Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: steffirah    03/05/2020    0 recensioni
Horitsuba gakuen, fuori da scuola:
Breve momento che parla di un ipotetico regalo che Syaoran avrebbe potuto fare a Sakura per il White Day, ambientato quindi dopo il primo Drama CD.
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[One-shot basata sul tema del "Tsubasa Month" (maggio 2020): Day 7 Horitsuba]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Himawari Kunogi, Kimihiro Watanuki, Mokona, Sakura, Syaoran
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A quiet love




 
重なる想い
心突き刺す鼓動
静かに続く
ためらいもない詩


- “Blaze” -






«Syaoran!»
Mi voltai alle mie spalle, udendo la voce di Watanuki-kun.
«Watanuki-kun!»
Frenò a pochi passi da me, riprendendo fiato. Sembrava essersi fatto una corsa per raggiungermi.
«Va tutto bene?»
«Sì… tutto… bene…» annaspò.
Attesi che ritrovasse respiro, alquanto preoccupato per la sua salute, anche perché era letteralmente piegato in due; eppure parve repentinamente ritrovare le forze, guardandomi improvvisamente determinato.
«Oggi hai gli allenamenti?»
«Per oggi sono libero, pensavo di aspettare Sak-»
«No!» mi interruppe di botto, sollevando le braccia. «Lei e Himawari-chan oggi sono impegnate col club!»
«Oh, non ne avevo idea.»
A ben pensarci, non sapevo neppure di che club facessero parte. Certamente non di quello di calcio, altrimenti lì le avrei viste. E nemmeno di quello di tiro con l’arco frequentato da Doumeki-kun.
«Allora, torniamo a casa insieme?» proposi, al che sorrise a trentadue denti. Sembrava essere esattamente ciò che voleva sentirsi dire.
«Sì! Anche perché c’è una cosa che dobbiamo fare.»
«Una cosa che dobbiamo fare?»
Annuì vigorosamente, avvicinandomisi quasi con fare cospiratorio, dicendo soltanto: «Il 14 è il White Day».
«Il “White Day”? Cosa sarebbe?»
Lui sgranò gli occhi, poi si portò una mano alla fronte, guardandomi con ovvietà.
«Come ho fatto a non pensarci, è ovvio che tu non lo sappia. In parole povere, è il giorno in cui si dà qualcosa in cambio per la cioccolata che si è ricevuta a San Valentino.»
«Ma il 14 è domani», osservai.
«Esatto!» Mi afferrò per le spalle, guardandomi con le lacrime agli occhi. «Non abbiamo più molto tempo, è una tragedia! Se solo me ne fossi accorto prima, di solito ci penso a lungo a queste cose, ma negli ultimi tempi sono stato impegnato con le scartoffie per la fine del semestre e ho perso il conto dei giorni…»
Continuò a borbottare tra sé, dando di matto di tanto in tanto, mentre io ragionavo sulla situazione. Avrei dovuto trovare un regalo per Sakura-san, e in fretta. Ma cosa avrei potuto prenderle?
«Puuuh!»
Sobbalzai spaventato, mentre i due Mokona sbucavano fuori da un cespuglio, saltandomi ciascuno in una mano. Watanuki-kun era troppo preso dalla sua crisi per potersi distrarre.
«Che gli prende a Watanuki?» chiese Mokona nero, puntandolo.
«Si è reso conto che manca troppo poco tempo per comprare qualcosa per il White Day. E ad essere onesto, anche io sono in difficoltà.»
«Perché non sai cosa regalare a Sakura?» sogghignò Mokona bianca, colpendomi in pieno.
Annuii abbattuto e loro si scambiarono uno sguardo, prima di ammiccare verso di me.
«Lascia fare a noi, troveremo il regalo giusto in men che non si dica!»
Balzarono addosso a Watanuki-kun per attirare la sua attenzione – sebbene capii che lo avessero fatto anche per fargli rilasciare un po’ di tensione, permettendogli di sfogarsi su di loro.
Quando si fu calmato decidemmo di andare tutti e quattro insieme in centro, alla ricerca di qualche buon negozietto in cui acquistare qualcosa di carino. Dovemmo girare a lungo, perché Watanuki-kun si opponeva sempre alle proposte dei due Mokona – che, nonostante fossero alquanto eccentriche, non mi sembravano poi tanto male –, finché alla fine non trovammo entrambi qualcosa di semplice ed economico, che potesse piacere ad entrambe le ragazze, approvato anche dai due Mokona.
Così per quella sera tornai a casa, salutai papà e preparai un pacco regalo per Sakura-san, mandandole un messaggio per l’indomani.



-*-*-



Sei libera domani, verso le 5?

