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Autore: ali04    26/04/2020    2 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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19. Diciannove
(ἐννέα καὶ δέκα)

 
 
 
- Avete mai sentito parlare della foschia?
Baekhyun aggrottò le sopracciglia, confuso: - Credo che la foschia che intendi tu non sia la stessa che intendo io.
- Seulgi l’ha capito qualche minuto fa, se volete scendere possiamo parlarne. Sempre che non abbiate intenzione di fare altro.
La ragazza ammiccò, facendo arrossire Baekhyun, che abbassò lo sguardo.
- Arriviamo subito. - le rispose Chanyeol e aspetto che lei uscisse dalla sua camera, prima di rivolgersi a Baekhyun - Questa storia non mi piace per niente.
- Sono sicuro che riuscirete a sconfiggerla - disse il ragazzo, accennando un sorriso - Voi siete dèi olimpici.
Il più alto annuì, passandosi il tridente da una mano all’altra: - Andiamo.
Nonostante tentasse di sembrare tranquillo, era evidente che Chanyeol fosse nervoso e dubbioso su come affrontare il problema che si era creato.
Una volta scesi, tornarono in biblioteca. Baekhyun stava per entrare nella stanza, quando fu costretto a fermarsi, facendo così finire Chanyeol contro la sua schiena.
Gli dèi non erano più soli: con loro c’era anche Cerbero.
- Perché lui è qui, Kyungsoo? - chiese Chanyeol, irritato.
- Innanzitutto rilassati - gli rispose il fratello, calmo - L’ho portato qui perché protegga il tuo prezioso mortale.
- Non ho bisogno della guardia. - protestò il ragazzo, ma quella spiegazione sembrava aver convinto Chanyeol.
- E poi, un po’ di compagnia gli farà bene. - continuò il dio degli Inferi.
- Non mi serve avere la compagnia di qualcuno.
- Non parlavo di te, ma di Cerbero - Kyungsoo accarezzò il cane dietro le orecchie e quello socchiuse gli occhi, in estasi. - Se ne sta sempre da solo. Inoltre potrete fare amicizia, visto che ormai vivi qui.
Baekhyun arricciò le labbra, ma in fondo Kyungsoo aveva ragione: meglio fare amicizia con quella macchina di morte sbavante.
Si avvicinò lentamente a Cerbero, allungando una mano verso di lui. Il cane, ancora distratto dalle carezze di Kyungsoo, non se ne accorse subito, ma quando vide la mano che si avvicinava, digrignò i denti e abbaiò.
- Buono, cucciolo. - lo redarguì Kyungsoo.
- Non credo sia una buona idea. - disse Baekhyun, tremando.
- Certo che lo è. Forza, accarezzalo.
- Questo mi stacca una mano.
- Non lo farà. - ribatté Kyungsoo, sbuffando - Avanti.
Baekhyun si guardò intorno, notando come gli altri dèi presenti lo stessero fissando, in attesa. Non voleva fare una figuraccia davanti a loro e, soprattutto, a Chanyeol. Si fece coraggio e riprovò ad avvicinare la mano alla testa del mastino infernale.
Il cane ringhiava e lo fissava con occhio truce, ma quando finalmente la mano di Baekhyun si posò sulla sua testa e prese a muoversi lentamente, il verso finì e Cerbero si calmò.
- Ora conosce il tuo odore - spiegò Kyungsoo, mentre il cane leccava la mano di Baekhyun - Non ti farà più del male.
Il ragazzo ridacchiò per il solletico e il suo cuore riprese a battere a un ritmo normale.
In quel momento, la porta in fondo alla biblioteca si spalancò e ne uscì Suho, seguito da Irene e Seulgi.
- Eccovi qui - disse, rivolto a Baekhyun e Chanyeol - Vi hanno detto ciò che abbiamo scoperto riguardo alla foschia?
I due ragazzi scossero la testa, perciò Seulgi fece un passo avanti.
- La foschia impedisce ai mortali di percepire elementi mitologici. È una specie di incantesimo che nasconde tutto ciò che è anomalo.
- Ma noi non siamo mortali. - fece notare Chanyeol.
- Questo è vero, ma ci siamo trasfigurati in esseri mortali. Evidentemente la foschia ha effetto anche su di noi, se non siamo nella nostra forma divina.
- Questo cosa significa? - chiese Baekhyun - Che Medusa ha usato la foschia per sembrarvi una persona comune?
- Esatto - continuò Irene - Chirone era trasfigurato, ma la sua essenza mitologica era percepibile, come il suo potere. Medusa ci ha nascosto tutto ciò, quindi ai nostri occhi è una persona come un’altra.
