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Autore: Shainareth    10/08/2009    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Che fine aveva fatto la femminilità? Beh, si disse il giovane, poco male: avevano tutta la vita davanti e, perciò, anche il tempo necessario per rendere giustizia a quella bellezza semplice e naturale.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Yuna Roma Seiran
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Regalo




Decisamente non era come se l'era immaginata: anziché con un abito elegante, vestiva con una maglietta rossa sportiva che le fasciava la vita sottile e le forme poco pronunciate, e con un paio di pantaloni larghi, verdoni, tutti tasche e niente fascino. Non portava gioielli, ma, anzi, al collo aveva delle piastrine militari, ai piedi degli anfibi. Indossava anche dei guanti piuttosto rozzi. I suoi capelli biondi, tagliati un po' più corti rispetto all'ultima volta che si erano visti, scendevano arruffati sulla nuca, appena sopra le spalle. Nessun nastro a decorarli. Sul viso, leggermente abbronzato per il sole che aveva preso quella mattina in spiaggia, neanche un filo di trucco.
   Che fine aveva fatto la femminilità? Beh, si disse il giovane, poco male: avevano tutta la vita davanti e, perciò, anche il tempo necessario per rendere giustizia a quella bellezza semplice e naturale. Prioritario, adesso, era il fatto che Cagalli, la sua fidanzata, non si fosse presentata da sola a quel loro appuntamento settimanale. Era in compagnia di lui, sua guardia del corpo e, peggio, amico inseparabile – Yuna, infatti, non voleva ancora ammettere apertamente come stessero realmente le cose, benché nel subconscio avesse colto la verità al volo.
   Finse una spontanea allegria e rivolse ai due un sorriso che voleva essere amabile.
   «Sei in ritardo», lo stroncò lei, le braccia inarcate sui fianchi ed il cipiglio corrucciato.
   «Di soli due minuti», precisò l'altro, assumendo un'espressione che potesse indurla a pietà. «Questo perché ero convinto che, in quanto donna, ti saresti lasciata desiderare, facendomi così aspettare a lungo.»
   La Principessa non smise di fissarlo con aria infastidita. «Certi luoghi comuni sono vergognosi. Si tratta di educazione.»
   Yuna la omaggiò di un lieve inchino in segno di rispetto e di ammirazione. Quindi, dopo essersi dato un'occhiata intorno, domandò, non senza una piccola esitazione: «Cos'ha che non va la residenza degli Athha, oggi?»
   «Ci tieni davvero a startene al chiuso con questo caldo?»
   «Mi chiedevo più che altro come mai tu abbia scelto proprio il luna park.» A dirla tutta, l'erede dei Seiran si rendeva conto del fatto che, per quanto la guerra avesse profondamente inciso sulle loro persone, quei due rimanevano comunque degli adolescenti. Provando tenerezza per la giovanissima promessa sposa, si sentì ben disposto persino verso il suo accompagnatore, decidendo, per una volta, di tollerarne la presenza. «Mah, dopotutto immagino che anche questo sia un luogo adatto per passare una piacevole serata con la mia Cagalli.»
   Lei grugnì, Athrun serrò i pugni.
   «Volevo venire qui perché ne avevo nostalgia», iniziò a spiegare la bionda, cercando di scacciare i pensieri spiacevoli. «E poi, c'è una cosa che voglio assolutamente fare.»
   Entrambi i suoi spasimanti rimasero sorpresi. «Di che si tratta?»
   La fanciulla tese un braccio in direzione di alcune attrazioni e, additando il tiro a segno, annunciò: «Ho intenzione di stabilire un record.»
   Il suo innamorato, quello vero, sorrise e sospirò, prendendo la parola per la prima volta. «Non sarebbe più logico fare un salto al poligono?»
   «Vuoi mettere il divertimento di sparare per gioco anziché per allenarsi?»
   «Hai bisogno di un peluche?»
   Davanti a quella bonaria presa in giro, Cagalli arrossì. «Cretino! Come se avessi ancora tre anni!»
   «Quindi ti comportavi come una bambina normale, da piccola?», continuò il Coordinator, seguendola nella sua marcia stizzita verso le pistole ad aria compressa. «Ero quasi convinto che anche all'epoca maneggiassi roba pericolosa.»
   Un verso di disapprovazione raggiunse le sue orecchie, e lui volse la propria attenzione a Yuna, il quale ora lo affiancava con aria più tronfia del solito. «A quell'età Cagalli era deliziosa.»
   Giusto, rammentò a quel punto Athrun con un pizzico di invidia: quel tipo la conosceva da quando Uzumi-sama l'aveva presa con sé come figlia adottiva. Ed essendo lui di alcuni anni più vecchio di loro, di sicuro conservava ricordi piuttosto nitidi che la riguardavano. Il ripensare a quanto già Kira era stato adorabile da bambino, faceva ora morire Athrun dalla curiosità di poter almeno vedere una foto della gemella del suo migliore amico risalente allo stesso periodo.
   Il suo rivale in amore ne intuì i pensieri e ne trasse intima soddisfazione. Riconosceva in quel ragazzo una persona in gamba e sinceramente affezionato alla Principessa di Orb, e se al momento Yuna non protestava in modo aperto contro il loro legame sconveniente, era dovuto al suo pensiero già proiettato all'avvenire: volente o nolente, Cagalli sarebbe diventata sua moglie. E se pure poteva permettersi una distrazione dagli occhi verdi prima che ciò accadesse, chiunque l'avrebbe reputata troppo pura e onesta per macchiarsi di adulterio una volta svoltesi le nozze.
   «Le armi non fanno per me», riprese lui, quando ormai l'aveva vista impugnare la pistola. «Eppure sembra che a lei piacciano.» Concesse un nuovo sguardo all'ex-soldato di ZAFT. «Tu non provi a vincere qualcosa?»
   «Sarebbe come commettere un furto, se lo facessi», fu la spacconata che ricevette in risposta. O per meglio dire, al giovane Emiro suonò tale, mentre, dal punto di vista di Athrun, quello non era altro che un semplice dato di fatto.
   Il rumore sordo dei primi colpi richiamò i due sull'attenti: Cagalli aveva deciso di sfogare il malumore sulle lattine ammaccate dall'uso, arrivando a buttarne giù nove su dieci con il primo caricatore ed inserendo il secondo con foga piuttosto preoccupante. Specie perché sembrava che la fanciulla mirasse unicamente alle lattine di colore viola.
   Avvertendo un brivido lungo la schiena, Yuna deglutì a vuoto e si ripromise, per il futuro, di accertarsi che la sua graziosa fidanzata fosse disarmata prima di contrariarla.
   Quando ella ritenne di aver disteso a sufficienza i nervi, tesi a causa di quel noioso incontro settimanale a cui era costretta con quel bell'imbusto dai capelli improponibili, fu lieta di ritrovarsi fra le braccia un grosso, buffo orango, meritato premio dopo una lunga e fruttuosa caccia alle confezioni vuote di succo d'uva. Girò sui tacchi e, con espressione allegra, si diresse a passo spedito verso Yuna, porgendogli il peluche. «Per te.»
   Credendo di non aver inteso bene, ed evitando accuratamente di guardare il proprio rivale, lui le rivolse un sorriso nel tentativo di nascondere l'imbarazzo, pur senza successo. «Prego?»
   «L'ho vinto col solo scopo di regalartelo», la sentì affermare, spronandolo ad accettare.
   Provò a prenderla sullo scherzo. «Avrei preferito qualcosa di meno peloso.»
   La bionda si trattenne a stento dal fargli una battutaccia e gli piazzò lo scimmione fra le braccia. «Mi renderebbe felice sapere che lo terrai in camera tua come mio ricordo.»
   Dato che lei non gli aveva mai chiesto nulla, prima di quel momento, l'erede dei Seiran non poté più rifiutarsi; si trattava, oltretutto, del primo regalo che gli faceva – per quanto bizzarro fosse. Iniziò pertanto a ringraziarla con fare impacciato, avvampando fino alla punta delle orecchie, mentre lei tornava a trotterellare contenta accanto ad Athrun, i cui occhi lucidi lasciavano intuire che, se solo avesse potuto, si sarebbe volentieri sganasciato dalle risate, arrivando persino a piangere per lo sforzo.
   Fu messo a prova ancora più dura quando, frattanto che un gruppo di ragazzini poco distanti canzonava “quel damerino grande e grosso che giocava ancora con i pupazzi”, Cagalli gli confidò: «Quella sarà la prima ed unica cosa che avrà da me. Anzi, dovrebbe essermi grato: anziché venire ad elemosinare la mia attenzione, senza ottenere niente, adesso ha finalmente qualcosa con cui passare il tempo quando si annoia.»













