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Autore: Miriallia    06/04/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Al parco, contemporaneamente alla discussione a casa di Shinichi, i Giovani Detective stavano giocando a calcio insieme al loro nuovo amico. 
 
Ayumi: «Goooooal!!!» esultò sollevando le mani al cielo. 
 
Genta: «Uffa, non è giusto!!» sbottò per la rabbia. 
 
Mitsuhiko: «Shadir-kun, sei davvero bravo a giocare calcio, proprio come dicevi!!» si complimentò con gentilezza e sincerità. 
 
Shadir: «Che vi avevo detto, eeeh??» sollevò un braccio verso l'alto. «Sono più bravo di un professionista! Ma che dico?? È come se lo fossi di già!»
 
Ai: «Beh, adesso non te la tirare troppo.» sbadigliò. «Ne hai di strada da fare.»
 
Aoi: «Bravissimo, Shad!» lo acclamò seduta su una panchina. 
 
Mitsuhiko: «Dimmi un po'... Da grande vuoi fare il calciatore?» chiese incuriosito. 
 
Genta: «Ma che deve fare?? Meglio diventare un eroe come Kamen Yaiba!» strabuzzò gli occhi. «Aspetta, vorresti diventare un calciatore per davvero?» 
 
Shadir: «Non ho bisogno di diventare un calciatore! Mi acclameranno tutti in ogni caso!» si appoggiò le mani sui fianchi. 
 
Ayumi: «E cosa ti piacerebbe fare, invece?» si avvicinò a lui, curiosa come Mitsuhiko. 
 
Shadir: «Mmmh… non lo so. Voglio stare per sempre con Aoi-chan, questo te lo so dire per certo!» fece un sorriso sghembo e volse lo sguardo su di lei. 
 
Mitsuhiko: «Ooh… quindi… la vorresti sposare?» arrossì mentre osservava Ai con la coda dell'occhio. 
 
Shadir: «Ovvio che sì! Lei è la mia dea, non potrebbe essere diversamente!» annuì convinto. 
 
Aoi: «Ben detto, Shad. Anche per me è lo stesso.» si avvicinò a loro. 
 
Shadir: «Ti amo un casino, Aoi-chan.»
 
Aoi: «Anche io, Shad.»
 
Ai li osservò perplessa. 
 
Mitsuhiko: «C-Come mai li stai guardando, Haibara-san?» le andò vicino, imbarazzato. 
 
Ai: «Penso di aver sentito frasi di quel genere almeno un centinaio di volte… nell'arco di una settimana.» rispose casualmente. 
 
Ayumi: «Aah! Non sarà mica che ti sei innamorata di qualcuno, Ai-chan?» sorrise contenta. 
 
Mitsuhiko deglutì e affinò l'udito. 
 
Genta: «Ma come, non era innamorata del calciatore Higo??» guardò Ai cercando di aver ragione su ciò che stava dicendo. 
 
Shadir: «Ti piacciono i calciatori, Haibara-san?» fece per voltarsi verso di lei.
 
Aoi: «Appena la guardi ti picchio, Shad.» disse lapidaria mentre si toglieva gli occhiali da sole per fulminarlo con lo sguardo. 
 
Shadir: «Era per sapere!!» si prostrò ai piedi di Aoi. «Scusami!!»
 
Aoi: «Bravo, sei perdonato. Ora alzati.» disse con tono autoritario. 
 
Genta: «Io non ho parole!! Ma da dove siete usciti??» chiese sbalordito. 
 
Aoi: «Da casa.» rispose priva di qualsiasi intonazione. 
 
Shadir: «E da dove, se no??» sostenne ciò che aveva appena finito di dire la fidanzatina. «Io e la mia ragazza al momento stiamo sotto lo stesso tetto, ve l'ho già detto!! Ci divertiamo un sacco con mia madre e Gaku!!»
 
Genta: «Ehi, non vi ho detto niente di che, finitela di fare la voce grossa!» esclamò seccato. 
 
Ai: «Smettila anche tu, Kojima-kun.» sospirò.
 
Ayumi: «Allora, Ai-chan?» la guardò con le stelle negli occhi. 
 
