentre quasi tutte le donne portavano vestiti succinti che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione. Matthew le disse quasi sussurrando:
-Te l'avevo detto che avremmo trovato queste categorie di persone.-
Lei annuì, vennero poi accolti da Andrew che disse:
-Matthew, vieni qui amico, ce l'hai fatta a venire alla fine.-
Si scambiarono un abbraccio, poi Andrew si rivolse a Victoria:
-Oh, ci sei anche tu Veronica ?-
-Victoria.-
-Oh si, scusami.-
Andrew ignorò la ragazza e mise una mano sulla spalla di Matthew:
-Ascolta Matthew c'è una ragazza che devi assolutamente conoscere, è la cugina di Bill, è molto carina, e indovina un pò ? E' single.-
-Non sono sicuro che sia una buona idea, e poi sono venuto qui con Victoria, non posso lasciarla sola.-
-E dai, fallo per me, ho bisogno che tu la tenga occupata mentre mi lavoro la sua amica.-
-Ah allora è per questo che me la vuoi presentare, perché devo farti da spalla.-
-Ti giuro di no, e poi dai, non ti costa niente, se non ti piace giuro che ti lascio andare, ma prima dalle una chance.-
Matthew guardò Victoria che gli disse:
-Vai pure Matthew,
-Giuro che tornerò presto Victoria, tu intanto bevi  qualcosa e divertiti.-
Dopo aver detto questo Matthew e Andrew andarono in un altra stanza. 
Victoria aspettò per un ora mezza, nella quale passò il tempo a respingere almeno quattro tentativi di approccio da parte di alcuni broker. Stava cominciando a pensare che forse andare lì era stato un errore, non avrebbe cavato un ragno dal buco, stava cominciando a considerare l'opzione di andarsene dalla festa e tornare a casa quando una ragazza le si parò davanti:
-Ciao, scusami, non volevo disturbarti, ma ho visto che... - 
Credendo che fosse un'altra persona che intendeva provarci con lei Victoria le disse:
-No scusami, sono lusingata ma sono fidanzata. - 
Lei ridacchiando rispose:
-Ma che hai capito? Non volevo provarci con te, non mi piacciono nemmeno le donne, non in quel modo almeno. No, è che è tutta la sera che vedo che te ne stai qui da sola è ho pensato di venirti a fare compagnia. - 
Victoria guardò attentamente la ragazza. Era snella, non più alta di un un metro e 70. I suoi capelli erano color castano scuro e la lunghezza di essi arrivava fino alle spalle della ragazza. Aveva poi due bellissimi occhi azzurri col mare, la pelle era di un colore molto pallido, quasi cadaverico. aveva un grazioso nasino all'insù e le sue labbra era piccole e ben proporzionate, ma dentro di esse si celava un dentatura non proprio gradevole. I sui denti erano un pò storti e per quanto non fosse niente di grave non le avrebbero certo fatto vincere il premio sorriso dell'anno. Le sue  sopracciglia invece erano molto curate. Tutto sommato era una ragazza molto carina, la cosa più ha colpito Vitoria però era l'abbigliamento vintage che aveva, molto anni 50-60, era vestita con una camicetta bianca e una gonna a pois rossa. 
-E perché dovresti sprecare la tua serata venendo a fare compagnia a me? - 
-Perché anche io come te sto facendo da tappezzeria. Sono venuta qui con le mie amiche che però mi hanno abbandonato per inseguire qualche ragazzo. Peccato che per me la maggioranza dei ragazzi che sono qui sembrino delle scimmie con un vestito buono. Così vedendoti qui da sola ho pensato di venire a farti compagnia e che avrei potuto almeno guadagnare un amica e passare in modo più produttivo il mio tempo. A proposito, non mi sono ancora presentata, mi chiamo Tracey, Tracey McDonnell.-
La ragazza le porse la mano a Victoria che la strinse subito:
-Victoria Elizabeth Pearson, molto piacere.-
-Allora, come mai te ne stai qui tutta sola? - 
-Sono venuta alla festa accompagnata da un mio amico, ma lui ha dovuto fare da spalla a al padrone di casa.-
-Non è stato molto carino da parte sua lasciarti di qui da sola.-
-Beh, non colpa stata colpa sua, voleva restare, sono io che gli ho detto che poteva andare. Deve godersi la serata.-
Le due cominciarono a chiacchierare tranquillamente. Victoria scoprì che Tracey era una ragazza molto simpatica, era spiritosa e tranquilla, aveva la testa sulle spalle. Scoprì che non le interessavano le storie da una botta e via, voleva una storia seria. Victoria le raccontò invece del suo imminente matrimonio, del suo lavoro come scrittrice e del motivo per cui si trovava a New York
