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Autore: Babbo Dark    12/04/2020    3 recensioni
[Sterek], [Pre-slash], [Parte text-fic]
Tratto dalla storia:
Stiles ridacchiò rumorosamente rileggendo la chat con quel Sourwolf ma alla fine, scuotendo il capo e passandosi una mano sul volto, sospirò rumorosamente e recuperò le chiavi della propria jeep prima di uscire di casa in tutta fretta; la settimana prima aveva comprato in un negozio cinese tutta l’attrezzatura per poter confezionare delle uova pasquali artigianali e non vedeva l’ora di usarla.
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Tuttavia un sospiro sconsolato gli scappò dalle labbra quando si rese conto che non aveva alcuna idea riguardo i gusti dell’Alpha, portandolo a maledire quel lupastro spelacchiato con problemi sociali; ‘Che gli costava dirmi il suo cioccolato preferito?!’ si chiese Stiles mentre afferrava una barretta a caso e la esaminava attentamente per poi riporla al suo posto, sospirando pesantemente. Per la frustrazione iniziò a spostare il proprio peso da una gamba all’altra, torturandosi il labbro inferiore per cercare di ricordare qualche particolare della conversazione che potesse aiutarlo ma Derek, ovviamente, non gli aveva dato nessun indizio e lui non poteva risolvere un problema senza dati.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Dr. Alan Deaton, Il branco, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: questa storiella è stata pensata e scritta di botto solamente per augurarvi una Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie!
Babbo Dark
 



Chocolate egg
 



St: Ehi Sourwolf, buona Domenica delle Palme!
D: Ora si fanno gli auguri per ogni cosa?
St: Antipatico! :P
D: Cosa vuoi, Stiles?
St: La pace nel mondo.
D: Stiles…
St: ANTIPATICO! :P :P :P :P :P
D:
St: Comunque volevo chiederti una cosa piccina picciò… Visto che la prossima riunione sarà proprio il pomeriggio di Pasqua ho pensato che sarebbe stato carino portare delle uova di cioccolato per tutti :D Posso farne anche per te se mi dici il tuo cioccolato preferito.
D: Fa come ti pare…
St: Lo prenderò per un sì!
D: Ripeto. Fa come ti pare…
St: Che tipo di cioccolato ti piace?
D: È uguale.
St: Dereeeeeek! Dai! Scott adora quello al latte, Isaac extra fondente con il 99% di cacao, Cora ama il cioccolato Kinder, Lydia e Allison al latte con granella di nocciole e tuo zio fondente con gli M&M’s rigorosamente rossi. Tu? Preferenze?
D: È uguale, tanto il cioccolato mi fa anche male.
St: Antipatia portami via… Ci metto dentro anche le sorpresine!
D: Perché hanno tutti quattro anni, immagino.
St: Datemi una “A”!
St: A!
St: Datemi una “N”!
St: N!
St: Datemi una “T”!
St: T!
D: Apritegli la gola con le zanne.
St: Antipatico!
 


Stiles ridacchiò rumorosamente rileggendo la chat con quel Sourwolf ma alla fine, scuotendo il capo e passandosi una mano sul volto, sospirò rumorosamente e recuperò le chiavi della propria jeep prima di uscire di casa in tutta fretta; la settimana prima aveva comprato in un negozio cinese tutta l’attrezzatura per poter confezionare delle uova pasquali artigianali e non vedeva l’ora di usarla.

Il supermercato era ovviamente gremito di persone che correvano da una parte all’altra nel tentativo di accaparrarsi le ultime cose in preparazione del pranzo pasquale e lui benedì la lungimiranza di suo padre che, la settimana scorsa, l’aveva praticamente costretto a comprare tutto il necessario per il piccolo pasto tra loro e i McCall, risparmiandolo da quella follia caotica e disperata; parcheggiando la jeep tra le strisce bianche, il ragazzo scese dalla vettura e si avviò a passo spedito verso l’ingresso, recuperando davanti alle casse un cestino portatile dal discutibile colore verde vomito.