Ai: «Ma che domande.» le diede le spalle. «Ovviamente, non m'interessa nessuno in quel senso.»
 
Mitsuhiko: «Cosa? Ne sei sicura, Haibara-san??» chiese insistendo. 
 
Ai: «Certo che sì.» annuì. «In ogni modo, non vi sembra che si sia fatto abbastanza tardi per giocare ancora a calcio?»
 
Genta: «Effettivamente… dopo che Ayumi è stata rapita senza che ne sapessimo niente, la mamma mi ha detto di tornare a casa prima! L'avevo dimenticato!!» prese il pallone in mano. 
 
Mitsuhiko: «Già… ci conviene tornare… ma meno male che Ayumi-chan sta bene!!» esclamò commosso. 
 
Ayumi: «Sì! E tutto per merito di Ai-chan, Heiji onii-chan e…»
 
Ai la guardò eloquentemente. 
 
Ayumi: «Giusto! E del dottor Agasa!!» annuì contenta.
 
Ai: «È stato un puro caso che fossimo stati invitati all'ultimo momento anche noi, infatti.» incrociò le braccia al petto. (Meno male che io e il dottore le abbiamo detto di non includere mai il nome di Kudo-kun in tutto ciò che è successo…) 
 
Genta: «E appunto, potevate dircelo!! Avremmo voluto salvare Ayumi anche noi!!» esclamò arrabbiato.
 
Mitsuhiko: «Io passo… avrei avuto paura di restarci secco…» scosse la testa. «Però anche io avrei fatto del mio meglio per salvare Ayumi-chan, se fossi stato presente!!» alzò la voce, pieno di grinta. 
 
Ayumi: «Grazie, ragazzi…» ammise commossa. 
 
Aoi: «Giusto. Mi dispiace per tutto il macello che ha combinato mio padre.» disse rammaricata. 
 
Shadir: «Ma che dici?? Mica è colpa tua!! Quello che hanno fatto i nostri genitori non è colpa nostra!!» cercò di discolparla. 
 
Aoi: «Lo so, ma mi dispiace lo stesso.» abbassò lo sguardo. 
 
Ayumi: «Non ti preoccupare, Aoi-chan!!» le strinse le mani. «Ayumi è felice di tutto ciò che è accaduto perché è servito affinché diventassimo amiche! Quindi, finché siamo qui a giocare e sorridere, è tutto a posto! Poi, adesso frequenti anche la nostra scuola, cosa potrebbe esserci di più bello?»
 
Aoi: «…» sollevò il capo e la guardò negli occhi. «Non odi me e mio padre? So che lui non c'è più, però…»
 
Ayumi: «Beh… Ayumi è tanto arrabbiata col tuo papà perché non è stato corretto nei confronti di nessuno, soprattutto con te!» scosse la testa. «Ma non lo odio e, soprattutto…!» le diede un bacio sulla guancia. «Ti voglio tanto bene, Aoi-chan!!» sorrise arrossendo leggermente. 
 
Aoi: «…» si toccò la guancia senza dire una sola parola. 
 
Mitsuhiko: «Come ci si poteva aspettare da Ayumi-chan…!» le guardò soddisfatto. 
 
Shadir: «Sì, ma non ti avvicinare troppo, ok??» fece un passo in avanti verso Ayumi. 
 
Genta: «E smettila!! Ayumi è una bambina, non ti tocca la tua ragazza!!» disse imitando il tono di voce del bambino. 
 
Shadir restò perplesso perché non si aspettava una risposta del genere e tutti si misero a ridere. 
 
Aoi: «Allora noi andiamo a casa.» disse sollevata dal peso che sentiva sulle spalle. 
 
Shadir: «Ciao! Alla prossima, sappiate che porterò mio fratello Gaku!» annunciò entusiasta. 
 
Mitsuhiko: «Non vediamo l'ora di conoscerlo!» esclamò contento. 
 
Ayumi: «Ci contiamo!!» annuì felice. 
 
Genta: «Spero che non sia uno sbruffone come te!» lanciò un'occhiata obliqua a Shadir. 
 
Ai: «Senti chi parla.» rispose stizzita. 
 
Risero nuovamente tutti insieme e videro che i due bambini, nell'allontanarsi, camminavano mano per mano. 
 
