Insonnia:
Pareti impermeabili, pareti d’acciaio,
il mio acume circondano.
Perentorie ed autoritarie.
Come la lama di una ghigliottina difettosa,
come un corpo crocefisso senza il diritto di sanguinare,
come un amplesso senza orgasmo.
Pareti avare vogliono,
racchiudermi.
Costringermi.
La folle rincorsa alla ricerca di qualcosa d’inutilmente prezioso.
La mente intelaiata nella disabitata ragnatela d’un grattacapo senza prurito.
Testardamente scortico la corteccia dei miei pensieri.
Caparbio.
Ed ancora pareti, pronte a frapporsi fra il prurito ed il piacere.
Talvolta crudeli, talvolta angeli.
Le tenebre strisciano.
Miocardici sussulti, il tamburo non si stanca mai.
Taciturno, esplode.
L’onda d’urto tarda ad arrivare.
Come un daltonico a rimirar l’arcobaleno,
godrà del profumo d’asfalto bagnato.
Non dei colori.
Se d’apprezzar sarà in grado,
terminerà la folle rincorsa
e l’inutilmente prezioso.