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Autore: KikiShadow93    09/04/2020    4 recensioni
Lui è resuscitato senza sapere né come né grazie a chi e, dopo attente considerazioni, ha deciso di provare ad integrarsi a sua volta sulla Terra.
Lei, per scappare dal proprio passato e per provare a salvaguardare il proprio futuro, decide di fuggire in città.

Lui è cresciuto tra i guerrieri, nell’odio e nel rancore, ed ha sviluppato un forte senso di inferiorità.

Lei è cresciuta tra i reietti, nella paura e nella violenza, arrivando quasi a perdere la speranza di poter avere una vita felice.

Sono diversi eppure incredibilmente simili, ed entrambi sono inconsapevoli pedine di un disegno molto più grande.


[Radish prende spunto da DBR&R; Post Cell Game; Possibile OOC]

Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Radish
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La vita secondo Radish'
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Avvertenza❌: Capitolo LUNGHISSIMO, ben 42 pagine. Leggete quando avete tempo, davvero…

Un grazie speciale a Celeste98, Chimera__ e _Cramisi_ per aver recensito lo scorso capitolo, siete stati dei tesori! 💓 Grazie anche a Teo5Astor per aver recensito gli altri capitolo 💓

𝟙𝟜. 𝒩𝑜𝓃 𝓁𝒶𝓈𝒸𝒾𝒶𝓇𝓂𝒾 𝒶𝓃𝒹𝒶𝓇𝑒 𝓋𝒾𝒶



Una giornata pazzesca, ecco cosa ha vissuto Sherry dalle 8 del mattino fino a quando non è rincasata verso le 18.20.
Una giornata pazzesca che avrebbe evitato anche più di Jäger, ma che, invece, l’ha travolta in pieno come un uragano.
Era inevitabile, però. Lo sa bene e per questo non si è lamentata neanche un secondo ma anzi si è lasciata abbracciare e baciare le guance da tutti. Ha lasciato che facessero tutto il casino che volevano, che brindassero per lei fino ad ubriacarsi ed accasciarsi a terra con la ridarella. Ha lasciato che intonassero canti e suonassero alla meglio delle loro capacità annebbiate dall’alcol. Ha anche lasciato che i cuccioli giocassero con tutti quegli stupidi palloncini rosa, finendo con lo scoppiarli fino a far rimbombare insopportabilmente la tana.
Sapendo bene che il compleanno di un Sovrano è un evento che tutti vogliono festeggiare non ha emesso neanche un lamento, pur non capendo perché ci tengano tanto. Lo trova stupido, davvero, ma sa che probabilmente lo fanno per compiacere e tenere alto l’umore dello Spettro che deve accollarsi tutte le responsabilità.
Lei, comunque, non ha fatto storie. Si è lasciata trascinare in mezzo a loro, ha sostenuto i più giovani quando si piegavano a vomitare e ha rifiutato quanto più cortesemente le avance dei più audaci. Ad uno ha spezzato le dita di una mano dopo essersi preso troppe libertà, ma nessuno ha battuto ciglio a riguardo. Al limite hanno preso in giro il povero illuso, per poi attaccarlo ad una bottiglia di vodka fino a farlo vomitare.
Qualcun altro, tanto ubriaco da non riuscire a stare in posizione eretta, ci ha tenuto tantissimo a chiederle dove fosse il suo misterioso amante. L’ha fatto con un tono tanto derisorio al limite del meschino che Sherry davvero non è riuscita a capacitarsi del fatto di non averlo sventrato come un branzino di fronte a tutti. Forse era la consapevolezza che l’aspettava una serata ancora più pesante, forse perché la divertiva la consapevolezza che Radish lo avrebbe strangolato con la coda nel sentire quel tono irrispettoso o forse perché Glover gli è balzato addosso con l’agilità di un gatto e l’ha massacrato a suon di sberle. Dei manrovesci da manuale proprio, alla fine è scoppiato pure l’applauso.
Quest’ultimo si è mostrato incredibilmente ben disposto nei suoi confronti da dopo l’Ordalia, arrivando a farsi carico di moltissime cose per alleggerirla. All’inizio pensava che volesse in qualche modo fregarla, che come minimo volesse metterla in cattiva luce agli occhi degli altri, ma ha capito subito che no, quel burbero Spettro voleva solo rendersi utile per renderla più forte e libera di escogitare le proprie difese ed offensive.
Le si è poi avvicinato e si è seduto al suo fianco, rimanendo lì per quasi tutto il tempo. I suoi figli andavano e venivano, la sua compagna chiacchierava e ballava con le amiche e le nuove arrivate, e lui teneva d’occhio la situazione assieme a lei. È rimasto quasi sempre in silenzio, tenendoci solo a dirle che per la serata non doveva preoccuparsi, che avrebbe tenuto sotto controllo le esuberanze del branco così che lei potesse godersi la festa.
Già, perché la sua vera festa non era certo quella, no. La sua vera festa è con la sua famiglia. Loro sanno che lei odia il proprio compleanno, che per quanto la riguarda il 15 Novembre dovrebbe essere cancellato, ma nessuno, proprio nessuno, può convincere il Quartetto a non fare festa. Neanche venisse Dio in persona e li pregasse in ginocchio di non farlo: loro gli riderebbero in faccia, lancerebbero un insulto completamente gratuito e alzerebbero la musica fino a far crollare le pareti.
Meglio accontentarli, senza ombra di dubbio.
Quando è arrivata a casa è rimasta immobile sul cornicione della finestra a fissare Radish stravaccato nel letto con un asciugamano poggiato distrattamente in vita. Lui non è mai a casa così presto, era sicurissima di non trovarlo e poter così lasciare semplicemente un biglietto per giustificare la propria assenza.
Poi è sgattaiolata dentro e si è sdraiata al suo fianco, lasciando che l’uomo le avvolgesse la vita con un braccio per trascinarsela addosso. La guardava languidamente mentre con le mani le carezzava piano la schiena da sotto la maglietta e lei non riusciva a smettere di sorridergli.
Una parte di lei le urlava disperatamente di dirgli che era il suo compleanno e che sarebbe andata a festeggiarlo con i suoi fratelli, le sue sorelle e la sua mamma… e probabilmente con il suo ex-fidanzato, che nel pomeriggio era come sparito. Quella stessa parte avrebbe voluto dirgli che preferirebbe restare lì con lui, sul suo divano a mangiare qualcosa e a guardare un film… ma non l’ha fatto.
È rimasta sdraiata sul suo corpo caldo e forte, beandosi delle sue carezze leggere finché non ha notato che si stava avvicinando pericolosamente l’ora di uscire. Si è così alzata a malincuore dopo una breve ma passionale lotta e si è trascinata in bagno per una doccia veloce. Radish non le ha chiesto niente, limitandosi a ributtarsi sul letto.
Sherry sentiva i suoi occhi divorarla mentre si infilava un paio di strettissimi jeans a vita bassa e la canotta nera con le spalline sottili, un poco corta. Mentre stava seduta sul bordo del letto per infilarsi gli anfibi, Radish l’ha raggiunta alle spalle per metterle la catenina d’oro di Fern, solo per poi farle reclinare la testa di lato per baciarle e morderle piano il collo.
L’ha lasciato fare come in estasi fin quando le sue grosse mani non si sono intrufolare sotto la canottiera, sfiorandole dapprima l’addome per poi stringerle rudemente i seni. Solo a quel punto ha deciso, non senza un gemito di frustrazione, di allontanarsi, scattando in piedi come se una molla del materasso le avesse pizzicato la natica.
Le ha chiesto dove pensava di andare e lei, con il cuore pesante, gli ha detto che usciva a cena con gli amici e Fern perché è tanto che non stavano insieme. Una mezza verità, ecco, che però il Saiyan ha accolto con una scrollata di spalle prima di afferrarla per un polso e tirarsela contro. Le ha preso il viso tra le mani e l’ha baciata con urgenza, per poi lasciarla andare senza far storie.
È rimasta piacevolmente sorpresa da questo suo atteggiamento. Piacevolmente sorpresa ma anche un poco insospettita. Perché Radish è molto più curioso, fa sempre domande talvolta inopportune, e se gli viene in mente che vuole fare sesso di certo non si ferma così facilmente. Inoltre non si toccano dalla mattina prima, quindi i suoi sospetti sono più che giustificati.
Ha tenuto la guardia alta dal momento in cui è uscita di casa fino a quando, con Bree, non sono arrivate a Il Piccolo Borgo per prendere Fern, bellissima ed elegante come sempre col suo tailleur rosso fuoco e i capelli perfettamente in ordine. Si è ritrovata però a dover abbassare le difese quando la donna ha cominciato a massacrare di insulti Bree per i suoi abiti. Che poi, secondo l’Alpha, non aveva davvero esagerato… non più del solito, comunque. Bree si era infatti presentata con una fascia nera sul seno e pantaloni stretti a vita alta con una cintura con chiusura a fiocco. Niente di eccessivo, soprattutto trattandosi di lei, ma Fern non era assolutamente dello stesso parere.
Nell’abitacolo l’anziana signora non riusciva proprio a smettere con le proprie ramanzine fin quando la sua adorata sorella adottiva, con uno smagliante sorriso malizioso, l’ha informata che non vivono più assieme perché si è fidanzata col bel tenebroso e violentissimo alieno. Inutile dire che Sherry le ha tirato un pugno nel braccio così forte da farla sbandare per strada.
Fern, però, non si è sbilanciata troppo. Si è limitata a dire che sapeva che con River non avrebbe potuto funzionare per sempre perché hanno due indoli troppo differenti e che invece l’omaccione tutto muscoli e capelli le pare più adatto. A quel punto Sherry le ha informate entrambe che 1- Radish non è il suo fidanzato* e che 2- non vivono insieme. Ne è seguito un battibecco molto acceso tra le tre, con Sherry e Bree che si contraddicevano l’un l’altra e Fern che le insultava entrambe perché dopo tanti anni ancora “guidano col culo”.
Mentre poco dopo Fern e Bree discutevano animatamente su quale fosse la più sexy tra le Spice Girls, Sherry si è sentita improvvisamente meglio. Pure l’idea di aver nascosto l’ennesima cosa a Radish le è sembrata improvvisamente meno grave.
Perché sa benissimo che non sta facendo una bella cosa, che lui muore dalla voglia che lei si apra nei suoi confronti, ma davvero non ci riesce. Tutto della sua vita - dalla sua nascita al momento in cui ha incontrato Fern - le sembra incredibilmente sbagliato, la fa sentire come sporca ed ha paura del suo giudizio più di qualsiasi altra cosa al mondo. Forse teme più quello che non lo stesso Jäger.
Adesso, con l’aria fresca che le carezza la pelle e la mano fuori dal finestrino che fende il vento, ascolta distrattamente Bree che afferma che la migliore era Baby Spice con quella sua aria da porcona e che però se le sarebbe fatte tutte indiscriminatamente, mentre Fern si accende una sigaretta borbottando che non potrà arrivare a fine serata senza romperle almeno un dito. Sono come cane e gatto loro due, lo sono sempre state. Un cane e un gatto che si adorano.
Sorride ad entrambe mentre Fern tira i capelli alla figlia perché ha quasi schiacciato un pedone per puro divertimento ed infine si abbandona sul poggiatesta. Le mancavano le loro serate, tanto. Pensava che tornando in città avrebbero avuto molte più occasioni per stare assieme, ma Radish è entrato di prepotenza nella sua vita, scardinando le sue certezze ed incatenandola involontariamente alla sua persona.
Si domanda come ci sia riuscito in poco più di un mese quando River, in sette anni, non ce l’ha mai fatta per davvero.
Si domanda perché lui riesca a farle battere il cuore con tanta forza, al contrario dei loro maschi.
Si domanda come sia riuscito a buttare giù le sue difese, a renderla tanto vulnerabile e fragile da farsi vedere in lacrime.
Si domanda dove trovi la forza di sostenerla e sopportarla, quando lei stessa ci riesce a fatica.
Si domanda come riesca a farla sentire al sicuro, a darle la forza per tenere la testa alta ed affrontare le difficoltà a brutto muso. Certo, lo faceva anche prima, ma adesso è diverso. Lui è diverso.
Presa dai propri pensieri, non si è accorta di essere finalmente giunta all’Alien, ristorante preferito dal Quartetto, considerato uno dei più chic della città che per ben dieci giorni all’anno chiude al pubblico per celebrare i loro compleanni. Ciò succede perché la proprietaria è una Mezzosangue che prese in simpatia Major quando era solo un dolce bambino che voleva portare a cena fuori la sua mamma adottiva. Quando la donna capì chi fosse la mamma adottiva in questione, disse al cucciolo che sarebbe stata sempre a loro disposizione ogni volta che volevano e da quel momento i loro compleanni vengono festeggiati lì, offerti dalla Mezzosangue come regalo: il 12 Febbraio tocca a Fern, seguita il 6 Marzo da Pip, il 17 Aprile da Bree, il 12 Maggio da Maddox, il 5 Giugno da Mordecai - dove vengono raggiunti puntualmente da almeno tre volanti della polizia -, il 12 Luglio da Jane, il 21 Agosto da River, il 1° Settembre da Major, il 15 Novembre da Sherry e con il 17 Dicembre Micah chiude il cerchio.
Sono sempre feste dove il cibo si spreca e l’alcool scorre come un fiume in piena, dove si tiene la musica a tutto volume e si balla finché si è capaci di stare in piedi. Sono migliorati col tempo, arrivando a togliere il disturbo entro mezzanotte, ma solo per potersi andare a divertire in luoghi più caotici e dispersivi o per andare a fare a pugni in qualche cava abbandonata assieme ad altri amici.
Sono sempre state feste esclusive le loro. Ogni Spettro che si rispetti ha sempre desiderato un invito, che però non è mai arrivato. Qualche fortunata ha potuto partecipare al fianco dei quattro esuberanti Purosangue, ma solo due vi partecipano ogni anno da almeno otto anni a questa parte, ovvero Becca, moglie di Maddox, e Mimì.
Sono sempre state feste esclusive le loro… fino ad ora.
Sherry sente il cuore bloccarsi nel petto e il sangue congelarsi dolorosamente nelle vene quando, voltando lo sguardo verso il ristorante per incontrare il solito sorriso allegro della proprietaria, si accorge della presenza di troppe persone.
«Bree…» Vorrebbe urlarle contro di tutto, vorrebbe massacrarla a suon di pugni, ma dalle labbra le esce solo il suo nome sussurrato come un lamento.
«Sono una birbantella!» Urla tutta contenta mentre esce dalla macchina ed aiuta Fern ad uscire a sua volta.
Lei invece rimane dentro, gli occhi spalancati per la sorpresa e la bocca un poco dischiusa.
Ci sono quasi tutti: Yamcha fa il cascamorto con Robin, la proprietaria, che pare pure ricambiare le sue attenzioni; Crilin parla affabilmente con Mimì mentre la bella ed elegante C-18 si scambia qualche particolare informazione con Tensing, con la timida Lunch stretta al suo braccio che lo guarda con aria sognante; Chichi tiene in braccio Goten mentre si raccomanda con un Gohan vestito a festa di comportarsi bene; una sensualissima Bulma gioca col figlio mentre, al suo fianco, un elegante Vegeta sospira frustrato; Piccolo, con quella sua solita espressione burbera ed imbronciata, osserva di sottecchi un magnifico esemplare di Radish in pantaloni scuri e aderente camicia bianca.
Hanno tutti - o quasi - delle buste lucide con un vistoso fiocco e non appena si accorgono del suo arrivo le urlano in coro “tanti auguri!”, facendola arrossire fino alla punta delle orecchie.
Scende rigidamente mentre tenta di incenerire Bree con la sola forza dello sguardo, venendo però in breve raggiunta da un’emozionata Chichi. In fondo lei è felice di poter avere finalmente una presenza femminile in famiglia, pur trattandosi di una ragazza tutta particolare.
L’abbraccia di slancio e la prende subito sottobraccio per poterla condurre verso gli altri invitati, che l’accolgono tra loro con grandi e caldi sorrisi.
«Te l’avevo detto che dovevo parlare con il Quartetto di qualcosa di importante, ricordi?» Scherza Bree, tenendosi dietro alla fidanzata. Sapendo però che questo gesto meschino non sarebbe sufficiente a salvarla da una meritata scarica di botte, si è assicurata di avere pure Radish al proprio fianco, così da tenerla distratta.
Per sua fortuna però, Sherry è nel panico più completo. Non sa cosa fare, non sa cosa dire. Non ha assolutamente il coraggio di guardare il compagno negli occhi per paura di leggervi tutta la sua più che giustificata rabbia ed è oltremodo terrorizzata non solo dall’idea che prima o dopo arriverà River, ma soprattutto dal fatto che arriveranno i Quattro. A confronto avrebbe preferito combattere da sola contro Freezer e Cell assieme: sarebbe stato più semplice e molto più indolore!
«Ecco la festeggiata di Novembre!» Esclama allegra Robin, allargando teatralmente le braccia prima di stringerla a sé. Lei è sicuramente l’unico Spettro - seppur col sangue sporco - ad avere un’attività di successo completamente legale.
«Venite dentro, comincia a fare freschetto!» Mentre s’incammina, si volta verso Chichi e Bulma per assicurare loro che, se ne avessero bisogno, ha allestito una stanza a posta per i loro figli, così da poterli cambiare, nutrire e farli addormentare lontani da rumori molesti ed occhi indiscreti. Le due sono così sorprese dalla sua gentilezza da riuscire appena ad annuire.
Se dal fuori l’Alien pare un luogo estremamente romantico, con la facciata di mattoni rossi, le inferiate nere ed arricciate in ghirigori eleganti con tante lucine dorate e i rampicanti sempreverdi, l’interno rivela la vera natura del luogo. In perfetto stile Moulin Rouge, si respira un'atmosfera maliziosa e particolarmente intima: le pareti color porpora con drappeggi di raso e specchi, arredi sontuosi e molto eccentrici che mescolano gli stili più diversi, dal burlesque al gotico alternano anche elementi di ispirazioni asiatica a sedie zebrate, tappeti rossi e tanti altri oggetti stravaganti che richiamano il mondo della notte e divertenti giochi erotici.