Ayumi: «Anche se sono strani, Ayumi li trova davvero romantici!» esclamò pensando a lei e Conan che si tenevano per mano. 
 
Mitsuhiko: «Sono stati fortunati a trovarsi insieme nonostante tutto…» aggiunse con una punta di tristezza. 
 
Genta: «È vero! Con la sfortuna che hanno avuto con le loro famiglie, almeno sono fortunati in questo!» annuì dispiaciuto. 
 
Ai: «Mah, ci sono tante fortune diverse nella vita. A volte, anche se non hai una famiglia, sei fortunato perché finisci inevitabilmente col fartene una col passare del tempo.» alzò lo sguardo verso il cielo che era diventato di un colore tra il rosa e l'indaco. «La famiglia non è solo quella in cui si nasce, o quella che ti cresce… la famiglia è composta da tutte le persone che ami e che sono disposte a custodirti nel loro cuore.»
 
Ayumi: «Ayumi è d'accordo con te!!» la guardò con le lacrime agli occhi, ma con sorriso sulle labbra. 
 
Mitsuhiko: «Haibara-san…» sorrise anche lui. 
 
Genta: «Ooh… Mmmh…» rifletté sulle parole di Ai, non comprendendone appieno il significato. 
 
Una leggera folata di vento avvisò Ai che si stava avvicinando qualcosa a lei. 
 
Ayumi: «Oh, c'è Conan-kun!!» esclamò tutta contenta mentre videro che Subaru accostava la macchina vicino al marciapiede e la parcheggiava. 
 
Conan: «Aaah… mi sa che sono arrivato in ritardo! Ho fatto del mio meglio per arrivare in tempo!!» disse cercando di fingersi dispiaciuto mentre scendeva dalla macchina. 
 
Mitsuhiko: «Sì, purtroppo…» lo guardò dispiaciuto per davvero. 
 
Genta: «Aoi e Shadir se ne sono appena andati!!» indicò la strada che i due avevano intrapreso dove, però, non si vedevano più nemmeno all'orizzonte. 
 
Ayumi: «È perché i nostri genitori vogliono che rincasiamo presto a causa del rapimento di Ayumi!» strinse i pugni all'altezza del petto. 
 
Subaru: «Ed è corretto che sia così.» si sporse leggermente verso di loro, una volta sceso dalla macchina.
 
Mitsuhiko: «Eh… l'abbiamo imparato, Subaru-san!!» rispose gentilmente. 
 
Conan: «Vabbé, ci vedremo lo stesso a scuola, lunedì!» fece spallucce.
 
Genta: «Ti sei perso una partita straordinaria!!» annuì soddisfatto. 
 
Ayumi: «Già!! Shadir-kun è davvero bravissimo a calcio!» sorrise entusiasta. 
 
Subaru: «Davvero? Cos'ha fatto di tanto prodigioso?» chiese incuriosito. 
 
Mitsuhiko: «Sa fare la sforbiciata, per esempio!!»
 
Ayumi: «Oppure dei dribbling da paura!!»
 
Genta: «Sì, ma si monta anche tanto la testa, anche troppo!!» circondarono Subaru. 
 
Conan: «Pssst!» si avvicinò ad Ai che aveva una faccia del tutto seccata. «Haibara, approfittiamo di questo momento, ti devo parlare!» disse quasi sibilando per non farsi sentire dagli altri bambini.
 
Ai: «Che vuoi?» rispose con acidità e senza abbassare il tono della voce. 
 
Conan: «Tsk!» la afferrò per l'avambraccio e la portò poco più lontano dagli altri. 
 
Ai: «Dunque?» lo guardò storto. 
 
Conan: «Poco fa ho parlato con mia madre e mi ha detto tutto.» la guardò eloquentemente. «Intendo, su ciò che ti è successo al ballo in maschera.»
 
Ai: «C-Cosa?!» abbassò il tono della voce. «Tua madre avrebbe fatto una cosa del genere??»
 
Conan: «Esattamente. Non sapeva più come trattenersi dalla voglia di dirmelo!» fece spallucce. 
 
Ai: «…» scosse la testa, in preda al panico. 
 