-Wow, che figo, anche a me sarebbe piaciuto scrivere.-
-E cosa in particolare, se posso chiederlo ?-
-Libri per bambini.-
-Ti piacciono molto ? I bambini intendo. - 
-Sì, in futuro vorrei averne almeno due. E dimmi invece, questa stupenda messa in piega chi te l'ha fatta ? Un parrucchiere di Los Angeles?- 
-No no, è di New York.-
-Devi darmi l'indirizzo, ha fatto davvero un bellissimo lavoro. - 
La chiacchierata venne interrotta dalle urla di una ragazza che urlava, era palesemente ubriaca:
-Tracey, Tracey dove sei amica mia ? Mi manca Wilson, devo chiamarlo.-
-Ops, scusami ma devo andare a fermare la mia amica prima che possa fare una grossa cavolata, ovvero chiamare il suo ex. Ciao Victoria, è stato un piacere.-
-Anche per me.-
Tracey si diresse verso la sua amica, dopo qualche minuto Matthew tornò finalmente da lei.-
-Eccomi Victoria, scusa se ci ho messo tanto.-
-Cosa ti è successo ? E la ragazza, com'era lei ?-
-Niente di ché, non mi piaceva nemmeno, sono rimasto li solo per fare un favore ad Andrew. La ragazza non ha fatto altro che parlare del suo ex e di suo padre che non gli allunga abbastanza soldi, la solita viziata figlia di papà. Era anche carina, ma decisamente non era il mio tipo, tra l'altro se la tirava anche troppo. - 
-E come dovrebbe essere il tuo tipo ?-
-Non lo so, dovrebbe farmi ridere credo, non voglio una gatta morta. Deve essere una che non se la tiri, che non sia superficiale e che voglia un rapporto serio. Ma so che forse è chiedere troppo. Comunque sia adesso mi bevo un drink e poi che ne andiamo, mi dispiace averti fatto perdere tempo. - 
Ripensando alla conversazione avuta in precedenza con Tracey, Victoria disse a Matthew:
-Aspetta, perché invece di andar via non vai a parlare con quella ragazza? L'ho conosciuta prima e penso che potrebbe essere ciò che cerchi. Mi ha detto che vuole una relazione seria, è simpatica, non se la tira, e pensa, ha anche aggiunto che in futuro vuole dei bambini. È perfetta per te. - 
-Ma dai, è impossibile che tu abbia capito che una persona sia giusta per me dopo solo una chiacchierata. Dopotutto tu non conosci nemmeno me, ci siamo incontrati solo due giorni fa. - 
-Io credo nel mio istinto e poi che hai da perdere in fondo? Se non ti piace ce ne andremo subito.-
-Va bene, ma chi sarebbe questa ragazza ?-
-E' lei.-
Matthew si girò e non appena la vide rimase così stupito dalla sua bellezza che fece cade inavvertitamente il suo drink per terra. Victoria sogghignò, era evidente che le piacesse:
-L-lei ? M-ma cosa le dico ? N-non la conosco ? N-non voglio sembrare uno dei soliti idioti che ci provano solo per portarsela a letto.-
Victoria, si stupì, da dove venivano quei complessi e quella timidezza? Fino a quel momento Matthew era sempre sembrato sicuro di se
-Rilassati, ti presento io a lei. Devi soltanto essere sicuro di te, falle dei complimenti e sei spiritoso, comportati come quando ci siamo conosciuti e vedrai che farai colpo su di lei.-
Matthew annuì, avrebbe fatto come le aveva detto Victoria. I due si avvicinarono a Tracey che stava bevendo un drink vicino ad una finestra:
-Ehi Tracey.-
-Dimmi Victoria.-
-Volevo presentarti il mio amico Matthew, sai è lui che mi ha fatto la messa in piega ai capelli.-
Tracey le sorrise e disse:
-Piacere Tracey McDonnell.-
-Matthew Cassetti, piacere mio.-
-Un cognome italiano.-
-Si, i miei trisavoli erano di Brescia, una città italiana. Il tuo cognome invece è irlandese.-
-Si, i miei avi erano di Belfast. Così tu sei un parrucchiere ? E dove si trova il tuo negozio? - 
-Si esatto, barbiere discendente da famiglia di barbieri. Il mio salone si trova a Manhattan, a Little Italy per esattezza. Tu invece di dove sei?-
-Nata e cresciuta nel Queens.-
-E che mestiere fai?-
-Quando te lo dirò ti metterai a ridere.-
-E perché dovrei ridere del mestiere che fai?-
-Perché è in piena contraddizione con una parte di me.-
-Cosa intendi dire?-
-Sono assistente alla poltrona di un dentista. Capisci adesso?- 
Matthew le sorrise e disse:
