Ieri alla fine ci ho parlato. Ho girato la sedia per mettermi proprio di fronte a lui. Non mi ero preparata nulla. Ho agito completamente d’istinto.
Ho iniziato con la domanda più ovvia: “Chi sei?”
Non ha avuto molto successo.
Il Mostro ha semplicemente sorriso e ha fatto uno strano gesto con quella mano stranissima, nella mia direzione. Forse un modo per indicarmi.
Non ho dato peso alla cosa,
“Chi stai cercando?”
Questa volta è andata bene. Mi ha risposto. Per la prima volta in mesi di frequentazioni, ho finalmente sentito il Mostro parlarmi. Mi ha detto: “Chi cerca trova.” Aveva una voce molto strana.
Ricordo solo che sentirla mi ha impressionato, ma non spaventato.
Il cuore mi batteva fortissimo perché mi sembrava di essere sulla strada giusta.
“Perché solo io ti vedo?”
Non so nemmeno come mai mi fosse venuta in mente quella domanda. Mi ha risposto: “Non solo te.”
Confermando tutte le teorie dette anche da ASIM.
Proprio in quel momento è stato lui a parlare, proprio mentre pensavo a ASIM.
“Stanne fuori”. Ha detto proprio così.
“Fuori da che?” gli ho chiesto.
“Tutto. Non è vero che le cose sono per tutti. Alcuni sono protetti. Resta dove stai.”
Non capivo, era tutto strano. La voce si era fatta impastata e non sono neanche sicura che fossero quelle le parole che dovevo sentire.
“Resta dove stai, o vai altrove. Ma stanne fuori. Non è sicuro, non sei tu.”
Stavo per fare un’altra domanda. Quando è successo qualcosa di incredibile.
Il Mostro si è alzato ed è sparito davanti ai miei occhi.
Così. Senza fronzoli tipo nuvole di fumo o cose del genere.
Preso e andato.
E la cosa fantastica è che ancora non si è fatto rivedere.
Ma per tutto il tempo che è seguito sono stata tesa: cosa intendeva dire con tutte quelle strane parole? Era come se mi volesse avvisare di un pericolo imminente. Non riesco proprio a capire. Ma non era lui il pericolo?
Alla fine ho urlato con la testa infilata nel cuscino. È stato come svuotare l’anima di qualcosa che mi portavo dietro da diversi giorni.
E ora sto bene.