Conan: «Non ci sarebbe stato niente di male se me l'avessi detto tu, comunque.» sollevò entrambi i palmi delle mani. 
 
Ai: «Eh, immagino.» all'improvviso, lo fulminò con lo sguardo. «È per questo che ti sto prendendo in giro, caro Kudo-kun.» rise malefica. «Perché io mi fido più della parola di tua madre che della tua. Ergo, non ti ha detto niente e tu stai cercando di bluffare per saperlo.»
 
Conan: «Eeeh??» gli si spostarono gli occhiali di 35°. «Non è affatto così! Solo che---» si aggiustò gli occhiali. «È così. Volevo solo sapere cos'è successo davvero.»
 
Ai: «Pensi davvero che te lo possa dire?» gli lanciò un'altra occhiataccia. «La prossima volta, se vuoi, vieni a salvarmi tu. Così non avrai problemi a vedere con i tuoi occhi cosa succede.» gli diede le spalle e si incamminò verso gli altri. «Anche se non credo che ti sarà possibile.»
 
Il tono di voce che aveva usato era un misto tra una risata sadica, una consapevole e una felice. Così tanto felice che non riuscì a trattenere un vero sorriso che, in quel momento, aveva stampato sulle labbra. 
 
Conan: «Aspetta, dammi almeno qualche indizio!!» la rincorse. 
 
Ai: «Non mi seccare.» si avvicinò ad Ayumi.
 
Ayumi: «Ai-chan!» si voltò verso di lei. «Tu non dici niente a Subaru onii-san?»
 
Ai: «Non dovevamo tornare a casa, piuttosto?» chiese seccata. 
 
Mitsuhiko: «Sì, ma… il tempo è volato mentre stavamo parlando di ciò che è successo!!» acuì lo sguardo. «Ah, ma quella macchina che si sta dirigendo verso di noi…!»
 
Subaru: «Ooh…» fece un sorriso. 
 
Conan: «Una RX-7 bianca… Amuro-san?» esclamò sbigottito. (Che ci fa qui??) 
 
Effettivamente, Rei aveva accostato la macchina vicino a loro e, non appena si avvicinò lentamente, abbassò il finestrino. 
 
Rei: «Ciao bambini! Ancora in giro a quest'ora?» sorrise in modo spensierato. 
 
Mitsuhiko: «Stavamo proprio per tornare a casa!! Ma poi abbiamo cominciato a parlare e…»
 
Subaru: «Colpa mia, sono rimasto ad ascoltare il loro racconto fino a poco fa.»
 
Conan: (Bravo, Subaru-san! Nel tragitto per venire qui, gli avevo chiesto se avesse potuto creare una situazione dove sarei riuscito a parlare con Haibara in privato… Anche se forse… alla fine non ne valeva nemmeno la pena…) fece uno sguardo bieco. 
 
Rei: «Ah.» sorrise forzatamente. «Capisco.»
 
Subaru: «Purtroppo io ho da fare delle compere, quindi non posso accompagnarvi a casa, bambini. Anche se l'avrei fatto più che volentieri.» si chinò verso di loro. «Mi dispiace.»
 
Ayumi: «Devi fare la spesa?» chiese innocentemente. 
 
Subaru: «Sì, ottima osservazione, detective!» sorrise gentilmente. 
 
Ayumi arrossì sia per la felicità del complimento che si era appena sentita fare. 
 
Genta: «Mmmh… Allora, Amuro nii-chan, non è che ci dai un passaggio tu?»
 
Mitsuhiko: «G-Genta-kun, non fare il maleducato!!»
 
Rei stava per rispondere, ma Ai lo anticipò. 
 
Ai: «Sì, giusto. Direi che può andare.» lo guardò in cagnesco. 
 
Ayumi: «Oh…» guardò Ai perplessa. 
 
Ai: «Che c'è?» la guardò male. 
 
Ayumi: «N-Niente!! È che solitamente, appena incontriamo Amuro-san, tu ti nascondi… o non vuoi venire al Poirot con noi perché hai improvvisamente qualcosa da fare!!» gesticolò freneticamente. 
 
Ai: «Non ci posso fare niente se sono una persona impegnata! E comunque… non mi nascondo mica, capita! E ancora di più…! Fate scorrazzare quest'uomo per tutta la città, è meglio per lui!»
 