Molti tavoli sono stati spostati sul retro, tranne quelli che sono stati piazzati al centro della sala per creare un’unica, lunga, larga e sfarzosa tavolata per accoglierli tutti. Da un lato altri tavoli sono stati quasi interamente coperti da svariate bottiglie di vino d’annata e di superalcolici e dall’altra sono stati disposti svariati strumenti musicali, un DJ set e delle grandi casse per quando vorranno scatenarsi.
Sherry sente che potrebbe spezzarsi in due tanta è la tensione che ha addosso. Non ha ancora detto una parola, muovendosi meccanicamente come un robot fino a prendere posto. Quando poi Radish si siede al suo fianco, sente il cervello andare totalmente in tilt ed involontariamente comincia a tamburellare le dita sul ginocchio sotto al tavolo.
Il Saiyan, dal canto suo, c’è sì rimasto male perché non gli ha detto una cosa tanto sciocca, ma proprio perché si tratta di una scemenza ha deciso di lasciar perdere. Si è reso conto che per lei non deve essere proprio il massimo festeggiare il proprio compleanno se si considera il fatto che pensa solo ed esclusivamente che la propria nascita abbia significato la morte di Leila, ma è comunque deciso a vendicarsi in seguito e a modo suo, torturandola a letto finché non lo supplicherà in lacrime. A quel punto continuerà fin quando non lo implorerà in ginocchio di perdonarla. Una vendetta idiota oltre ogni limite ma che trova incredibilmente allettante.
Poggia una mano sulla sua, stringendola un poco. La guarda dritto negli occhi, accorgendosi completamente di quanto sia a disagio. Aveva detto a Bree che stava commettendo un errore, che non avrebbe gradito una tale invasione di spazio, ma la bionda non ha voluto sentir ragioni e adesso la sua compagna è in crisi. La farò a pezzi, prima o dopo, quell’allucinante testa di cazzo!
«Perché non hai detto niente, prima?» Gli domanda con un filo di voce, sorprendendosi davvero nel vederlo sorridere e nel rendersi conto che no, non è arrabbiato. Sicuramente un poco risentito, ma decisamente non arrabbiato.
«Doveva essere una sorpresa, no? Beh: sorpresa!» Il sorriso si allarga e, ne è sicuro al cento per cento, si sta calmando di secondo in secondo da quando le ha preso la mano. Ne è sicuro perché l’ha sentito distintamente dentro, come se il nodo che gli si era improvvisamente formato nell’addome si stesse sciogliendo.
Dopo che il vino e l’acqua sono stati serviti a tutti, i regali cominciano ad essere scartati e le foto ad essere scattate da un’eccitatissima Bree. A lei piacciono i compleanni ed ama festeggiare quello di Sherry perché, a conti fatti, non sarebbe viva se non fosse stato per la sua protezione.
Fern, seduta di fianco a Bulma e con una sedia vuota alla propria sinistra, interagisce tranquillamente con i presenti, ammaliandoli con le sue parole calibrate e i suoi modi civettuoli. Tutti loro, dal momento esatto in cui ha sorriso con quell’aria provocante da gatta, hanno pensato che Muten sarebbe completamente impazzito nel conoscerla, ma per sua fortuna/sfortuna gli hanno suggerito, per mantenere il quieto vivere, di non presentarsi finché non avranno conosciuto le loro amiche. In compenso, Yamcha pende completamente dalle sue labbra in barda alla più che evidente differenza di età.
«Sei un bambino davvero bellissimo, sai? Scommetto che quando crescerai, le signorine si metteranno in fila solo per un tuo sorriso. Adesso ne fai uno a me? Ohhh, guardati! Sei adorabile come la mamma e scommetto che diventerai affascinante come il papà!» Esclama la donna tenendo il piccolo Trunks tra le braccia e sorridendogli raggiante. Adora i bambini, la fanno impazzire.  Quando è riuscita a mettere le sue delicate mani su Goten, pure Chichi si è interiormente commossa nel vedere i suoi occhi risplendere per la gioia e la meraviglia.
Sherry, pur sentendosi un poco a disagio a capotavola, non riesce a fare a meno di sorridere mestamente nel vedere come tutti loro si stiano divertendo e ridano alle battute di Bree e, soprattutto, per come stanno trattando la sua amata Fern. Pure Vegeta pare aver deciso di comportarsi in modo un poco più affabile con l’anziana signora, spostandole pure la sedia prima che si sedesse.
Ma quell’aria intima e familiare che si è velocemente creata è destinata a vita incredibilmente breve, dal momento che gli altri invitati stanno per fare il loro trionfale e caotico arrivo…
«Faccio le ore piccoleee… da quando sto con teee…»
Tutti gli occhi saettano velocemente sulla figura più assurda che sia mai capitata loro di vedere in tutta la vita: un ragazzone tutto muscoli vestito con un tubino a maniche lunghe fucsia con una pioggia di lustrini sulla gonna e vertiginosi tacchi a spillo neri, con una lunga parrucca platinata, ancheggia canticchiando e ridendo sguaiatamente verso di loro, oscillando una borsetta nera come una volgarissima prostituta da marciapiede.
Si piazza davanti a loro, i vivacissimi occhi color caramello brillano di una luce incredibile e lo sfavillante sorriso sembrano quasi contagiarli e rapirli, tanto che nessuno ha idea di cosa dire o fare, di quale sia il comportamento più adatto di fronte ad un simile spettacolo, ma comunque si lasciano scappare un timido sorrisino.
Radish si sente fortemente a disagio quando quello sguardo sbarazzino e malizioso si posa su di lui, e la compagna non lo aiuta di certo dal momento che, come Fern, Bree e Mimì, è troppo presa a sbellicarsi dalle risate al punto da doversi reggere l’addome.
«Allora ragazziii! Ecco la vostra mattoncina! La ciliegina che non manca mai sulla vostra sbriciolona di cazzate!» Esclama cercando con tutto sé stesso di mantenere la sua voce da donna il più alta possibile, risultando tragicomico. Ancheggia con fare marcato verso Bree e Mimì, guardandole a turno mentre trattiene con titanica difficoltà le risate.
«Non mi trovate dannatamente figa?!»
«Sai che, stasera, abbastanza?» Risponde prontamente la rossa, seguendolo con lo sguardo mentre si avvicina come una pantera alla festeggiata fino a sedersi sulle sue gambe per avvolgerle un braccio muscoloso attorno al collo.
«Non mi trovate incommensurabilmente topa di lusso
«Ti farei un pigiamino di saliva!»
Senza pensarci un attimo, le prende il mento tra le dita e le schiocca un sonoro bacio sulle labbra come ha sempre fatto e sempre farà. La presenza dello sconvolto e adesso adirato Saiyan alle sue spalle per lui è quanto di più irrilevante al mondo: è arrivato per primo, ha più diritti.
«Scusa, cos’hai in testa? Ti sei fatta male?» Domanda Bree nel notare il grosso cerotto sulla fronte, troppo curiosa di sentire la sua assurda risposta.
«Questo? No, no, no. Questo è il cerotto anticoncezionale.» Ovvio, palese. Chissà perché non l’hanno capito subito da sole?!
«Non si mette lì.» Lo informa Sherry, ormai alle lacrime. Dio… ogni volta è sempre più sconvolta dalle sue trovate imbecilli ed ogni volta lo ama sempre di più.
«Scusami eh, ma Fern, nei meandri della sua gioventù, lo metteva sulla pancia. Io sono più furba e lo metto sulla fronte! Così mi ricordo pure di fare l’amore!» L’ovvietà con la quale risponde è sorprendente. Gli viene in automatico, come se fosse tutto normalissimo. Chi non lo conosce potrebbe pensare che se le studia prima di andare a dormire, ma la verità è che non si sognerebbe neanche di farlo: lui è così, schifosamente spontaneo, spesso oltre il limite dell’imbarazzante e dell’inopportuno, ma nessuno vorrebbe mai vederlo cambiare.
«Io, comunque, ho problemi con gli anticoncezionali.» Afferma subito dopo, lo sguardo adesso un poco pensieroso mentre si rialza per andare a recuperare una bottiglia di tequila che poi, senza alcun motivo, lascia cadere a terra. Così, perché no?
«Ah sì?» Bree non ce la fa già più. È appena arrivato, è solo e già è ingestibile. Poi uno si sorprende se ama la sua compagnia…
«Sì, sì. La pillola guai. Me la dimentico sempre! Poi sono costretta a prenderle random, una manata così a cazzo quando me lo ricordo!»
«Phoebe…» Già, Phoebe, il nome che si è scelto per quando si mette minigonna e tacchi a spillo per fare il cretino. Inutile chiamarlo col nome di battesimo, non si girerebbe neanche.
Nessuno sa da dove sia partita quest’assurdità, neanche lui lo sa, però ormai l’hanno presa come la normalità. Pure vederlo andare a fare la spesa così non sorprende nessuno. Tutt’al più rimangono sempre profondamente sconvolti nel vederlo tornare a casa con delle bellissime ragazze sotto braccio pur essendo evidentemente ridicolo!
«Poi scusate eh: io non riesco ad usare il videoregistratore, figuriamoci a sistemarmi il diaframma!»
Chichi, shoccata e non più tanto felice di avere una donna come quella in famiglia, non sa davvero cosa fare. Vorrebbe coprire gli occhi a Goten, tappare le orecchie a Gohan, ma a che pro? Come minimo quel pazzo urlerebbe per farsi sentire e la sua figura deve essersi già stampata a fuoco nel cervello del piccolo. Si lascia quindi andare, contagiata dalla follia disarmante del giovane uomo che zampetta tranquillamente su dei tacchi di almeno quindici centimetri senza alcuna difficoltà, e ride. Ride lei come ridono tutti gli altri, ad esclusione di Vegeta, Radish e Piccolo. Loro sono così esterrefatti che ormai sono totalmente paralizzati.
«È tardissimo! Ora arriva il mio ragazzo!» Scatta come una molla, saltella sul posto e batte le mani, il sorriso euforico che si allarga sul volto.
«Hamish?» Domanda ridacchiando Fern, domandandosi dove abbia sbagliato. Perché deve esserci stato un momento in particolare dove la sua mente ha fatto crack. Per forza. All’inizio pensava che fosse stato il perdere i genitori a renderlo così, ma era un’idea stupida. Non gliene è mai fregato poi più di quel tanto perché, a detta sua, erano genitori “dimmerda”. Quindi deve essere stato qualcos’altro. Nessuno è tanto pazzo per natura.
«Che uomo tronfio ehhh?» Arriccia il naso e si piega in due mentre ride, facendo strozzare Yamcha col vino. Non sa perché lo abbia fatto ridere tanto… ma come avrebbe potuto mantenere la serietà?
«Sai dove mi ha portata l’altra giorno? In quella fabbrica dove vanno i drogati e dove noi portavamo i televisori rubati per dargli fuoco. È arrivato lui e ha cominciato a denunciare tutti! Sono partite denunce a raffica, come le cacche delle capre!» Cazzate su cazzate, ne spara una dietro l’altra senza sosta e senza pensare. Non gli frega niente del giudizio altrui, non gliene è mai fregato niente. È forse l’unico che se ne è sempre allegramente sbattuto pure di quello che poteva pensare Sherry.
«Ha denunciato i treni, Belfagor, il magnetismo terrestre, Satana, i morti viventi e il nano di Twin Peaks!»
«Il colpevole è sicuramente il nano di Twin Peaks.»
Gli occhi brillanti di Phoebe saettano sulla figura ridacchiante di Crilin, ed un nuovo sorrisetto gli increspa le labbra. Gli punta contro un dito e gli fa l’occhiolino con aria complice, facendo sorridere pure la gelida C-18.
Per un attimo, poi, a tutti pare come di vederlo irrigidirsi, ma è questione di una frazione di secondo che salta e si rigira, le braccia spalancate e le gambe ben distanziate tra loro. Dando le spalle a tutti, le signore hanno una perfetta visuale sul bel fondoschiena fasciato nel vestito fucsia. Una visuale assolutamente deliziosa che Bree immortala immediatamente.
«Ohhh, sei arrivato!»
Micah, consapevole di essersi momentaneamente trasformato nell’incazzoso Hamish, cammina con incedere elegante verso di loro. Vestito completamente in nero, sfoggia una giacca lunga da sera, quasi un erede del tight, con decori argento sul petto e sulle spalle, e i capelli biondissimi sono stati acconciati in una cresta antigravità con una lunga piuma nera che scende sul collo, passando dietro l’orecchio destro. Forse un tantino esagerato, ma chi lo conosce sa bene che lui è il Re degli Eccessi.
Una volta raggiunta la sua Phoebe, l’afferra per la vita e se la spalma addosso per poterla baciare appassionatamente. Ormai per loro due è normale limonare duro in pubblico: l’importante è sconvolgere.
Quando si separano all’urlo di Fern, che vorrebbe giustamente riportare la situazione ad un livello più accettabile anche a causa della consapevolezza che gli altri due sono ormai ad un tiro di schioppo, Phoebe strappa dalla mano di Micah il borsone nero col cambio.
«Ok, basta cazzate: serietà!» Afferma col suo vero tono di voce, profondo ma comunque con una nota sempre allegra, strappandosi letteralmente di dosso il vestito e rimanendo così con i soli boxer indosso. I tacchi vengono lanciati chissà dove con un colpo secco della gamba, che inspiegabilmente lo fa ridere di nuovo.
«Ma dai! Davanti a tutti?!» Lo riprende prontamente Micah mentre va a prendere posto al fianco di Bree, non senza aver dato prima un affettuoso bacio a stampo alla madre e a Mimì. Con Sherry invece si limita ad un bacio sulla guancia, ben consapevole che l’uomo al suo fianco non sarà ben disposto tanto a lungo se continuano a calcare la mano.
«Che sono tanto pudici? Possono anche girarsi dall’altra parte eh, mica mi offendo.»
Come ogni Cacciatore che si rispetti, il suo corpo pare fatto di puro acciaio, con muscoli gonfi che si contraggono deliziosamente sotto la pelle abbronzata e la sua altezza è incredibilmente elevata, facendogli raggiungere da umano il metro e novantasette e su quattro zampe i due metri e ottantasette al garrese. Un feroce e mastodontico mostro tutto muscoli e risate.
Si infila i jeans scuri a sigaretta e la t-shirt bianca a maniche corte, mettendo così in mostra gli orribili tatuaggi che si è fatto da solo con una zanna strappata ad un avversario (unico modo, seppur decisamente doloroso, per far sì che tatuaggi ed orecchini rimangano sulla pelle come effettive cicatrici) raffiguranti un panda decapitato e un bradipo con una spada conficcata in testa, per poi infilarsi frettolosamente gli stivali da motocicletta che vengono lasciati molto larghi, ed infine si sistema all’indietro i capelli castani rasati ai lati.
«Ed ecco a voi il solo ed unico MORDECAI!» Il suo è un nome famoso sia al Nord che al Sud perché si tratta di un esemplare decisamente molto dotato, ma nessuno dei due Re se l’è mai sentita di proporgli l’entrata ufficiale nel branco: troppo agitato, assolutamente ingestibile. Al Sud lo lasciano comunque transitare senza tante storie, se capita. In fondo ha dato man forte quando ci sono stati dei problemi interni, quindi Greywind non ha mai visto perché scacciarlo. Jäger, dal canto suo, lo avrebbe sì voluto tra le sue schiere, ma l’avrebbe comunque eliminato per il semplice fatto di essere stato con Sherry, motivo per cui non si è mai addentrato nei Territori del Nord.
«Grazie a Dio il solo ed unico, pensa ce ne fossero altri scemi come te.» Lo sfotte prontamente Micah, seguendo con attenzione i suoi movimenti.
Un Segugio ed un Cacciatore senza rivali nelle Terre di Nessuno, capaci di creare casini inimmaginabili ma che sono sempre stati tenuti a bada da un’umana durante l’infanzia e da un’altra donna dall’adolescenza in poi. Neanche gli Alpha gli hanno mai dato contro con leggerezza, arrivando a battersi contro di loro solo se davvero necessario.
«Il mondo sarebbe un posto fantastico. Io ci vivrei benissimo.» Si siede di fianco a Fern e le bacia dolcemente la guancia, riportando alla luce il cucciolo che è in lui. Perché sa essere tenerissimo, se vuole… peccato solo che preferisca di gran lunga divertirsi.
Guarda poi per un istante un perplesso Trunks e gli fa la linguaccia mentre incrocia gli occhi, ridendo divertito quando il piccolo gli sorride con aria un poco persa.
«Ragazzi, lui è Micah. Micah… presentati da solo. Troppo sbatti.» Afferma Sherry, che non sa se essere imbarazzata dalla presenza del duo più agitato ed imprevedibile che si sia mai visto nell’intero Universo o sentirsi in qualche modo fiera di potersi vantare della loro amicizia.
«Ohhh, che meraviglia: abbiamo un nuovo gallo nel pollaio!»
I loro occhi scattano verso il nuovo arrivato che sfoggia con orgoglio un elegantissimo completo blu, gemelli e orologio dorati e l'atteggiamento di chi sa di aver vinto un gran premio senza neanche essere candidato.
Mordecai non perde mai occasione per infastidirlo ed anche ora gli lancia incessantemente delle molliche di pane imbevute di vino nei capelli neri e bianchi schifosamente ordinati, facendo accendere i suoi occhi verdi di bruciante fastidio. Gli punta contro un dito come ammonimento, scatenandone solo l’ilarità.
«Major, adorabile testolina di cazzo!!!»
Tenta di ignorarlo, voltando un poco la testa solo per poter tuonare contro l’ultimo arrivato: «Maddox, muovi il culo, forza!»
Maddox, nei modi come nel vestire, mostra di essere il più bilanciato e tranquillo nel Quartetto, di fatti lo si vede sfoggiare spesso e volentieri magliette semplici, in genere con qualche logo che richiama alla cultura pop, jeans né larghi né stretti e scarpe comode. Pure adesso indossa una t-shirt nera con il logo della Coca Cola che è stato storpiato in Cocaine, un paio di jeans semplici che fasciano alla perfezione le lunghe e grosse gambe ed un paio di sneakers scure con le rifiniture bianche.
Quando sorride, i grossi denti contrastano alla perfezione con la pelle nerissima, abbagliandoli per un istante. Oltretutto gli si creano due adorabili fossette ai lati della bocca, capaci di cancellare la sua aria in genere seria, quasi truce.
