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Autore: naos    29/04/2020    0 recensioni
E se Berlino fosse sopravvissuto alla rapina alla Zecca?
Dal testo "Quello per lei non era amore. Un sentimento così non poteva che nascere libero. Almeno così aveva sempre pensato."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariadna Cascales, Berlino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo Roma si ritrovarono a Firenze, una città che Berlino amava particolarmente. Erano passati tre giorni dal discorso fatto a Piazza del Popolo e Ariadna non riusciva a togliersi uno strano peso dal cuore, aveva come l’impressione di essere ora completamente esposta. Ad un tratto si chiese che cosa stesse facendo e dove l’avrebbe portata quel flusso a cui aveva deciso di abbandonarsi ma che non era riuscita a controllare.
“Ho sempre amminato la cupola, che grande Architetto Brunelleschi. Gli fu commissionata dalla famiglia Medici, una stirpe di banchieri che decisero di donare a questa città l’arte dell’umanesimo. Dei visionari” disse mentre osservava incantato il Duomo di Santa Maria del Fiore. Lo guardava come se fosse la prima volta, mentre invece Ariadna sapeva averlo ammirato più e più volte.
“ti appassiona molto l’arte” quasi riflettè ad alta voce.
“Ne sono ossessionato direi.Un poeta Italiano disse «fate della vostra vita un’opera d’arte» e così ho cercato di fare costantemente” disse e si guardò intorno contemplando quello che aveva intorno.
“D’Annunzio” disse lei e attirò lo sguardo stupito di Berlino
“Già, come lo conosci?”
“Mio padre è un’appassionato di letteratura spagnola e non. Mi ha trasmesso lui la passione per la lettura.”
“Ah Ariadna, donna dalle mille sorprese. Non lo sapevo”
“Tante cose non sai di me e io di te”
“E questo ti incuriosisce, ammettilo” le sorrise e si avvicinò per baciarla.  
“La brava ragazza e il ladro manipolatore, sembra la trama di un libro per adolescenti” rise
“Alla fine però lui si redime e diventa un esempio di rettitudine”
“E tu sei lontano dal farlo, immagino”
“ Per quanto tu possa avere ascendente su di me cara Ariadna, nessuno potrebbe farmi cambiare o pentire di ciò che ho fatto nella vita” rispose e la baciò ancora.
“Non ci ho mai sperato” rise lei.
Essere ladro per Berlino significava avere un dono, una vocazione. Non si trattava di essere semplici scassinatori o scippatori; c’era una distinzione da fare tra coloro che lo facevano per necessità e chi invece seguendo un ideale e lui (e suo fratello) erano artisti.
Continuarono la loro camminata per il centro fino alla Galleria dell’Accademia, dove la ragazza rimase abbagliata dalla bellezza del David di Michelangelo. Non si accorse nemmeno di essersi fermata in contemplazione, osservando rapita i minimi dettagli “Una meraviglia” la voce di Berlino la riportò alla realtà
“La luce che lo illumina attraverso il soffitto di vetro è stata un’idea geniale. Rende ancora di più la bellezza”
“Andiamo altrimenti finisco per essere geloso” scherzò lui
“Tu non sei geloso” lo corresse lei
“Di lui sì” Ribattè serio e lei non potè fare altro che sorridere. Aveva scoperto con il tempo che Berlino, l’uomo tutto d’un pezzo, possedeva senso dell’umorismo. Aveva un’ilarità tutta sua e sicuramente fine e non becera…non poteva essere altrimenti.
 
