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Autore: Illibrosulloscaffale    28/04/2020    0 recensioni
Un amore complicato, impossibile ma che dura per tutta la vita
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora, Fosco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva maledannatamente male. Vederla felice nel suo giorno più lieto, gli faceva male.

Si sentiva così stupido, non aveva mai veramente sperato di avere una possibilità, ma si pentiva di non averci mai provato.
Se lo ricorda quel giorno, come potrebbe non farlo. L'avevano atteso per così tanto, che dimenticarsene sarrebbe stato impossibile. Attendevano che il fato si compisse, che quella terribile maledizione si avverasse.
Sapeva che la sua padrona aveva tentato, più e più volte, di spezzare quel sortilegio che lei stessa aveva lanciato. L'aveva vista disperarsi, quando pensava di essere nella più completa solitudine, protetta da quei rami creati per nascondere la sua umanità
Lui ne era stato sempre convinto, credeva come un povero illuso che la donna di cui ormai era servo da quasi 16 anni, sarebbe riuscita a salvare la dolce Aurora.
Tutto vano, ogni tentativo, ogni prova, solo una serie infinita di fallimenti.
Rammenta chiaramente la corsa sotto forma di cavallo, lottando contro il tempo. Le urla di Malefica che lo invitavano ad andare più veloce, il suo cuore che batteva all'impazzata, il rumore degli zoccoli sul terreno, il vento sul muso e poi quella sensazione.
Una stretta al cuore.
Si era dovuto fermare, tanto era forte il dolore che aveva provato.
Era troppo tardi.
Malefica si era appoggiata su di lui per qualche istante, quasi per trovare conforto, lasciando per un attimo intravedere il suo lato più umano devastato dal dolore.
Poi avevano ripreso il cammino, sperando che quel ragazzo fosse la soluzione.
Filippo.
Odiava con tutto se stesso quel giovane e neanche lui sapeva il perché. Lo aveva tenuto d'occhio mentre parlava con lei e aveva osservato lo sguardo che le aveva rivolto. Con grande fastidio alla sola idea che le sue labbra incotrassero quelle di lei, sperava che lui la salvasse. 
Saperla viva e facile con lui, seppur lontano dalla Brughiera era sicuramente l'alternativa migliore. Non avrebbe sopportato l'idea di vederla in quell'apparente sonno, per il resto della vita.
Erano rimasti in disparte, nascosti da sguardi indiscreti mentre il giovane principe cercava di destare Aurora.
Tuttavia, proprio nel monento piu importante, qualcosa lo aveva spinto a voltare lo sguardo, non aveva potuto sopportare quella vista.
Desiderava solamente sentire la sua dolce voce e sapere che stava bene, non vi era nessun bisogno di guardare.
Aveva atteso interminabili secondi ma nulla era accaduto.
Ancora una volta tutto inutile.
Le fastidiose fatine avevano spinto il ragazzo fuori, lasciando soli Malefica e il suo fedele servo.
Lui era rimasto immobile, inerte, congelato davanti al corpo della dolce ragazzina.
Della sua dolce ragazzina.
Quanto sarebbe stato facile avvicinarsi a lei, tentare, sperare che il vero amore esistesse per davvero. Quanto desiderava poggiare le sue labbra, così indegne, su quelle di lei, la più pura creatura che avesse mai incontrato.
Sarebbe bastato qualche passo.
Sarebbe stato veramente facile, si, se solo ci avesse creduto abbastanza.
Invece rimase fermo, convinto di non essere abbastanza e, per la prima volta, vergognandosi del suo essere. Preferì rifugiarsi nel dubbio, domandarsi cosa sarebbe successo senza scoprirlo mai.
Si convinse che tanto il risultato sarebbe stato solo uno. Non sarebbe stato certo l'amore di un corvo a ridestarla. Il vero amore doveva essere a doppio senso, non potevano bastare i suoi soli sentimenti.
Mentre due lacrime percorrevano il suo viso, chiuse gli occhi, chiedendo perdono per non essere abbastanza.
Aveva già deciso, sarebbe rimasto al suo fianco per l'eternità o per quanto gli sarebbe stato concesso, con o senza il consenso della sua padrona. Avrebbe vegliato su di lei, come quando era una bambina. L'avrebbe protetta e amata da lontano come aveva sempre fatto.