Si toglie il cappello con la visiera piatta in segno di rispetto, ma giusto per un attimo: per non dar modo ai tre fratelli rompipalle di prenderlo in giro per la freccia bianca sulla nuca, preferisce portarlo costantemente.
«Ecco i regali per la nostra bella Regina!» I due, che non hanno degnato nessuno di uno sguardo essendo un poco più schivi rispetto ai primi, si dirigono con passo leggero verso l’amica, sventolando per aria una grande busta nera che prontamente svuotano sul tavolo.
«Aprili!» Incita inutilmente Major, un sorriso beffardo che va da un orecchio all’altro. Sherry nota che si sta facendo crescere la barba, guarda un po’ proprio ora che Mordecai l’ha finalmente tolta. Alla fine però decide di non infierire, immaginando quanto già lo facciano gli altri tre, e quindi prende un pacchetto, contenente uno slip striminzito e pieno di merletti.
«Avete taccheggiato da Victoria Secret’s?»
I Quattro scoppiano in una risata isterica mentre Micah le spinge in mano un altro regalo. Tutti gli Spettri ululano di gioia mentre lei apre una confezione dopo l’altra, e Radish è sicurissimo che spesso e volentieri lo abbiano a turno guardato con aria complice, quasi volessero urlargli dritto in faccia “Vedi quanto siamo altruisti? Quanto siamo stati bravi? Sii felice!”. Per un attimo ha pensato che se ne avessero la possibilità si sarebbero messi a scodinzolare ogni volta che incrociava il loro sguardo e, in realtà, non avrebbe neanche sbagliato.
«Provale!» Afferma con tono languido la nuova arrivata, sventolando per aria un paio di mutandine tutte fronzoli.
«Vogliamo essere sicuri di aver azzeccato le misure!» Sorride con aria maliziosa mentre si avvicina alla sua guancia per darle un bacio e farle gli auguri, tornando poi al fianco del marito. È una bella donna, Becca, con i suoi capelli lisci come la seta di un nero brillante e la pelle color moca, il corpo tonico fasciato sempre in vestiti corti e scollati che la valorizzano senza farla mai risultare volgare. I suoi occhi neri, poi, sono capaci di confonderti tanto da farti credere di trovarti di fronte ad una dolcissima sprovveduta anziché ad una donna capace di cavarti gli occhi se indispettita.
«Mhhh, Becca! Non sapevo bazzicassi anche sulla mia sponda!» Le grida Bree, lasciandosi andare ad un ringhio basso e, per loro, seducente.
«Ma se ti misi la lingua in gola a sedici anni!» Controbatte con finta aria offesa, incrociando le braccia al petto. Gli occhi per un istante saettano prima sulla figura imponente di Radish, seduto al fianco dell’amica, ed in seguito su quella di Vegeta. Un contatto brevissimo che è sfuggito a tutti tranne agli occhi attenti del marito, che le pizzica il fianco nell’istante in cui si lecca lascivamente le labbra.
«Ma stavamo sbronzissime, sapevo una storia!» Brontola Bree, mettendo su un adorabile broncio.
«Potevamo assistere a del dolce amore saffico e invece niente perché sei scema?» Domanda Major, le mani drammaticamente poggiate sul cuore.
«Tanto non ti avremmo fatto partecipare.»
«Lui no, ma me sì!» Afferma Mordecai con tono orgoglioso, prendendosi uno scappellotto da Fern. Vorrebbe davvero che si contenessero un minimo, soprattutto lui, ma sa che è una guerra persa in partenza.
«Recuperiamo a fine serata.» Propone maliziosa la bionda, facendo saettare gli occhioni lussuriosi sui due.
«Solo se io posso riprendervi. Se devo avere le corna, voglio poterci guadagnare.» S’intromette prontamente Mimì, sorprendendo Bulma. Al posto suo si sarebbe accigliata e avrebbe probabilmente alzato le mani sulla sua dolce metà, invece la rossa le pare totalmente a suo agio. E come potrebbe essere altrimenti? Ha una relazione con Bree da sette anni ormai, vivono assieme da quasi altrettanto tempo e frequenta questi pazzi psicotici da allora. Come potrebbe averlo fatto se non si fosse trovata a suo agio e non avesse saputo tenergli testa a parole?
«Io speravo tu partecipassi, ma se preferisci restare in disparte okay!» Borbotta il Cacciatore con un sorriso furbetto sulle labbra, per poi drizzare di colpo la schiena e voltarsi verso la festeggiata. Bulma, che ce l’ha abbastanza vicino, si domanda se riuscirà ad arrivare a fine serata senza avere un infarto dopo tutti i suoi improvvisi scatti.
«Oi, Sher!» Dalla borsa dove teneva i vestiti aveva estratto anche un’altra cosa, un pacchetto orribile di carta lucida, che prontamente le lancia addosso. L’idea era quella di colpirla in faccia, ma sa bene che da sobria non la prenderebbe mai.
Sherry scarta il suo regalo con fare impaziente, seppur sia un poco spaventata. Potrebbe anche averle incartato un osso di umano per quanto ne sa… o qualcosa di oscenamente pornografico.
Alla fine ne estrae un adorabile lama spolverino rosa, con un musetto stupido ma dolcissimo.
«Ma è assolutamente fantastico!» Trilla felice mentre stringe quella scemenza al petto. Ha un significato ben preciso, lo sa: la prima volta che uscirono, si ritrovarono a fissare un gruppo di lama mentre si rollavano uno spinello e Mordecai, pur di vederla ridere, non si fece problemi a cavalcarne alcuni, finendo sempre col culo per terra per quanto stava fatto.
«Si chiama Mister Cookies.»
«Lo amo.»
Le fa l’occhiolino e sorride soddisfatto prima di cominciare a dondolarsi sulla sedia. Osserva i fratelli che prendono posto ed ascolta distrattamente i lamenti di Fern poiché Maddox e Becca hanno lasciato i figli alla sorella di lei, decidendo però di non infierire perché troppo concentrato a disturbare Major solo con la forza dello sguardo.
Quest’ultimo, infastidito da quei grandi occhi che lo punzecchiano silenziosamente, si alza di scatto ed esce dal locale. Ci vuole meno di un minuto prima che rientri con due casse di vino tra le mani, mentre un sorriso fiero e dispettoso si allarga sul volto un poco allampanato.
«Abbiamo portato due casse di Sherry!» Afferma prima di farle la linguaccia di fronte al suo sguardo che si assottiglia per il fastidio.
«Pensa che scasso se Mezcal ti avesse chiamata Cherry!» Afferma con un sorriso Micah, alludendo al liquore al gusto di ciliegia sapendo quanto quest’ultime le facciano schifo. Lo scoprì a proprie spese quando la baciò la prima volta dopo aver mangiato un intero barattolo di marmellata, che portò la giovane Alpha a spintonarlo all’indietro e ad impedirgli di ripetere l’esperienza per diversi giorni. Poi riuscì ad intrufolarsi nel suo letto, quindi lasciò cadere la questione senza problemi.
«Due casse addirittura? È un vino da aperitivo!» Controbatte Bulma, decisa a farsi valere anche tra quegli scalmanati. In fondo c’è riuscita con dei forti e violenti Saiyan, non può essere poi più difficile, no?
«E te bevi un solo bicchiere all’aperitivo? Che stai in clausura?» Beh, sì, è più difficile. Mentre i Saiyan vivevano per conquistare e distruggere, loro vivono per il divertimento e per gli eccessi. La rabbia e la violenza le puoi in qualche modo contenere ed incanalare, ma la loro follia è qualcosa di troppo articolato e forte per essere gestita.
Radish, immobile al fianco della compagna, continua a fissare con insistenza la bottiglia scura che è stata sbattuta davanti a loro. In particolar modo fissa l’etichetta ed un dubbio lo assale.
L’afferra per un braccio e l’avvicina a sé per poterle sussurrare all’orecchio, convinto che così facendo possa evitare di scatenare una qualsiasi reazione negli altri. Povero illuso…
«La rossa mi disse che dalle tue parti solo i membri della famiglia reale portano nomi di alcolici…» Si accorge subito del panico nei suoi occhi d’ambra, ma questa non fa in tempo a dargli alcuna spiegazione che Mordecai prende prontamente la parola.
«Dio, smettila di fare tanto la misteriosa, Sher! Sai che me lo fa venire duro!»
Major si alza in piedi di scatto, il bicchiere pieno di vino rivolto verso la festeggiata con fare teatrale: «Lunga vita a Sherry, figlia bastarda del precedente Re del Nord Mezcal, figlio di Mekhong!»
Gli altri lupi si lasciano andare ad un breve ululato mentre alzano i bicchieri, gesto che viene imitato, seppur con un certo tentennamento, anche dagli altri.
«La figlia bastarda del Re del Nord che fino a qualche mese fa giocava alla cavallina col figlio bastardo del Re del Sud: River, figlio bastardo di Greywind, figlio di Blacklake. Capite quanto sono stronzi, ‘sti due coglioni?!» Sbraita Micah, evitando per un pelo la forchetta volante lanciata da Maddox. Per quanto anche lui sia un formidabile rompicoglioni patentato, si è accorto di quanto l’amica sia a disagio e di quanto l’uomo con i capelli assurdamente lunghi - di cui ha già scordato il nome - sia accigliato e sconvolto, e per questo preferirebbe che nessuno infierisse sulla questione.
«Continuiamo a snocciolare parentele e nomi di gente che abbiamo sulle palle o cominciamo a bere?» Brontola prima di bersi una lunga sorsata, gli occhi di un insolito grigio che intercettano lo sguardo riconoscente dell’amica. Tra loro è l’unico che non ha neanche mai provato a farle la corte, troppo preso già durante l’adolescenza dai sorrisi civettuoli di Becca.
«Possiamo bere mentre snoccioliamo parentele e nomi di gente che abbiamo sulle palle.» Controbatte Major, mostrando il dito medio a Micah dopo aver sentito il suo commento.
«Che stress che siete, cazzo…»
«Ragazzi, cominciamo col moderare i termini. Ci sono delle signore.»
«Credimi, Fern: le hanno notate subito!»
«Ma siamo dei signori, quindi non cominceremo a sparare porcate!» Mordecai e Micah sono sempre stati pericolosamente sulla stessa lunghezza d’onda e per questo sono sempre risultati degli ossi troppo duri pure per Fern, che dopo queste due affermazioni si pente amaramente di aver sollevato la questione.
«Avete paura che l’uomo-scimmia vi prenda a calci nel culo?» Chiede con finta innocenza Bree, alludendo a Vegeta che a sua volta si lascia andare ad un sorrisetto beffardo.
«Anche la Regina dei Ghiacci, lì, ha tutta l’aria di una che potrebbe spaccarci il culo!» Scherza prontamente Mordecai, ammiccando deliberatamente verso C-18.
La glaciale guerriera però non si lascia mettere a disagio dal suo sorriso sfacciato e prontamente replica: «Non ti sbagli.»
«Okay, adesso sono innamorato.» Afferma sicuro Major, gli occhi fuori dalle orbite e un sorriso sincero rivolto alla bionda, venendo però rimbeccato subito da Micah e Maddox.
«Non puoi innamorarti di nessuna, Maj. Non più!»
«E vacci piano con l’alcol, con l’età che avanza lo reggi anche meno di Sher.»
«Dobbiamo sapere qualcosa?» Domanda con curiosità Mimì, gli occhi che brillano all’idea di qualche loro nuova storia allucinante.
«No.»
«Una settimana fa ha combinato un casino clamoroso! Dopo tre medie chiare si è infilato una minigonna ed ha fatto l’imitazione di Kylie Minogue.» Mai una volta in vent’anni di amicizia Mordecai si è lasciato sfuggire l’occasione per metterlo in imbarazzo. Mai una sola volta, figurarsi adesso con uno scoop tanto succoso per le mani.
«È stato proprio bravo!»
«Poi si è portato a casa alcuni segnali stradali e due poliziotti che riposavano in macchina.»
«Major!» Gli urla contro Fern, fingendosi sconvolta ed arrabbiata. In realtà è divertita esattamente come gli altri tre che se la ridono di gusto, ma non può darlo a vedere se vuole provare a contenerli un minimo.
«Questo è niente rispetto a quello che ha combinato dopo.»
«E dai, ragazzi!» Si lamenta il diretto interessato, guardando con fare supplichevole Maddox. Se c’è qualcuno che può dargli man forte è proprio lui, peccato che gli altri due siano più che intenzionati a rendere tutti partecipi delle sue disavventure.
Ed è sempre stato così, in realtà: Maddox contro Mordecai, Micah contro Major, Cacciatori contro Segugi. Una lotta comunque impari che, alla fin fine, è sempre sfociata pericolosamente in un tutti contro Major.
«Un servizietto completo a Domino.»
Le due lupe sentono distintamente la mascella fare crack dopo quell’affermazione, soprattutto nel ricordare i loro commenti poco carini sull’aspetto della diretta interessata. Un Segugio Mezzosangue senza grandi capacità e dall’aspetto bruttino, che però si è sempre rilevata molto auto-ironica e allegra, tanto da essere ammessa nella cerchia.
«Non è possibile.» Commenta infine Bree, cercando conferma negli occhi di Micah.
«So che è una cosa difficile da credere, ma è così: se l’è scopata alla grande! Abbiamo pure le prove.» Controbatte quest’ultimo, sorridendo divertito mentre sventola il cellulare per aria «E tra circa cinque mesi vedremo il frutto della loro alcolica passione!»
«Non me lo ricordate, cazzo…»
«Entri di prepotenza nel club dei papà, vecchio mio.»
«L’unico a restarne fuori è Mord.» Afferma il biondo, attirando così gli sguardi attenti ed indagatori dei tre. Lo fissano quasi fosse un alieno con tre teste fosforescenti, non capendo se stia facendo sul serio o meno. In fondo non ha mai mostrato una grande propensione per i cuccioli e non ha mai espresso il desiderio di averne, tanto meno ha mai conosciuto una donna capace di fargli perdere la testa.
«Hai ingravidato qualcuna mentre eravamo distratti?» Scherza Mordecai, mentre sorride felice all’amico. A lui i cuccioli piacciono, tantissimo. Si diverte con loro, li fa giocare per ore e li lascia dormire contro il suo corpo per scaldarli con la pelliccia, ma è oltremodo sicuro di non volerne. Sarebbero una responsabilità troppo grande e lui perde interesse troppo velocemente, decisamente non è cosa.
Si alza in piedi, Micah, alzando con fierezza il bicchiere di nuovo pieno fino all’orlo.
«La qui presente Bree, Mezzosangue dal fascino mortale e con le tette antigravità, porta in grembo i miei due figli!»
«Oh mio Dio! Sei incinta?!»
I vari Terrestri, i due Saiyan e il Namecciano voltano nuovamente la testa per incontrare le figure slanciate e sovreccitate dei due nuovi arrivati, cadendo per qualche istante nello sconforto. Già è difficile per loro adattarsi all’energia travolgente e divampante dei Quattro diavoli che continuano a bere e sbraitare come scimmie, figurarsi cosa può succedere con il loro arrivo.
Per quanto però siano insopportabilmente chiassosi e troppo esuberanti, non possono dire di non trovarli simpatici. Pure Vegeta e Piccolo si sono lasciati andare di tanto in tanto a qualche sorriso realmente divertito di fronte alla loro allegria, stando però ben attenti a non farsi notare. Vogliono mantenere un profilo basso e non vogliono dar loro troppe confidenze per poterli gestire meglio, inconsapevoli che sia inutile: se vorranno ascoltarli lo faranno in un caso o in un altro, che ridano alle loro battute o meno non fa alcuna differenza.
Radish, dopo aver riconosciuto il nuovo arrivato come Pip ed aver dedotto che la giovane brunetta al suo fianco che piagnucola per la commozione deve essere la neo-mogliettina, torna ad osservare duramente Sherry. Lei è troppo distratta però, avvolta dal calore della sua famiglia, e non si accorge né del suo sguardo né del suo odore, sennò si renderebbe conto di quanto adesso sia davvero nervoso.
Le ha passato così tanto, Radish… e lei continua imperterrita a pensare che non sia grave quello che sta facendo. Non gli ha detto delle sue origini, della sua famiglia, del suo compleanno! Niente, si è tenuta tutto dentro! Si è pure lasciata baciare, per quanto brevemente, dallo psicopatico che adesso si fa tenere in braccio da Jane! Non ne è del tutto certo, ma è convinto che pure col biondino ci sia stato qualcosa, a giudicare dai loro sguardi troppo complici.
Vuole aspettare, però. Vuole farle trascorrere una bella serata e poi parlarle lontani da tutti, farle capire che non può continuare così, che gli sta facendo del male e sta solo complicando una relazione già di per sé strana. Per questo si limita a bere, gli occhi scuri che osservano con attenzione quel gruppo di esagitati che si amalgama ai suoi amici, travolgendoli con i loro modi e le loro risate.
«Ecco l’Ameba riunita!»
Bulma si volta verso Mordecai, lo sguardo incuriosito ed un sorriso timido sulle labbra: «Ameba?»
«Una grande massa amorfa che continua a cambiare dimensione e di tanto in tanto si suddivide in parti più piccole che agiscono esattamente come l’unità di origine.» Risponde prontamente mentre le riempie il bicchiere dell’acqua, consapevole che le loro femmine non bevano mai troppo se hanno dei figli piccoli. Sorride poi a Trunks quando questi allunga le braccia dal seggiolone per attirarne l’attenzione e senza pensarci gli allunga il proprio braccialetto di cuoio per farlo giocare con i vari ninnoli che vi sono appesi.
«Nel mentre che tutti gli stronzi che vogliono corteggiarti portano regali di dubbio gusto, direi di cominciare a bere!» Esclama subito dopo, scatenando le varie risposte degli amici.
«E a mangiare.»
«Ho tutta l’intenzione di tornare a casa gattonando, stasera.»
«Perché, poi torniamo a casa?»
«Chi vuole una striscia?»
«Tieni quella roba lontana da tuo fratello.»
«Pensi che non mi faccia più?»
«Sì ragazzi, però andiamo a farci nel bagno come le persone normali! Ci sono dei bambini!»
«Capirai! In TV si vede di peggio!»
«Eh, secondo questo brillante ragionamento allora è appropriato anche sgozzare una capra qui sul tavolo.»
«Sarebbe tanto sbagliato?»
«Regà, famo i seri: che si mangia?»
«Mord, non rompere i coglioni eh! Mangi quello che c’è!»
«Io voglio la piadina con la cioccolata.»
«E se non c’è?»
«Se non c’è alzi il culo e me la vai a prendere, stronzo!»
«Maj, hai un accendino?»
«Becca, luce dei miei occhi, perché non li rubi a tuo marito?»
«Il mio dolce Maddy li tira addosso ai piccioni, lo sai.»
«Piccioni dimmerda!»


