Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: Dauntless_99    03/05/2020    3 recensioni
Christian Grey il più giovane miliardario di tutti tempi non ha sempre avuto la vita facile. In alcune fasi della sua giovane vita ha imboccato delle strade che si sono rivelate essere sbagliate. Mi sono sempre chiesta: che cosa sarebbe successo se accanto a lui ci fosse stata una delle persone più importanti della sua vita? Una persona talmente speciale che solo lei conosce i segreti più oscuri di Grey (prima di Ana) e che gli è stato e gli sarà accanto per sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tiffany POV
Sono passati due giorni da quando Kate mi ha mandato quel messaggio, che ho ignorato come tutte le alte chiamate. Due giorni e non ho capito cosa volesse o forse sì, ma ho semplicemente deciso di ignoralo. Non ho tempo, non è un buon periodo e non voglio stare dietro ai mille complessi che si fa quella donna. Oggi è una giornata schifosa: fuori piove e sono sommersa di documenti. L’unica cosa che vorrei e poter tornare a casa e dimenticare tutto. Ma qualcuno potrebbe pensare: Cosa ti lamenti Tiffany? Ha la vita che ogni donna vorrebbe.
Ma questo è solo quello che voglio far credere. Vorrei scappare, essere libera e non dover affrontare tutto da sola. Sì, perché sono dannatamente sola! Christian ha trovato l’amore e si è sposato. Meglio tardi che mai! Mia sta realizzando i suoi sogni e non posso essere felice per lei. Mio fratello è dall’altra parte del mondo e anche se ci sentiamo spesso non è la stessa cosa come averlo vicino. Elliot forse e sottolineo forse ha messo la testa apposto e quindi addio pomeriggi a vedere le partite di baseball durante il weekend. E poi ci sono io! Che non so cosa sto cercando, l’amore? Felicità? O la sicurezza?
 
Sono sommersa dalle scartoffie riguardanti all’accordo con il signor Kavanagh quando vengo interrotta dalla mia segretaria:
“Signorina Benson c’è una certa Katherine Kavanagh Che la sta cercando”
“Dille che non ho tempo” Maledizione! Cosa vuole da me adesso che sto lavorando.
“Dice che è molto importante” insiste Jennifer.
“E tu dille che se vuole parlare con me deve prendere un appuntamento. Visto che non penso che sia qui per motivi lavorativi. Jennifer scusa per il tono, ma sono sotto pressione.”
“D’accordo, farò come dici. Ti faccio preparare un thè.”
Ma quando penso di essermela levata dai piedi ecco che piomba in ufficio come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Mi dispiace non sono riuscita a fermala”
“Jennifer non è colpa tua! A quanto pare non le hanno insegnato le buone maniere. Lasciaci sole”, ma quando pronuncio questa frase mi tiro dietro l’orecchio una ciocca di capelli. Jennifer capisce il segnale e annuendo se ne va chiudendo la porta dietro di sé.
“Kate a cosa devo questa visita?” domando mettendo su la mia maschera da angioletto.
“Non rispondevi alle chiamate e quindi non mi hai lasciato altra scelta.”
“Capisco e ti sembra una cosa matura da fare questa? Voglio dire piombi nel mio ufficio senza il mio permesso, credi di essere a casa tua? Che caduta di stile! Da te non me lo sarei mai aspettata!”
“È inutile che fai la finta tonta. So cosa stai facendo con Elliot, quindi protrei dire lo stesso di te.”
Povera illusa!
“Non capisco a cosa ti riferisci.”
“Vediamo… l’altra sera esci con il mio ragazzo poi come se io non esistessi vi continuate a vedere per pranzo. Pensi che sia scema? Che non mi sia accorta di nulla?”
“Di nuovo non capisco a cosa ti riferisci. Io ed Elliot siamo amici e questa informazione è di dominio pubblico. Come lo è anche il fatto che mi dedico hai suoi affari, ma solo in qualità di consigliera. Pranzi insieme? Semplici pranzi fra amici e negli ultimi tempi di lavoro in quanto sta ristrutturando la mia nuova casa. Non ti preoccupare tra due settimane sarà pronta.”
“Sai pensavo che cosa succederebbe se qualcuno raccontasse che una giovane vocatessa avesse una relazione con un suo cliente? Che scandalo!”
“E qui che ti sbagli! Elliot non è rappresentato direttamente da me, ma da Luois un mio socio. Io sostituisco Luois quando non può essere in due posti contemporaneamente il che è successo quattro volte in sei anni. Il fatto che durante la pausa pranzo la passi con Elliot è del tutto irrilevante in quanto ufficialmente sulla carta non appare scritto che io sia il suo legale. Tutti i documenti non sono stati firmati da me.”
“Certo ed io devo crederti!”
“Peccato che tu non possa leggere i documenti per questioni di privacy perché proverebbero quello che ti ho detto. Il fatto che tu non ti fida di Elliot è un tuo problema non mio. Inoltre l’altra sera mi ha chiesto Elliot di uscire in qualità di amici. Quindi Kate se non hai altro da dirmi ti consiglio di uscire dal mio ufficio e di non intrometterti nella mia vita personale. Un’ultima cosa se hai un problema con me parla con me e non con Ana, perché non voglio che lei finisca in mezzo a una faida tra noi che so già che coinvolgerà Christian e che potrebbe mandare a fanculo il suo matrimonio. Se io non ho voglia di parlare con te accettalo e vai avanti, se hai dei problemi con Elliot parlane con lui.”
Beccati questo Kate!
“Non finisce qui! Dimostrerò che ho ragione e quando lo farò…”
“Sembra che mi stai minacciando!”
“Forse perché lo è!”
“Ti invito caldamente a pensare cosa stai dicendo e se hai finito ti rinvito ad uscire da questo ufficio e di non avvicinarti più a me.”
“Arrivederci signorina Benson!”
Prende e sta per uscire dalla stanza quando la interrompo:
“Un’ultima cosa Kate! Visto che tu hai il cuore di ghiaccio e non ti stai accorgendo di cosa stai facendo alle persone intorno a te, ti voglio dire una cosa. Non venire a piangere quando Elliot di lascerà perché tu non lo conosci davvero, ma per ora sembri la ragazza dei suoi sogni poi sarai solo una delle tante.”
Colpita e affondata!
Mi guarda come se non capisse cosa stessi dicendo ed la verità. Elliot è uno spirito libero, cambia donne ogni weekend e sarà così anche con Kate. È solo questione di tempo! Forse un giorno si sposerà come ha fatto suo fratello, ma per ora è felice così. Lo so perché quando lo vedo insieme a lei ha la stessa faccia che aveva quando stava con Gia: vorrebbe una relazione stabile, pensa di averla trovata, ma poi capirà che lei non sarà la donna giusta per lui.
Perché per stare con Elliot non devi mai cadere nella monotonia e non lo devi far sentire in trappola, ma nessuno sembra averlo notato.
Ma Kate non lo sa! Ed è solo questione di tempo.
Esce dal mio ufficio e tre secondi dopo entra Christian:
“Non dirmi che è chi penso che sia?”
“Cosa hai per me?” domando cercando di cambiare discorso.
“Volevo sapere dei documenti. Tutto okey?”
“Saranno pronti per lunedì, non ti preoccupare.”
“Okey. Lo sai che se hai un problema me lo puoi dire a qualunque ora del giorno vero?”
“Lo so, grazie. Jennifer…”
“Il file come d’accordo.”
“Grazie, prenditi il resto del pomeriggio libero. Ora se mi volete scusare ho del lavoro da fare.”
Caccio entrambi dall’ufficio e una volta chiusa la porta fisso la chiavetta datami da Jennifer.
 