Genta: «Meglio per noi, vorrai dire! Che gliene importa a lui se non di fare un favore a noi?»
 
Ai: «Che ne so? Magari ha un sacco di favori da scontare con altre persone e pensa di cavarsela così!» rispose acida. 
 
Mitsuhiko: «Haibara-san… sembri una moglie gelosa così…» bisbigliò in modo che Rei non potesse sentire. 
 
Lui sentì lo stesso e si mise a ridere. 
 
Rei: «Dai, salite! La vostra amica ha davvero ragione, ma vi avrei accompagnato anche se non avessi dovuto scontare dei favori a terzi
 
Ayumi: «Incredibile! Ai-chan ci ha preso per davvero!!» esclamò esterrefatta. 
 
Genta: «Non vale, sicuramente te l'aveva detto mentre noi non c'eravamo!!»
 
Ai: «Non importa.» aprì la portiera della macchina e lo spinse dentro. «Forza, fate i bravi.»
 
I Detective Boys risposero di sì all'unisono e si sedettero nei sedili posteriori della RX-7 di Rei, mentre Ai occupò il sedile del passeggero accanto a quello del conducente. 
 
Conan: «Ohi, aspettatemi!!!» fece per avvicinarsi alla portiera della macchina, ma si sentì prendere in braccio. (Questo tocco---) 
 
Ran: «Tu torni a casa con me!» si mise a ridere. «Buonasera Amuro-san, Subaru-san e ciao bambini!!»
 
Ayumi: «Ciao Ran onee-san!!» le fece le feste.
 
Conan: «Eh? Ma cosa ci fai qui, Ran… n-nee-chan?» chiese sorpreso mentre anche tutti gli altri tranne Ai la salutavano. 
 
Ran: «In realtà, sono andata a fare la spesa ed ero sulla via di casa. Mi sono imbattuta in voi per puro caso!» lo mise giù. 
 
Conan: «C-Capisco…» arrossì. 
 
Subaru: «Direi che sei arrivata giusto in tempo, piuttosto.» volse lo sguardo su Conan. «L'avevano lasciato fuori dalla macchina.»
 
Ran: «Oh...» guardò i bambini comodamente seduti sui sedili. «In effetti… Mi sa che era proprio destino!» annuì contenta. 
 
Rei: «Sa anche a me.» fece un sorriso bruttissimo e guardò Subaru. (Non finisce qui… nonostante tutto… Non posso passare sopra ciò che è successo tra di noi in passato, Akai…!) 
 
Subaru sostenne il suo sguardo. 
 
Subaru: (So a cosa stai pensando, ma non è ancora arrivato il momento di parlarne. Ciò che sai è abbastanza… al momento.) volse lo sguardo su Conan. «Allora io vado. Ci vediamo presto.» salutò chinando il capo. 
 
Tutti lo ricambiarono prontamente tranne Ai e Rei che utilizzò lo stratagemma della voce di tutti in risposta al saluto, per sperare di non passare per maleducato.
 
Ran: «Allora andiamo anche noi! Ciao bambini, ciao Amuro-san!» tese la mano a Conan. 
 
Rei: «Ci vediamo presto.» sfoderò un sorriso tranquillo e cominciò a calmare un impeto tumultuoso interiore che aveva nei confronti di Akai. 
 
Ayumi: «Ciao!! A domani, Conan-kun!!» lo salutò tutta contenta. 
 
Genta e Mitsuhiko: «A domani!» lo salutarono anche loro.
 
Conan: «Domani?? Ma cos---» rispose perplesso. 
 
Ai: «Il dottor Agasa ha detto che vuole farvi provare una nuova invenzione. Ciao~» sogghignò.
 
Conan: «E cosa aspettavate per dirmelo?» brontolò sollevando gli occhi al cielo. 
 
Ai: «Puoi partire.» si allacciò la cintura di sicurezza. 
 
Rei: «Ai vostri ordini!» mise la prima e partì a una velocità moderata. 
 
Conan: (Ohi… Cosa voleva dire Haibara con quella frase?!) spalancò la bocca per lo stupore. 
 