- Perciò se non percepiamo nessun altro, non significa che non ci sia - disse Chen - Ma semplicemente che si sta nascondendo ai nostri occhi.
- Perciò potrebbe esserci chiunque! - esclamò Joy, con tono melodrammatico - Il panettiere potrebbe essere Achille e il fruttivendolo Teseo.
- Direi di sì. - concluse Seulgi, chiudendo il tomo da cui stava leggendo la definizione di foschia.
- Scusate - disse Baekhyun - Ma non dovrebbero essere anche loro persone nuove sull’isola?
- La foschia imbroglia la tua mente, ti fa vedere ciò che vuole - spiegò Suho - Il tuo vicino di casa potrebbe essere il Minotauro arrivato ieri e tu lo saluteresti come se niente fosse.
- Perciò anche Eros potrebbe essere nascosto dalla foschia. - notò Chanyeol, ma Seulgi scosse la testa.
- È possibile, ma dev’essere presente anche un potente incantesimo. La foschia è ingannatrice, ma da sola non è così potente da nascondere un dio. Con una creatura minore può andare, ma un dio ha troppa forza, troppa potenza per poterla nascondere dietro una nebbiolina.
- Stessa cosa vale per i Titani allora - disse Wendy, preoccupata - Anche loro stanno usando un incantesimo.
- Loro ed Eros sono più nascosti - Suho sospirò e guardò Baekhyun - Ci dispiace averti coinvolto in questa storia.
Senza rendersene conto, guardò Chanyeol, che però sostenne il suo sguardo senza il minimo segno di resa.
- I-io… non c’è problema. - balbettò Baekhyun.
- È meglio andare - disse il ragazzo alto - Prima facciamo fuori Medusa, meglio è.
Afferrò il tridente che aveva momentaneamente appoggiato al tavolo, ma Suho gli posò una mano sul braccio.
- Tu non vieni.
Quelle semplici parole fecero piombare la stanza nel silenzio più totale. Chanyeol si irrigidì impercettibilmente e, quando parlò, la sua voce era bassa e glaciale.
- Come hai detto?
- Ho detto - ripeté Suho, in tono pacato - Che tu non vieni. Né tu, né Seulgi.
Sentendosi nominare, la ragazza soffocò un verso di sorpresa.
- Che cosa?
- Non puoi lascarci qui! - sbottò Chanyeol - Medusa…
- Siete troppo coinvolti con lei - spiegò Suho - E siete troppo arrabbiati l’uno con l’altra in questo momento. Non voglio andare a battermi sapendo che potrebbe esserci il rischio che voi due vi mettiate a litigare e a picchiarvi a vicenda. Non metterò in pericolo gli altri a causa vostra.
Baekhyun era senza parole e, dalle espressioni di Seulgi e Chanyeol, capì che anche loro non sapevano che dire.
- Avrete bisogno di noi, Zeus, non puoi lasciarmi qui! - esclamò ancora Chanyeol, che per la rabbia aveva dimenticato di usare il nome mortale.
- Possiamo benissimo cavarcela. - ribatté Suho, facendo segno agli altri di armarsi ed uscire.
- Non lo accetto! - continuò a protestate e il suo tono di voce si faceva sempre più furioso.
L’istinto di Baekhyun gli diceva di provare a calmare Chanyeol, ma poi ricordò le parole di Jongin e capì che era meglio non mettersi in mezzo quando era così arrabbiato.
- Zeus! - urlò Chanyeol e afferrò un braccio del fratello, facendolo voltare verso di sé.
Suho non disse nulla e si limitò a guardarlo negli occhi per qualche istante, prima che l’altro gli liberasse lentamente il braccio. Era come se con quello sguardo lo avesse narcotizzato e Chanyeol non protestò più, mentre tutti gli altri prendevano le loro armi e uscivano dalla biblioteca.
- Padre, aspetta! - esclamò Seulgi, seguendo Suho, che nel frattempo era uscito dalla stanza. - Porta almeno me! La strategia di battaglia che volete usare è una mia idea!
Rimasto solo con Chanyeol, Baekhyun provò ad avvicinarsi a lui che non si era mosso di un passo e continuava a fissare la porta da cui erano usciti gli altri, come in trance.
- Chanyeol. - provò ad attirare la sua attenzione, ma lo vide solo irrigidirsi.
Gli dispiaceva che fosse stato escluso così, ma una parte di lui non poteva che esserne felice. Sapere che Chanyeol sarebbe andato a battersi contro Medusa lo faceva preoccupare ed era terrorizzato di dover riavere il ragazzo alto sotto forma di statua. Inoltre, era rimasto molto sorpreso dal modo in cui il fratello era riuscito a calmarlo: lo aveva semplicemente fissato negli occhi e Chanyeol si era ammansito.