Sconvolti.
Sono rimasti assolutamente sconvolti e non sono riusciti a smettere di ridere neanche mentre mangiavano. Quando poi Micah, armato di una forchetta usata a mo’ di fionda, ha cominciato a lanciare pezzi di pesce addosso a Maddox e questi alla lunga si è alzato per picchiarlo con una chitarra, Crilin ha rischiato pure di strozzarsi per quanto rideva.
C-18 si è trovata, dopo un po’, con la formosa Becca di fianco e così hanno cominciato a parlare, accordandosi dopo una ventina di minuti per andare a fare shopping il pomeriggio seguente. È conosciuta, Becca, ha tanti amici che le fanno grandi sconti e C-18 vuole mettere assolutamente le mani sulla bella e luccicante collana che sfoggia con orgoglio.
Chichi e Bulma si sono trovate a dare consigli materni a Jane dopo che questa, con occhi sognanti, ha espresso il desiderio di avere al più presto dei figli ma di aver paura di non essere una buona madre. Sentendosi coinvolta, ha trascinato una sedia vicino a loro e si è messa ad ascoltare con attenzione tutto ciò che le dicevano, sorridendo come una bambina nel sentirsi accettata.
Bree, non potendo resistere alla tentazione, ha preso per un attimo in prestito la piuma di Micah per solleticare Lunch e farla starnutire, finendo col fare una gara di bevute imbarazzante in un angolo. È dovuto intervenire Tensing prima che la compagna cominciasse a far danni, finendo poi col bere assieme all’eccentrica bionda. A loro si sono uniti anche Yamcha, Crilin, Pip e Major, che poi hanno cominciato ad intonare canti improvvisati.
Micah si è messo a ridere come un pazzo quando Vegeta gli ha spezzato il polso a braccio di ferro. Il Saiyan è rimasto pietrificato nel vedere l’osso fuoriuscire dalla carne quando si è messo a fare davvero pressione per batterlo, inizialmente sorpreso dalla sua forza, e proprio quando stava per scusarsi sinceramente il biondo è esploso in una risata così divertita che l’ha contagiato. Il grande Principe dei Saiyan si è lasciato pure convincere a bere un irish car bomb, che gli è andato di traverso quando ha visto Pip berlo tutto in un fiato, come se al posto di berlo se lo fosse direttamente calato giù per la gola.
Gohan è stato preso di mira da un più che visibilmente alticcio Mordecai, che ha deciso di fare un gioco col ragazzino.

