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Autore: partyponies    13/04/2020    2 recensioni
Perfetto.
È così che Percy avrebbe descritto quel momento. Che cosa poteva essere considerato perfetto da un semidio? Ottenere l'immortalità? Essere il mezzosangue più conosciuto della storia?
Perfetto, per il figlio di Poseidone, poteva essere considerato il fatto di essere riuscito ad affrontare moltissime situazioni, missioni, dei, mostri della mitologia greca e di aver finalmente raggiunto un momento di pace e tranquillità.
Perfetto, in quel momento, era tenere Annabeth stretta tra le sue braccia, lasciarle baci leggeri sulla tempia, sentire il suo respiro regolare combinato al suo, guardare la pancia di sua moglie (ogni giorno sempre più grande) e pensare che, forse, questo era il loro "qualcosa di permanente".
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Apollo, Atena, Percy/Annabeth, Poseidone, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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what does green stand for?

what does  green stand for? 



Perfetto

È così che Percy avrebbe descritto quel momento. Che cosa poteva essere considerato perfetto da un semidio? Ottenere l'immortalità? Essere il mezzosangue più conosciuto della storia? 

Perfetto, per il figlio di Poseidone, poteva essere considerato il fatto di essere riuscito ad affrontare moltissime situazioni, missioni, dei, mostri della mitologia greca e di aver finalmente raggiunto un momento di pace e tranquillità. 

Perfetto, in quel momento, era tenere Annabeth stretta tra le sue braccia, lasciarle baci leggeri sulla tempia, sentire il suo respiro regolare combinato al suo, guardare la pancia di sua moglie (ogni giorno sempre più grande) e pensare che, forse, questo era il loro "qualcosa di permanente". 

          

Percy si era svegliato al rumore di suoni provenienti dal bagno. Il primo pensiero che ebbe fu quello di togliere il tappo dalla sua adorata penna e tenersi pronto per qualsiasi cosa stesse disturbando la sua domenica mattina. Stava per svegliare anche Annabeth quando si rese conto che non c'era nessuno nell'altra parte del letto e che i suoni non erano altro se non conati di vomito. Si precipitò subito in bagno e aprì velocemente la porta, trovando Annabeth inginocchiata per terra, appena dopo aver tirato lo scarico, che fissava un punto fisso per terra. 

-Annabeth? - disse, inginocchiandosi di fronte a lei. Le mise una mano sulla fronte: era fresca ma sudata. - Tutto bene? 

La bionda alzò lo sguardo e fissò suo marito. Si mise seduta per terra con le gambe incrociate e puntò il suo sguardo da un'altra parte. - Credo di sí. 

Percy aggrottò la fronte. Stava aspettando che la moglie dicesse qualcosa di più ma, evidentemente, non era dell'umore. Percy fece per alzarsi ma lei gli prese il polso, facendolo sedere nuovamente . - Chiamo Will- disse lui. 

-No! - lo bloccò lei, incrociando il suo sguardo. Giocherellò nervosamente con un riccio che era caduto dalla coda disordinata e sospirò. Percy sapeva che c'era qualcosa che non andava: era strano vedere Annabeth così nervosa. Più passavano i minuti, più Percy era convinto di chiamare l'intera casa di Apollo per capire quale fosse il problema della moglie. 

-Ho fatto un test di gravidanza. 

Quelle parole riportarono Percy alla normalità. Sgranò gli occhi e sentì la gola farsi secca. Come sempre, in situazioni come questa, non riusciva a pensare in maniera lucida, perciò chiese:-E il risultato è…? 

Annabeth alzò gli occhi al cielo. - Secondo te, starei qui davanti al water, vomitando, se fosse risultato negativo? 

Annabeth era incinta. Non ci poteva credere. Certo, avevano parlato di mettere su famiglia ma questa gravidanza non era programmata. Forse avrebbero voluto aspettare qualche altro anno, prepararsi mentalmente alla cosa. Adesso che Annabeth gliel'aveva detto, però, non poteva far altro che pensare a come poteva essere un misto di loro due, un bambino con i capelli neri e gli occhi grigi. O forse come lui. Oppure una bimba come Annabeth. Questi pensieri gli fecero nascere un grandissimo sorriso sul volto. - Ma è fantastico! Adesso chiamerò sicuramente Will per vedere se va tutto bene e… - si interruppe. Non aveva pensato a come poteva stare Annabeth. - Per te va bene? Vuoi tenerlo o…? 

Annabeth sgranò gli occhi. - Certo che voglio! Sono felice, Percy. Sono preparata- disse, agitando le mani - per quanto possa esserlo ogni donna con una gravidanza inaspettata. 