Ran: «La mia presenza ti ha scioccato così tanto, Conan-kun?» lo prese per mano lei, vedendo che lui non si era nemmeno accorto che gliela avesse tesa. 
 
Conan: «Ah…!» la guardò stupito. «Più che altro… stavo riflettendo, ma niente di che! Ahahah…!» le strinse la mano. (Non lo puoi sapere, ma prenderti per mano mi imbarazza…!!) 
 
Ran: «Uffa… tu e i tuoi pensieri…» sospirò rassegnata. «Anche se ormai posso dire di essermici abituata del tutto.» fece oscillare il suo braccio con quello del bambino. 
 
Conan: «Eh…» volse lo sguardo su di lei. (Vederla di nuovo tutti i giorni dal basso all'alto… Anche io mi ci sono abituato e non vedo l'ora di poter smettere di farlo. Se la mamma ha ragione, presto potremo porre fine a quell'Organizzazione… ma sarà davvero così? Ci sono ancora così tante incognite, quella di Rum per prima… e allo stesso tempo, tante verità non dette…) 
 
Ran si voltò verso di lui e poi arrossì. 
 
Ran: «Ti voglio bene, Conan-kun.» riuscì a dire quelle candide parole nonostante l'imbarazzo. 
 
Conan: «Cosa?! C-Cioè… perché lo dici così all'improvviso?!» rispose con stupore. 
 
Ran: «Non saprei, mi andava di dirtelo e l'ho fatto… sarà che dopo aver visto la morte in faccia per una volta ancora, sono diventata più sensibile?» sorrise. 
 
Conan: «Più sensibile? Beh, non credo proprio che tu ne abbia bisogno!» scoppiò a ridere. 
 
Ran: «No, vero?» assunse uno sguardo perplesso. «In ogni caso, sono davvero felice di poter tornare a casa insieme a te! Ti sei divertito con gli altri bambini?» 
 
Conan: «Mah… diciamo di sì!» forzò un sorriso. «Però, che fame!! Non vedo l'ora di mangiare la cena! Cos'hai comprato di buono?» cambiò argomento per non finire nei guai, dato che i Giovani Detective li aveva visti sì e no cinque minuti in più di lei. 
 
Ran: «Eh eh… Oggi mangeremo carne!» esclamò entusiasta. 
 
Conan: «Ma? Ho dimenticato qualche ricorrenza importante?» cominciò a pensare che giorno fosse con annessi e connessi. 
 
Ran: «Dimenticare… diciamo di no! Ma ho capito che tutte le giornate sono importanti, anche se alcune lo sono di più di altre, come i compleanni, per esempio. Quindi festeggiamo la vita! Anzi… la nostra vita.» esclamò con una punta di entusiasmo. 
 
Conan: «Come vuoi tu…» fece spallucce. 
 
Ran: «So che per te è quasi normale che abbiamo vissuto un pericolo come questo. Lo è anche per me, ma in un certo senso… sento che è cambiato qualcosa… nel mio cuore.» sorrise consapevole. (Sono finalmente riuscita a mettere a tacere i miei sentimenti nei confronti della tua storia… e aspetterò come ho sempre fatto, tutto il tempo che ti sarà necessario affinché tu mi possa svelare ciò che ti è successo… Non avrò fretta e nemmeno paura. Veglierò su di te come ho sempre fatto, anche se con una diversa consapevolezza.) 
 
Conan: «C-Cosa? Nel tuo cuore??» arrossì. «C-Cioè nei miei-- nei confronti di Shinichi nii-chan??» restò sbalordito. (Come possibile che mi abbia già dimenticato?!?!)  
 
Ran: «Sì, sia nei tuoi confronti che in quelli di Shinichi… che ottimo istinto, come sempre!» si mise a ridere.
 
Conan: «Normale…! Sì… normale. Ma… in che senso lo stai dicendo?» distolse lo sguardo. (No… Non può essere… chissà cosa sta pensando, in realtà.) 
 
Ran: «Mmmh… non te ne parlerò! Se vuoi, prova a indovinare da solo. In fondo…» si fermò e si chinò alla sua altezza. «Per te è normale avere un ottimo istinto, quindi puoi farcela a capirlo!»
 