«Facciamo un gioco a tema oceanico che ho appena inventato? Si chiama “cibo, compagno, lotta”. Uno di noi sceglie tre creature acquatiche e l’altro sceglie rispettivamente quale mangerebbe, vorrebbe amica e combatterebbe.»
«Tipo bacia, sposa, uccidi?»
«La mia è una versione migliore, perché invece di sposare qualcuno te lo puoi mangiare.»
«Va bene, ci sto.»
«Bene, Mezzosangue, comincio io! Questa è facile: anguilla elettrica, pesce palla e gamberetto.»
«Mh… beh, non lotterei con l’anguilla perché è capace di generare una corrente in grado di uccidere un orso, quindi mangerei l’anguilla, lotterei col gamberetto e vorrei amico il pesce palla!»
«Interessante… bravo!»
«Grazie! Tocca a te: foca, lampreda di mare e… Spongebob Squarepants!»
«Beh, farei amicizia con Spongebob, ma non è reale quindi non posso, vero?»
«Ma puoi diventare amico di una lampreda?»
«Ehi, mi stai facendo pressione!
Okay, vediamo… lotterei con Spongebob perché poi finiremmo col farci il solletico, farei amicizia con la foca perché è carina… il che significa che sarei costretto a mangiarmi la lampreda.»
«Non ti fa schifo? Una lampreda può produrre tanto muco da riempire un secchio in un minuto!»
«Lo so. Produce il suo stesso sugo, andrà giù che è un piacere!»


Piccolo si è ritrovato seduto su un divano di velluto zebrato a parlare con Maddox, trovandolo piacevolmente acuto malgrado l’evidente sbronza. Gli ha fatto domande interessanti alle quali il Namecciano ha risposto con piacere, ritrovandosi poi con un appuntamento per capire come combattono i guerrieri del suo calibro. Lo stesso è successo anche a Vegeta, che si è ritrovato con gli occhioni accesi di entusiasmo di Micah e Major ad una decina di centimetri dalla faccia mentre gli proponevano una sessione di allenamento tutti assieme. Per quanto entrambi i guerrieri non fossero del tutto convinti che fosse una buona idea, hanno accettato attirati dall’idea di potersi sfogare senza rischiare davvero di ucciderli e con la consapevolezza che hanno energie da vendere, oltre ad un’evidente voglia matta di imparare cose nuove.
Radish è rimasto in disparte, ad osservare con aria scocciata la scena. In particolare osservava la compagna, che veniva sempre presa in disparte da qualche Spettro arrivato da chissà dove per porgerle un qualche pensierino di auguri o scambiare due chiacchiere. Rimanevano tutti per poco tempo alla fine, ma è stato un tale susseguirsi che non hanno avuto neanche un istante per loro.
È stata Fern ad avvicinarlo, dopo essersi accorta del suo malumore. Può capirlo, in fondo: evidentemente innamorato di una donna come Sherry, incapace di capire i propri sentimenti, che adesso è costretta a non considerarlo per dare ascolto a Spettri venuti da lontano solo per incontrarla qualche minuto. Spettri che, a conti fatti, la vorrebbero al loro fianco e non hanno fatto niente per nasconderlo.
Gli si è avvicinata e gli ha offerto uno dei suoi famosi Martini, rimanendo in silenzio al suo fianco fin quando non è stato proprio il Saiyan a parlare.

«Pensi che abbia fatto la scelta giusta, quel giorno?»
«Mi spiace, caro, ma davvero non saprei risponderti.
Posso solo dirti che sta facendo un enorme sforzo per far collimare le vostre realtà. A cose normali se ne sarebbe andata subito e poi avrebbe picchiato Bree… anzi, a cose normali neanche a quella scostumata sarebbe mai venuto in mente di invitarvi. È un segno molto evidente, sai?»
«Se è come dici, perché non mi ha detto niente sulla sua famiglia?»
«Vorrei poterti parlare di Mezcal, caro, ma non mi è permesso. Ferirei la mia bambina se lo facessi. Ti basti sapere che per lei non è una cosa di cui andare fieri e che la maggior parte delle cose che so a riguardo mi sono state dette da Bree, che ha sempre assistito. Lei, di sua iniziativa, non ne parla mai. Forse solo con River, ma solo perché, seppur in modo diverso, sa cosa voglia dire essere il figlio bastardo di un Re.
Non fartene un cruccio, caro. Non lo fa con cattiveria. Se ci riesci, prova a darle tempo… ma se non sei sicuro di poter accettare il suo silenzio… beh… fai in modo che non soffra troppo.»


La situazione si è poi surriscaldata con l’arrivo di un ospite totalmente inaspettato: Domino!
Major si è ritrovato gli occhi sgranati e le labbra serrate, immobile e rigido come un pezzo di legno tra le braccia forti di Mordecai mentre lo Spettro si avvicinava al gruppo.
Le quattro lupe, invece, le hanno sorriso cordialmente, riconoscendola senza sforzo grazie alla sua fisionomia indimenticabile: v
iso cavallino, naso un poco storto, occhi piccoli di un vivacissimo verde e dei foltissimi capelli ricci di un rosso acceso che, se la si guarda nell’insieme con il suo corpicino davvero troppo magro, le danno tanto l’aria di un fiammifero. I suoi arti, che un Segugio deve tenere costantemente allenati e in forze, sono tanto sottili da conferirle un’aria fragilissima. Guardandola con occhio un poco più attento, tutti loro si sono chiesti come farà a portare a termine la gravidanza senza rimanerci secca.
Major, dopo essersi velocemente ricomposto, l’ha accolta sorridendole con aria affabile una volta notato il suo imbarazzo nello stargli vicino. Non ha niente contro di lei, assolutamente: è stato lui a commettere un errore ed è prontissimo a farsene carico come gli è stato insegnato da Fern. Oltretutto a lui i cuccioli piacciono, un domani li avrebbe comunque voluti, quindi tanto vale prendersi cura di questi, per quanto indesiderati.
«Mi ha invitata Micah, non ti sto seguendo.» Si è apprestata a metterlo in chiaro, lasciandosi stringere tra le braccia micidiali di Bree e venendo strattonata in mezzo alle altre donne.
Major, per farla sentire una di loro, si è apprestato a lanciarle dietro l’ennesima presa in giro, facendola ridere di gusto: «Non riusciresti comunque a stare al mio passo, sottospecie di levriero anoressico!»
Si sono scatenati per tre ore buone tra una risata, una battuta, un ballo, una canzone ed una fotografia, e ora sono finalmente giunti al momento del dolce.
Sherry è viola per la vergogna mentre tutti, Saiyan e Namecciano inclusi, intonano la canzoncina di buon compleanno. Tiene le mani sul volto e ride, felice e spensierata. Non si è neanche resa conto del malumore di Radish, troppo presa dai propri affari ed alterata dall’alcol per poterci badare.
Fern giunge alle sue spalle per spostarle le mani, sorridendo vicino al suo viso mentre Gohan, al quale è stata piazzata in mano la macchina fotografia, scatta loro l’ennesima foto. Non ha idea di quante ne abbiano fatte in tutta la sera, sa solo che pure lui c’è finito in mezzo quando Major se l’è caricato in spalla a testa in giù ed è stato così immortalato, mentre rideva di gusto. In quel momento ha pensato con dolore che gli sarebbe piaciuto tantissimo che anche suo padre fosse lì con loro, a ridere e scherzare con quegli eccentrici uomini tanto invadenti, ma il lupo gli ha fatto passare il momento tenendolo in spalla per ingaggiare una “lotta tra galli” contro Pip, tenuto in spalla da Bree. Si è trovato a ridere così forte mentre sfrecciava per la sala sulle spalle del lupo dopo aver vinto che proprio non poteva pensare a niente se non a divertirsi.
Robin, arrivata sul posto per cantare assieme agli altri, li incita a mettersi tutti dietro alla festeggiata per poter scattare loro una bella foto di gruppo, e nessuno se lo fa ripetere. Pure i più scontrosi si portano lì in mezzo di propria iniziativa, così da evitare di essere trascinati di peso da quei pazzoidi.
Radish, seppur con incertezza, si è portato al fianco di Sherry, che con sua grande sorpresa si è alzata dalla sedia per far posto a lui e mettersi poi sulle sue ginocchia. Le ha sorriso dolcemente mentre soffiava sulle venticinque candeline e Robin immortalava il momento, sentendosi per un attimo meglio.
È stata come un’assordante ammissione quella, e lo sa. Pur senza gesti eclatanti o romantici, l’ha implicitamente ufficializzato come compagno davanti ai suoi eccentrici amici, che hanno reagito con un forte ululato di gruppo. Non sa se ciò significa che l’hanno presa  bene o meno, ma non ha voluto fare domande. Se l’avesse fatto, si sarebbe ritrovato sconvolto nell’apprendere che lo hanno identificato come il nuovo maschio dominante del branco.
Sherry poi gli cinge delicatamente il collo mentre portano via la torta per tagliarla senza che venga lanciata da tutte le parti e gli sorride. Un sorriso così tenero e carico di dolci promesse che Radish scorda di colpo perché fosse arrabbiato con lei.
La stringe a sua volta con un braccio attorno alla vita e le carezza la guancia con la punta delle dita, sostenendo il suo sguardo. Non gli importa che Vegeta e gli altri lo vedano così follemente preso da lei, che vedano quanto i suoi occhioni riescano a farlo vacillare pericolosamente. Vuole solo lei, il resto non conta niente al momento.
Prima di riuscire a baciarla, però, Sherry volta di scatto la testa di lato, con gli occhi adesso accesi da un qualcosa di difficile da definire. È evidentemente sull’attenti, pronta a scattare, ma c’è anche un velo evidente di gioia che, per quanto a Radish sembri assurdo, ai suoi occhi è quasi doloroso.