Gli sorrise, mettendo le mani sulla pancia. Percy fece lo stesso, poggiò la fronte contro quella di Annabeth, ripetendo ininterrottamente "ti amo". 

-Qualcosa di permanente, giusto? - disse lei. 

Lui non poté far altro se non annuire. 

       

Percy lasciò un altro bacio sulla tempia di Annabeth. Erano passati circa quattro mesi da quel giorno in cui gliel'aveva detto e Percy ci pensava costantemente. 

-È tutto pronto per stasera? - la voce di Annabeth lo distrasse dai suoi pensieri. Quella sera i due sposi avevano organizzato una festa nel loro piccolo appartamento per far conoscere a tutti il sesso del nascituro. In realtà, neanche loro lo sapevano. Gli unici ad esserne a conoscenza erano gli dei: Apollo, infatti, si era autoproclamato loro dottore personale. Solo con uno sguardo aveva capito già se sarebbe stato un maschietto o una femminuccia. Annabeth aveva insistito affinché glielo dicesse ma Apollo si rifiutò, ritenendo che fosse una cosa degna di essere detta di fronte a tutti gli dei, in un "banchetto moderno". 

Né Annabeth né Percy avevano capito cosa intendesse con questa espressione, quindi avevano organizzato a modo loro. 

-Certo Annabeth - la rassicurò. - Hai organizzato tutto alla perfezione. 

Lei si inginocchiò di fronte a lui. In questo modo Percy riuscì a vedere bene la pancia della moglie. Gli regalò un sorriso e lo baciò. 

-Finalmente sapremo se qui dentro c'è una Annabeth Junior o un Percy Junior- disse lei. 

Solo al pensiero, Percy non poté evitare di sorridere. Voleva dire qualcosa di divertente ma era così sopraffatto dalle emozioni che disse solo:-Ti amo. 

***


Anche gli dei erano scesi dall'Olimpo per assistere a un evento così raro. Effettivamente, pensò Percy, quanti semidei erano riusciti a sopravvivere a così tante missioni, sposarsi e mettere su famiglia? 

Suo padre indossava una camicia estiva stampata con i fiori hawaiani e short sportivi, nonostante si trovassero nel centro di New York. Appena lo vide gli sorrise, come a voler dire "sono fiero di te". Atena stava parlando  con Annabeth e, anche se Percy non riusciva a capire cosa stessero dicendo, vedeva che sua moglie sorrideva. Ben presto arrivarono anche i loro amici:Piper, Jason, Frank, Hazel, Nico, Will. Leo aveva detto che li avrebbe raggiunti più tardi. 

Il salone del loro appartamento era addobbato con palloncini e ghirlande rosa o blu . Degli stessi colori erano i bicchieri e i piatti posti sul tavolo. Annabeth aveva pensato a tutto, addirittura alla posate. Percy sapeva che era molto nervosa affinché tutto andasse bene; era curiosa quanto lui di sapere il sesso del nascituro. Quella sera era più bella del solito: era vestita semplicemente, con una maglietta che metteva in risalto la sua pancia di quattro mesi e qualche settimana, un paio di leggins e scarpe da ginnastica. Teneva i capelli lontano dal volto con un mollettone e si era truccata con pochissimo mascara. Tutto nella norma; ciò che la rendeva più bella, pensò Percy, era il suo sorriso. Non smetteva mai di ridere, stava veramente brillando e il figlio di Poseidone sapeva benissimo perché. 

-Sono arrivato! - esclamò Apollo, sollevandosi gli occhiali da sole e ponendoli tra i capelli. In mano teneva una torta bianca; era l'unico che sapeva il sesso del nascituro- anche se probabilmente l'aveva già spifferato a tutti gli dei- e sicuramente quella torta non era stata portata a caso. 

-Percy, Annabeth - chiamò il dio. Fece cenno a questi di recarsi in cucina. Posò la torta sul bancone e, con un sorriso smagliante, cominciò a spiegare come aveva pensato di dire a tutti la grande notizia. -Ho realizzato questa torta senza nessun trucchetto ma seguendo le vostre istruzioni da umani. Dentro ho usato del colorante, in modo tale che quando la tagliate potete vedere se l'interno è rosa o blu. Rosa significa femmina, blu maschietto. - Regalò un sorriso alla coppia. - Tutto chiaro? Non è difficile. 

Percy guardò Annabeth. Quest'ultima stava sorridendo e teneva forte una mano di Percy. - Allora-disse, rivolta al figlio di Poseidone - direi che è ora. 

Percy sorrise. 