Conan: «Eeeh??» si sentì come pietrificato.
 
Ran: «Oppure… non riesci a decifrarlo?» disse con un tono piuttosto serio. 
 
Conan: (Ohi, questo è un chiaro riferimento alla mia dichiarazione…) arrossì. «Lascia che indaghi, sicuramente ci arriverò prima di quanto tu possa credere!» rispose casualmente cercando di nascondere il terrore nei suoi occhi. 
 
Ran: «Bene, bene! Non vedo l'ora!!» canticchiò. «Vieni, andiamo a casa!» indicò le scale che portavano all'agenzia investigativa. (Solitamente ha sempre la risposta pronta e quell'aria piena di sé, quindi vederlo in difficoltà è sempre particolare… Quanto mi piace quando fa così!!) 
 
Conan: «Sì…» sospirò e si incamminò. (Questo… credo che sia il tuo modo di farmela pagare. Ma accetto la sfida! Un giorno, ti mostrerò un futuro che nemmeno hai idea di quanto sarà roseo per te… e per me.) 



Tornando all'interno della macchina di Rei… 
 
Ayumi: «A proposito!! Ayumi domani vuole farvi sentire una canzone bellissima!!»
 
Genta: «Che canzone sarebbe??» chiese spazientito. 
 
Ayumi: «Eh eh… è una sorpresa!!» arrossì. 
 
Mitsuhiko: «È un peccato che Conan-kun non sia qui, o l'avrebbe indovinata subito!!» la guardò contrariato. 
 
Ai: «Mpf…» rise sadicamente. «Ne dubito davvero tanto, Tsuburaya-kun.»
 
Mitsuhiko: «Ah… ahahah, giusto, hai ragione…» gli scese una goccia di sudore lungo una guancia. 
 
Rei: «Come mai non era con voi, a proposito?» chiese interessato. 
 
Genta: «Perché è venuta una sua zia da non ricordo che paese straniero e aveva da fare con lei! Ci aveva detto che forse ci raggiungeva quando poteva!»
 
Rei: «Aaah, capisco…» sorrise assottigliando lo sguardo. 
 
Genta: «Infatti!! Sai che seccatura se dovevamo andare a giocare a calcio anche con sua zia!!»
 
Mitsuhiko: «Ma non l'avrebbe mai portata, suvvia!» si mise a ridere. 
 
Genta: «Non lo puoi sapere!» ribatté convinto. 
 
Ayumi: «Ayumi non crede!» ridacchiò divertita pensando a un'ipotetica zia che giocava a calcio con loro. «Ayumi è arrivata a casa!!»
 
Rei fermò la macchina e la fece scendere. 
 
Ayumi: «Grazie per il passaggio!!» arrossì e poi si fermò a fare qualcosa. 
 
Rei: «È stato un piacere.» sorrise.
 
Genta e Mitsuhiko: «Ci vediamo domani!!» la salutarono agitando le mani. 
 
Ai: «A dom---?» notò che la bambina stava bussando al suo finestrino, quindi lo abbassò. «Che c'è?»
 
Ayumi: «Tieni!» le porse un biglietto. «Ayumi vuole fare le cose per bene, quindi, solo tu puoi sapere di che canzone si tratti!!» annunciò orgogliosa. 
 
Ai: «D'accordo.» dapprima perplessa, poi contenta solo dentro di sé, prese il foglio e lo mise dentro la cartella. «A domani.»
 
Ayumi: «Ciao ciao!!» li salutò e poi corse verso il portone degli appartamenti dove abitava. 
 
Genta: «Però non è giusto, Haibara!!» lamentò. 
 
Mitsuhiko: «Anche io sarei curioso di saperlo, a dire il vero…» sbuffò. 
 
Ai: «Non lasciate che la curiosità vi divori.» disse mentre sbirciava il foglio che le aveva lasciato l'amica. «Domani lo saprete.»
 
Genta e Mitsuhiko: «Uffa!!» esclamarono all'unisono. 
 
Rei: «Mpf… a questo punto, incuriosisce anche me.» ridacchiò e ripartì. 
 
Nel giro di un quarto d'ora, Rei accompagnò a casa sia Genta che Mitsuhiko, restando da solo in macchina con Ai. 
 
