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Autore: Gatto1967    09/04/2020    2 recensioni
Dopo che è stata adottata dagli Andrew/Ardley che dir si voglia, Candy e i suoi cugini adottivi vengono mandati a studiare in Inghilterra al prestigioso istituto Royal Saint Paul School. La sera di capodanno sul ponte della nave Candy vede un misterioso giovane che guarda il mare nebbioso e piange…
Se, vabbè! Ma questa storia la conosciamo già!
Il giovane è un nobile inglese che Candy ritroverà nel suo istituto e…
Sì lo so, la premessa è quella, ma se non ci fosse qualche differenza rispetto alla storia originale, che fanfiction sarebbe?
E in effetti una differenza c’è, ed è una differenza non da poco che cambierà, anzi stravolgerà le carte in tavola.
Candy sarà chiamata a fare una scelta, quale scelta? E cosa sceglierà?
Quante domande lettrici e lettori! Forse è meglio se leggete questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Candy e Anthony rimasero in cella per una settimana, poi Suor Margaret andò a prelevarli dalle loro celle e a condurli nelle rispettive stanze, dovevano fare i bagagli.

A Candy quella scuola non era mai piaciuta, si sentiva soffocare in quell’ambiente così austero e formale, ma ora le dispiaceva di lasciare quella stanza che per tanti mesi l’aveva ospitata.

Dalla porta socchiusa entrarono Annie e Patty, e le tre ragazze si abbracciarono in lacrime.

-Non preoccuparti per Clean, ci abbiamo già pensato noi e adesso è al sicuro nella macchina del signor George.-

-Grazie Annie, grazie Patty.-

Patty piangeva a dirotto. Annie era sicura di rientrare in America prima o poi, ma per quanto ne sapeva Patty quella poteva essere l’ultima volta che vedeva la sua amica Candy. Quasi le avesse letto nel pensiero Candy le disse:

-Coraggio Patty, sono sicura che io e te ci rivedremo, e sarà anche molto presto.-

Quando ebbero finito di fare i bagagli, i due ragazzi vennero accompagnati al cancello della Royal Saint Paul School dove li aspettava il signor George, l’uomo di fiducia dello zio William.

 

George parlò poco o niente durante il viaggio in macchina fino al porto di Southampton, spiegò loro che li stava riconducendo in America che aveva due lettere per loro da parte del signor William Andrew, lettere che gli consegnò una volta che i due ragazzi si erano sistemati nelle loro cabine.

 

“Cara Candy

Non nascondo di essere molto amareggiato per come è andata la tua esperienza alla Royal Saint Paul School.

Certo, la tua indole vivace e spontanea mal si adattava ad un contesto così austero e formale, la bellissima lettera che mi hai mandato prima dell’estate mi ha fatto molto riflettere in questo senso.

In quella lettera tu mi dicevi che ti piacerebbe fare l’istitutrice dei bambini della casa di Pony, o forse l’infermiera.

Ti dò un suggerimento: frequenta una scuola per infermiere e quando avrai completato gli studi potrai prendere con calma le tue decisioni.

Ti avviso: preparati ad una bella ramanzina da parte della zia Elroy, lei è semplicemente furiosa con Anthony e con te. Lasciala sfogare e vedrai che si calmerà.

Quali che siano le tue decisioni future io ti appoggerò sempre.

William A. Andrew”

 

Candy pianse per il sollievo, lo zio William non era arrabbiato con lei, anzi.

 

-Chissà per cosa sta questa “A.”- si chiese Candy.

 

Durante il viaggio Anthony e Candy si parlarono molto poco, ma quando si cominciò a intravedere la costa degli Stati Uniti Anthony la prese da parte.

-Candy, mi dispiace.-

-Dispiace anche a me Anthony, non meritavamo di finire così.-

-Non parlo dell’espulsione, non mi importa niente della Royal Saint Paul School e delle sue stupide regole, parlo del mio comportamento con te. Sono stato inqualificabile.-

Candy riuscì a sorridergli.