«Ecco che arriva l’altro gallo…» Mormora Major mentre afferra una bottiglia di gin e si beve una lunga sorsata, tenendosi al fianco di Tensing, Crilin e C-18, Domino ben stretta nel suo abbraccio.
La tensione diventa palpabile nell’aria, il Quartetto pare emanare scariche elettriche tanto sono tesi e pronti ad intervenire anche con violenza, e Fern si premura di portare Chichi e Bulma dietro il corpo di Vegeta.
Gli occhi di Radish, carichi di un ingiustificato - per ora - astio, si posano sulla figura forte e slanciata dell’ultimo uomo che mai avrebbe voluto vedere, pur non sapendo di chi si tratti. È Mordecai, che si è seduto sul tavolo di fianco alla coppia, a metterlo al corrente sulla sua identità.
«River, vecchio bastardo, come butta?»
Si sente strano davanti a lui, Radish. Sente come se fosse stato investito da una cascata di acqua gelida e, al tempo stesso, come se fosse stato pugnalato alle budella.
Non aveva mai pensato troppo a come potesse apparire lo storico ex di Sherry, sapeva giusto che aveva i capelli bianchi, ma poterlo finalmente vedere è sorprendentemente doloroso per lui.
Perché è bello, River. È spudoratamente bello. Ha qualcosa della tigre, con quei suoi grandi occhi ferini cobalto ornati da lunghe ciglia scure che farebbero invidia a una donna, qualcosa del cervo con quei muscoli nervosi che crescono sotto la pelle chiara, mentre i suoi capelli bianchissimi e ribelli ricordano le chiome selvagge dei leoni, ed il suo naso lungo e sottile è dannatamente aristocratico, perfetto per quel viso che pare scolpito nell’avorio.
Tra lui e Micah, la lotta è davvero ardua. Solo un altro Spettro compete con loro in bellezza, ormai, mentre un tempo erano in due - sebbene il secondo vincesse a mani basse grazie al proprio fascino mortale.
Per la prima volta in tutta la sua vita, Radish si trova a fare involontariamente paragoni. Sa bene di non avere niente da invidiare a nessuno, e sa anche che per gli Spettri l’aspetto fisico è secondario, ma non riesce a sentirsi tranquillo quando quel bastardo dall’aspetto angelico sorride con aria complice e peccaminosa alla sua ragazza.
River, dal canto suo, non degna di un solo sguardo il Saiyan, malgrado Sherry sia seduta sulle sue gambe. A malapena ha guardato gli amici poiché consapevole della loro precedente scelta. Non può biasimarli per aver ululato, però: quell’uomo gli è nettamente superiore in quanto a forza fisica ed essendo il compagno della Regina viene da sé che venga scelto. Niente però gli vieta di comportarsi come uno stronzo per questo, in fondo è nella sua natura ed è cosa nota a tutti.
Si avvicina a Sherry fino a potersi appoggiare con una mano sul tavolo, rimanendo così pericolosamente vicino sia a Radish che a Mordecai. Se loro due si sfidassero sarebbe un bel problema, perché mentre River può contare sul fantastico patrimonio genetico del padre in qualche modo danneggiato dalle scarse doti della madre, Mordecai può vantare non solo dell’ottimo corredo genetico di entrambi i genitori ma anche di una tenacia fuori dal comune che lo spinge sempre oltre ogni limite pur di vincere. Non per niente volevano elevarlo ad Alpha, ma non è mai successo perché il diretto interessato ha ben altri pensieri per la testa ed ama i suoi occhi da posseduto da Satana.
Ma River non è lì per battersi, di natura non è mai stato attaccabrighe. Voleva solo vederla e, in fondo, vedere l’uomo che gliel’ha portata via.
«Un pensiero per la festeggiata…» Le porge un piccolo pacchetto sottile e quadrato, avvolto con maestria in una carta bianco opaco  con un fiocco di pizzo nero.
Sherry lo afferra con una smorfia, consapevole di quanto possa essere meschino, e lo scarta velocemente, quasi non avesse notato con quanta cura le è stato presentato.
I suoi occhi poi si sgranano all’inverosimile nel tenere per le mani un qualcosa di tanto raro:
God Save the Queen″, singolo dei Sex Pistols praticamente introvabile poiché quasi tutte le copie sono andate distrutte e ne restano in circolazione non più di una dozzina.
«Come hai fatto a procurartelo?» Domanda con voce incerta mentre rialza gli occhi su di lui, trovandolo intento a fissarla con un sorriso insopportabilmente soddisfatto in volto.
«Sai che posso fare tutto, per te.»
Pure Vegeta, a questa affermazione, si ritrova costretto a bere una lunga sorsata di bourbon. Non ci vuole certo un genio per capire che tra quei due c’è/c’è stato qualcosa di grosso e che lui sta facendo quanto è in suo potere e anche di più per fare lo splendido, e per questo si ritrova a domandarsi per quale assurda ragione Radish non gli abbia già messo un braccio in gola per ribaltarlo come un calzino e fargli passare la voglia. Lui, almeno, farebbe così con Yamcha - o qualsiasi altro uomo - se si azzardasse a comportarsi in modo strano con la sua Bulma.
Prima che Fern possa dire qualcosa per alleggerire la situazione - prima che chiunque possa dire qualcosa -, Mordecai coglie la palla al balzo quando nota, con la coda dell’occhio, Robin che si affretta a tornare in cucina per portare loro altro champagne ghiacciato.
«Tesoro! Prima che tu vada, devo proprio raccontarti una cosetta!»
Maddox, non fidandosi per niente del fratello in questi frangenti, s’intromette prontamente nella conversazione, inconsapevole di quanto il suo intervento sia inutile.
«Se ti riferisci al fatto che hai messo i pesci rossi dei miei figli nel microonde, credimi non le interessa.»
I sette Spettri che hanno la possibilità di vederlo in faccia si pietrificano di fronte al suo sorriso. Non è il solito sorriso allegro che contagia sempre tutti, ma quello meschino e perfido che sfoggia ogni volta che vuole colpire in basso. Quando lo fa, la vittima sente come se quel bastardello lo pungolasse con un lungo ferro incandescente, che poi gira e rigira nella ferita.
Con un movimento fluido il Cacciatore intanto è sceso dal tavolo e con un paio di falcate in avanti adesso dà le spalle a River, rimasto ad una breve distanza.
«No, Maddy, sto parlando di quando due mesi fa ho colto il fiore della piccola Rose
Fern afferra per le spalle Vegeta e lo piazza con forza davanti a sé e alle due donne, mentre Bree si piazza davanti a Tensing, Mimì e Crilin; Micah, al suo fianco, si porta davanti a Lunch e C-18, mentre Maddox afferra Gohan e se lo piazza dietro alle gambe, vicino a Piccolo. Major si strozza con il gin, Domino gli batte sulla schiena per aiutarlo e lui la porta dietro al proprio corpo per farle da scudo.
Sherry stringe con forza la mano di Radish da sotto il tavolo, fissando a scatti prima Mordecai e poi River, mentre gli occhi di tutti gli Spettri s’illuminano tetramente.
Rose, la piccola Rose, la sorellastra sedicenne di River ha perso la verginità con il randagio venticinquenne donnaiolo Mordecai: un affronto inaccettabile.
Infierisce, il Cacciatore, sorridendo sornione agli amici «Poco prima di tornare a casa dopo una battuta di caccia, le ho fatto vedere il mio equipaggiamento da più vicino. Pochi minuti dopo aveva forti difficoltà a camminare, se capite cosa intendo.»
I muscoli di River si sono gonfiati vistosamente, i suoi capelli si sono un poco drizzati come farebbe con la pelliccia, i canini sono esposti minacciosamente e i pugni sono serrati così duramente che la pelle sulle nocche fatica a non strapparsi.
Quando poi Mordecai si volta verso di lui, con un ghigno perverso che gli illumina il volto, l’Alpha sente per la prima volta il desiderio malato di farlo fuori.
«Mi son sbattuto Rose! Mi son sbattuto Rose!» Lo sfotte così, cantilenando come un ragazzino, e subito scatta quando il maggiore gli ruggisce contro, pronto ad attaccarlo.
È solo il ruggito più forte di Sherry ad evitare che si ammazzino sul serio, costringendoli a bloccarsi ad ormai una ventina di centimetri scarsi l’uno dall’altro, le mani artigliate alzate in aria.
«Provate a colpirvi in qualsiasi modo e, lo giuro, stanotte dormirò sulle vostre pellicce!»
Sono costretti a calmarsi e River si dirige a grandi falcate verso gli alcolici. Fosse stata una comune Alpha avrebbe potuto fregarsene del suo comando, ma essendo considerata come una Regina davvero non può sottrarsi al suo volere senza scatenare un casino apocalittico.
Fern lo raggiunge velocemente e tenta di calmarlo con parole dolci, comunque dispiaciuta per il suo dolore. Come fidanzato è una delusione incredibile, questo non può negarlo, ma è comunque uno dei suoi ragazzi, per quanto lui non la consideri proprio come una madre. Più una nonna, ecco, la dolce nonnina amorevole che non ha mai avuto.
Mordecai, di nuovo calmo e allegro com’è stato per tutta la serata, scocca un veloce occhiolino a Radish dopo che Sherry si è alzata di scatto per calmare un poco le acque con River. Vuole giusto ringraziarlo per il regalo ed invitarlo a mangiare almeno una fetta di torta, ma l’uomo le dice di doverle parlare.
Il pestifero Spettro si abbandona su una sedia al fianco di Radish, le lunghe gambe muscolose stese ed accavallate in avanti. Sospira forte e si passa le mani tra i capelli, portandoli nuovamente all’indietro, e il Saiyan non ha davvero idea di cosa voglia. Ci sono così tanti posti dove sedersi, in fondo, perché proprio vicino a lui?
Spostando per un istante lo sguardo, giusto per non vedere l’insopportabile immagine di quella porta che si chiude alle spalle dell’uomo, nota che Vegeta lo sta osservando. Non ha il solito sguardo, quello strafottente che lo manda in bestia… gli pare in un certo senso quasi dispiaciuto.
Mordecai, pur essendo estraneo a questo genere di cose, ha capito lo stato d’animo dell’uomo e si è deciso a parlarci, malgrado non sia assolutamente né richiesto né necessario.
«Tranquillo. È monogama per natura.»
Radish lo guarda mentre si accende in tutta pace l’ennesimo spinello, la testa reclinata all’indietro mentre soffia una nuvoletta di fumo perlaceo. Ha un’espressione curiosamente attenta però, quasi stesse rimuginando su qualcosa di importante.
«Non è di lei che non mi fido.» Replica con un poco di incertezza il Saiyan, negando col capo quando gli porge lo spinello tenuto tra indice e pollice.
«Una mezza verità…» Scrolla le spalle come a volergli dire “Beh, ti capisco e non ti biasimo”, per poi tornare ad osservare i ghirigori sul soffitto scuro «Avvelenarti il sangue per lui è inutile. Ne hanno passate troppe insieme perché si separino solo perché adesso ci sei tu.»
Inarca un sopracciglio ed assottiglia un poco lo sguardo, incuriosito dalle sue parole. Certo che possono separarsi, che discorsi fai? L’ha tradita a più riprese, avrebbe dovuto cacciarlo dalla propria vita già da tempo!
«E allora?» Si limita a questo però, la coda che si agita da una parte all’altra contro la sua volontà, animata unicamente dal nervoso che prova.
Mordecai volta di nuovo lo sguardo, gli occhi caramello resi lucidi e liquidi dall’alcol e dalle sostanze stupefacenti che ha tirato giù durante la serata.
«E allora molla la presa se non puoi sopportare la sua presenza.»  Risponde così, con nonchalance estrema, come se fosse una cosa semplice. Poi sogghigna con aria infantile ed un poco perfida, rigirandosi pigramente sulla sedia per potersi sdraiare con un braccio e la testa sul tavolo «O uccidilo, anche se implicherebbe perderla… sai che scasso però? Nel caso assisto eh, porto i cioccolatini e la tequila!»
Radish, di fronte a quella faccetta furba, non riesce a trattenere un sorriso. Fa sul serio, l’ha capito: porterebbe davvero degli spuntini per assistere alla morte di un amico!
Non sa se sia sociopatico o semplicemente stronzo, ma non gli importa troppo. La verità è che malgrado Mordecai sia realmente affezionato a River non può comunque perdonargli i tradimenti a danno di Sherry e, tra gli Spettri, non è insolito che un maschio dominante tolga di mezzo gli ex amanti della compagna se questi l’hanno fatta soffrire. Una specie di vendetta per difendere e risanare il cuore dell’amata, ecco.
Proprio quando la situazione pare essersi di nuovo calmata, con Mordecai di nuovo attivissimo e i vari invitati di nuovo pronti a scherzare e ridere, un nuovo ospite si presenta a sorpresa. Radish e i suoi amici capiscono immediatamente che non è una presenza gradita quando sentono il ringhiare sommesso di Becca e Bree, i cui occhi stanno brillando atrocemente mentre Fern le affianca per tentare di calmarle.
«Oh cazzo…» Mormora con un per niente celato fastidio Pip, spalmandosi le mani sul volto quasi volesse spostarsi i connotati. Allarga poi un poco le dita, osserva la stessa persona che avrebbe voluto servire come vittima sacrificale al proprio matrimonio e che, per poco, non lo faceva litigare con Jane proprio per la sua presenza.
Look versione professoressa “sexy”, tacchi a spillo altissimi, calze a rete bucate, minigonna di pelle nera aderentissima, camicetta bianca con scollo a V molto profondo e foulard annodato attorno al collo: la delicatezza di Camila è leggenda.
La bionda, pur essendosi perfettamente resa conto di non essere proprio la benvenuta, sorride in modo raggiante agli invitati. Non è certo venuta per fare gli auguri a Sherry, no: voleva vedere il suo nuovo amico e capire quanto avrebbe impiegato a portarglielo via. In fondo è stata ben incentivata a farlo, quindi doveva rischiare di addentrarsi nel branco senza protezione.
Si avvicina al tavolo con aria spigliata e tranquilla, allungando una mano verso il primo bicchiere che trova per bersi una buona sorsata di coraggio liquido sotto gli occhi crudeli e freddi di Bree.
«Che arietta che tira… non dovrebbe essere una festa?» Esclama poi con un sorrisetto beffardo, sostenendo lo sguardo della bionda. Ha sempre nutrito un forte senso di rivalità anche nei suoi confronti. Sentimento però unilaterale, dal momento che la Mezzosangue proprio non l’ha mai calcolata se non quando la sfidava direttamente.
«Regà, cazzo, le porte! Vogliamo chiuderle una volta ogni tanto?!» Esclama Mordecai, con gli occhi ora neri e grigio perla che gli conferiscono un’aria pericolosa e spettrale.
Camila non fa in tempo a replicare, anche con la speranza di riuscire finalmente ad infilarsi nel suo letto dopo anni ed anni di rifiuti pesanti, che Major, tenendo un braccio attorno alle spalle di un’alterata Domino, prende la parola: «Non ricordo di aver chiamato una battona per animare la serata… siete stati voi?»
«Avremmo scelto carne di prima qualità, Maj, non il buco più usato dal branco.» Risponde acidamente Becca, gli occhi tanto simili a quelli di Mordecai sembrano lanciare saette e fiamme per quanto è furiosa.
Lei odia Camila. La odia sul serio, la disgusta totalmente. Trova giustissimo divertirsi, fare sesso con chi si vuole se si è liberi, ma non tollera l’andare con uomini fidanzati o sposati per far del male. Quando la vide fare la furba col suo Maddy, dovette intervenire anche Mordecai per evitare che le squarciasse la gola a morsi.
«Come hai detto, prego?»
«Mi hai sentita benissimo.»
Si guardano in cagnesco per lunghi istanti, finché l’attenzione della bionda non viene totalmente calamitata dai volti degli invitati. Li osserva velocemente, soffermandosi lascivamente sulla figura di Vegeta. Ghigna malignamente quando nota lo sguardo di odio di Bulma e, pur trovandolo una preda eccitante, molla la presa per concentrarsi sull’uomo che emana una traccia a lei molto familiare.
Fa oscillare la lunga coda bionda nell’aria con fare teatrale prima di avvicinarsi a Radish, piegandosi in avanti fino a trovarsi a pochi centimetri dal suo volto accigliato.
«E tu chi saresti?» Mormora languidamente mentre allunga una mano per saggiare la consistenza dei suoi bicipiti, trovandosi in un istante con il polso dolorosamente serrato nella sua grande mano.
Non sa chi sia, Radish, e non gli importa. Ha qualcosa di sbagliato, di tremendamente sbagliato. Pure se Sherry non facesse parte della sua vita non la degnerebbe di uno sguardo: gli sembra una viscida, una vera stronza. Una così non dà alcuna soddisfazione neanche se si è in cerca di una semplice notte di sesso, a parer suo.
«Attenta, Camila: per quanto tu sia abituata alle ammucchiate, stavolta non ne usciresti felice.» Micah l’avvicina piano, una bottiglia di vino stretta in mano. Non sa ancora se vuole spaccargliela in testa, spaccarla sul tavolo per aprirle la gola o improvvisare un macabro gioco di magia per farla sparire all’interno del suo bel corpo. Non lo sa, è tremendamente indeciso… ma niente gli vieta di prendere altre bottiglie e fare tutto quello che gli attraversa la mente. Mh, no. Una bottiglia in culo potrebbe piacerle… ma i coltelli della cucina forse no.
Il branco scoppia a ridere di gusto di fronte alla sua espressione scocciata e si lascia andare a qualche altro commento. I vari terrestri sentono distintamente che qualcuno mormora che ormai sono un Quintetto, dal momento che pure Radish, come loro, l’ha rifiutata.
«State ridendo di me?» Ringhia a denti stretti mentre drizza la schiena, fulminandoli con lo sguardo.
«No.» Ridacchia Jane, mentre la voce di Becca la sovrasta «Sì!»
«Becca…» La richiama con un filo di voce Fern, che a stento trattiene le risate. Si copre la bocca per nascondere il sorriso mal trattenuto, girandosi pure dall’altra parte quando le loro risate si fanno così forti da contagiare pure chi non è al corrente dell’intera situazione.
«VAFFANCULO!» Lancia un bicchiere contro Micah, mancandolo di poco. Il Segugio però non se ne cura, troppo preso a sostenersi con Yamcha per non piegarsi in due dalle risate. Pure la Iena del Deserto non ha mostrato particolare interesse nei confronti della bella donna che adesso è sul punto di mutare per provare a ferire qualcuno.
L’unico a mostrare un più che evidente nervosismo, però, è Maddox, che si affretta ad avvicinarsi alla bionda e ad afferrarla per le spalle per poterla spingere verso l’uscita.
«Adesso vattene, eh?» Lui sa che la situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro, ne è più consapevole degli altri. Sa bene che Sherry non alzerebbe un dito per non compromettere la sua posizione e non fortificare la sua pessima reputazione, ma sa altrettanto bene che adesso molti di loro, sua moglie in particolare modo, potrebbero approfittare del fatto che è Regina e quindi provare ad ucciderla per difendere il suo nome.
Camila, però, pare tenerci molto a dimostrare che la sua bellezza è inversamente proporzionale alla sua intelligenza, dandone la prova quando esclama guardando ammiccante verso Radish: «Mhhh, mi fai ruggire le cosce dalla fame!»
Il Saiyan aggrotta la fronte, infastidito dal suo atteggiamento provocatorio al fine di scatenare gli altri. E non è l’unico a risentirsi, difatti tra gli invitati cala un silenzio surreale, interrotto poi da una più che shoccata Becca.
«Che cosa ha detto?» Domanda con gli occhi sgranati pieni di stupore, voltandosi un secondo verso gli amici per essere sicura di aver capito bene. Ma il giro sarebbe troppo lungo e Becca, colta da una cieca rabbia, scatta come una saetta verso la bionda.
«CHE COSA HAI DETTO?!»
«Che cazzo vuoi, stronza?!»
La moretta spintona di lato il marito e le salta alla gola, la trattiene per i capelli mentre la prende a sberle. Ci vogliono pochi colpi prima che cominci a prenderla direttamente a pugni. Come dice sempre Mordecai “a nocche crude è più godurioso”.
«Sistemala Becca!» Le urla dietro Pip, mentre Jane afferra Fern e se la porta dietro al corpo, le zanne esposte e gli artigli pronti a lacerare. Lei non ha la forza dei suoi fratelli, è sempre stata piuttosto debolina, ma se di mezzo c’è la sicurezza di Fern sa di essere capace delle peggiori atrocità.
«Non dovremmo fermarle?» Domanda ingenuamente Tensing a Maddox mentre tutti si avvicinano cautamente, i vari Spettri ad ululare ed incitare Becca di ucciderla.
«Ci vuoi rimettere un occhio?»
«SHER!» Urla la mora mentre le sbatte la faccia sul pavimento con il chiaro intento di spappolarle il naso e farle saltare i denti. Se nessuna delle due ha ancora mutato è semplicemente per la paura che la Regina poi, troppo contrariata, possa punirle davvero duramente.
«Tu adesso le chiedi scusa!»
«NO!»
«Se vuoi andartene sulle tue gambe le chiederai scusa!»
Sherry e River escono con fare agitato dalla stanza dove si erano rinchiusi, i volti deformati dallo shock. Erano tutti calmi quando li hanno lasciati, stavano ricominciano a bere e avevano sentito i due biondi scommettere soldi sull’esito del loro incontro. Mai avrebbero immaginato di vedere un tale delirio!
«Ma che diavolo sta succedendo?! Sono stata via cinque minuti!»
«A loro sono bastati trenta secondi.» Risponde ridendo Bree seduta sulle gambe di Micah, Mimì in braccio a lei e Mordecai poggiato alle spalle della bionda. Osservano ridendo la scena, Micah ha addirittura le lacrime agli occhi e non riesce davvero a ricomporsi neanche avvertendo il ringhio di ammonimento dell’Alpha.
«Neanche i giocatori di hockey si scontrano così velocemente!»
Si lancia in mezzo alle due, le afferra per i capelli e le alza malamente da terra, il potente ringhio che le squarcia la gola le blocca entrambe. Le molla velocemente con un gesto stizzito, passandosi stancamente le mani sul viso. Gli occhi per un istante si posano sulla figura di Radish, in piedi al fianco di Chichi e i bambini. Si guardano per un istante e lei davvero non riesce a decifrare il suo sguardo granitico. Ci penserò dopo, prima devo sistemare queste due deficienti!
«Becca, si può sapere che ti è preso?!» Giustamente domanda a lei, perché Camila è sì scema ma non tanto da attaccarla per prima. Tutti sanno che Becca picchia duro!
«Questa vuole scoparsi il tuo uomo e non dovrebbe pagarla?»  Sbotta tutto in un colpo, notando chiaramente la rabbia e l’odio che vanno formandosi nei suoi occhi di nuovo umani. Lo vede chiaramente e subito ghigna malignamente, facendo saettare gli occhi sull’avversaria che tenta di regolarizzare il respiro mentre si pulisce il sangue dal viso.
«Una parola, Sher. Basta una parola e le strappo il cuore, qui, davanti a tutti.»
«Adesso basta. È una festa o no? Smettiamola con queste cattiverie.» Le passa il dorso della mano sulla guancia, reclinando un poco la testa di lato e le sorride. Becca capisce subito, ricambiando quel sorrisetto perverso.
Tutti loro hanno capito che è giunto il momento di giocare al loro gioco preferito di quando erano ragazzetti: vediamo quanto piangi!
Sherry sfila lentamente davanti agli amici, scrutandoli con attenzione. Pure chi la conosce davvero poco ha notato il cambio d’umore repentino e si è sentito come a disagio davanti a quegli occhi incredibilmente freddi, cattivi. Radish si è trovato immediatamente a pensare che quella non è la sua Sherry.
«Cambiamo argomento, dai. Suggerimenti?»
I vari Spettri sembrano quasi riflettere davvero con aria intensa, quando Domino comincia a saltellare tra le braccia di Major con la manina ossuta alzata per aria.
«Sherry?!»
«Sì, Domino?»
«Vogliamo parlare di quando mio fratello ci ha raccontato che Camila è una vera schifezza a letto e che urla tipo babbuino?» Nel dirlo volta lentamente lo sguardo verso la diretta interessata, deridendola con gli occhi. Tutti sanno che il fratello di Domino è pure più brutto di lei e che le è inferiore pure in combattimento… e sanno anche che gli bastò metterle la lingua in gola e palparle il culo ad una festa per riuscire ad infilarsi nelle sue mutande.
I vari Spettri cominciano a ridere di lei, che nel frattempo sembra farsi sempre più piccola. Notano che il suo labbro inferiore comincia a tremolare quando Major le fa il verso della scimmia, copiato in breve da tutti gli altri.
La stanno accerchiando, le danno addosso con estrema soddisfazione, e le loro risate li fanno sembrare un branco di iene. Pure River, pur essendo stato uno dei suoi amanti, snuda le zanne e ulula nel vederla così all’angolo.
Sherry sta in mezzo a tutti, lo sguardo vuoto e gelido. La fissa con insistenza finché non scoppia in lacrime e corre fuori, offesa ed umiliata.
Solo quando ormai è ad un passo dalla porta si lascia andare all’ultima cattiveria, urlandole dietro: «Corri puttana, corri
Tutti gli Spettri ridono istericamente, spalleggiandosi l’un l’altra. E con questa loro bravata, hanno dato modo a tutti di capire una piccola ma sostanziale verità: loro sono simpatici, gli piace giocare come bambini e sono capaci di amarti come nessuno… ma non provare a ferirli perché, sotto sotto, sono schifosamente perfidi e meschini.
Tutti loro, senza alcuna eccezione.