Vedere gli scaffali praticamente svuotati lo fece sospirare pesantemente, preoccupato di non riuscire a trovare tutto il necessario per preparare le sue uova, ma un enorme sorriso gli tirò le labbra quando si fermò davanti al reparto dolci, trovando confezioni su confezioni di barrette di cioccolato; rapidamente, sperando che nessuno lo scambiasse per un ciocco-dipendente, Stiles gettò nel cestino tutti i pacchetti richiesti dalla ricetta. Faticava a credere che per fare una sola parte del guscio servissero ben quindici tavolette ma alla fine sollevò con noncuranza le spalle e continuò i suoi acquisti; uno sguardo confuso lo costrinse a corrucciare le sopracciglia mentre il cioccolato extra fondente destinato a Isaac veniva posto all’interno del cestino, portandolo a domandarsi come si facesse a trangugiare qualcosa di così amaro.

Tuttavia un sospiro sconsolato gli scappò dalle labbra quando si rese conto che non aveva alcuna idea riguardo i gusti dell’Alpha, portandolo a maledire quel lupastro spelacchiato con problemi sociali; ‘Che gli costava dirmi il suo cioccolato preferito?!’ si chiese Stiles mentre afferrava una barretta a caso e la esaminava attentamente per poi riporla al suo posto, sospirando pesantemente. Per la frustrazione iniziò a spostare il proprio peso da una gamba all’altra, torturandosi il labbro inferiore per cercare di ricordare qualche particolare della conversazione che potesse aiutarlo ma Derek, ovviamente, non gli aveva dato nessun indizio e lui non poteva risolvere un problema senza dati.

Un nuovo sospirò lo costrinse a sollevare di scatto la testa, permettendogli di fissare intensamente le lampade al neon poste sul soffitto e impegnate a illuminare accuratamente tutta la corsia ma poi, facendolo sobbalzare visibilmente, la calma voce di uomo gli fece voltare il capo verso destra.
 
 

«Continua così e diventerai cieco…» Alan Deaton gli sorrise appena mentre posizionava un barattolo di nutella nel suo carrello, portando Stiles a corrucciare comicamente le sopracciglia.

«Tu fai spesa?» chiese invece il ragazzo, incurante del sospiro che scappò dalle labbra dell’uomo.

«Sono un comune essere umano anche io, Stiles, e come tutti faccio la spesa al supermercato. Non è che mi nutro di aria o faccio la fotosintesi.» spiegò pazientemente il druido afferrando un paio di buste di cioccolatini e posandoli nel carrello; Stiles, però, sollevò di scatto le sopracciglia e si esibì in un sorriso imbarazzato. Sapeva benissimo che Deaton era un comune umano, ‘Più o meno…’ si disse, ma da quando lo aveva conosciuto più a fondo non c’era mai stata una volta in cui lo dimostrasse visto che era sempre stato avvolto da quell’aura di misticismo; sbuffando, il ragazzo tornò a fissare corrucciato le barrette di cioccolato «Ti hanno offeso in qualche modo?» chiese il druido osservandolo attentamente.

«No.» sbuffò Stiles in risposta «Ma voglio preparare delle uova di pasqua per il Branco e non so qual è il cioccolato preferito di Derek!» spiegò gesticolando apertamente e indicando più volte lo scaffare ripieno di leccornie «Insomma, non posso presentarmi domenica e dare uova a tutti mentre lui rimane a bocca asciutta!» disse per poi abbassare le spalle, abbattuto.

«Non posso aiutarti…» disse tranquillamente Deaton iniziando a esaminare le barrette «Ma ricordo che Talia, quando Derek era solamente un cucciolo, comprava sempre queste…» Stiles osservò il druido afferrare una barretta di Galak e passargliela «Però non so se fossero le preferite di Derek o delle sue sorelle.» il ragazzo annuì e sorrise, afferrando il cioccolato e preoccupandosi di recuperare il resto dell’intera scatola per poter preparare un uovo molto più grande rispetto agli altri perché, dopotutto, Derek era l’Alpha.