***

Il figlio di Poseidone portò la torta in salone-non avrebbe mai permesso che sua moglie incinta avesse compiuto sforzi. Facendo tintinnare una forchetta contro un bicchiere, richiamò l'attenzione di tutti. Atena puntò su di lui i suoi occhi minacciosi che lo avevano sempre messo in soggezione; questa volta, però, Percy avrebbe potuto giurare che brillavano, misti forse a curiosità. Poseidone gli regalò un sorriso incoraggiante. Percy strinse la mano di Annabeth, la quale spiegò a tutti gli invitati come si sarebbe capito il sesso del nascituro. 

-Percy? - gli disse, porgendogli il coltello. Percy lo prese. - Bene- si rivolse a tutti - scopriamo se sarà rosa o blu. 

Con mano tremante, Percy affondò il coltello nella torta. Sentì Annabeth trattenere il respiro. Mentre tagliava una grande fetta, Percy non poteva fare a meno di pensare quante ne avevano passate, la loro prima conversazione, primo bacio, prima volta. Ricordava quando avevano deciso di convivere e come le aveva chiesto di sposarlo dopo qualche anno. In quel momento, stavano per conoscere il sesso del loro primo figlio, in base al colore all'interno della torta, che era… 

-Verde?! 

Annabeth sgranò gli occhi. - Che cosa ho dentro di me? - continuava a dire, toccandosi il pancione. 

Percy fissò la fetta che aveva poggiato su un piatto con le sopracciglia aggrottate. Che razza di scherzo era? Fissò Apollo, il quale fece spallucce. 

Poseidone prese il coltello. - Deve essere una fetta sbagliata! Tagliamone un'altra. 

-È tutta sbagliata, Aquaman- disse Atena, con una voce gelida. - Ti avevo detto che stavi sbagliando dose!

Annabeth scosse la testa. - Aspettate, avete fatto voi questa torta? - esclamò, indicando Poseidone e Atena. 

La dea della saggezza rispose. - Sì figlia- disse- volevano fare qualcosa che vi facesse piacere e abbiamo pensato che realizzare questa torta insieme potesse dimostrare che abbiamo messo i nostri litigi da parte per voi. Ma qualcuno - disse fissando Poseidone - aveva detto di non preoccuparsi, del colorante si sarebbe occupato lui

-Calmati, Atena- rispose Poseidone. Poi si rivolse ad Annabeth e Percy. - Troverò un modo per rimediare, davvero. 

-Hai rovinato tutto! - lo accusò Atena. - Questo sarebbe dovuto essere un momento estremamente importante e sarebbe andato tutto come previsto, se avessi seguito le mie istruzioni. - disse, per poi borbottare: - Queste cose non esistevano nell'antica Grecia. 

Percy cercò di calmare le acque ma il viso di Poseidone stava diventando rosso dalla rabbia e Percy sapeva che questo non era un buon segno. 

Il dio del mare stava per rispondere, quando Atena disse:- Meglio che vado, prima che causi un'altra inondazione- e sparì con una nuvola di fumo. 

Annabeth scoppiò in lacrime e corse sul balcone, seguita da Percy. Entrambi tenevano moltissimo a quel momento, lo aspettavano da tanto ma era stato rovinato proprio dai loro genitori divini.

-Pensavo che potessero mettere da parte le loro rivalità per un po' - disse Annabeth tra un singhiozzo e l'altro. Percy la tenne stretta a sé,accarezzandole i capelli. 

-Parleremo con Apollo e ci faremo dire se sarà un maschio o una femmina. So che avevi organizzato tutto nei minimi dettagli ma, ehi, non fa niente - disse, asciugando le sue lacrime. Le diede un veloce bacio sulle labbra mentre le accarezzava le guance morbide. 

-No- rispose Annabeth, la voce ancora un po' spezzata.  Percy corrugò la fronte, non capendo cosa volesse dirgli la moglie. Evidentemente lei intuì e si apprestò a spiegare. - Ha ragione Atena. In Grecia non funzionava così. Si sapeva il sesso alla nascita. -Okay- rispose Percy. Non aveva capito dove voleva arrivare. - Quindi? Non siamo in Grecia.

Annabeth sospirò. - Non lo voglio sapere. 

-Ma sei sempre così organizzata! Non dovremmo preparare i vestiti, cercare nomi e cose così? - chiese l'altro. - E ti immagini poi quanto sarebbe strano se comprassimo un vestito rosa e poi è un maschio? 

