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Autore: yozoranotenshi    15/04/2020    0 recensioni
criptogenètico agg. [comp. di cripto- e -genetico] (pl. m. -ci). – Di cui s’ignora la genesi, che ha origine sconosciuta.
Criptogenica. È così che si definisce Lea Moore, che ha appena completato la sua tesi di studi sulla genetica e i suoi vari campi d'applicazione. Oltre alla sua passione per le mutazioni, vi è un altro motivo per cui ha scelto di studiarle: lei, con i suoi occhi grigi, è una mutante.
Genere: Avventura, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano giorni che andavamo avanti con gli allenamenti. Tutti stavamo dando il massimo, aiutandoci a vicenda, come una famiglia. Era questo il termine che più mi sembrava giusto, famiglia. Charles ci teneva tutti a galla, ci aiutava in ogni modo possibile: controllare i poteri, aumentarli, darci una semplice parola di conforto. Era fantastico, probabilmente nessuno merita una persona come lui. Ero fortunata ad averlo, tutti eravamo fortunati, chissà se gli altri se ne rendevano conto.

Tra me e Charles le cose andavano bene, in realtà avevamo poco tempo per stare da soli, sapevamo che non era quello il momento adatto, che in un modo o nell'altro saremmo stati in grado di recuperare quando tutto sarebbe finito, sperando che sarebbe davvero successo. Era una sorta di promessa non detta, strano per due come noi, che possono leggersi nella mente, ma non avevamo bisogno di parole: era questo il bello. Lui capiva, non c'era bisogno di spiegare. Non giudicava, non derideva. Accettava, rafforzava, ma non cercava mai di cambiare l'altro.

Erick e Charles diventavano sempre più amici ed era evidente il modo in cui il telepate si stesse affezionando a lui e, mio malgrado, non mi stava affatto bene questa cosa. Mi sarei giocata qualsiasi cosa sulla lealtà di ognuno di noi, ma in nessun modo riuscivo a fidarmi di Erik. Non volevo che Charles ne restasse deluso, era troppo buono per vedere l'oscurità di quell'uomo, non c'era modo in cui io potessi farglielo capire. Si ostinava sempre a vedere del bene.

Era tarda notte e gli altri stavano già riposando, mentre io non riuscivo a dormire e quindi ero in cucina, preparando un the. "Dovresti riposare, domani ci aspetta una giornata faticosa" mi disse Charles, sbucando dalla porta della stanza. "Sono tutte giornate faticose, in realtà" gli feci notare. "Dovremmo essere pronti in qualunque momento, Lea, non possiamo permetterci di essere stanchi, non possiamo mai sapere quanto mancherà" "Lo so, Charles, volevo soltanto un the, poi andrò a dormire" cercai di non apliare il discorso, non era davvero il caso.  "La tua testa fa troppo rumore, non riusciresti a dormire" disse, sedendosi al tavolo, mentre io gli passavo una tazza di the e ne prendevo un'altra per me, sedendomi a mia volta. "Cosa ti turba di più?" mi chiese, dopo aver sorseggiato un po' di the. "Lo sai che non mi fido di lui, Charles. Farà qualcosa di brutto, ne sono sicura, è solo questione di tempo. So che tu ci tieni a lui, ma forse vedi cose che non esistono" gli confessai. "Forse non ti fiderai di lui, ma ti prego di fidarti di me. In fondo è una brava persona, ha solo bisogno che qualcuno creda in lui" "Spero solo di non doverti mai dire 'te lo avevo detto', Charles, davvero" gli dissi sincera, perchè non avrei mai permesso ad Erick di ferire nessuno dei nostri. Avevamo già persona Angel e Darwin, non avrei potuto superare altre perdite, non per lui.

L'indomani, mentre ci stavamo allenando tutti come al solito, Moira richiamò tutti davanti alla tv: il Presidente annunciava uno scontro imminente a Cuba che sarebbe scoppiato se la nave porta missili sovietica avrebbe attraversato una certa linea decisa dagli Stati Uniti.

"Lì troveremo Shawn. Fatevi una bella dormita, ne avrete bisogno." affermò Erick. La battaglia non solo era imminente, sarebbe stata il giorno successivo ed io mi chiedevo una sola cosa: siamo davvero tutti pronti?

Quella sera avevo bisogno di stare da sola, di potermi 'rilassare' per quanto possibile. Domani sarebbe stato l'inizio della resa dei conti ed io dovevo essere pronta a tutto. Era la cosa giusta. Volevo solo stare in camera mia, nella vasca, con l'acqua che mi accarezzava il corpo. Era una delle sensazioni che più amavo da quando ne avessi memoria, magari sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei provata.

L'indomani indossammo delle tute blu e gialle progettate da Hank, che ci avrebbe attesi al punto di partenza. Quando lo vedemmo, avemmo tutti un momento di Shock: era blu, quasi 'animalesco' potremmo dire. Forse la trasformazione lo aveva reso anche emotivamente più instabile, sicuramente più forte, ma non avevamo tempo di pensarci. Partimmo.

Arrivati lì, trovammo una situazione tragica. Era già tutto degenerato, era già troppo tardi.Charles fece in modo che i russi sparassero alla loro stessa nave, ma Shawn era lì e non saremmo riusciti a fermarlo a lungo.



 

  
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