«Grazie doc, buona spesa!» disse Stiles avviandosi alla cassa, ignorando il sorriso soddisfatto che tirò le labbra del druido.
 
 

 
*** 
 


Stiles dovette ammettere a se stesso che preparare quelle uova di pasqua fu più difficile del previsto; quello stesso giovedì dovette necessariamente tornare al supermercato per recuperare altre barrette visto che, a causa di tutti i vari fallimenti, era stato costretto a rifilare i suoi “esperimenti” a un euforico sceriffo – “Un pezzetto alla settimana, papà! Non farmi pentire della mia decisione!” – e nonostante, alla fine, riuscì nella sua impresa si ritrovò a combattere con il cellophane colorato nel disperato tentativo sia di incartare le uova che di dar loro un bell’aspetto; quello stesso sabato, mentre sistemava le leccornie nella propria jeep per evitare di dimenticarle, sorrise soddisfatto dal proprio lavoro. Sì, se la carriera come agente dell’FBI non fosse andata bene aveva un futuro come pasticciere…
Non appena chiuse il cofano, però, un’idea gli balenò nella mente e lui, povero piccolo umano dispettoso, non poté far altro che darle retta; così, recuperate le chiavi della jeep, mise in moto e partì verso il loft di Derek.
 
 

 
***
 
 

«E tu che ci fai qui? A quest’ora soprattutto?» chiese Derek una volta rientrato dalla sua solita corsa serale, ritrovandosi davanti Stiles e sua sorella intenti a chiacchierare abilmente; immediatamente un pizzico di gelosia s’insinuò nel suo animo ma l’Alpha non seppe dire se quel sentimento era provato per l’umano o per la sua sorellina. ‘Devo anche ricordarmi di minacciare Isaac…’ pensò per un attimo prima di scuotere il capo e incrociare le braccia al petto.

«Volevo sapere quale fosse il tuo cioccolato preferito, Sourwolf!» disse immediatamente l’umano mentre gesticolava animatamente «Ma Ms.Hale, a quanto pare, non intende aprir bocca!» Stiles incrociò immediatamente le braccia al petto e lanciò un’occhiataccia a Cora, che sollevò scetticamente le sopracciglia in risposta «AAAAAAAH!» urlò il ragazzo precipitandosi verso la porta, ignorando completamente i due fratelli «Vi hanno fatto con lo stampo a voi Hale!» disse con un sorriso mentre indicava i mannari per poi augurare una buona serata e andarsene, pregustandosi l’incontro del giorno dopo.
 
 

 
***
 
 

«Spero che il pranzo di oggi non vi abbia rincoglionito troppo…» iniziò Derek osservandoli attentamente, incurante dello sbuffo di Lydia «E qualcuno sa che fine hanno fatto Scott e Stiles?» chiese notando l’assenza dei due ragazzi ma poi, non appena finì di pronunciare quelle parole, i loro battiti cardiaci iniziarono a riecheggiare nella tromba per le scale, accompagnati dal fastidioso rumore provocato dall’incresparsi della plastica; non ci volle molto prima che Scott aprisse il pesante portellone in metallo, mostrando a tutti un euforico sorriso mentre, dietro di lui, uno Stiles con il fiatone reggeva in mano una gigantesca busta in plastica blu.

«Scusate il ritardo…» disse solamente il Beta entrando nella stanza, subito seguito dall’amico «Ma Stiles e mia madre hanno cucinato per un esercito e non mi sembrava carino alzarsi da tavola con tutto il ben di Dio che c’era…» Scott ridacchiò e si sedette sul divano, proprio accanto ad Allison e Isaac, prima d’accavallare le gambe «Possiamo iniziare.» sussurrò sorridendo apertamente.

