[Sequel di "Caffeine".]
Ripenso a stasera, al concerto. È stato divino, si muoveva come un dio sul palco, fasciato in quel completo nero elegante e con i capelli corti e ben pettinati. I suoi occhi erano famelici, scuri, meravigliosi.
Ogni tanto ci siamo guardati di sfuggita e io ho avuto una voglia sfrenata di saltargli addosso. Invece me ne stavo dietro le tastiere, concentrato sul mio lavoro e sulla buona riuscita dello show.
Volevo renderlo orgoglioso di me, credevo che mi avrebbe premiato.