Aveva ascoltato in silenzio le parole che Malefica le aveva rivolto, provando dentro di  un moto di rabbia verso colei che aveva fatto tutto questo.
L'aveva osservata mente depositava un dolce bacio sulla fronte della bella addormentata, sempre in rigoroso silenzio.
Poi una voce, anzi, non una qualunque, la sua voce.
La più bella voce che avesse mai udito.
Aveva pensato di essersela solo immaginata, ma no, lei aveva parlato.
Aveva aperto i suoi splendidi occhi e aveva salutato l'autrice di tutte le sue disgrazie.

Con la sconfitta di re Stefano e l'incoronzione di Aurora, tutto era andato per il meglio.
La ragazza sarebbe rimasta con loro per molto tempo ancora e l'uomo non poteva esserne più felice.
Avrebbe per sempre nascosto i suoi sentimenti, l'avrebbe protetta e amata ma lei non ne sarebbe mai venuta a conoscenza.
Gli bastava solamente vederla felice, viva e felice, nel suo regno. Si sarebbe accontentato dei sorrisi che gli rivolgeva, si sarebbe accontentato delle carezze che riceveva sotto forma di corvo, si sarebbe accontentato di restarle accanto.

E gli era bastato veramente, non aveva desiderato niente di più di quello che aveva. Si era comunque ritenuto fortunato, con il tempo Aurora aveva visto in lui una figura sempre più fondamentale. Erano più che amici, ma meno che amanti. Le lunghe passeggiate nella Brughiera sotto il cielo stellato, le spensierate chiacchierate come vecchi amici e le immancabili lotte nel fango, gli riempivano il cuore. Era una dolce tortura, averla così vicina eppure così inarrivabile. Ma a lui andava bene, poteva starle accanto e tanto bastava. Era felice.
Almeno fino a quando Filippo aveva iniziato a fare visita alla sua Aurora sempre più spesso.

Sapeva che prima o poi sarebbe successo, aveva provato a farsene una ragione, a convincersi che quel principe sarebbe stato la persona adatta a lei.
Ma non ci riusciva, avrebbe voluto tenersi Aurora tutta per se. Si rendeva conto di essere un egoista ma cosa poteva farci?

Poi un giorno era successo.
Filippo aveva chiesto alla ragazza di sposarlo.
Lui era , li aveva visti. Aveva osservato la scena dall'alto, come faceva sempre quando i due ragazzi uscivano assieme.

Nonostante sapesse cosa stava per accadere era rimasto a guardare, come una personale punizione per non essere stato abbastanza coraggioso quando ne aveva avuto l'opportunità.
Si era pentito di non averci provato, di non averla baciata, di aver preferito rimanere nell'incertezza.
E ora era troppo tardi.
Lei aveva alzato lo sguardo nella sua direzione, come se avesse percepito la sua presenza, tuttavia prima che potesse vederlo, era volato via.

Aveva deciso. Nessuno aveva più bisogno di lui, sarebbe andato via per sempre. Lontano da tutto e tutti.
Non sarebbe tornato per tanto tempo, non sarebbe tornato quando Aurora avrebbe dato la grande notizia a Malefica, non sarebbe tornato nemmeno se avesse saputo che lei lo stava cercando e non sarebbe certamente tornato per il matrimonio.

Non ci riusciva, non poteva stare , vederla facile con qualcuno che non era lui.
Non voleva vederla nel suo giorno più importante, nel suo vestito più bello, mente raggiungeva il suo principe.

Faceva male, faceva dannatamente male.

Poi, prima di andarsene l'aveva vista e tutte le sue idee erano crollate. Non avrebbe mai potuto lasciarla sola, nemmeno volendo.

Aurora gli era corsa incontro e l'aveva abbracciato.
Mentre era ancora stretta a lui aveva sorriso, aveva cominciato a parlare  raccontandogli la lieta novella.

Era così fecile e così innamorata del suo principe che lui non poteva non essere felice di rimando.
Sentiva il suo cuore rompersi in mille pezzi ma non poteva certo dare la colpa a lei. Era tutta colpa sua e della sua mancanza di coraggio.

Alla fine era rimasto
Era con lei nel suo grande giorno.
Con il cuore a pezzi ma felice.
Era rimasto al suo fianco per tutta la vitacontinuando ad amarla e proteggerla senza tuttavia farsi mai vedere.

   
 
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