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Autore: JennyPotter99    20/04/2020    0 recensioni
CONTINUO DI "DEAD MEN'S CHEST"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come si ci aspettava dalle nuvole, iniziò una forte tempesta.
Mentre la Perla Nera e l’Olandese Volante si dirigevano l’una verso l’altra, davanti a loro si aprì un enorme vortice d’acqua da cui entravano fulmini e saette.
Sgranando gli occhi, Alice si arrampicò sulla torre di vedetta: era una cosa che non aveva mai visto e di sicuro non era in grado di comandare la nave.
Ma forse qualcun altro sì.
-Papà! Ci servi tu al timone!- gridò per via dei forti tuoni.
Barbossa sembrava molto deciso e si mise al timone.- Sì! Ammainate le vele topi di sentina! E’ il giorno della morte che dà alla vita il suo valore! Perciò stringete i denti e non fatevela  addosso!-
Will ed Alice diedero il comando di preparare i cannoni nel frattempo che le due navi si addentrarono nel mulinello senza paura.
Una volta che furono bordo a bordo, si spararono a vicenda.
Girando in tondo nel mulinello, Perla e Olandese furono talmente vicine che gli uomini-pesce iniziarono a lanciarsi all’arrembaggio.
Will sguainò la sua spada e rubò ad uno di loro una cima, porgendola alla sorella.- Va, ci pensiamo noi qui!- le disse, stringendole la mano.- Sta attenta.-
Alice gli sorrise.- Tieni gli occhi piantati sull’orizzonte.-
Si aggrappò alla corda e volò dritto all’altro vascello, in cerca di Jack.
Tenne ben salda la spada in mano, colpendo chiunque le sbarrasse la strada, tra ciurma di Davy Jones e uomini della marina britannica.
Si diresse così nelle prigioni sottostanti, dove Jack era rinchiuso.
-Ma guarda un po', perché ci ritroviamo sempre in queste situazioni?- gli domandò, con un sorrisetto.
L’altro alzò gli occhi al cielo.- Me lo rinfaccerai tutta la vita?-
Lei si avvicinò stringendo le grate.- Dipende da che vita vuoi vivere.-
Lui fece lo stesso, mettendo le mani sulle sue.- E tu che vita vuoi vivere?-
-Qualunque sia la tua scelta, io sono con te.- affermò, guardandolo dritto negli occhi.
-E come hai intenzione di liberarmi?-
Alice si guardò intorno, trovando una panchetta di legno.- Leva.-
Proprio come Will fece con loro la prima volta, la ragazza fece pressione sulle grate che si sfilarono da sole, essendo anche luride e bagnate.
Successivamente, sgattaiolarono per la nave, trovando la stanza in cui il cuore era tenuto in ostaggio.
A puntare due fucili contro il forziere c’erano nient’altro che le stesse due goffe guardie che avevano incontrato il loro primo giorno a Port Royal.
-Alto là!-
-Tranquilli, sono solo venuto a prendere i miei effetti.- gli disse Jack, mettendosi la cintura con spada e pistola.
-Comunque, perché voi siete qui potendo essere altrove?- gli domandò Alice.
-Siamo quelli a guardia del forziere.-
-Non c’è molto da fare, diciamocelo. La disciplina su questa nave lascia a desiderare, colpa degli uomini- pesce.- commentò lo smilzo.
-Ah, colpa degli uomini- pesce? E ti pare che gli uomini non pesce siano più disciplinati?-ribatté l’altro.
Alice e Jack alzarono gli occhi al cielo, capendo che sarebbe stato un gioco da ragazzi portare via il forziere da sotto i loro occhi.
Usciti dalla prua però, Davy Jones gli sbarrò la strada.
-Guardate chi abbiamo qui: Jack Sparrow, un uccellino che non ha mai imparato a volare!-
-Ti potrei liberare, compare.- gli disse Jack.
-La mia libertà è ormai andata perduta da tempo!- replicò lui, estraendo la spada e iniziando a combattere con lui.