Sbattei le palpebre, controllando più volte il mittente, chiedendomi se non avessi sbagliato a leggere.
«Ohhh un messaggio da parte di Syaoran-kun… che a quanto pare ti sta chiedendo di uscire!» gioì Himawari-chan, sbirciando sullo schermo del mio cellulare.
Me lo portai al petto, avvampando.
«N-non è detto che sia per uscire! F-forse ha bisogno di qualcosa, d’altronde lo sai, si è trasferito da poco, e…» tergiversai, agitandomi.
Lei mi fissò con un sorrisetto furbo, stringendosi poi nelle spalle.
«Vedremo allora.»
Ricontrollai il messaggio dopo che si fu allontanata, sentendomi il cuore rimbombare nelle orecchie. Risposi di sì con dita tremanti, prima di raccogliere le mie cose e uscire con la mia amica dal palaghiaccio.
Solo una volta a casa ricontrollai il telefono, dopo che mi fui messa a letto – per quanto ci avessi pensato per tutto il tempo – e il cuore mi fece una capriola nel leggere:
In tal caso, ti andrebbe di incontrarci dinanzi all’orologio in piazza?

Squittii contro il cuscino, calciando via le coperte, non riuscendo a credere ai miei occhi. Forse era davvero un appuntamento!
Risposi immediatamente, sottolineando il fatto che non vedessi l’ora giungesse l’indomani.
Piena di eccitazione e aspettativa, quella sera riuscii ad addormentarmi con un sorriso enorme stampato sul viso.



-*-*-



Il giorno seguente fui irrequieto per tutta la mattinata. Provai a farmi coinvolgere dalle ricerche di mio padre per distrarmi, ma allo stesso tempo non riuscivo a non domandarmi come sarebbe andata la giornata. Come avrebbe reagito Sakura-san, dinanzi a quel minuscolo regalo? Le avrebbe fatto piacere?
Oltre a ciò, c’era anche da considerare che quella era la prima volta in cui saremmo stati completamente da soli. Non avevo alcuna esperienza in campo femminile – in questo ambito mio fratello era molto più istruito e maturo di me –, per cui non sapevo neppure come comportarmi.
Provai a contattarlo per chiedergli consiglio, restando sul vago e specificando che fosse un incontro fondato sulla gratitudine.
La sua risposta fu:
Se veramente è solo per gratitudine, perché tante ansie?

Lo sai che è la prima volta che esco da solo con una ragazza, non ho idea di come dovrei comportarmi, digitai in fretta, sperando capisse.

Non hai colto il punto.
Attesi che aggiungesse altro, ma dopo poco mandò uno sticker sospirante, scrivendo solo: Sii semplicemente te stesso.

La faceva facile, ma non lo era per niente.
Attesi con ansia anche un messaggio da parte di Watanuki-kun, che pure aveva appuntamento con Kunogi-san quel giorno; arrivò verso le 3 e mezza circa, ed era un audio lungo parecchi minuti, in cui perlopiù esprimeva in maniera affatto pacata la sua adorazione, ripetendo quanto fosse perfetta e bellissima e meravigliosa “Himawari-chan”. In tutto quel farneticare, mi confortai nell’udire quella piccola parte in cui diceva che aveva apprezzato il regalo. Speravo tanto potesse piacere anche a Sakura-san.
Quando si fece quasi ora dell’incontro uscii, recandomi nel luogo stabilito, e lì la aspettai.
Non si fece attendere molto perché ecco che dopo poco la vidi correre verso di me, allungando una mano per farsi notare. Le estremità della sciarpa color pesca fluttuavano dietro di lei, creando leggere onde che le scompigliarono tutti i capelli. Indossava un cappottino beige, da cui si intravedeva un vestito che le arrivava al ginocchio e stivali alti color crema.
Mi sentii accaldato, mentre riflettevo sul fatto che quella fosse la prima volta in cui la vedevo senza la divisa scolastica. E incontrollabilmente pensai che fosse carinissima.
Si fermò davanti a me, portandosi una mano al petto.
«Perdona… il ritardo», ansimò, riprendendo fiato.
Scossi la testa, rassicurandola.
«Sono appena arrivato anch’io.»
Lei sorrise, rimettendosi dritta, e si aggiustò alla bell’e meglio. Allungai una mano, mettendole a posto i capelli, ma quando me ne accorsi e incrociai il suo sguardo sorpreso le voltai le spalle, arrossendo.
«Andiamo?» proposi, cercando di sbollire.
Annuì sonoramente, affiancandomi trepidante.
In cuor mio, pregai che non facessi alcuna gaffe e tutto potesse andare per il meglio.