La serata si è conclusa circa un’ora dopo dalla fuga in lacrime di Camila, quando ormai era l’una di notte.
Mordecai, reso euforico dall’odore del suo sangue e dalle sue lacrime, ha ricominciato a cantare mentre gli amici suonavano. Ha cominciato con
Burning Love, trascinando quasi tutti in pista e riportandoli totalmente al buonumore.
Alla fine, tra la stanchezza degli umani e la voglia di nuovi divertimenti degli Spettri, hanno lasciato il ristorante e si sono salutati calorosamente fuori. Micah, Major e Maddox hanno ricordato a Vegeta e Piccolo del loro prossimo allenamento, mentre Becca e C-18 si sono lasciate andare ad un fugace abbraccio mentre si mettevano d’accordo per il luogo e l’orario per andare a fare spese.
Fern, dopo essersi raccomandata con i suoi ragazzi, è montata in auto con Bree e Mimì, lasciando per prima il gruppo.
Yamcha, dopo aver salutato tutti, è rientrato con la scusa di aiutare Robin a riordinare e Major gli ha messo in mano tre preservativi ritardanti.
I secondi ad andarsene sono stati Chichi, Gohan e Goten assieme a Vegeta, Trunks e Bulma, andando a dormire da quest’ultima a causa dell’ora assai tarda.
Il Quartetto si è dileguato dopo di loro, saltando sulle macchine ed ululando per le strade buie e deserte.
Prima che anche gli ultimi se ne andassero, River ci ha tenuto a stringere in un caldo abbraccio Sherry, scivolando poi di lato e cominciando a correre nell’oscurità. Anche senza dirle niente, Sherry immaginava dove si stava dirigendo e quindi si è lasciata andare ad un sospiro sconsolato. Un fratello è sempre così geloso delle sorelle minori?
Sono ormai rimasti soli, lei e Radish.
Tenendo due grandi buste nere in una mano, gli si avvicina e gli avvolge le braccia al collo, sorridendo teneramente prima di baciarlo. Lo tiene stretto a sé, immergendo le dita nei suoi capelli, rendendosi però dolosamente conto di non venire ricambiata con la stessa passione. Anzi, il Saiyan è quasi immobile e all’inizio ha ricambiato in un moto totalmente automatico.
Si separa e lo ha guarda negli occhi con aria smarrita, trovandolo serio come poche altre volte.
«Cosa voleva Fiocco di Neve?» Domanda duramente, i muscoli tesi per il nervoso ed una voglia incredibile di richiamare in qualche modo Mordecai per dirgli di procurarsi tequila e cioccolatini dal momento che potrebbe regalargli uno spettacolo mai visto.
È geloso come non lo era mai stato. Si sente come invaso da una rabbia cieca, così devastante che è quasi impossibile da sopportare. Ha già provato una simile collera in passato, ma allora poteva sfogarsi uccidendo tutti e devastando ciò che lo circondava. Adesso cosa può fare? Niente. Può solo sperare che lei, la causa scatenante di tutto, si faccia perdonare vuotando finalmente il sacco e, soprattutto, chiedendogli sinceramente scusa.
«Intendi Riv?» Domanda innocentemente, gli occhi un poco annebbiati dall’alcol. Ha bevuto molto meno rispetto a tutti gli altri e solo roba leggera, ma le è sempre bastato davvero poco per andare molto su di giri.
Siamo tornati a Riv?!
«Niente di che. Cose da Spettri.» Gli sorride allegra e prova a baciarlo di nuovo, decisa a terminare i festeggiamenti a modo loro.
Per tutta la sera non ha fatto altro che bramare del contatto fisico con lui, ma sono sempre stati interrotti. Nei pochi momenti in cui è stata libera di fare ciò che voleva senza che degli intrusi le si presentassero davanti, ha provato a trascinarlo in pista per ballare tutti insieme, ma si è rifiutato categoricamente, piantandosi da un lato con l’espressione accigliata e le braccia incrociate al petto.
Ha pensato, giustamente, che fosse sì infastidito dal fatto di non avergli detto delle sue origini, ma anche che ballare davanti a tutti lo imbarazzasse. In fondo non balla con lei neanche in casa, limitandosi ad afferrarla a tradimento per danzare in tutt’altro modo.
Prima che riesca a posare le labbra sulle sue, Radish sposta la testa da un lato, abbandonandosi ad un sospiro frustrato. Le afferra i polsi e le abbassa le braccia, per poi voltarsi e cominciare a camminare lentamente verso casa.
«Ehi! Che ti prende? Pensavo che ci fossimo divertiti…»
«E io pensavo che tu mi dicessi le cose.»
Sherry si blocca in mezzo al marciapiede, le braccia stese lungo i fianchi e le buste ad un paio di millimetri dal suolo. Guarda i suoi capelli che ondeggiano mentre cammina, le mani infilate nelle tasche e i muscoli tesi nelle spalle. Che ti prende?
Si rende conto di star trattenendo il respiro e, scuotendo un poco la testa per riprendersi da quello schiaffo d’acqua gelida, si affretta ad andargli dietro per sistemare la faccenda.
«Andiamo dai, non era una cosa importante.»
«Il fatto che sei di stirpe nobile non è importante secondo te?!» Radish le si rigira contro, una delusione estrema gli invade gli occhi assieme alla rabbia. È andato tutto male stasera, per lui. Sapeva che l’idea di Bree era una specie di disastro annunciato nel momento esatto in cui l’ha proposta a tutti loro, ma non pensava a livelli simili.
Tutto in un colpo si è reso conto che lei non vuole condividere troppe cose della sua vita e che non ha alcuna intenzione di separarsi davvero dal suo infedele ex. Prova a capire perché lo voglia nella propria vita dopo quello che le ha fatto, perché non lo allontani per lasciar entrare del tutto lui, ma davvero non riesce a trovare una risposta. Sentirlo da lei, ora come ora, potrebbe solo essere insopportabilmente doloroso, quindi opta per rinfacciarle solo il primo problema.
«No, infatti: non lo è!» Gli ringhia contro Sherry, alle strette. Non sa come comportarsi e, pur sapendo di avere torto, non vuole chiedere scusa per essersi difesa dal proprio passato «Non ho mai considerato Mezcal un padre, non ho mai considerato i suoi nove figli e le sue sette figlie come fratelli o sorelle. Per me loro non erano altro che delle inquietanti presenze malvagie che desideravano solo la mia testa su un vassoio, ecco perché non ne parlo.»
«Non mi importa un cazzo di cosa fossero per te! Dannazione, è mai possibile che non capisci che hai sbagliato e che devi chiedermi scusa?!»
«Io non devo scusarmi proprio di niente!»
«Ah no?! Cristo, io ti ho permesso di conoscere ogni singola cosa della mia vita, mi sono aperto con te come non ho mai fatto prima con nessuno, neanche con me stesso, ho messo il mio fottuto cuore nelle tue mani e tu mi ripaghi in questo modo?!» Glielo urla tutto in un fiato, le membra scosse da brividi. Vorrebbe stringerla fino a farle male, bearsi ancora del suo calore e pregare che tutto si cancelli, che il tempo torni indietro a quella sera dallo sfasciacarrozze dove giocavano come ragazzini per poi amarsi con tutto il cuore… ma al tempo stesso non ha alcuna intenzione di farlo.
Non vuole toccarla né essere toccato. Non vuole averla attorno, non vuole neanche più vederla.
Le parole di Fern e, soprattutto, di Mordecai gli rimbombano improvvisamente in testa…

