Salve! Avviso fin da ora che questo capitolo è schifosamente corto, ma mi serviva come spunto per iniziare. Gli altri saranno un attimo più lunghi ^^

Bene...

Devo farmi del male ricordando che questi giovani fanciulli non mi appartengono? No? Perfetto...

Buona lettura!

Capitolo uno - Introduzione

Era da un po' di tempo che sentiva quell'esigenza.

Osservarlo nel sonno, silenziosamente, e provare quel senso di beatitudine che nulla, fino a quel momento, gli era mai riuscito a regalare.

Sapeva da che cosa era dipeso tutto quello, ne era cosciente e ciò gli bastava: non era necessario che lui lo sapesse.

In quelle ultime settimane, si era ritrovato ad abbracciarlo molto più spesso, anche quando non era necessario e in cambio riceveva un sorriso.

Un semplice sorriso.

Gli bastava...almeno sapeva che in qualche modo lui si sarebbe ricordato della sua presenza

-Aoi, che fai, allora vieni?- Il chitarrista alzò lo sguardo verso Reita, che lo osservava mentre fumava un'altra sigaretta, non si ricordava esattamente quale

-Dove?-

-Al bowling, gli altri ci stanno aspettando- Gli altri. In quella parola era compreso anche lui? Aoi si avvicinò alla macchina dell'amico e salì, senza dire una parola. L'altro borbottò un “lo prendo per un sì” e si mise al posto di guida.

Non parlò molto per la durata del viaggio, non perché non volesse, ma semplicemente perché non aveva idea di che cosa dire. Osservò distrattamente fuori dal finestrino a osservare le strade e le persone che camminavano, incoscienti del fatto che lui fosse al mondo. C'era una cosa che lo preoccupava: tutta quella situazione, non lo angosciava affatto. Viveva come sempre, si comportava normalmente, forse...

-Parli poco in questo periodo- Disse Reita, osservandolo con la coda dell'occhio

-Non sono mai stato un logorroico come te- Scherzò lui, guardandolo di riguardo

-Stronzo...- Sorrise, continuando a osservare il panorama tutto uguale che la città di gli offriva -Aoi, tutto bene?- Nessuna reazione del suo corpo l'aveva tradito. Era sempre stato molto controllato, in effetti

-Certo, perché non dovrebbe?-

-Non lo so, dimmelo tu-

Sapeva che il bassista aveva intuito qualche cosa, in fondo i suoi comportamenti erano diventati decisamente molto più espansivi del solito. Si voltò e osservò l'amico, che alternava lo sguardo dalla strada ad Aoi

-Se non me lo vuoi dire, nessun problema...ma non mentirmi dicendo che non hai nulla- Rimase con lo sguardo fisso nel vuoto per qualche secondo: di che cosa aveva paura? In fondo, aveva detto che quella situazione era come se non lo toccasse, quindi perché tacere?

Perdere qualcuno, un amico...

-Rei...-

-Ah! Siamo arrivati!- Aoi tacque immediatamente e osservò la struttura davanti a se. Fuori, ad aspettarli, c'era lui.

Improvvisamente ebbe come un tuffo al cuore nel vedere la sua figura così tremendamente vicina. Aveva un insano desiderio di fuggire.

Eppure il suo corpo non parve ascoltarlo, aprì la portiera e scese dalla macchina: era sicuro che Reita lo stesse fissando, avvertiva il suo sguardo vigile su di lui

-Alla buon'ora! Gli altri due temevano vi avessero rapito-

-Carini- Rispose Reita, incamminandosi verso l'entrata -Avete iniziato?-

-Certo che no!- Aoi osservò Reita sfrecciare dentro l'edificio, carico e pronto per una nuova partita. Rimasero solo loro due, da soli, fuori, anche se sapeva bene che presto avrebbero raggiunto anche gli altri

-Ciao Aoi-

-Ciao Kai-

Continua...

Era da tempo che volevo scrivere una ff su di loro! Speriamo di riuscire a scrivere una cosa decente!

Al prossimo capitolo

"Lo sai vero che non verrà nessuno?" "Grazie Reita per l'incoraggiamento...." "Dovere!"