Non osava dirglielo, ma la decisione di Suho gli fece tirare un sospiro di sollievo.
Si spostò di fronte a Chanyeol e gli prese il viso tra le mani, costringendolo a guardarlo.
- Mi dispiace. - cercò di usare un tono credibile, ma dal sorriso debole che gli rivolse Chanyeol capì che aveva fallito.
- Sei davvero un pessimo bugiardo.
Baekhyun ridacchiò: - D’accordo è vero, non mi dispiace affatto che tu non vada a rischiare la vita contro quel mostro. Preferisco averti qui, al sicuro.
Il ragazzo alto si sporse e posò le labbra sulla sua fronte.
- È così ingiusto! - esclamò Seulgi, fiondandosi nella stanza e interrompendo così il momento - Io ho capito che si trattava di foschia, io ho ideato la strategia e sempre io ho un conto in sospeso con Medusa.
- Non ti sembra di averle fatto abbastanza? - sbraitò Chanyeol.
La calma di poco prima era completamente scomparsa, per dare spazio alla rabbia.
- Cosa vorresti farle ancora?
- Punirla! Le taglierei la testa ogni giorno per l’eternità se potessi.
Chanyeol alzò gli occhi al cielo: - Sei davvero crudele.
- Disse il dio più iracondo e terribile dell’Olimpo.
- Okay! - intervenne Baekhyun, mettendosi fisicamente in mezzo ai due. Sapeva che era rischioso farlo, ma non voleva che iniziasse una rissa - Perché adesso noi tre non andiamo in salotto e, non so, ci vediamo un film?
I due dèi smisero di guardarsi in modo truce solo per spostare uno sguardo confuso su di lui.
- Un cosa?
Baekhyun trattenne a fatica una risata. Spesso dimenticava che quei ragazzi erano fuori dal mondo.
- Un film. Sapete, nella scatola nera che vi piace tanto ci sono delle persone che si muovono e che raccontano una storia. Sapete cosa potremmo vedere? Percy Jackson.
Visto che i due non reagivano, Baekhyun continuò: - Ma sì dai, Percy Jackson, il figlio di Poseidone che pensavano avesse rubato la folgore di Zeus…
- La folgore di mio padre è stata rubata? - esclamò sconvolta Seulgi.
- È un film. - chiarì subito Baekhyun, mettendo le mani avanti.
- Non ho nessun figlio che si chiama Percy! - sbottò invece Chanyeol, facendo alzare gli occhi al cielo al più basso.
- Un film!
- Ha detto Perseo - ribatté Seulgi, con stizza - Credevo che quelle enormi orecchie ti servissero a qualcosa.
- Perseo non era mio figlio! - rispose Chanyeol - Era figlio di Zeus.
- Sicuro? Magari ti sfugge qualcosa.
- Almeno io mi sono divertito.
- Divertito? Se ti divertiva aggredire!
- Sei soltanto una bacchettona.
- E tu un bastardo.
Baekhyun passava lo sguardo dall’uno all’altro come se i due stessero giocando una partita di tennis.
- Io ci ho provato - disse, ma le sue parole vennero ignorate - Andiamo, Cerbero. Vediamo cosa fanno in tv.
Uscì dalla biblioteca seguito dal cane nero, lasciando i due dèi ai loro battibecchi.
 
***
 
L’edificio in centro era inelegante e solo qualche striscione faceva intendere che lì si sarebbe svolta una mostra scultorea. Arrivati di fronte, Zeus divise gli dèi in due gruppi: uno sarebbe entrato dalla porta principale, mentre l’altro avrebbe cercato il retro, così da prendere Medusa sia di fronte che alle spalle, e in più non lasciarle possibilità di fuga.
Dovevano stare molto attenti, perché se Medusa fosse passata subito all’attacco, prima che se ne rendessero conto li avrebbe trasformati in statue.
Zeus, insieme a Ermes, Ares, Afrodite, Apollo e Artemide si avviò all’entrata principale. Intanto Dioniso, Era, Efesto, Demetra e Ade avrebbero fatto il giro dell’edificio.
A quell’ora la mostra era aperta al pubblico, ma era evidente che non stava avendo successo: nessuna fila alla biglietteria, nessun mortale intento a fotografare le statue, silenzio totale. Ermes stringeva il suo caduceo, scrutando a destra e sinistra, mentre camminava al fianco di Zeus. Il padre degli dèi li guidava disarmato, ma consapevole che in un attimo la sua folgore sarebbe arrivata tra le sue mani più potente che mai. Chiudevano il gruppo Apollo e Artemide, già con la freccia incoccata nei loro archi oro e argento.
