11/04/2020
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NOTE
★ Iniziativa: Questa storia partecipa all'evento Lock DEown a cura di We are out for prompt
★ Prompt/Traccia : Darvey:” Cambiare una scrivania” di Jordan Hemingway Efp
Si conoscono da una vita, si sono fatti la guerra e spesso si sono odiati più di quanto si sono amati, eppure la loro storia sarà scritta nella storia.
Donna Paulsen l’unica donna che ha saputo tenere testa ad Harvey Specter, un uomo d’un pezzo, che non crede di meritare l’amore e non sa nemmeno cos’è.
Due persone diverse, con obiettivi lontani e una vita in comune, dopotutto loro sono e saranno sempre i Darvey.
E’ vero quello che si dice, non ci si accorge di avere di fronte tutto quello di cui si ha sempre avuto bisogno fin quando non è tardi, ma era davvero così?
E’ la fine o solo l’inizio?
Donna Paulsen l’unica donna che ha saputo tenere testa ad Harvey Specter, un uomo d’un pezzo, che non crede di meritare l’amore e non sa nemmeno cos’è.
Due persone diverse, con obiettivi lontani e una vita in comune, dopotutto loro sono e saranno sempre i Darvey.
E’ vero quello che si dice, non ci si accorge di avere di fronte tutto quello di cui si ha sempre avuto bisogno fin quando non è tardi, ma era davvero così?
E’ la fine o solo l’inizio?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donna Paulsen, Harvey Reginald Specter
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donna Paulsen, Harvey Reginald Specter
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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NOTE
★ Iniziativa: Questa storia partecipa all'evento Lock DEown a cura di We are out for prompt
★ Prompt/Traccia : Darvey:” Cambiare una scrivania” di Jordan Hemingway Efp
Quel mattino allo studio c’era un po’ di fermento ma nulla che non si potesse risolvere se solo una persona non fosse così testarda. Oh, giusto ma in fin dei conti stiamo parlando di Harvey Specter e quando non lo è!
«Non è mica la fine del mondo» affermò Donna non vedendo il problema perché davvero non esisteva.
«Questo lo dice tu» ribadì Harvey, continuando a portare avanti la sua tesi.
«È solo un piccolo cambiamento»
«Io non la vedo così. Questo è solo l’inizio, lo sanno tutti»
«Ti ho solo chiesto di pensare a cambiare la scrivania» disse Donna, cercando di mediare quell’atmosfera che già le stava stretta.
Lei e la sua boccaccia che non stava mai zitta.
«Questo è un cambiamento drastico» ammise Harvey, allungando le mani e iniziando a toccare oggetti chiedendo se dovessero cambiare anche quelli.
«Avrebbe portato una ventata d’aria fresca, ma credimi… credimi che se immaginavo tanto drama non avrei aperto bocca. Sei peggio di Louis» lo provocò Donna, sapendo che avrebbe attaccato all’amo.
Non c’era sfida che Harvey Specter non coglieva, soprattutto se di mezzo c’era Louis Litt.
Giorni dopo il più famoso avvocato di New York arrivò in ufficio con numerose riviste di arredamento, sotto lo sguardo divertito della sua CEO. Non c’erano bisogno di grandi strategie, ma di usare un po’ d’astuzia e qualche tecnica che aveva affilato negli anni.
Non molti minuti dopo, difatti, Harvey la chiamò nel suo ufficio e passarono gran parte di quella mattina a decidere insieme quale scrivania cambiare, ma quello che lui non aveva capito che l’ultima parola sarebbe stata sempre e comunque quella di Donna, anche se lei gli faceva credere il contrario.
Una settimana dopo sarebbe arrivata la nuova scrivania e lei… lei non vedeva l’ora di guardare l’espressione di Harvey.
********
Avevano passato la notte insieme, si erano coccolati come avrebbero dovuto fare da anni, ma nessuno dei due se ne lamentava perché, lentamente si stavano prendendo il loro tempo.
Quel mattino donna si vestì in fretta, lasciò un biglietto a Harvey dicendogli che lo aspettava in ufficio e corse a sistemare tutto, facendo in modo che al suo ingresso non avrebbe notato la differenza.
