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Autore: reggina    07/05/2020    2 recensioni
Non è tutto oro quello che luccica. All’apparenza i Ross vivono una vita da sogno ma, sotto la superficie perfetta, in realtà non c’è dialogo ma solo incomprensioni e muto rancore.
Nell’arco di un pomeriggio tutto si sgretola. Julian e la sua famiglia si ritroveranno con una realtà tutta da reinventare.
Alla paura iniziale si sostituirà, poco alla volta, la meraviglia di ritrovare dentro di sé le risorse per fare il mestiere più difficile del mondo: il genitore.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Julian è così elettrizzato che gli sembra di toccare il cielo con un dito, l'emozione è tanta che gli occhi non si vogliono chiudere: la tensione per il suo ritorno in campo, nell'imminente spareggio contro la Toho di Mark Lenders, prende il sopravvento sul sonno e allora mette su le sue cuffie magiche .

Se la sua vita fosse una canzone, in questo momento, sarebbe un intero album.

La musica è l'ultimo suono della notte e, come per incanto, lo addormenta. Sogna tante cose belle perché forse è vero che quando si è felici si sognano cose meravigliose.

Gli sembra di essere in un'altra vita reale. L'unico lato negativo è che magari ti svegli sul più bello, magari eri ad un attimo da una grande felicità e all'improvviso apri gli occhi e tutto svanisce.


Quando si sveglia, il sole splende come vetro liquido. Dopo giorni di pioggia si preannuncia una bella e calda giornata.

Quasi profetica. Perfetta.

Raggiunge Andy che è distesa su una sdraio sotto il patio, un romanzo in grembo e una mano a schermarsi gli occhi con la sua espressione di inflessibile dignità.

"Buongiorno mamma!"

Il tono di Julian è diverso, quasi cadenzato da una felicità impalpabile come fumo, tanto che la donna resta qualche secondo sospettosamente in silenzio quasi che potesse sentire il cigolio degli ingranaggi del suo cervello.

Inaspettatamente Julian le schiocca un bacio sulla guancia.

"Posso confessare che è bello vederti così di buonumore? Non ricordo l'ultima volta che ti ho visto così...allegro!"

Andy è una donna poliedrica: è stata psicologa, custode e guardiana ma mai madre, neanche quando le barriere si abbattevano e le speranze erano al massimo.

Il ragazzo sorride di quella diagnosi gratuita.

"Forse è il sole a rendermi più felice di qualsiasi medicina!"

L'aria porta con sé il calore di una splendida giornata, un gioco di luce abbaglia Andy che si mette seduta e si riappropria degli occhiali da sole da anni da dolce vita .

"Tanto tempo fa, il cinque maggio, mi ritrovai in un villaggio fuori da Tokyo. Un paesaggio antico,basso e verde, con boschetti e ruscelli. Il suolo era così piatto che sembrava essere stato strigliato.

Su alte aste di bambù accanto a gran parte delle case grosse carpe di carta fluttuavano nell'aria controvento come se nuotassero controcorrente."

" Koinobori . La giornata dei bambini!"

Osserva Julian con un sorriso fresco come un ghiacciolo alla menta. Non sa perché la mamma gli stia raccontando quella storia ed è curioso di scoprirlo.

"Sai perché le carpe? Perché sono pesci che nuotano controcorrente così come i figli, in futuro, dovranno nuotare contro la corrente della vita!"

Questa è Andy: non è avvezza a smancerie o a riempire di baci e carezze ma, nei momenti che contano, sa coccolare a parole.

Julian ci mette qualche istante per assimilare quel dono grande prima di fare la sua richiesta con un tono che non ammette repliche.

"Stamattina voglio fare colazione insieme a te e papà. C'è una cosa importante che vorrei dirvi!"


Gregory è ingabbiato in quella che funge da biblioteca della casa. Gli piace leggere all'alba.

È il momento migliore in compagnia del sole. Forse è un retaggio degli anni di studio, forse fa parte del suo modo di essere, forse è il ritmo della vita che scandisce il tempo.

A Julian piace l'odore della carta stampata, un po' meno quel modello anatomico di scheletro flessibile con legamenti, ossa, colonna vertebrale e articolazioni in bella mostra. Un suppellettile adatto alla casa di un ortopedico!

Perciò si inoltra nelle letture di suo padre con una sorta di timore reverenziale.

"Vieni avanti, Julian! Vuoi prendere qualche libro?"

"Voglio parlare con te!"

Avanza con determinazione ritrovata. Suo padre si sfila gli occhiali da lettura e incrocia le braccia pronto ad ascoltare.

"Papà hai presente quando ti sembra che vada tutto alla perfezione?"

"Beh è bene o male quello che penso io subito dopo aver mangiato i peperoni. Subito dopo aver mangiato i peperoni va tutto bene. Il problema viene dopo: inizio ad avere rigonfiamenti strani, crampi, giramenti di testa…"

Potrebbe sembrare un esempio sconclusionato ed incoerente, strano, invece è il modo di Gregory per far sapere a suo figlio che lo capisce.

La sua fase post-peperoni somiglia alla fase post-operatoria di Julian.

Il ragazzo lancia un'occhiata carica di disgusto al modellino anatomico, scansandosi il più possibile.

"Questo scheletro mi inquieta. Mi dà la sensazione di aver camminato sull'acqua per mesi e, peggio ancora, dover continuare a farlo. Un'acqua lucida e setosa come il laghetto dove mi portasti una volta a pescare. Un'acqua abbastanza forte da reggermi e abbastanza opaca da impedirmi di vedere cosa ci sia veramente sotto!"

Gregory si alza facendo strisciare la sedia sul pavimento, raggiunge il figlio mettendogli paternamente una mano sulla spalla.

"L'incertezza è l'unica certezza che abbiamo, figliolo!"

Julian resta con il capo chino a fissare l'intreccio di vene azzurrine sul suo braccio.

"Papà come fa il cuore, un muscolo tenero e indifeso, a creare tutti questi problemi?"

Sembra un bambino nella fase dei perché e Gregory lo guarda con tenerezza perché sa che ha soltanto bisogno di essere rassicurato.

"Il cuore non è un muscolo debole, Julian. Anzi io credo che il cuore sia un osso ."

Quell'opinione controversa, scioccante, da abiura per un uomo di scienza e medicina fa inarcare un sopracciglio al giovane.

"Si, un osso duro, al pari di un femore o di una costola. Si rompe il cuore, come tutto il resto!"


Julian voleva riunire insieme i genitori per comunicargli che presto tornerà in campo per giocare una partita ma ha bisogno di tranquillizzarsi, di ridurre le possibilità di pericolo.

"E se il mio cuore si rompesse di nuovo mentre faccio quello che più amo? Se mi tradisse ancora mentre sono sul campo da gioco?"

Non c'è sempre una risposta a tutto ma, sorprendentemente, in quell'attimo la porta si apre ed Andy cammina verso suo figlio. Con il suo abito a portafoglio sembra la donna dal kimono bianco.

Tocca a lei, adesso pronta ad accogliere ogni errore di Julian con un sorriso, ridargli fiducia con una sola parola.

Anzi con una citazione da film.

"C'è un tempo per il coraggio e un tempo per la cautela. Il vero uomo sa come distinguerli!"

   
 
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