Come potete intuire, sto lentamente tornando al mio solito umore. Questo anche perché La sognatrice mi ha contattata in privato, riconoscendo il proprio errore e chiedendomi scusa. E anche se ormai Erika le ha bloccato l'account, lei aveva già provveduto da sola a cancellare il suo archivio dal sito. Di questo un po' mi spiace (insomma, almeno le fanfiction scritte da lei poteva lasciarle), ma posso ritenermi soddisfatta almeno per l'e-mail ricevuta. Capitolo chiuso, quindi. Si volta pagina. ^^
Tornando a cose più piacevoli, più scrivo sul triangolo Athrun/Cagalli/Yuna, più mi rendo conto che, per quanto idiota lui sia, non mi riesce di non mettermi nei panni di Yuna e di provare un po' di pena nei suoi confronti... Certo, le sue azioni in Destiny sono riprovevoli, ma se penso a come Cagalli potrebbe averlo trattaro prima di allora (cosa che si capisce dalle strips del SEED Mobile), non riesce a non farmi pena. XD
Shinn sarà contento di sapere che ogni tanto lo lascio in pace per trattare male qualcun altro...
Ringrazio tutti i lettori, NicoDevil (al ritorno dalle ferie), Rinoa87heart, Lightning_ e Atlantislux (che invece è partita due giorni fa) per l'appoggio costante. ^^
Shainareth






  
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