Al centro del piccolo gruppo, Ares restava accanto ad Afrodite, pronto a colpire con la sua lancia chiunque avesse provato a farle del male.
Procedettero lentamente, facendo attenzione a ogni movimento, a ogni respiro, a qualunque cosa potesse tradire la presenza di Medusa. Intorno a loro, le statue sembravano fissarli trattenendo il fiato.
Zeus ebbe l’impressione che il tempo si fosse fermato e che loro fossero gli unici a potersi muovere liberamente. Era tutto immobile, bloccato in un preciso istante.
Ares, il più combattivo e abituato alle battaglie, fu il primo a parlare.
- Forse dovremmo dividerci ancora. Controllare tutte le stanze.
- Lo faremo - spiegò Zeus - Ma insieme. Nessuno rimarrà da solo.
- Restare uniti, eh? - commentò Afrodite - Non succede tanto spesso.
- Dovevano venire anche Poseidone e Atena - disse Apollo - Saremmo stati più forti.
- Silenzio. - li zittì Zeus, in ascolto.
Tutti trattennero il fiato e riuscirono a sentirli: dei passi.
Le armi si alzarono, pronte a fare la loro battaglia. Gli dèi si sparsero per la stanza, restando poi in attesa. Medusa non aveva scampo.
Mano a mano che i passi si avvicinavano, però capirono che qualcosa non andava. Subito non l’avevano notato, ma non era una sola persona a camminare, bensì di più.
Zeus sospirò e uscì dal suo nascondiglio, fronteggiando chi adesso stava entrando nella sala espositiva. Il suo sguardo venne ricambiato da quello di sua moglie Era.
I passi che avevano sentito erano quelli degli altri dèi.
- Ma… non avete incontrato Medusa? - li interrogò Ares.
- No, c’è un silenzio assoluto e lei non c’è - spiegò Ade - Abbiamo guardato in tutte le sale.
- Anche noi l’abbiamo fatto - disse Ermes - Ma allora dov’è?
Appena il messaggero degli dèi aveva concluso il suo interrogativo, tutti avevano capito.
Sapevano bene dov’era Medusa.
 
***
 
Baekhyun aveva dovuto aspettare solo qualche istante, prima che Chanyeol arrivasse in salotto e si sedesse sul divano, accanto a lui.
Poco dopo li raggiunse anche Seulgi, che si sedette sulla poltrona, con le gambe piegate sotto il corpo.
Il più basso aveva trovato una commedia romantica in tv e, nonostante non era certo fosse il genere adatto a due dèi olimpici, non c’era di meglio.
La tensione era palpabile e gli sembrava di poter percepire delle scosse elettriche che passavano da Chanyeol a Seulgi e viceversa. A parte l’odio trattenuto a stento, era felice che i due non si fossero ammazzati a vicenda, per di più distruggendo la casa con lui dentro.
Nessuno dei tre parlava e anche Cerbero se ne stava mansueto ai piedi di Baekhyun. Sperava tanto che gli altri facessero in fretta e lo togliessero da quella situazione, perché gli sembrava sempre più di essere il babysitter di due bambini capricciosi e litigiosi.
Quanto avrebbe voluto allungare una mano e prendere quella di Chanyeol, ma non osava farlo: non voleva che Seulgi avesse una ragione in più per litigare o per fare i suoi acidi commenti su loro due.
Baekhyun guardò l’ora: probabilmente gli altri dèi erano appena arrivati alla mostra. Non poteva evitare di essere agitato e nervoso, ma sperava sarebbe andato tutto bene.
Anche Cerbero doveva essere agitato, perché improvvisamente alzo la testa dai piedi di Baekhyun e la mosse a destra e sinistra. Il ragazzo allungò una mano per accarezzarlo.
- Buono, Cerbero. Almeno tu fa il bravo.
In tutta risposta, il cane abbaiò e si alzò in piedi, ora in evidente tensione.
- Cerbero, a cuccia! - sbottò Chanyeol, ma il cane si mosse verso la finestra e, posando le zampe sul davanzale, guardò fuori dal vetro abbaiando. Ormai era scesa la sera e non si riusciva a vedere quasi più nulla.
Era visibilmente agitato e le due piccole teste decorative che aveva sul collare rizzarono le orecchie e aprirono la bocca, come se invece che in metallo fossero ancora attaccate al corpo del cane.
Oramai era impossibile ascoltare il film, perciò Chanyeol si alzò per provare a calmarlo.