D’un tratto, qualcuno da dietro le spalle di Alice le mise una spada sulla gola, cercando di strozzarla.
Con forza e anche se si tagliò il palmo delle mani, Alice riuscì a liberarsi ed a togliergli l’arma dalla mano.
Quando si voltò, vide Bill Turner.
-Papà! Sono io!- gli disse, ma lui non sembrava ascoltarla e continuò a colpirla con le mani. Alice gli fermò i polsi, guardandolo negli occhi.- Sono Alice! Tua figlia!-
Per un attimo parve che si fosse ripreso, ma poi le strinse le mani sulla gola.
Senza respirare, Alice fu stesa a terra, con lui sopra di lei.
Prima che perdesse i sensi, Will lo colpì alla tempia con una tegola di legno, facendolo svenire.
Mentre Alice si riprendeva, Will le offrì la mano per rialzarsi.
In quello stesso momento, si udì un boato e tutti caddero all’indietro: gli alberi maestro di entrambe le navi si erano incastrati fra di loro.
Intanto, Jack aveva lo scrigno in una mano e con l’altra combatteva con Jones.
-Come farai senza la chiave?!- gli chiese quest’ultimo.
-Io ce l’ho la chiave!- affermò il capitano.
Jones tirò fuori la chiave, nascosta fra i tentacoli.- No, ce l’ho io.-
-Ah, quella chiave?-
Una volta individuata, Alice si intromise e con la spada tranciò il tentacolo che aveva la chiave, facendolo cadere a terra.
Fu in quel momento che vennero entrambi circondati.
-Questo sarebbe il momento buono per dirmi qualcosa, se vuoi! Probabilmente saremo morti prima del tramonto.- esclamò Alice, tagliando la testa ad uno della ciurma di Jones che l’aveva simile ad un’anguilla.
-Tipo che non è vero che sono stato con Scarlet prima di conoscerti?- domandò lui, evitando un colpo di spada. Alice si voltò a guardarlo con le sopracciglia aggrottate, ma lui ridacchiò.- Scherzetto!-
Alice ringhiò e fece uno sgambetto ad un britannico, per poi conficcargli la lama nel petto.-Sii serio per una volta!-
-O altrimenti che per tutto il tempo in cui sono stato da solo in quello scrigno, non ho fatto altro che pensare a te?-
Alice sgranò gli occhi, quasi commossa.- Davvero?-
-Non sono così sdolcinato, stellina.-
Alice serrò i denti e infastidita, gli diede uno schiaffo.
Anche Jack si arrabbiò.- E basta con questi schiaffi!- borbottò, dando un calcio ad un marinaio con la faccia da pesce martello.- Cosa vuoi che ti dica?! Che ti amo?!-
La ragazza si abbassò per evitare un colpo di cannone da parte della Perla.- Sì, una volta per tutte, dannazione!-
-Ok! Ti amo!- ribatté Jack, prendendola per un braccio.
Alice lo fissò negli occhi, cercando di capire se fosse serio o no.- Bene!-
-Bene!-
Mentre Will cercava di far ragionare suo padre, Davy Jones si postò dritto davanti ad Alice.
-Brutta strega, non troverai alcuna pietà in me!- ringhiò, furioso che le avesse tagliato il tentacolo. Prima che potesse fare qualcosa però, Will lo trapassò con la  spada. -Mastro, vi siete dimenticato? Io sono senza cuore!-
Con la mano a forma di chela, lo colpì alla fronte, facendolo cadere.
L’Olandese stava tirando la Perla sul fondo del mulinello, perciò Barbossa ordì di colpire l’albero maestro della nave di Jones per liberarsi.
Quando l’Olandese barcollò, Jones sfruttò il momento per disarmarla e puntarle la punta sulla gola.- Dimmi, Alice Turner, temi tu la morte?-
-E tu?- intervenne Jack, con in mano il pugnale di Bill e il cuore di Jones.