«Se ci riesci, prova a darle tempo… ma se non sei sicuro di poter accettare il suo silenzio… beh… fai in modo che non soffra troppo.»

«Molla la presa se non puoi sopportare la sua presenza.»  


Non credeva di poter soffrire così all’infuori di un combattimento mortale. Davvero, non lo credeva possibile. Quello che prova dentro in questo momento fa addirittura più male di tutte le umiliazioni di Freezer unite alle botte ricevute durante lo scontro con gli Androidi e Cell.
Si sente devastato, una confusione atomica nella mente e nel cuore e per questo, senza dire una parola, le volta le spalle e ricomincia a camminare più velocemente.
Ha bisogno di allontanarla, di staccare la presa, di leccarsi le ferite da solo e di capire fin dove è capace di spingersi prima di proseguire la conversazione.
Sherry, ammutolita e devastata da questo suo atteggiamento, rimane per qualche secondo immobile a fissarlo. Non riesce a capire cosa stia succedendo, quando la situazione sia precipitata tanto, quando la sua pazienza si sia improvvisamente esaurita, quale sia stato il fattore scatenante e come risanare la situazione senza dovergli raccontare del suo passato.
«Dove stai andando?»
«Lontano da te.» E detto questo semplicemente si alza in volo, sparendo velocemente dalla sua vista.
È andato, perso nel buio, fuori dalla sua vita.
Si sente come ondeggiare, Sherry, mentre le pare che una voragine le si apra sotto ai piedi.
Si era ripromessa di non permettere mai più a nessuno di farle del male, aveva barricato il proprio cuore con difese che credeva inespugnabili ma adesso ha sentito distintamente il crack dopo essersi spezzato.
Mentre si avvia con passo malfermo e sguardo vuoto verso casa, non può fare a meno di chiedersi quand’è che ha messo il cuore nelle sue mani mentre un unico e doloroso pensiero le invade la mente: Avevi promesso di non farmi del male, di non abbandonarmi… e invece avevo ragione io.



*Sherry intendeva che il loro non è un fidanzamento ufficiale, in quanto lo considera “solo” il proprio compagno.


ᴀɴɢᴏʟᴏ ᴅᴇʟʟ’ᴀᴜᴛʀɪᴄᴇ
E non lo volevamo un altro capitolo schifosamente lungo? ECCOLO!
Dai, stavolta penso di poter essere perdonata! Dovevano arrivare tanti personaggi, dovevano interagire e bisognava un poco conoscerli, quindi vien da sé che sia venuto un poema.

E niente… Radish l’ha piantata. 🤯
Un venticinquesimo compleanno da ricordare, eh? Simile al mio, tra l’altro! Con la differenza che il mio, forse, andò peggio. Lei almeno si è divertita tutto il giorno circondata da un sacco di amici e persone che comunque le vogliono bene e la rispettano.
Però io una lancia in favore di Radish la spezzo: è arrivato al limite, è stato spinto oltre e di carattere gestisce male la rabbia. Come poteva non sgretolarsi su sé stesso? Che poi non è detto che volesse piantarla ma solo allontanarla per scaricare la rabbia e la tensione, può essere - come invece no - che si sia pentito subito e che già nel prossimo capitolo andrà a parlarle.🤔

Vorrei chiedere un vostro parere sul Quartetto.
Per quanto simili in realtà sono diversi tra loro: Maddox è quello responsabile, una specie di fratello maggiore che tenta di tenere un poco a freno i fratellini scatenati; Major è quello preso di mira, quello responsabile che pur facendo danni non si sottrae alle proprie responsabilità; Micah è il belloccio del giro, quello che osserva la situazione per capirne la gravità ma poi se ne frega e si butta in mezzo senza pensare; Mordecai… Mordecai è un po’ un insieme di tutti loro, con la differenza che in lui tutto è ampliato al massimo, che non si cura di niente, a malapena di sé stesso, e che mostra di saper mettere da parte la sua euforia travolgente per cose più serie… e che ama far soffrire le persone con cattiverie sì infantili, ma anche tanto meschine da poterti davvero ferire.
Bella gente, eh?😁

Direi di smettere di scrivere, ho già dato abbastanza! Vi dico solo che i prossimi due capitoli sono già pronti, sto scrivendo come una dannata in questi giorni… sono ispiratissima!
A presto, un bacione
Kiki🤙🏻



QUESTO NON È NECESSARIO LEGGERLO, l’ho messo solo per completezza e perché devo passare la quarantena:
Le date dei compleanni! Perché metterle? Occupano spazio, in fondo. Beh, perché pur non credendoci del tutto, mi sono resa conto nel tempo che molti segni zodiacali rispecchiano effettivamente le caratteristiche delle persone (mio papà è Vergine ascendente Vergine… lascio a voi il giudizio!), e quindi le date non sono state scelte a caso (metterò le caratteristiche solo di tre personaggi):

Sherry —> Scorpione: Lo Scorpione è un segno misterioso e impulsivo che preferisce tenere per sé sentimenti e emozioni piuttosto che condividerli. Potete dire i vostri segreti a uno Scorpione, non li rivelerà mai a nessuno. Dotato di una spiccata istintività vive intensamente, lasciandosi trasportare da ogni singola emozione. Porta a termine sempre ciò che inizia, non ama lasciare le cose a metà. Guidato da passionalità e volontà, ha una personalità forte, ribelle e anticonformista. Nei rapporti personali, a volte si lasciate andare a momenti di forte aggressività e gelosia. Il segno dello Scorpione è influenzato da Plutone, pianeta del cambiamento e della rivoluzione. Gli Scorpione hanno buone probabilità di diventare dei leader grazie alla loro dedizione e impegno. Le loro idee convincenti e la loro verve li rende capaci di portare avanti cambiamenti radicali.

Bree —> Ariete: l’Ariete prende spesso l’iniziativa, anche se delle volte non è completamente consapevole di ciò che lo attende. Sono persone dinamiche con un spiccato fiuto per gli affari. Di indole impetuosa, avanza a tutta forza, senza guardarsi alle spalle. Tuttavia, se incontra un ostacolo non esita a fare marcia indietro e imboccare una strada alternativa. Indipendente e impulsivo, difficilmente riesce a controllarsi.

Mordecai —> Gemelli.

Micah —> Sagittario

Fern —> Acquario

Major —> Vergine

Maddox —> Toro

River —> Leone

Pip —> Pesci

Jane —> Cancro

Radish —> Bilancia (Cercando in rete sembra che il suo compleanno sia il 12 Ottobre). Segno caratterizzato dalla continua ricerca di equilibrio, nei rapporti personali e interpersonali. È solito soffrire le situazioni di conflitto. Predisposti all’edonismo e ai piaceri della vita. Dotati di straordinaria intelligenza.
In pratica è il Radish di R&R! 😱

(Vi giuro su ciò che volete che non è stato fatto di proposito, ma il segno della Bilancia è opposto all’Ariete.)


Cooomunque… io sono un Pesci come Pip, voi?

  
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