Seulgi si mise a sedere sul bordo della poltrona, in ascolto: - È troppo agitato, c’è qualcosa che non va.
Aveva appena finito di pronunciare la frase, quando un forte fragore esplose in casa. Baekhyun si lasciò scappare un grido di sorpresa e, d’istinto, si abbassò ai piedi del divano. Con la coda dell’occhio vide solo Cerbero fiondarsi verso il rumore, con Chanyeol che gli urlava di fermarsi.
Gli bastò alzare un po’ la testa per vedere ciò che era successo: la porta di casa era stata distrutta e nel tappetino d’entrata ora c’erano solo grandi schegge e frammenti di legno. Chanyeol fu in un istante inginocchiato accanto a lui, mentre Seulgi si alzò in piedi visibilmente tesa.
L’abbaiare di Cerbero veniva dall’esterno ed era rabbioso, ma non passò molto prima che cessasse con un piccolo guaito.
Improvvisamente scese un silenzio tombale, interrotto dal suono di leggeri passi che si posavano sulle macerie della porta. La prima cosa che Baekhyun vide furono i suoi piedi, coperti da un paio di scarpe verdi con il tacco alto, poi l’abito lungo e nero, elegante, diverso da quello che aveva visto solo poche ore prima.
I lunghi capelli erano sciolti e le punte verdi sembravano risplendere su quello sfondo scuro. Il bastone bianco non ticchettava più a terra, perché non era mai stato necessario e la scenetta preparata era stata smascherata. Fortunatamente, però, indossava ancora gli occhiali da sole.
Hani entrò, guardandosi intorno e solo in un secondo momento i suoi occhi si posarono sui tre in salotto.
- Ciao.
Seulgi scattò subito verso di lei, cercando di colpirla al volto, ma Hani riuscì a parare il colpo e lo restituì alla dea, mandandola a sbattere contro il corrimano della scala.
- Non capisco perché dovete sempre iniziare una conversazione con la violenza. - disse Hani, raggiungendo Seulgi e afferrandola per i lunghi capelli color del grano. La sollevò con una forza sovrumana, finché la dea ebbe il viso all’altezza del suo.
- Divina Atena - sibilò - Quanto tempo è passato.
Seulgi provò a dimenarsi per sfuggirle, ma la presa di Hani era ferrea.
Chanyeol afferrò Baekhyun per un braccio e bisbigliò: - Tieni gli occhi chiusi, hai capito?
Il ragazzo, ancora accucciato accanto al divano, annuì e chiuse subito gli occhi: - Però…
- Devi ascoltarmi, ora. - lo interruppe Chanyeol, con un tono di voce che non ammetteva repliche - Qualunque cosa succeda, non aprire gli occhi. Qualunque cosa tu senta, non aprire gli occhi. Sono stato chiaro?
- D’accordo. - rispose Baekhyun, con un filo di voce e, prima che potesse dire altro, sentì venir meno la presa di Chanyeol sul suo braccio.
Il ragazzo alto si alzò e guardò Hani, con il corpo in tensione e la concentrazione al massimo: se lei avesse provato a togliere gli occhiali, avrebbe immediatamente chiuso gli occhi.
- Medusa. Lasciala andare.
Baekhyun non aveva mai sentito Chanyeol parlare con quel tono a qualcuno, e ciò gli fece venire i brividi.
Hani si voltò verso di lui, con un sorrisetto malizioso sul viso. Con la mano che non era stretta tra i capelli di Seulgi, afferrò la gola della ragazza, alla quale sfuggì un gemito di sorpresa e di dolore. Faticava a respirare e, nonostante i suoi tentativi di liberarsi, Medusa non accennava minimamente a lasciarla andare.
- Poseidone, ti ho riconosciuto immediatamente appena ti ho visto. È vero, il tuo aspetto è diverso, ma quel tuo sguardo non lo dimenticherei mai.
Chanyeol strinse le mani a pugno e si scagliò contro Hani, che per difendersi lasciò finalmente andare Seulgi. Chanyeol la intrappolò con il suo corpo contro il corrimano e poi la colpì, con quanta più forza aveva, sul viso.
Hani gemette di dolore ma Chanyeol le afferrò la gola con entrambe le mani, scostando leggermente il foulard che portava. Il collo della ragazza era visibile ora e Chanyeol vide una profonda cicatrice frastagliata nel punto in cui Perseo l’aveva colpita con la sua spada, decapitandola.
- Questo è ciò che mi avete fatto - ansimò Hani, senza fiato - Voi due avete giocato con me e poi Perseo mi ha finita. È tutta colpa vostra e ora me la pagherete.