Lavora per me da due anni e dal primo momento che l’ho vista ho capito che è una ragazza in gamba. Mi ricordo quando l’ho incontrata al colloquio e più ci penso più capisco che quella ragazza ne ha fatta di strada. Aveva diciotto anni ed era chiaro che fosse in difficoltà economica. Indossa un vestito verde chiaro che si intonava con i suoi occhi e ampi capelli rossi le scendevano lungo tutta la schiena, ma quel giorno erano raccolti in ha coda alta che la faceva sembrare ancora più piccola. Era timida e lo è tutt’ora, ma quel giorno anche in imbarazzo. Stavo cercando una segretaria da un mese, ma nessuna che soddisfacesse i requisiti, quando arrivò lei ho pensato che fosse un miracolo sceso dal cielo. È intelligente ed in gamba e quando iniziò a parlare capì che forse non dovevo tener conto della sua età. Le permisi di fare una prova per una settimana e mi stupì subito. Organizzata, intelligente e concentrata sul suo lavoro. Non capivo perché una ragazza come lei non avesse ricevuto una borsa di studio da qualche college. Lo scoprì l’ultimo giorno: stavamo discutendo del contratto, ma a un certo punto si alzò di scatto e corse in bagno. Preoccupata la segui e la vidi piangere sul pavimento. Non riuscivo a calmarla e quando le chiesi il perché di questo suo stato mi pregò di non mandarla via. Non capivo perché dovessi mandarla via, ma poi mi confesso che era incinta. Il suo ragazzo l’aveva mollata e la sua famiglia abbandonata due settimane prima che la incontrassi. Da allora aveva vissuto con la nonna, ma la pensione che recepiva non era abbastanza. Le dissi che non si doveva preoccupare, ci avrei pensato io a patto che diventasse la mia segretaria. Mi abbracciò ringraziandomi e dicendomi che avrebbe fatto di tutto per non deludermi, ma sapevo che non l’avrebbe fatto. Il lunedì successivo le dissi che non si sarebbe più dovuta preoccupare di nulla; le avevo trovato un appartamentino dove vivere e le dissi che avrei pensato io a coprirle le spese finchè non fosse autonoma. Sette mesi dopo nacque Matthew e me ne innamorai a prima vista. Un bambino dagli occhi verdi come la madre, ma dai capelli e dai lineamenti del padre. A volte lo porta in ufficio dov’è adorato da tutti, me compresa. Ogni tanto mi è capitato di averlo qui nel mio ufficio e di avere interessanti conversazioni sulla legge.
La GEH offre la possibilità di pagare la baby sitter e coprire le spese mediche dei figli di tutti indipendenti, una decisione presa da Christian e che approvo pienamente. Ma a volte mi piace essere io la babysitter, quando Jennifer sembra sfinita.
Ed ora eccola due anni dopo che mi aiuta ancora, ormai la posso considerare una di famiglia. A volte le chiedo perché non se ne andasse a frequentare il college, come una ragazza della sua età e lei ogni volta mi risponde: “ Non sono una ragazza come le altre! Ho un figlio e un lavoro che amo profondamente e un capo eccezionale che con mia grande sorpresa mi ha aiutata tanto nel momento del bisogno e che sono orgogliosa di considerare mia amica.”
 