Cosa che poi avvenne.
Harvey entrò nel suo ufficio e si mise subito a lavorare, aveva per le mani un grosso caso, ma quando cercò di aprire alcuni dei cassetti provava invano, solo l’ultimo, in fondo, lo fece.
Controllò che ci trovasse tutto quello di cui aveva bisogno e, lo richiuse, solo quando alzò gli occhi, si rese conto che quella… quella non era la sua scrivania. Si alzò e andò vicino la porta per osservarla meglio, chiunque altro non l’avrebbe notato ma lui l’avrebbe riconosciuta tra tante.
Non c’era altro da fare se non un'unica e sola cosa.
«E questo per cos’èra?»Domandò stupita lei ma di certo per niente dispiaciuta.
«So di essere incredibile e perfetta, ma pensavo che ieri sera fossi riuscita a farmi perdonare per quel nostro piccolo battibecco»
La guardò negli occhi, lei non glielo avrebbe mai detto, la conosceva bene e così la baciò ancora, ma stavolta con dolcezza.
«Questo, prima che me lo chiedi di nuovo, e per la scrivania»
«Ti piace?» chiese con molta nonchalance facendo finta che la cosa non la toccasse da vicino.
«Donna non fare come se non lo sapessi. Non si addice al tuo dolce ma imbroglione viso» ridendo si ritrovò a dire Harvey.
«La segreteria di quell’ufficio mi ha contatto dicendomi che l’avevano venduta, sapeva solo il nome del negozio ed io… io non potevo lasciare che finisse in mani sbagliate»
«Mi piace tanto quella scrivania, lo dico davvero, ma devo ammettere che mi ricorda il passato e la persona che io ero e…» affermò preoccupato e, quando stava per continuare, lei lo fermò.
«Non sei più quella persona, sei cambiato, hai percorso tanta strada e sei un uomo migliore grazie a quel passato» lo convinse, convinta di ogni singola parola.
Sfiorò la sua guancia e la strinse al petto.
«Ma sapevo che lo avresti detto e così ho pensato che ci voleva un tocco moderno, qualcosa che ti facesse ricordare che non sei più quell’uomo» ammise divertita Donna, perché lo conosceva quello meglio di chiunque altro.
Aveva ben due regali, un quadro da appendere alla parete con le foto di tutti loro e, uno più piccolo che teneva girato tra le sue mani da mettere –ovviamente – sulla scrivania.
Harvey girò la cornice e vide che era una loro foto, e non una vecchia, ma quella che lui aveva scattato il mattino dopo che si erano confessati di amarsi.
«Hai fatto la scelta più giusta. Nn c’è niente che mi può fare dimenticare il passato del presente, qui, ora e con te» e, pur se si trovavano al lavoro, non poteva non farlo.
La baciò di nuovo prima di tornare nel suo ufficio per lavorare.
Lei non finiva mai di stupirlo e lui se ne innamora di nuovo tutte le volte.
L’amore vero è proprio così, è un continuarsi a innamorare dell’altra persona tutti i giorni, per tutta la vita.
«Non è mica la fine del mondo» affermò Donna non vedendo il problema perché davvero non esisteva.
«Questo lo dice tu» ribadì Harvey, continuando a portare avanti la sua tesi.
«È solo un piccolo cambiamento»
«Io non la vedo così. Questo è solo l’inizio, lo sanno tutti»
«Ti ho solo chiesto di pensare a cambiare la scrivania» disse Donna, cercando di mediare quell’atmosfera che già le stava stretta.
Lei e la sua boccaccia che non stava mai zitta.
«Questo è un cambiamento drastico» ammise Harvey, allungando le mani e iniziando a toccare oggetti chiedendo se dovessero cambiare anche quelli.
«Avrebbe portato una ventata d’aria fresca, ma credimi… credimi che se immaginavo tanto drama non avrei aperto bocca. Sei peggio di Louis» lo provocò Donna, sapendo che avrebbe attaccato all’amo.
Non c’era sfida che Harvey Specter non coglieva, soprattutto se di mezzo c’era Louis Litt.