La testa di Hani si piegò leggermente per guardare alle spalle di Chanyeol. Bastò un attimo perché il ragazzo alto si distraesse: Hani lo colpì allo stomaco e lo scagliò con forza nel salotto.
Nonostante il divieto assoluto di aprire gli occhi, Baekhyun non poté fare a meno di sbirciare, sollevando appena le palpebre. Chanyeol era accanto a lui, inerme.
- Chanyeol! - provò a chiamarlo e scuoterlo, ma il ragazzo alto non si muoveva.
Doveva aver battuto la testa sul tavolino.
- Chanyeol, ti prego.
Improvvisamente, Baekhyun si sentì afferrare per la felpa e in un attimo si ritrovò in piedi, di fronte ad Hani. Chiuse immediatamente gli occhi, ma sentiva che ormai non poteva fare niente. Seulgi e Chanyeol erano fuori combattimento e lui da solo non avrebbe potuto fare nulla contro Medusa.
- Sai, appena ti ho visto - disse la giovane donna, sollevando il mento di Baekhyun con le lunghe dita - Ho immaginato come sarebbe stato averti nella mia collezione.
Il ragazzo rabbrividì, facendola ridere.
- Sei così carino, saresti una vera attrazione.
- L-lasciami andare. - balbettò Baekhyun, tentando di liberarsi dalla stretta di Hani. Lei però gli teneva con forza le braccia.
- Ho capito subito che tra te e Poseidone c’era qualcosa. Si vedeva lontano un miglio e io non volevo crederci. Io, che ero sempre stata una brava ragazza, devota agli dèi, gentile con il prossimo. Io alla fine, per uno stupido errore, sono diventata un mostro. Invece lui, Poseidone, dopo quello che mi ha fatto, è ancora libero di andarsene in giro indisturbato, con il suo bell’aspetto e la sua boria. Lui ha anche la possibilità di amare e di avere qualcuno che lo ricambi. Lui non ha questo aspetto!
Hani lasciò un braccio di Baekhyun per portare le dita alla stanghetta degli occhiali da sole e toglierli. Liberi finalmente da ogni ostacolo, i suoi occhi si infiammarono e si rivelarono di un giallo acceso. I lunghi capelli con le punte verdi si trasformarono, diventando una chioma di serpenti sibilanti, di varie forme e misure, ma tutti ugualmente agitati. L’abito nero si strappò non appena sulla schiena di Hani spuntarono due ali d’oro e le mani, una delle quali teneva ancora stretto il braccio di Baekhyun, si imbruttirono con dei lunghi artigli di bronzo. La creatura sorrise, rivelando due zanne da cinghiale.
Baekhyun sentì dolore nel punto in cui gli artigli affondavano nella carne del braccio e urlò.
Quando Medusa parlò, anche la sua voce era cambiata: più bassa e terrificante.
- Ti sembra giusto, mortale? Che loro facciano tutto ciò che vogliono, si prendano tutto quello che desiderano e quelli puniti siamo sempre noi? Io ero come te, una ragazza normale, ma poi Poseidone mi ha presa con la forza e Atena mi ha trasformata!
- Non è vero - sussurrò Baekhyun - Non saresti dovuta stare con Chan... Poseidone nel tempio di Atena, se la rispettavi così tanto.
Medusa avvicinò ancora il viso a quello di Baekhyun: - È questo che ti ha raccontato? Che sono volontariamente stata con lui?
La risata di Medusa esplose così terrificante, che Baekhyun iniziò a tremare vistosamente. La creatura lo lasciò andare in malo modo e lui cadde a terra.
- Mi ha presa con la forza! Io gli chiedevo di smettere, perché eravamo nel tempio della divina Atena che io veneravo, ma lui non mi ha dato retta. Cosa poteva fare una ragazza come me, contro un dio come lui?
Baekhyun si sollevò leggermente sulle braccia e, tenendo lo sguardo basso, aprì gli occhi.
Le parole di Medusa l’avevano colpito come una pugnalata dritta nel cuore e, quando le sentì pronunciare, si rese conto che nel profondo aveva sempre saputo quella verità. Non era così disinformato sull’Antica Grecia e, quando Chanyeol gli aveva raccontato la sua versione della storia, una parte di lui non ci aveva creduto.
Gli occhi gli si riempirono di lacrime, ma non poteva alzare lo sguardo e arrendersi: non sarebbe diventato pietra.
- Lascialo stare!
La voce di Seulgi gli fece d’istinto guardare nella sua direzione e vide la ragazza scagliarsi contro Medusa, brandendo una lunga lancia e il suo scudo.
- Divina Atena - sibilò Medusa, ridendo per il fatto che la dea tenesse gli occhi chiusi - Come pensi di battermi, se non mi vedi?
