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Autore: Duchessa712    04/05/2020    0 recensioni
Le identità non si creano dal nulla. Sono una somma di tutti gli alter ego venuti prima, mischiati in maniera che il risultato sia sempre nuovo e imprevedibile, più persone che convivono in una.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Behind the mask

Le identità non si creano dal nulla. Sono una somma di tutti gli alter ego venuti prima, mischiati in maniera che il risultato sia sempre nuovo e imprevedibile, più persone che convivono in una.
La cosa importante è che nessuno prenda il sopravvento sugli altri.
Per questo, quando Sophie Devereux inizia a diventare una persona vera, reale, con sentimenti che non dovrebbe provare e battute che non sono scritte nel copione di perfetta ladra d'arte e criminale che ha creato, ha bisogno di scappare.
Deve fare ordine nella sua testa, attenta a non perdersi in mezzo a personaggi che sono sempre più reali, a emozioni che la soffocano e la stordiscono, a battute che non hanno più senso.
Deve allontanarsi dai ragazzi e da Nathan, perché Sophie Devereaux lavora da sola e non fa da madre a nessuno e non può permettersi di donare il suo cuore a qualcuno che vive ancora nel passato, trascinato in un vortice di fallimento e colpevolezza che puzza di alchol e arroganza.
Deve trovare se stessa, scavare fino a togliere tutte le maschere, a trovare la donna che ha cercato di nascondere, le debolezze che ha voluto soffocare. È difficile e doloroso, ma è necessario e lo deve a se stessa.
Quello che trova la spaventa, la fa piangere e gridare. Le mani le tremano e si impone di non distruggere la stanza dell'albergo in cui si trova.
È tutto troppo confuso, come le tavolezze per dipingere quando le hai usate troppo, come i colori che si seccano e non si riescono più a togliere.
Pensava di aver soffocato se stessa e la scoperta che negli ultimi anni si è semplicemente riscoperta è destabilizzante.
Non ha ancora la testa per tornare.
Deve decidere cosa fare.
Non ha tempo perché hanno bisogno di lei.
Indossa ancora un'altra maschera, Annie Kroy, con il sorriso seducente, la sicurezza degli assassini e la nonchalance che è propria del personaggio. Sta attenta, cammina su una corda che non è ben tesa e sotto non c'è una rete pronta a prenderla nel caso dovesse cadere. Cammina sicura e convinta, torna se stessa e poi si reinventa. È un gioco di cui ha imparato le regole e tracciato i confini ed è divertente e snervante guardare con quanta insistenza Nathan cerchi di ricordare un nome sussurrato in una notte forse da dimenticare.
Non è quello, l'importante. Un nome è solo un nome, lo dice perfino Giulietta al suo Romeo, e lei, che è l'attrice più brava di tutte, lo sa meglio di chiunque altro. Nathan non ha capito che la vera se stessa l'ha sempre avuta davanti e se la vuole chiamare Sophie, ladra d'arte e truffatrice, è libero di farlo. Perché è di Sophie che si è innamorato, tra una corsa e l'altra per le strade antiche dell'Europa e una missione e l'altra per l'America.
Quando lo avrà capito, lei sarà lì ad aspettarlo, fedele come sempre, pronta a non fuggire come le hanno insegnato i Leverage.
   
 
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