-No non capisco, perché dovrei ridere?-
-Per i miei denti no? Sono storti e imperfetti, non sono certo un buon esempio per i clienti.- 
-Continuo a non capire perché dovrei ridere. Secondo me anche se imperfetto come dici tu, hai comunque un bellissimo sorriso.-
Tracey si portò sulla testa per poter aggiustare una ciocca di capelli, arrossì e poi gli disse:
-Grazie, sei molto gentile.-
-Vorrei anche farti i complimenti per il vestito. Mi ricordi tanto Audrey Hepburn in Vacanze Romane.-
-Grazie, mi piace tanto l'abbigliamento di quel periodo e in effetti mi sono inspirata proprio a quel film. Sei l'unico che l'ha capito. Tu invece col giacchetto di pelle sopra la maglietta bianca sembri tanto Fonzie,  se escludiamo i capelli ovviamente.-
Matteo abbassò lo sguardo per dare un'occhiata veloce al suo abbigliamento e poi dopo aver fatto una veloce risatina disse:
-Sì, hai ragione, non ci avevo fatto caso.-
Vedendo che i due stavano chiacchierando amabilmente Victoria decise di andare a fare un giro per ingannare il tempo finché non venne intercettata da un Andrew molto alticcio e con un bicchiere in mano, Victoria non poteva giurarlo ma era abbastanza convinta che avesse assunto anche altro oltre all'alcol:
-Ehi Victoria, ti piace la mia festa ?-
Victoria mentì:
-S-sì, è molto carina, ci si diverte tanto. Ora scusami ma...-
-Ma dove vai ? Vieni a sederti qui con me e raccontami un pò di cose sulla tua vita.  Non so niente di te, tranne che sei fidanzata, e lasciamelo dire, comunque chi ti sposerà è un vero bastardo fortunato, sei splendida.-
-Grazie.-
Capendo che non l'avrebbe lasciata andare cosi facilmente decise di raccontare del suo lavoro e del suo viaggio a New York:
-Ma dimmi come mai alla fine sei voluta venire alla mia festa ? Credevo non ti interessasse.-
-Beh, Matthew non sembrava molto intenzionato a venire quindi gli ho detto che sarei venuta anch'io, così
-Ah capisco, l'hai preso in simpatia vero ? Quel ragazzo è cosi amabile, certo mai come me.-
Victoria fece un finto sorriso e poi Andrew disse:
-A proposito, Matthew dov'è ?-
-Oh, gli ho presentato una ragazza, ora sta parlando con lei, io me ne sono andata per lasciar loro un pò di spazio.-
-Brava, hai fatto bene, quel ragazzo ha proprio bisogno di qualcuno al suo fianco sopratutto dopo il casino che ha avuto con la sua famiglia, è troppo solo. Glielo dico sempre di trovarsi una donna, ma ovviamente tutte le fighe che gli presento io non vanno mai bene. E questa è troppo stupida, e questa è troppo superficiale, ho capito, ma mica te le devi sposare, portatele a letto almeno per una sera, sempre meglio che passare una notte da solo, dico bene ?-
Victoria non ascoltò il resto della frase, aveva smesso di ascoltare alla parola "famiglia":
-Perché che cosa è successo alla sua famiglia ?-
-Ha litigato con loro dopo il funerale di suo padre, non che prima andassero d'amore e d'accordo, ma per quanto ne so dopo il funerale non si sono più parlati. Funerale nel quale tra parentesi mi sono presentato completamente fatto, lo ero dalla sera predente, non mi ricordo un cazzo, non mi ricordo chi c'era, ne cosa è successo, niente, zero, vuoto totale.-
Andrew rise istericamente, ma Victoria indispettita gli chiese:
-Sì, sì non mi interessa questo, dimmi cosa è successo alla sua famiglia ? Perché erano i ferri corti ?-
-Beh è semplice, la madre di Matthew lasciò suo marito per una lesbica. Come puoi immaginare una situazione del genere non è semplice da gestire per nessuno, sopratutto per un bambino di soli 8 anni quale era Matthew. Si crearono attriti nel nucleo famigliare, non sai le volte che Matthew ha dormito a casa mia perché non voleva stare con la sua nuova famiglia. Tuttavia ad un certo punto le cose migliorarono, cioè Matthew non avrebbe mai chiamato la sua nuova figura genitoriale "mamma", però cominciarono a vivere più pacificamente e serenamente. Non so proprio cosa sia successo, da un giorno all'altro hanno smesso di vedersi, di chiamarsi, di telefonarsi.-
Andrew fece una pausa e poi sbatté il suo bicchiere vuoto sul tavolino davanti a lui:
-Però una cosa la so, io Matthew non l'ho abbandonato, nossignore, l'ho fatto uscire con me, l'ho portato alle feste, ho giocato con lui ai videogame, siamo andati al cinema. Gli sono stato vicino, la sua famiglia potrà averlo abbandonato, ma non io, non il suo migliore amico.-
Victoria disse in tono ironico:
-Sì, sì sei stato bravissimo, ma dimmi non sai proprio nient'altro delle sua situazione ?-
-Cosa vuoi che ti dica? Matthew diceva sempre che non si sentiva capito, che avevano trattato male suo padre, diceva sempre, che solo lui lo comprendeva, cose così. Beh ma d'altronde non ha tutti i torti, ti immagini essere l'unico etero in una famiglia di gay ? Sai, pure sua sorella è lesbica, non che io abbia qualcosa contro le lesbiche, ci mancherebbe. Sai una volta ho fatto sesso a tre con due donne bisex, cazzo che notte che è stata quella. Quindi come puoi immaginare io non ho assolutamente niente contro di loro però di certo non vorrei vivere una situazione come quella di Matthew. Sai le sue mamme lo hanno portato più di una volta al Gay Pride, cazzo che schifo, hanno trasformato una cosa potenzialmente seria in una carnevalata, con tutti gli uomini vestiti da donne, con tutti quei trans mezzi nudi. Cioè un bambino esposto a quelle cose, tanto valeva fargli vedere direttamente i porno, razza di depravati, è un miracolo che Matthew sia cresciuto sano, e inoltre...-
Victoria non ci vede più dalla rabbia, così si alzò, diede uno schiaffo a Andrew:
-Non parlare di cose che non conosci Andrew, e sciacquati la bocca prima di insultare il Pride.-


Detto questo si allontanò da lui, Victoria era furente, la classica sequela di luoghi comuni sulle famiglie arcobaleno, sul Gay Pride. Era stanca delle persone che parlavano senza sapere, era stanca delle persone che giudicavano la loro vita, era stanca di gente come lui, ne aveva incontrate tante nella sua breve vita. Doveva calmarsi, Matthew non la pensava certo come Andrew, quando aveva saputo della sua sessualità l'aveva accettata per quella che era senza giudicarla. E poi sentire le stronzate uscite dalla bocca di Andrew in fondo non era stato inutile, aveva comunque raccolto informazioni interessanti su Matthew, non era molto ma era qualcosa. Ora sapeva che il motivo del loro litigio era molto probabilmente il defunto padre di Matthew e Jessica.
Guardò in giro per vedere dov'era Matthew, e notò che era seduto su un divanetto a parlare con Tracey, si avvicinò lentamente a loro per sentire la loro conversazione:
-...ti giuro che è andata così, una volta un bambino ha morso il dottor Marston alla mano. Gli hanno dovuto mettere dieci punti di sutura.-
-Che storia, certo che non sapevo che  fare il dentista fosse un lavoro pericoloso.-
I due sembravano divertirsi, in quel momento una voce femminile chiamò Tracey:
-Tracey, c'è Bella che non si regge in piedi, dobbiamo portarla a casa non possiamo rimanere oltre.-
-Va bene, arrivo.-
-Oh no, ti prego resta.-
Con voce sinceramente dispiaciuta disse:
-Devo andare Matthew, non posso rimanere oltre, la mia amica non si sente bene.-
Raccogliendo tutto il coraggio che aveva Matthew disse:
-S-senti, t-ti posso chiamare uno di questi giorni...per uscire io e t-te da soli ?-
Sorridendo Tracey annuì:
-Sì, mi piacerebbe molto. Dammi il tuo cellulare che ti scrivo il mio numero.-
Matthew glielo porse:
-Ecco qui.-
Ultimata l'operazione disse:
-E' stato un vero piacere conoscerti.-
-A-anche per me.-
Una volta che Tracey e le sue amiche se ne andarono Matthew si rivolse a Victoria:
-Sì, ha detto di sì, evviva. Ha detto che vuole uscire con me, non ci credo.-
Dopodiché l'abbracciò:
-Grazie, grazie Victoria, se non fosse stato per te non l'avrei mai notato, non sarei mai andato da lei, non avrei mai avuto il coraggio di chiederle il numero. Sei una vera amica, ti conosco da pochissimo, ma hai già fatto tanto per me grazie.-




FINE DEL TERZO CAPITOLO












E' stato un capitolo faticoso, più lungo degli altri, spero vi piaccia, qualsiasi tipo di critica o commento sono accettati con grande piacere. Io vi dò appuntamento al prossimo capitolo.


Grazie a chiunque perda il suo tempo a leggerlo.
   
 
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