 Qualche mese fa abbiamo inventato il segnale segreto: quando so che verrà un cliente non troppo gentile, prima che se ne vada mi porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Jennifer andrà a sedersi sulla sua scrivania e chiamerà Welch per avere una copia del video del mio ufficio. Ogni mio singolo movimento viene registrato nel caso in cui dovesse succedere qualcosa. Sono paranoica lo so! Ma mai in questo momento mi è d’aiuto la copia del video. Kate mi ha espressamente minacciato ed io ho la legge dalla mia parte. A un suo passo falso posso citarla in giudizio, chiedere che venga allontanata da me e lei non ha un briciolo di prova, perché tutto è perfettamente calcolato. Nessuno mi deve sfidare perché quello che voglio lo ottengo sempre.
Non ha ancora capito che lei è solo una ragazzina viziata. Pensa di vincere solo perché suo padre pagherà gli avvocati migliori del mondo nel caso la citassi in giudizio o perché pensa di essere più furba degli altri, ma lei per il mondo è niente. Ho sudato e faticato per dove sono ora a differenza sua che ha ottenuto uno stage presso uno dei migliori studi di giornalismo solo grazie al paparino.
Mi avvicino alla scrivania ed apro il terzo cassetto che tengo sempre chiuso a chiave. In esso una cartellina blu spicca sugli altri documenti e la scritta Kate Kavanagh al centro.
Vi siete ai chiesti perché Kate non sia entrata in uno dei migliori college?
Infondo la possibilità economica l’ha sempre avuta e i voti scolastici pure, ma a quanto pare non è la santa che vuole far credere ed ora che ne ho le prove la tengo in pugno.
Un passo falso Kate e tutti sapranno chi sei!
Ma questo lei non lo sa.
 
È il telefono ad interrompere la mia riflessione.
“Elliot Grey che piacere sentirti! Ti stavo giusto per chiamare.” Rispondo sorpresa di sentirlo a metà settimana.
“Oh avvocatessa, mi cercava quale onore.”
“Che vuoi Elliot?”
“Ma quanto siamo scontrose oggi. Mi stavo chiedendo se ti andava di vedere sabato pomeriggio la partita di baseball.”
“Elliot io…” sono titubante. Anche se non l’ho dato da vedere le parole di Kate mi hanno un po’ scosso.
“Tiff che c’è? Non hai mai detto no”
È vero non ho mai detto no, ma forse dovrei.
“Kate è venuta qui e…”
“Zitta non dire altro. Sabato da me a vedere la partita.”
“Elliot io non…”
“Shhhhh… pizza, birra, divano e felpa XXL”
“Okey ci sarò”
“Fantastico”
Già fantastico.
Mi chiamo Tiffany ed ho una cotta per Elliot da quando avevo diciotto anni!
 
 
Angolo della scrittrice:
Buona sera cari lettori,
eccomi come un nuovo capitolo. Finalmente lo scontro tra Kate e Tiffany e so già cosa state pensando: Ma Kate è rimasta impalata li a non fare niente? Già, perché a quanto pare c’è qualcuno più furbo di lei. Se vuoi battere Kate devi trovare una più testarda di lei.
Il prossimo capitolo lo incentrerò solo su Elliot e Tiffany anche perché mi serve da base per quello di Aspen. Anche se mi è appena venuta un'idea. Forse potrei aggiungere il punto di vista di Kate, ma non sono sicura perché come appena detto mi è venuta adesso l'idea.
Inoltre vorrei scomporre il personaggio di Tiffany e far vedere chi è in realtà, anche se già con questo capitolo ho voluto gettare delle basi. Spero non vi dispiaccia.

Infatti il mio intento in questa storia non è trattare solo della relazione Christian-Ana e Christian-Tiffany, ma in verità vorrei cercare di far partecipare un po’ tutti.
Come sempre vi chiedo cosa ne pensate del capitolo.
Scusate per eventuali errori o incongruenze, ma sto scrivendo con il cellulare e non è il massimo.
A presto,
Dauntless_99
 
P.S. Ho già il prossimo capitolo pronto, lo devo solo rivedere. Dato che però tra lezioni online, progetti non sempre riesco a scrivere vorrei pubblicarlo tra due settimane.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: Dauntless_99