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Autore: Leuvia    08/08/2009    0 recensioni
mi terrorizzava l'idea di perderti, volevo vederti vivere... come tutti gli altri [SagaxShou]
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Il mio destino è nei tuoi occhi. La mia paura, la mia ansia, la mia malinconia, la mia nostalgia…la mia immensa felicità. Tutto, in quegli occhi profondi come è profondo il nero della notte. la loro purezza è lontanamente uguagliata soltanto dal più bel diamante che l’occhio umano ha potuto vedere, da loro è stato abbagliato nel cuore, nell’ anima, non può più, da allora, starne senza. Continuamente li cerca con affanno perché solo di essi si nutre, solo da essi si sente appagato, vivo. L’infinito ha un senso diverso da quando la persona che io sono, ha avuto l’ incomparabile opportunità di poterli ammirare e per interminabili attimi farli propri. Ora fanno parte di me ed ogni attimo che fugge sono sempre più affascinato, attirato, stregato." [cit.]

Ora lo so. Sono malato. Uno sporco dottorino che invece di pensare agli altri pensa solo a se stesso. Sono diventato pazzo pazzo di te. E’ inconcepibile come desideri farti mio, come non voglia che gli altri vedano il tuo viso. Sono egoista, non voglio che nessun’altro ti tocchi ed ora sono consapevole di voler più che mai possedere la tua anima. Ti fidi di me..? “ si..” Non farlo. Il tuo Sagachan potrebbe solo volere il tuo corpo..sai?

Nel momento in cui il tuo viso si è sollevato verso il mio, mi sono sentito mancare. Probabilmente, non fossi stato seduto, sarei caduto e le mie gambe mi avrebbero abbandonato. Il tuo respiro – che mai avevo ingoiato in quel modo – si fece dannatamente vicino, tanto che non sapevo per quanto, avevo resistito dal baciarti. Ma forse, ero solo uno stupido. Dimmi, chi di noi era in trappola? Eri tu che dirigevi tutto? Eri tu ad approfittare di me? “ shou, sorridi.. “ Avevo interrotto qualcosa, stando a come sollevasti le pupille verso le mie. Era come se, mi stessi studiando e a quel punto davvero ho creduto d’ essere io colui che aveva bisogno di cure. Perché voi, voi ‘pazzi’capite molte più cose di noi. Di tutta la gente che attraversa le strade e che le consuma. Perfino più intelligenti di un avvocato, di uno psicologo, di me.
“ fammi sorridere tu..” Chinai lo sguardo, mordendomi distrattamente l’interno delle labbra con la punta affilata dei denti, fissando controvoglia la sabbia riversatasi sui miei pantaloni. In un gesto rapido mi accarezzai l’indumento – nel tentativo di pulirmi - , mentre nella testa elaboravo un modo per farti sorridere. Senza dubbio, una barzelletta non avrebbe suscitato divertimento in te. “ uhm..ieri ho sognato..” “ tutti sogniamo “ a bruciapelo, ti sei intromesso nel mio discorso, facendomi inarcare ambedue sopracciglia “ certo, ma non avevo finito Shou-kun..” mi scappò una risata “ ah..” facesti. La lingua passo sulle mie labbra a catturare una punta di ironia, mentre una delle mie mani si sollevò a spostarti una ciocca di capelli. Sotto i polpastrelli, la sensazione di sfiorare pelle di porcellana mi convinse a pensare che tu non esistevi. E se ero diventato pazzo al punto di immaginarti con me? “ ho sognato un onigiri che saltellava su un prato cercando di acchiappare delle formiche. Era divertente perché ad ogni slancio perdeva riso e si faceva piccolo “ abbandonai le labbra ad un sorriso: cosa che tu non facesti. “ sogni sempre cose del genere? “ la linea che disegnava i tuoi occhi
si rovesciò di lato, il viso e i capelli con essa. “ nono “ scrollai le spalle negando “ ogni tanto, quando ho fame..” le tue dita simularono il mio stesso gesto. Così, senza avvertirmi. Non le avevo sentite sollevarsi dai miei pantaloni, me le ritrovai sulla fronte a scostarmi un ciuffo che di stare fermo non ne voleva sapere: forse non conoscevi il modo per fermarlo. “ e quando non hai fame cosa sogni..? “ seppur breve, un sorriso si accese sulle tue labbra. E lo feci anche io “ non so, ne ricordo pochi di diversi. Mi capita di fare incubi però “ Eh, e che incubi. Degni dei migliori film horror visti sulla faccia della terra. “ me ne racconti uno? “ “ ma no, ti spaventeresti “ “ no, è solo un sogno. “ Sospirai e scostai, stavolta con le mie mani, i ciuffi che tu non eri riuscito a tenere fermi. “ perché invece non ci facciamo un bagno? “ gettai velocemente lo sguardo sul mare che si estendeva alle tue spalle, contemplando le onde che succhiavano la sabbia per poi rilasciarla in mille bolle d’acqua. Girasti il viso anche tu “ che senso avrebbe? “ approfittando di avere il tuo profilo davanti agli occhi, schioccai due dita sul tuo naso istigandoti a socchiudere gli occhi per il pizzicotto. Ma non ti lamentasti “ non ci deve essere un senso a tutto sai..? “
E la mia bramosia verso di te, non ha senso. “ Dici che dovrei lasciar perdere? “ Appoggiai la schiena alla sedia, tirando le mani verso la pancia per incrociarle in una posizione d’attesa, mentre gli occhi salirono a centrare il viso di uno dei miei colleghi. Nao, rovistava tra le carte sparse sulla scrivania, girando spaventato intorno ad essa come un assetato di notizie. Seguivo i suoi spostamenti, ma avevo la testa altrove. “ i miei consigli vanno +al vento “ canzonò lui, appoggiando un palmo della mano sulla scrivania – su un paio di fogli – tirandoli verso di me per colpirmi con essi. Scivolarono sulle mie gambe e finirono per terra, ma non presi la decenza di raccoglierli “ non è sempre vero “ “ Daikon-sama, sai bene cosa vuoi. Non indugiare, non far finta d’essere confuso “ Abbassai gli occhi sui due fogli rovesciati a terra, sospirando e dandomi lo slancio necessario ad alzarmi. Li raccolsi, e li poggiai davanti al posacenere che il proprietario dell’ufficio amava tenere sulla scrivania. Inutilizzato “ Smettila di fare il sapientone, tu. Sono confuso davvero “ misi su un bel broncio, ma le sue dita raggiunsero la mia pancia e la vezzeggiarono. “ prendi shou e portatelo dove vuoi. Chiedi il suo completo affidamento ai superiori “ mi sorrise, scrollando poi il capo egirandosi per uscire dall’ufficio. Un’altra stanza bianca, arredata solo da qualche oggettino colorato, ma pur sempre bianca. E mi ricordava tante cose..” completo affidamento..” Ma shou non è un orfano! E io non sono il suo nuovo papà… Non voglio essere, il suo papà.




[...] Salve a tutti! Ultimamente sforno capitoli senza rendermene nemmeno conto owo - non che la cosa sia negativa, per carità - ma è strano perchè di solito mi dimentico che ho delle fic da finire; Questa però è la mia vita, quindi prometto che non la trascurerò! per key369: grazie mille per il tuo commento, non credevo potesse piacere - anche perchè è diversa dalle solite fic che ci sono in giro -. Qui non sono musicisti, qui non hanno nemmeno i loro caratteri. Sono loro, ma non sono loro! xD davvero, mi fa piacere di essere riuscita ad impressionarti ^^ buona lettura e continua a seguirmi.

  
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