«Non ancora!» esclamò Stiles attirando su di sé l’attenzione dei presenti «Prima le cose belle!» disse tirando fuori un bellissimo uovo di cioccolato perfettamente avvolto nel cellophane rosa che fece sospirare immediatamente tutti «Per la bella e intelligente rosso-fragola…» sussurrò passando l’uovo a Lydia che gli sorrise dolcemente; il ragazzo arrossì appena e poi tirò fuori un altro uovo, questa volta incartato con del cellophane celeste «E la dolce cacciatrice, ovviamente!» Allison sorrise a sua volta e arrossì quando Stiles le passò il suo uovo «Al mio migliore amico nonché fratello!» Scott sgranò gli occhi quando vide il suo uovo protetto dal cellophane blu «E l’amico del mio migliore amico!» Isaac roteò gli occhi davanti a quella frase ma sorrise lo stesso quando Stiles gli passò un uovo dal cellophane grigio.

«Per me? Per me? Per me?» domandò immediatamente Peter scansando appena la nipote, che lo fissò irritata.

«Al quarantenne con problemi psichici che si comporta come un bambino…» disse Stiles allungando un uovo avvolto dal cellophane verde «E la sua nipotina che adora le cose dolci…» Cora sorrise quando vide il suo uovo incartato con del cellophane giallo; Stiles, però, non si perse lo sguardo euforico che Derek gli rivolse, illuminando per un attimo il suo volto inscurito dal dolore e dal passato. In quell’istante il ragazzo si sentì un po’ stronzo ma quella sensazione fu allontanata con un brusco gesto del capo «E basta.» disse accartocciando la busta alla meno peggio per poi riporsela nella tasca della felpa; l’Alpha s’imbronciò immediatamente e sospirò rumorosamente mentre abbassava lo sguardo, facendo incrinare il cuore di Stiles che perse immediatamente il sorriso.

«Per me non c’è niente?» sussurrò speranzoso Derek sollevando appena lo sguardo prima di corrucciarlo alla negazione del ragazzo; un minaccioso ringhio gli riecheggiò nella gola ma venne bellamente ignorato dal Branco, troppo occupato a scartare le proprie uova per poter prestargli attenzione.

«Tu mi hai detto “Fa come ti pare…”» disse Stiles imitando l’espressione del mannaro «Generalmente è un no, quindi non l’ho fatto!» il ragazzo sollevò le spalle nello stesso istante in cui Lydia emetteva un urletto euforico a causa della sorpresa contenuta nel suo uovo.

«Il mio smalto preferito! Mi era proprio finito!» disse la ragazza dandogli un dolce bacio sulla guancia.

«Hai fatto bene.» ringhiò Derek, illuminando per un attimo le iridi.

«Sicuro? A me sembra che tu ci sia rimasto male…» constatò Stiles dondolandosi sul posto.

«Non sono un bambino, ovvio che non ci sono rimasto male!» ringhiò pericolosamente Derek, attirando finalmente l’attenzione generale su di sé.

«Bene.» sorrise con nonchalance Stiles, mal trattenendo un sorriso.

«BENE!» urlò Derek incrociando le braccia al petto e voltando la testa di lato; la verità era che lui c’era rimasto più che male, si era sentito ferito e sapeva che era una cosa stupida perché non c’era veramente motivo di reagire in quel modo per delle stupide uova di pasqua ma appena vide suo zio sgranare gli occhi davanti alla busta di M&M’s rosse non riuscì a impedirsi di abbassare appena le spalle.

«Derek…» sussurrò appena Stiles, venendo guardato di sottecchi dall’Alpha «Perché non vai in camera tua? Forse lì c’è qualcosa che potrebbe farti piacere…» disse tranquillamente; Derek si bloccò immediatamente e corrucciò le sopracciglia, desideroso di non dargliela vinta, ma poi il desiderio di vedere la sua piccola e infantile speranza di ricevere un uovo ebbe la meglio e l’Alpha si ritrovò a correre al piano di sopra, lasciandosi dietro la risata cristallina di Stiles «E MENO MALE CHE NON C’ERI RIMASTO MALE!» urlò il ragazzo mentre riceveva i ringraziamenti e i complimenti dal Branco.
 