In quel momento, Jones notò il modo in cui si guardavano Jack ed Alice.- Ah, l’amore! Un’orrenda colpa! Eppure, a quanto vedo, così facile da rinnegare. Sei la crudeltà fatta persona, Jack Sparrow!-
-La crudeltà è un fatto di punti di vista.- commentò Jack.
-Ah sì?- ribatté l’altro, prima di affondare la spada nel petto di Will e riderne malvagiamente.
Alice corse da lui e cercò di fargli rimanere gli occhi aperti.- No! Will! Guardami, ti prego!-
In quell’istante, Bill riaprì gli occhi.- William? Mio figlio!- esclamò, avventandosi su Jones.
Jack non sapeva cosa fare: aveva il cuore in mano, ma Will stava morendo.
Perciò, fece l’unica cosa che andava fatta.
Mise il pugnale nella mano di Will e insieme trapassarono il cuore di Davy Jones.
Jones capì tutto da dolore che aveva al petto e strinse tra la chela il ciondolo al collo, la cui catenina, inevitabilmente, si spezzò e cadde.
Le ultime gocce d’acqua che stavano cadendo gli passarono sul viso, come se la sua amata lo stesse accarezzando.
-Calypso….- mormorò, prima di cadere dritto nell’abisso.
La ciurma dell’Olandese Volante si riunì sul ponte: il cuore nel forziere andava sostituito e quello di Will avrebbe preso il suo posto.
Jack non poteva permettere ad Alice di vedere quell’atto e oltretutto il vascello stava affondando.
Così Jack estrasse la pistola, raccolse il ciondolo di Jones, disse ad Alice di reggersi al suo bacino e si aggrappò ad una corda di una delle vele.
Sparò al nodo che la teneva legata alla nave e così entrambi, grazie a vento, volarono in alto, mentre il veliero sprofondava.
Raggiunta la Perla Nera, si tuffarono e salirono a bordo.
-Jack, grazie al cielo state bene, la flotta è ancora lì e io credo che sia ora di mettere in atto le nobili tradizioni piratesche.- gli disse Gibbs, alludendo alla fuga.
Ma Jack scosse la testa.- Mai stato un tipo da tradizioni.-
Intanto, l’Endeavour aveva già i cannoni pronti e si stava dirigendo verso di loro.
-Che cosa facciamo?- gli chiese Alice.
-Quello che avevi detto tu…- rispose Jack, legandosi il carillon al collo.- Combattiamo.-
I due si sorrisero e in quel preciso momento, l’Olandese Volante uscì dagli abissi, ancora integra.
Non potendoci credere, Alice guardò chi c’era al timone: suo fratello.
-Fuori i cannoni!- ordinò egli.
Alice capì subito cosa avesse intenzione di fare: combattere insieme Buckett.
-Preparate i cannoni!- urlò alla ciurma, girando il timone.
Ad un certo punto, l’Endeavour si ritrovò in mezzo all’Olandese e alla Perla, senza via di scampo.
-Fuoco!-
Cutler Buckett non era un marinaio, né un capitano, perciò non aveva idea di cosa fare.
E mentre i soldati cercavano disperatamente di salvarsi, tuffandosi in mare, la nave principale della compagnia delle indie orientali, fu distrutta.
Le ciurme della Perla, dell’Olandese e di tutte i vascelli della fratellanza esultarono alla vittoria, nel frattempo che la flotta di Buckett, spaventata, se la dava a gambe.
-Vuoi che ti lanci il cappello?- domandò Alice a Jack.
-Nah, ho in mente una cosa migliore.- rispose lui e con un sorrisetto l’attirò a se, baciandola intensamente.
Alice ridacchiò, guardandolo negli occhi.- Non l’hai fatto, alla fine.-
Jack scosse la testa, accarezzandole la guancia col bordo della nave.- Altrimenti non ti avrei potuto seguire ovunque, stellina.-
Alice fu pienamente soddisfatta di esser riuscita a far dire a Jack due cose carine in un giorno.
   
 
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