-Non parliamone più Anthony, forse è vero quello che ci disse Albert, stiamo crescendo, cambiando. Dobbiamo solo aspettare un po’ e forse per noi potrà esserci un futuro. Intanto però possiamo rimanere ottimi amici. Io non dimentico quello che hai fatto per me quando stavo dai Legan!-

-Amici allora?- chiese lui tendendo la sua mano.

-Amici!- rispose lei stringendo vigorosamente quella mano.

 

Chicago: qualche anno dopo.

 

Candy rientrava a casa dopo un lungo ed estenuante turno di lavoro, era sfinita e non vedeva l’ora di sdraiarsi sulla poltrona e rilassarsi un po’. Albert era al lavoro e sarebbe rientrato fra breve. 

Povero ragazzo! Chissà cosa si provava a perdere la memoria!

Si sentì chiamare e si voltò.

-Anthony!-

Già, Anthony era lì davanti a lei, e lei gli corse incontro abbracciandolo.

-Ma… che ci fai da queste parti? Ti credevo a New York…-

-Infatti dovrò tornarci presto Candy, i miei studi sono impegnativi.-

-Come sta Dorothy?-

-Bene grazie. Ascolta Candy, devo parlarti di una cosa molto importante.-

-Entriamo in casa dai.-

Salirono rapidamente le scale di casa ed entrarono nell’appartamento. Grande fu la sorpresa di Candy nel constatare che in casa c’era qualcuno.

-Signor George? Zia Elroy? Ma… cosa ci fate qui? E come…-

-Abbiamo chiesto al tuo padrone di casa di aprirci.- Spiegò Anthony.

-Zia Elroy, una volta di più devo ribadirle che non ho nessuna intenzione di lasciare il mio lavoro di infermiera…-

-Non sono qui per questo Candy!- ribadì bruscamente la donna.

-Siediti Candy.- la invitò Anthony.

-Dov’è Albert?-

-Albert è al lavoro, lavora come lavapiatti in un ristorante qui vicino.-

-Che scandalo!-

-Zia Elroy, Albert è un mio carissimo amico e posso assicurarvi che noi non…-

-Vorrei ben vedere Candy!-

-Lascia parlare me zia!

Ascoltami Candy: l’uomo che tu conosci come Albert non è chi ti ha sempre detto di essere.-

-A dire il vero lui non mi ha mai detto chi fosse. Non conosco nemmeno il suo cognome!-

-E te lo sei preso in casa?- disse la zia Elroy, e Candy poté avvertire nella sua voce una nota di sincera apprensione.

-Ti ricordi il giorno del mio incidente?-

-Certo, come potrei scordarlo, ma tu…-

-Avevo un buco nella memoria, avevo completamente rimosso dalla mia mente quanto accaduto quel giorno, ma alla Royal Saint Paul School, pochi giorni prima che fossimo espulsi riacquistai la memoria.-

-E perché non me lo hai mai detto?-

-Non arrabbiarti Candy, avevo i miei motivi. 

Ricordai tutto di quel giorno, compreso quello che stavo per dirti. Ricordi il “principe della collina”?-

-Sì, ma che c’entra?-

-Quel ragazzo mi somigliava davvero così tanto?-

-Assolutamente sì Anthony, sembrava il tuo fratello gemello, ovviamente non poteva esserlo.-

-No infatti. Ricordi che ti stavo parlando di un bambino che stava sempre insieme a mia madre?-

Candy cercò di riportare a galla i ricordi di quel giorno lontano.

-Sì Anthony, mi ricordo.-

-Quel bambino era il fratello minore di mia madre: William Albert Andrew!-

In quel mentre la porta di casa si aprì ed entrò Albert 

-William!- esclamò la zia Elroy

-Albert, ti ricordi di me?-

-Io… io… non…-

-Sono Anthony! Il figlio di Rose!-

Quelle parole sembrarono rimbombare nel cervello del povero Albert che si portò le mani alle tempie.

-William! Che ti succede?-

Albert cadde a terra svenuto.

 
   
 
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