 

Derek spalancò con forza la porta della propria stanza per poi sgranare gli occhi; lì, ai piedi del letto, si trovava un gigantesco uovo di pasqua incartato con del cellophane rosso. Non riuscì a trattenersi e alla fine lo afferrò di slancio e si sedette sul letto, rompendo con gli artigli quella stupida plastica per poi sgranare gli occhi quando l’odore del cioccolato lo investì in pieno; un triste sorriso gli tirò le labbra, la mente intenta a vagare in un passato felice, e prima che se ne rendesse conto una singola lacrima era sfuggita al suo controllo.

Lentamente, con reverenza, Derek iniziò a carezzare la superficie dell’uovo ricordando perfettamente il rituale che lei compiva ogni volta che doveva mangiare quel cioccolato.
 
 

«Non ti piace, vero?» la voce di Stiles lo costrinse a sollevare gli occhi lucidi sul Branco, accorsi per osservarlo aprire il proprio uovo; alle sue spalle, Peter e Cora gli sorrisero tristemente e Derek si asciugò rapidamente la scia umida che quella lacrima si era lasciata dietro, prima di sorridere in direzione dell’umano. Quello, secondo Stiles, era la cosa più bella che avesse mai visto; era un vero sorriso, non uno di quelli che generalmente l’Alpha faceva, era un’espressione di gioia pura eppure i suoi occhi erano velati da una tristezza nostalgica che deturpava quel momento.

«Fondente con riso soffiato…» sussurrò semplicemente Derek, facendo corrucciare le sopracciglia dei presenti «È il mio cioccolato preferito.» spiegò immediatamente, facendo incupire Stiles «Il Galak bianco era il preferito della mamma, si portava sempre una barretta dietro… Ne andava ghiotta…» rivelò l’Alpha, facendo sgranare immediatamente gli occhi del ragazzo che avanzò nella stanza e prese a gesticolare animatamente.

«Dio, Derek, mi dispiace così tanto!» esclamò Stiles osservandolo attentamente «Io non volevo… Cioè, non è uno scherzo o roba simile! Ho parlato con Deaton e lui pensava che questo fosse il tuo cioccolato preferito! Io… Mi dispiace!» parlò il ragazzo percependo il proprio labbro inferiore tremolare e gli occhi farsi sempre più lucidi «Se me lo ridai te ne faccio un altro e te lo porto domani!» disse allungando la mano ma Derek ringhiò e illuminò le iridi, avvolgendo le braccia attorno al proprio uovo; in altre circostante Stiles sarebbe scoppiato a ridere a causa della situazione ridicola ma in quel momento temette solamente di aver rovinato tutto.

«È mio!» disse solamente l’Alpha.

«Da dopo l’incendio nessuno di noi ha più mangiato quel cioccolato…» spiegò semplicemente Cora «Ma ci farà bene… È come se la mamma lo dividesse per l’ultima volta con il Branco, anche se lo faceva sempre di malavoglia…» disse tristemente per poi sorridere; Derek sospirò e ruppe l’uovo per poi alzarsi dal letto e iniziare a donare pezzi di cioccolata a tutti i ragazzi. Dei sussurrati “Grazie, Derek…” si levarono nell’aria e alla fine, corrucciando le sopracciglia, l’Alpha tirò fuori una collana a cui era appena una triskele in metallo.

«Amazon dice che è in oro bianco, ma io non mi fiderei…» ammise Stiles sorridendo appena.

«Grazie Stiles.» gli rispose Derek «Me la metti?» sussurrò passandogliela e l’umano, dopo aver annuito, osservò il mannaro dargli le spalle; con dita tremanti, il ciondolo fu fissato al collo del lupo e quando quest’ultimo si voltò aveva la bocca piena di cioccolato, strappando una sonora risata ai presenti ma alla fine, dopo aver ringhiato comicamente, Derek deglutì e scoppiò a sua volta a ridere.
 
 
 
   
 
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