- Sono la dea della strategia militare. Vedrai che un modo lo trovo. - rispose Seulgi, per poi correre verso Medusa, con la lancia piegata verso di lei.
Baekhyun strisciò verso il muro, per essere lontano dall’attacco, ma non si voltò per vedere se Chanyeol fosse ancora steso a terra. Provava dei sentimenti contrastanti e, in quel momento, era troppo sconvolto e spaventato. Rimase a terra e chiuse di nuovo gli occhi, per non incrociare per sbaglio lo sguardo di Medusa.
Seulgi però non stava combattendo al meglio delle sue capacità: non vedere il nemico stava rendendo la battaglia impossibile. Fece volteggiare la lancia sopra la testa e cominciò a spingere la sua punta in diverse direzioni alla cieca, ma colpiva sempre e solo l’aria.
Medusa rise, spostandosi silenziosamente alle spalle della ragazza e, prima che quest’ultima se ne accorgesse, la spinse a terra con un colpo d’ali.
Le sue mani artigliate allontanarono velocemente la lancia e lo scudo, facendo finire quest’ultimo accanto a Baekhyun.
- Sei così debole - ringhiò, piegandosi sopra la dea e afferrandole il viso - Come potevo venerarti?
Seulgi era esausta e i suoi tentativi di liberarsi erano vani. Medusa posò un dito sulla sua palpebra e sforzò, per tentare di aprirla.
- Sarà bello avere una statua della dea Atena. - sussurrò, riuscendo finalmente ad aprire un po’ la palpebra.
- Ehi, Medusa!
La creatura alzò la testa, per guardare chi l’aveva chiamata: Baekhyun se ne stava in piedi, con gli occhi chiusi e lo scudo di Atena in mano.
- Vuoi sapere una cosa? - chiese aprendo un po’ gli occhi, ma tenendoli bassi, fissi sul suo viso riflesso nello scudo di Atena - La tua mostra faceva schifo.
Immediatamente alzò lo scudo e lo puntò sulla creatura, che non ebbe il tempo di reagire e si ritrovò a fissare il suo stesso sguardo attraverso lo scudo.
- No! - urlò Medusa, sollevando leggermente le mani per potersi coprire gli occhi, ma ormai era troppo tardi: il suo corpo si stava trasformando in pietra.
- Direi che sono d’accordo con lui. - la voce profonda di Chanyeol arrivò improvvisa alle spalle della creatura, e il dio non perse un istante prima di sollevare la spada che brandiva e tagliare la testa a Medusa.
Il corpo di pietra della creatura cadde a terra, distruggendosi in mille frammenti. La sua testa, anch’essa pietrificata, venne afferrata da Chanyeol prima che cadesse e facesse la stessa fine.
Il ragazzo alto la posò a terra, accanto ai piedi di Seulgi e le porse la mano, per aiutarla ad alzarsi.
- È finita. - disse, tenendo lo sguardo sulla sua avversaria di sempre.
La ragazza annuì e accettò la mano e l’aiuto.
Nella stanza che aveva visto un combattimento all’ultimo sangue, calò un silenzio improvviso e assoluto, interrotto solo dal rumore del mare udibile grazie all’assenza della porta d’entrata.
Chanyeol si avvicinò subito a Baekhyun, che teneva ancora lo scudo sollevato ed aveva il corpo scosso dai tremiti.
- L’abbiamo battuta - disse il ragazzo alto, togliendo delicatamente lo scudo dalle mani del più basso - Puoi aprire gli occhi adesso.
Baekhyun fece come gli era stato detto e la prima cosa che vide, fu il sorriso stanco di Chanyeol.
- Sei stato coraggioso, piccolo sonnambulo. - disse, sollevando una mano per toccargli la guancia.
Baekhyun però fece istintivamente un passo indietro, come se temesse quel tocco potesse scottarlo.
Prima che Chanyeol potesse dire qualunque cosa, sentirono altri passi e, subito dopo, in casa entrò Xiumin.
Era affannato per la corsa e si guardò intorno, con gli occhi sgranati, Quando vide la testa di Medusa posata sul pavimento, fece un sospiro di sollievo.
- Oh bene, vedo che avete già risolto.
 
***
 
Gli altri dèi arrivarono più tardi, maledicendo il fatto di non essere veloci come Ermes. Fortunatamente, Cerbero non era stato trasformato in pietra ma solamente colpito. Kyungsoo si prodigò a dargli tutte le cure necessarie, come se fosse stato lui il vero eroe della vicenda.
La testa di Medusa venne contemplata a lungo e il racconto della battaglia che si era svolta in casa fu ascoltato con attenzione da tutti.