Giorni dopo il più famoso avvocato di New York arrivò in ufficio con numerose riviste di arredamento, sotto lo sguardo divertito della sua CEO. Non c’erano bisogno di grandi strategie, ma di usare un po’ d’astuzia e qualche tecnica che aveva affilato negli anni.
Non molti minuti dopo, difatti, Harvey la chiamò nel suo ufficio e passarono gran parte di quella mattina a decidere insieme quale scrivania cambiare, ma quello che lui non aveva capito che l’ultima parola sarebbe stata sempre e comunque quella di Donna, anche se lei gli faceva credere il contrario.
Una settimana dopo sarebbe arrivata la nuova scrivania e lei… lei non vedeva l’ora di guardare l’espressione di Harvey.
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Avevano passato la notte insieme, si erano coccolati come avrebbero dovuto fare da anni, ma nessuno dei due se ne lamentava perché, lentamente si stavano prendendo il loro tempo.
Quel mattino donna si vestì in fretta, lasciò un biglietto a Harvey dicendogli che lo aspettava in ufficio e corse a sistemare tutto, facendo in modo che al suo ingresso non avrebbe notato la differenza.
Cosa che poi avvenne.
Harvey entrò nel suo ufficio e si mise subito a lavorare, aveva per le mani un grosso caso, ma quando cercò di aprire alcuni dei cassetti provava invano, solo l’ultimo, in fondo, lo fece.
Controllò che ci trovasse tutto quello di cui aveva bisogno e, lo richiuse, solo quando alzò gli occhi, si rese conto che quella… quella non era la sua scrivania. Si alzò e andò vicino la porta per osservarla meglio, chiunque altro non l’avrebbe notato ma lui l’avrebbe riconosciuta tra tante.
Non c’era altro da fare se non un'unica e sola cosa.
«E questo per cos’èra?»Domandò stupita lei ma di certo per niente dispiaciuta.
«So di essere incredibile e perfetta, ma pensavo che ieri sera fossi riuscita a farmi perdonare per quel nostro piccolo battibecco»
La guardò negli occhi, lei non glielo avrebbe mai detto, la conosceva bene e così la baciò ancora, ma stavolta con dolcezza.
«Questo, prima che me lo chiedi di nuovo, e per la scrivania»
«Ti piace?» chiese con molta nonchalance facendo finta che la cosa non la toccasse da vicino.
«Donna non fare come se non lo sapessi. Non si addice al tuo dolce ma imbroglione viso» ridendo si ritrovò a dire Harvey.
«La segreteria di quell’ufficio mi ha contatto dicendomi che l’avevano venduta, sapeva solo il nome del negozio ed io… io non potevo lasciare che finisse in mani sbagliate»
«Mi piace tanto quella scrivania, lo dico davvero, ma devo ammettere che mi ricorda il passato e la persona che io ero e…» affermò preoccupato e, quando stava per continuare, lei lo fermò.
«Non sei più quella persona, sei cambiato, hai percorso tanta strada e sei un uomo migliore grazie a quel passato» lo convinse, convinta di ogni singola parola.
Sfiorò la sua guancia e la strinse al petto.
«Ma sapevo che lo avresti detto e così ho pensato che ci voleva un tocco moderno, qualcosa che ti facesse ricordare che non sei più quell’uomo» ammise divertita Donna, perché lo conosceva quello meglio di chiunque altro.
Aveva ben due regali, un quadro da appendere alla parete con le foto di tutti loro e, uno più piccolo che teneva girato tra le sue mani da mettere –ovviamente – sulla scrivania.
Harvey girò la cornice e vide che era una loro foto, e non una vecchia, ma quella che lui aveva scattato il mattino dopo che si erano confessati di amarsi.
«Hai fatto la scelta più giusta. Nn c’è niente che mi può fare dimenticare il passato del presente, qui, ora e con te» e, pur se si trovavano al lavoro, non poteva non farlo.
La baciò di nuovo prima di tornare nel suo ufficio per lavorare.
Lei non finiva mai di stupirlo e lui se ne innamora di nuovo tutte le volte.
L’amore vero è proprio così, è un continuarsi a innamorare dell’altra persona tutti i giorni, per tutta la vita.
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