Quella sera cenarono in un ristorante lussusissimo, in perfetto stile de Fonollosa. La differenza con il loro portico sull’isola era evidente e per un momento si fece prendere dalla nostalgia: il mare, il vento, le palme e la sua amaca le sarebbero rimaste impresse per sempre nella memoria.
Con quell’uomo stava vivendo più che negli ultimi 29 anni della sua vita e guardandolo leggere il menù dei vini concentrato si soffermò sui suoi tratti ormai familiari. Si trovò a farlo più di una volta pensando a quanto tutto ciò che stava vivendo fosse folle; forse era un modo per la sua mente di elaborare.
“Ti piace?” disse chiudendo il menù.
“è stupendo”
“Il proprietario è un mio amico” disse e vide Ariadna alzare un sopracciglio perplessa.
“Anche i ladri hanno amici” continuò
“Certo”
“Dubiti che io possa avere relazioni interpersonali?”
“Hai avuto cinque mogli…non credo possa dire il contrario” rispose e la curiosità di sapere di più su di loro si fece sempre più forte. Berlino non era prodico di informazioni sulla sua vita privata e questo lei lo aveva capito, nonostante questo decise di fare un tentativo.
“Le tue ex mogli erano tutte ladre? Mi hai detto che hai rubato con loro, ma con tutte?”
“No, tu non sei una ladra” e ne dedusse che tutte le sue precedenti relazioni fossero state intrattenute con donne con la sua stessa inclinazione.
“Ti incuriosisce l’argomento?” disse guardandola inclinando la testa, come faceva quando cercava di leggerle dentro. A volte riusciva a capire cosa le passasse per la testa, altre per lui quella ragazza dagli occhi blu rimaneva un mistero.
“Semplice curiosità” si limitò a rispondere con un dubbio nella testa: voleva che fosse gelosa di lui? Si era sempre sforzata di capire cosa passasse nella sua testa e presa dalla continua lotta tra il suo istinto e il suo pensiero razionale, raramente si era trovata a cercare di capire quello che provasse lui. Le volte in cui aveva tentato nell’impresa si era vista analizzare talmente tante contraddizioni che le resero impossibile anche solo avvicinarsi alla comprensione di quello che ormai definiva un uragano…impossibile da fermare ed analizzare.
All’inizio l’unica cosa che le interessava era riuscire a sopravvivere e non avere un collasso a livello psicologico ed emotivo, ma da quando si era avvicinata ad Andrés aveva provato a capire cosa sentisse per lei.  Non era alla sua prima relazione, ma quella era una situazione che si poteva dire tutto tranne che ordinaria: quell’uomo non lo era. Proprio per questa sua convinzione non riusciva a capire cosa potesse trovare in lei. L’unica risposta che si era riuscita a dare nel tempo era che non volesse morire da solo, anche se le attenzioni che le rivolgeva a volte le facevano pensare che non fosse solo quella la motivazione. Il timore era che stesse cercando di trovare nel suo comportamento un briciolo di interesse, come quelle donne che si illudono di avere accanto un uomo che le ama non guardando in faccia la realtà.
Che sarebbe arrivata a fare certi ragionamenti non lo avrebbe mai e poi mai sospettato, ma in quei mesi era arrivata alla conclusione che la vita non smette mai di stupirti.
“Ti fidi di me per il vino?”
“Mi fido”
“Brava ragazza” le sorrise e chiamò il cameriere per farsi portare un Chianti
Il cibo si rivelò essere all’altezza delle aspettative e la serata fu piacevole. Ariadna si chiese dove sarebbero stati il giorno dopo mentre a piedi si trovavano per la strada verso l’Hotel dove alloggiavano. Aveva preferito tornare a piedi e godersi quella serata che sapeva di primavera.
“Domani dove andremo?”
“Parigi” disse e fece una cosa che non aveva mai fatto prima: le prese la mano. Ariadna si stupì di quel gesto che riteneva molto intimo e lontano dal suo carattere. Non importava che facessero sesso tutti i giorni, c’erano dei gesti che significavano molto di più per lei.
“Non lo faccio se vuoi” disse con il sorriso sghembo di chi già sa la risposta. Ariadna non gli rispose e si limitò a  dargli un leggero bacio a fior di labbra. Non voleva dargli la soddisfazione di sentirsi dire che le piaceva camminare per strada con lui così, ma non si riuscì a trattenersi abbastanza dal frenare quell’istinto.
“Ti vorrei sempre così” disse con occhi sinceri.
“Come?”
“Senza quel carico di pensieri che ti porti dietro”
“Anche io ti vorrei più così” disse e lui scosse la testa facendole capire che volesse la conclusione.
“Dolce”
“Mi rendo conto di non essere la persona più espansiva del mondo, ma sono fatto così”  rispose laconico e Ariadna si rese conto che più di così non poteva pretendere da lui.
 Guardando quei bei vicoli si chiese se mai un giorno sarebbe tornata in quei posti e come sarebbe stato viverli di nuovo, con chi sarebbe stata, cosa avrebbe pensato.
Ad un tratto il pensiero la rattristì: faceva ogni giorno più male pensare che tutto quello che stava vivendo avrebbe avuto una fine. Non pensava più neanche ai soldi , e se avesse potuto cederli tutti per curarlo lo avrebbe fatto senza pensare per un secondo... prescindere da come sarebbe andata fra di loro.
Non era abituata a vivere le relazioni pensando che ci sarebbe stato un termine utimo. Le persone innamorate si promettono “per sempre” e anche chi non lo dice in fondo lo spera, ma lei non avrebbe avuto questo privilegio.
 
Bentrovati! Spero che la lettura vi abbia intrattenuto e vi stia piacendo lo sviluppo. A presto!
  
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