Tutti, tranne Baekhyun, che non aveva più detto una parola ed era rimasto seduto sul divano, con le mani posate sulle ginocchia e lo sguardo basso.
Chanyeol non aveva nemmeno osato avvicinarsi, percependo che qualcosa non andava e sperando che, lasciandolo un po’ da solo ad accettare tutto ciò che era successo, poi sarebbe stato meglio.
Quando i primi dèi iniziarono a ritirarsi nelle loro stanze, anche Baekhyun si alzò.
- Vado a casa. - disse, a nessuno in particolare.
I ragazzi rimasti lo guardarono uscire dalla stanza e Chanyeol si affrettò a seguirlo fuori di casa.
- Aspetta, Baek. - provò a chiamarlo, ma lui non diede segno di averlo sentito.
Gli si parò di fronte e, solo in quel momento, vide che stava piangendo.
- Baekhyun - sussurrò tristemente - Mi dispiace tanto per quello che è successo oggi. Non avrei mai voluto che ti trovassi in mezzo a una battaglia contro Medusa.
Baekhyun deglutì a vuoto e si asciugò frettolosamente le guance. Quando guardò Chanyeol, il suo sguardo era furioso.
- Pensi che stia piangendo per questo? Pensi che sia sconvolto da ciò che ho visto? Non è solo questo! - esclamò, con la voce che tremava incontrollata - Piango per quello che tu e Atena avete fatto a Medusa!
Chanyeol barcollò all’indietro, come se quelle parole lo avessero fisicamente spinto: - Ma di cosa stai parlando?
- Hai anche il coraggio di chiederlo? - esplose Baekhyun - Sei così pieno di te da non capire che ciò che le avete fatto è malvagio, ingiusto e terribile? Quella ragazza è stata trasformata in un orribile mostro da Atena e violentata da te!
Chanyeol aprì bocca per ribattere, ma il più basso non aveva ancora finito.
- Lei ti aveva detto di smetterla, di lasciarla stare, ma tu non l’hai fatto perché ti prendi sempre ciò che vuoi. Questa parte non l’avevi specificata quando mi hai raccontato la favoletta, eh?
- Baekhyun…
- Lo farai anche con me, Poseidone?
A quella domanda, lo sguardo di Chanyeol si indurì: - Come puoi pensarlo?
- Non dirmi che io sono diverso - sbottò il ragazzo - Non dirmi che con me non faresti mai nulla di simile, Poseidone. Perché io non ci credo! Chi mi assicura che un giorno tu non sarai violento anche con me?
- Smettila… - sussurrò Chanyeol, supplicando.
- Magari io ti dirò di no, ma tu vorrai a tutti i costi possedermi e allora che farai? Accetterai di fermarti, di aspettare quando sarò pronto? No, non lo farai! Perché il dio Poseidone ottiene sempre ciò che vuole.
- Smettila di chiamarmi così - disse Chanyeol, provando a prendergli la mano, che però Baekhyun prontamente spostò - Sono Chanyeol per te.
- No, tu non sei Chanyeol il simpatico, gentile, dolce ragazzo nuovo. Tu sei il dio Poseidone, che violenta e distrugge, si arrabbia e uccide!
A quelle parole, Chanyeol lasciò andare le braccia lungo i fianchi in segno di resa.
- Lo sapevo - bisbigliò, con lo sguardo perso nel vuoto - Sapevo che ti avrei perso.
Baekhyun lo guardò ancora per un lungo istante, ma era più forte di lui: quello che aveva scoperto lo aveva sconvolto e terrorizzato. Stava soffrendo come mai in vita sua, ma in quel momento voleva solo allontanarsi da Chanyeol perché, nonostante con lui fosse sempre stato dolce e gentile, aveva paura a stare al suo fianco. Aveva paura di stare da solo con lui.
Lo superò e si allontanò verso la strada, con la vista annebbiata dalle lacrime. Aspettò di essere lontano e fuori dalla vista del più alto prima di mettersi a correre nel silenzio della notte, interrotto solo dal suo pianto disperato.
 



 
Poseidone è un dio iracondo, suscettibile e vendicativo, che causa morte e dolore. Un dio ambiguo, testardo ed esigente, libidinoso e vorace.
 
Nonostante la sua forza e il carattere irascibile, il dio del mare deve sempre sottostare al volere del fratello Zeus a cui spesso bastano una parola o uno sguardo per rendere mansueto il fratello, costretto a obbedirgli.
 
Poseidone è un seduttore instancabile e spietato e ha collezionato una lunga serie di amori rubati.
 

 
   
 
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