Annabeth scosse la testa. - Per una volta non voglio pensare. Prenderemo le cose così come vanno, è anche più divertente- gli diede un veloce bacio sulle labbra prima di continuare. - Per quanto riguarda i vestiti, basterà prendere cose di colore neutro. Per esempio verde- disse ridendo. 

Anche Percy rise e la baciò intensamente. Il balcone del loro appartamento li aveva isolati dall'interno, dove vi erano ancora tutti gli invitati. Percy sentiva che stavano parlando, ma non gli interessava. Aveva Annabeth tra le braccia. Perfetto. 

***

Quando Poseidone li raggiunse sul balcone, Percy non seppe da quanto tempo stavano fuori. Il dio si avvicinò alla coppia sorridendo. - Bella serata, vero? - disse. 

-Padre- rispose Percy. Annabeth lo salutò con dovuto rispetto. 

-Volevo porgervi le mie scuse per quanto accaduto prima. - disse il dio- Probabilmente avrei dovuto sentire tua madre, Annabeth. Pensavo che il verde delle alghe potesse dare un tono più vivace. 

Annabeth sorrise. - Non fa nulla, signore. D'altronde abbiamo appena deciso di aspettare la nascita per sapere se avremo un maschietto o una femminuccia. - Strinse forte la mano di Percy. 

-Sì, padre - disse lui. - Abbiamo apprezzato lo, emh, come dire- si grattò la testa - sforzo

Poseidone sembró sbalordito. - Mi stupisce questa decisione! - disse. - Noi abbiamo, in realtà, cercato di risolvere il problema. - Rientrò in salone velocemente. Quando tornò sul balcone aveva una scatola tipica delle pasticcerie, dove all'interno si ponevano torte o altri dolci. Percy e Annabeth si guardarono negli occhi. - Non si rifiuta un dono di un dio. 

Percy prese la scatola e la poggiò sul tavolino da caffè che Annabeth aveva tanto voluto sul balcone. Con il cuore che martellava nel petto, Percy aprì la scatola per scoprire che… 

La scatola era vuota. 

-Padre? - disse. - Qui non c'è nulla.

Poseidone sgranò gli occhi. - Per tutti i delfini! Come è possibile una cosa del genere? Sono sicuro che.. 

All'improvviso, Leo li raggiunse. Aveva detto che sarebbe arrivato più tardi e, con tutto ciò che era successo, né Annabeth né Percy avevano fatto caso al suo arrivo. 

-Potrei chiedervi dove sono i fazzoletti?-chiese. Percy lo fissò intensamente. Leo aveva la faccia impiastricciata. Al figlio di Poseidone ricordava scene di quando era piccolo, come quando sua madre gli chiedeva dove fosse finita la cioccolata e lui, con la faccia sporca, diceva di non saperne nulla. Annabeth si mise le mani sulla bocca. - Percy… - disse. 

Sebbene fosse evidente che Leo fosse sporco di torta, Percy non aveva notato un piccolo particolare. La sua bocca era circondata dal colore blu. 

-Blu - riuscì a dire, guardando Annabeth. Entrambi avevano gli occhi lucidi. Percy la strinse a sé, ripetendo come un mantra la parola blu. Annabeth lo baciò intensamente, noncurante di Poseidone e Leo che li stavano fissando. In quel momento, ciò che Percy provava era amore. 

Perfetto. 

Tutto ciò fu rovinato da Leo che, essendo arrivato in ritardo, non sapeva nulla della torta e di ciò che il colore blu significasse. - Quindi, dove stanno o fazzoletti? 


Author's note

È da tantissimo che non scrivo. Dentro di me ero quasi del tutto sicura di non voler più scrivere nulla ma la quarantena mi ha fatto cambiare idea. Ho veramente tante os che mi sono venute in mente ma non so se poi riuscirò a portarle a termine. Un motivo per cui non scrivevo più era dovuto anche al fatto che vedo sempre meno storie pubblicate e ho paura che questo fandom stia "morendo", nel senso che non c'è più l'entusiasmo di prima. 

Comunque, prima di lasciarvi definitivamente, vi volevo dire un po' di cose:

  1. Questa os è tratta da un episodio della serie Brooklyn 99;

  2. NON TIENE CONTO DEGLI ULTIMI LIBRI che purtroppo non ho potuto leggere (università 😸😸😸😸😸) e anche nelle - eventuali- future os CI SARANNO TUTTI;

  3. domandina: dovrei ricominciare? 

Detto ciò, spero di avervi rallegrato un po' la quarantena. Sinceramente, rispetto alle altre, mi piace di meno ma non riuscivo a fare di meglio. E mi piace mettermi alla prova. 

Fatemi sapere cosa ne pensate! 

~pp


   
 
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