-*-*-



Dopo aver trascorso tutta la mattinata e il primo pomeriggio agitata e intrepida, grata del fatto che mio fratello non fosse in casa – e che quindi non mi prendesse in giro –, ancora mi sembrava assurdo trovarmi davvero sola con Syaoran-kun.
Mi aveva portata in un cafè non molto grande, pieno zeppo di libri. Non avevo neppure idea che avessimo un caffè letterario in città, ed era quasi assurdo che dovessi farmelo rivelare da un forestiero che viveva qui da soltanto due mesi.
Mi guardai attorno affascinata, mentre bevevo la mia calda tazza di cappuccino al ciliegio.
Il locale si componeva di due piani, e noi eravamo in quello superiore, seduti tra un ripiano con libri e piantine in vaso e una vetrata che affacciava sulla strada. Le pareti erano ricoperte da celebri citazioni di poesie e romanzi, anche stranieri, mentre fantasiosi segnalibri pendevano dal soffitto, tra lampadari antichi in stile barocco. Ogni tavolo era diviso dall’altro da piccoli scaffali, mentre tutta una parete era ricoperta da libri. Lì c’erano divanetti in pelle con accanto tavolini bassi e lampade per la lettura.
Tornai a guardare Syaoran-kun, che fissava con aria meditabonda la sua cioccolata calda, girandola in continuazione con un cucchiaino.
Posai la mia tazza sul piattino di ceramica, schiarendomi la voce.
Lui sollevò immediatamente lo sguardo, indicando quello che stavo bevendo.
«Ti piace?»
«Sì, è buonissimo! A dirla tutta, è la prima volta che lo assaggio, ma sono contenta di averlo fatto.» Mi aprii in un gran sorriso, chiedendo: «Tu l’hai mai preso?»
Scosse la testa, al che offrii: «Vuoi assaggiare?»
Tentennò per un secondo, prima di assentire. Glielo passai, ma soltanto dopo che ne aveva provato un sorso notai che, se era nello stesso punto in cui avevo bevuto io, lo si poteva quasi considerare un bacio indiretto.
Avvampai mentre me lo rendeva, approvando la mia scelta.
«Hai ragione, è buono!»
Feci solo un piccolo cenno con la testa, torturandomi le dita.
«S-Syaoran-kun…» Mi chiesi come potessi cambiare argomento per togliermi dall’imbarazzo, e in effetti c’era la mia curiosità che ancora doveva essere soddisfatta.
«Posso chiederti come mai mi hai… invitata, oggi?»
Lui si fece improvvisamente teso. Si sedette tutto ritto, deglutendo, e aprì il marsupio che portava con sé.
«Mi chiedevo quando sarebbe stato il momento giusto, ma in effetti non avrei dovuto attendere tanto», esordì sembrando nervoso, prima di porgermi un pacchetto ben fatto, con tanto di fiocchetto a chiuderlo. «È che prima volevo andassimo in qualche posto caldo, visto che a quest’ora le temperature si abbassano.»
«È un locale molto bello», lo rassicurai, cercando di fargli capire che avevo apprezzato la scelta.
«Sono contento che ti piaccia. È uno dei miei posti preferiti.»
L’avevo immaginato.
Non potendogli confessare che lo gradivo soprattutto perché mi ricordava lui stesso abbassai lo sguardo sul pacchetto, cominciando a scartarlo. Esso conteneva una bustina trasparente, con all’interno un ciondolo per cellulare con due pattini su cui erano attorcigliati ciliegi.
«Ma è bellissimo!» esclamai, guardandolo controluce.
«Ti piace davvero?»
«Lo adoro!»
Non persi tempo nell’appenderlo al mio telefono, chiedendogli intanto: «Però come mai mi hai fatto un regalo? Non è ancora il mio compleanno».
«Ah, no, è per il White Day. Spero di non aver sbagliato con la scelta.»
Lo guardai stupita. Mi portai una mano alla bocca, emozionata. Voleva dire che gli era piaciuta! La mia cioccolata, gli era piaciuta!
Mi aprii in un sorriso enorme, negando: «È stata un’ottima scelta!»
«Menomale. Non avevo idea di cosa si regalasse in queste situazioni, ma Watanuki-kun mi ha detto che tu fai parte del club di pattinaggio artistico, quindi ho pensato che avresti potuto apprezzarlo…»
Annuii con vigore, guardandolo grata.
«Ne farò tesoro per sempre», promisi, portandomelo vicino al cuore.
Ne avrei fatto tesoro per sempre, perché quello era il primo dono che lui sceglieva per me. Pensando solo ed unicamente a me.











 
Angolino autrice:
Buona domenica! Ho deciso che le one-shot per il mese le pubblicherò nel weekend, così sarà un modo bello per me (e immagino anche per tutti i fan di TRC) di concludere la settimana uwu
Non penso ci sia nulla da spiegare (avendo scritto tutto nell'intro alla storia), quindi traduco direttamente la canzone all'inizio, presa dalla opening: "Con sentimenti che combaciano, e palpiti che trapassano il cuore, in maniera quieta continua una canzone che non vacilla mai" (traduzione mia).
A presto!
  
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