Ai: «Non siamo sulla strada verso casa del dottor Agasa, lo sai, vero?» mormorò mentre trafficava con lo smartphone. 
 
Rei: «Direi proprio di sì, dato che non era un caso se mi sono ritrovato a passare di lì mentre c'eravate voi.» sorrise. 
 
Ai: «Ti dirò: lo immaginavo.» continuò a guardare lo schermo del telefono. 
 
Rei: «È quella canzone, vero? Ha attirato la tua curiosità?» continuò a guidare. 
 
Ai: «No. È per vedere se la conosco già.» rispose casualmente. 
 
Rei: «Ah, anche io immaginavo che mi avresti risposto qualcosa del genere!» si mise a ridere. 
 
Ai: «Non cominciare a darmi sui nervi perché potrei non garantire per la tua salvezza.» disse trascinando le parole. 
 
Rei: «Sei intenta a leggere, eh?»
 
Ai: «Mh.» non staccò gli occhi dallo schermo. «Ah.»
 
Rei: «È di tuo gradimento?»
 
Ai: «Più che altro… a volte ho come l'impressione che quei bambini vedano ben oltre ciò che mostro loro.» alzò il volume della musica. 
 
Itami ga nageki ga kimi no yume o musaboru
Demo mata hikari ga kimi no yume o terasu yo
Dareka no kodou ga kimi no mune ni kasanaru you ni
Kowaresou na konna sekai de deatta no wa guuzen janai
Kimi to no resonance… kanjiteru
Yami e to koe yo kakenukero
(Trad: La sofferenza e il dolore sono cose che possono divorare i tuoi sogni
Ciononostante, la luce li manterrà sempre accesi
Affinché un giorno il battito del tuo cuore entrerà in contatto con qualcuno e vi incontrerete 
In un mondo che sembra sia prossimo alla distruzione, il fatto che ci siamo incontrati non è una coincidenza 
La nostra risonanza… posso sentirla! 
Fai attraversare l'oscurità alla tua voce (affinché la raggiunga)) 
 
Rei: «Oh, concordo con te… e chi sarebbe questa persona che è nel tuo destino?» fece una chiara allusione per punzecchiarla. 
 
Ai: «Ovviamente lo sai, è inutile che io specifichi, me l'hai detto tu l'altra volta.» chiuse l'applicazione sul cellulare. 
 
Rei: «Quale tra tutte le cose che ti ho detto? Fammi indovinare…» fece finta di riflettere. «Sì, giusto. Higo Ryusuke. Ti riferisci a quello che mi hai detto su di lui?»
 
Ai: «Anche.» lo guardò male. «Smettila di prendermi in giro, sei fastidioso.»
 
Rei: «Sì, scusa, scusa! Dai, siamo quasi arrivati.» sorrise. 
 
Ai: «Tsk.» accavallò le gambe. «Cose da pazzi…» si guardò intorno. (Già, le coincidenze a volte non esistono. Le creiamo noi affinché diventino tali, nel bene o nel male. Ma se ci fanno felici, perché non approfittarne?) nascose un sorrisetto dietro la sciarpa che stava indossando. 
 
Cosa aveva in mente Ai?

 

Angolo dell'autrice

Ciao a tutti! ^^ La canzone che viene menzionata in questo capitolo è Deep Resonance delle Aqours, la conoscevate già? *w* Nonostante segua il progetto, questa è una delle poche canzoni di questo gruppo che mi piace da morire. Da quando l'ho sentita per la prima volta, non ho fatto altro che pensare a quanto descrivesse Shiho nel suo essere e quanto spero che quella persona che viene menzionata nella canzone possa davvero essere Rei nel suo caso specifico. Un pensiero mistico? Direi proprio di sì. Ma è anche per questo che è bello che esistano le fan fiction. ❤ Siamo giunti alla fine: il prossimo sarà davvero l'ultimo capitolo. Penso al fatto che l'idea di scrivere questa fan fiction mi sia venuta proprio intorno a questo mese (un anno fa) e mi rendo conto di come sia volato il tempo, wow! O_ò
Alla prossima e grazie a tutti coloro che leggeranno fino alla fine! ✬
   
 
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