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Autore: sangueoro    09/05/2020    3 recensioni
Klaus e Caroline a spasso nel tempo?
Quali saranno i risultati delle loro avventure?
Dopo la morte di Klaus, Caroline deve fare i conti con i suoi sentimenti irrisolti e nel frattempo cercare di salvare le sue figlie dalla fusione.
Riuscirà a trovare la soluzione e a cambiare il destino del suo "ultimo amore"?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Klaus stava centellinando il suo bicchiere di sangue.

Al tavolo della colazione Kol stava tenendo banco con il racconto della sua serata, Elijah lo ascoltava infastidito, al contrario Rebekah rideva divertita.

Il vampiro roteò il bicchiere, come se contenesse il più pregiato dei vini, era tutto così nitido nella sua mente…

Caroline abbandonata ad occhi chiusi… illuminata dalla luce delle lanterne appese ai rami, le ciocche dorate, uscite dall’acconciatura che le sfioravano le spalle, la testa leggermente all’indietro e il collo allungato verso di lui, per essere baciato… per essere assaggiato…

Il seno esposto, perfetto… che sembrava creato per le sue mani…

Le zanne conficcate nelle labbra rosse e gonfie… 

Il rivolo di sangue che le scendeva lungo il mento…

«Nik? Ci sei?»

Esattamente come la notte prima sentì delle voci in lontananza che ebbero l’effetto di ridestarlo.

Guardò di traverso la sorella e bevve l’ultima sorsata.

Anche Caroline aveva avvertito la presenza di qualcuno, tra le alte siepi dei Vauxhall Gardens, ma sembrava incapace di riprendersi, Klaus le aveva sistemato l’abito, aveva avvolto la ciocca di capelli e l’aveva fermata con una forcina, poi si era chinato a leccarle via il sangue dal viso.

Lei aveva tremato ancora una volta tra le sue braccia.

«Sei buonissima» le aveva sussurrato con voce roca.

Era impossibile non capire ciò che era avvenuto in quel padiglione e quando lui e Caroline incrociarono tre gentiluomini che si aggiravano nell’oscurità, ne ebbero conferma dallo sguardo che gli lanciarono.

«Bene! Ora tutti sapranno che sono perfettamente in grado di soddisfare mia moglie!» non era riuscito a trattenersi dal commentare Klaus.

Caroline arrossendo aveva abbassato lo sguardo.

«Chi tace acconsente, Love…»

 

«Mia moglie è ancora nelle sue stanze?» domandò Klaus a Cora che era entrata insieme ad una domestica.

«Sua Grazia è nel salottino privato con Lord e Lady St Clair, Vostra Grazia»

 

«Cosa ci fate qui fuori?»

«Mia sorella e vostra moglie in maniera gentile, ma inequivocabile, mi hanno fatto capire di voler restare sole.»

«Vostra Grazia, il Marchese di Hallmere chiede di essere ricevuto» gli venne incontro Francis dandogli un biglietto da visita.

«Fatelo accomodare nel mio studio, venite anche voi, St Clair»

 

«Non mi sento a mio agio» stava dicendo Caroline «Non posso e non voglio mentirgli»

«Ma lui non può venire con te questa volta»

«Questo non significa che glielo dobbiamo nascondere»

«Facciamo come vuoi tu Caroline»

 

Simon entrò nello studio, poi tentennò vedendo che c’era anche Wulfric.

«Morgan doveva incontrare Lady Bewcastle, l’ho semplicemente accompagnata» spiegò il Barone.

«Cosa eravate venuto a rifermi, Lord Hallmere?»

«Vostra grazia…»

«Niklaus… o se preferite Bewcastle, mi sembra che dopo ieri sera certi formalismi siano inutili»

Simon sembrò titubante. «Sono stato a colazione da White’s…»

«Ancora insistono con quella dannata scommessa?» lo interruppe Klaus infastidito.

Il marchese sorrise «Beh… sono tutti abbastanza demoralizzati, a dire il vero… è opinione comune che si può sedurre una moglie annoiata o che abbia contratto un matrimonio d’interesse, di certo non una donna che…» Simon si fermò un po’ in imbarazzo.

«Parlate liberamente, Hallmere…»

«Una donna che riesce a mantenere viva la passione, tanto da indurre il marito, per giunta un Duca, a isolarsi in un luogo pubblico.»

«Quindi ci hanno visto…»

«Ci sono molte versioni dei fatti, ma direi di sì…»

«Per amor di verità mentono… non possono aver visto una cosa che non è avvenuta»

Wulfric sollevò un sopracciglio.

«Per vostra informazione, mi infastidisce persino il fatto che voi possiate ipotizzarlo, St Clair! Siamo stati via solo qualche minuto! Vi posso assicurare che necessito di molto più tempo!»

«Sì… un argomentazione piuttosto valida, Bewcastle, devo convenire con voi» annuì il gentiluomo.

«Quindi hanno ritirato la scommessa?» chiese Klaus.

«Non esattamente» rispose Simon «il Marchese di Dain asserisce che può ancora farcela e il Conte Westcliffe vuole sondare il terreno prima di decidere il da farsi, sostiene che ancora non ha neanche cominciato a giocarsi le sue carte…»

«E il Duca di Kingston?» domandò Wulfric.

Simon guardò l’amico, poi si voltò verso Klaus «In effetti era proprio di lui che ero venuto a parlarvi, Il Duca si è dichiarato sconfitto, sostiene che tentare di sedurre una donna innamorata del marito è una causa persa… ma ha lanciato un’altra partita, che riguarda vostra sorella»

«Cosa?» quasi urlò il Barone. «Non può aver fatto una cosa del genere! E’ inammissibile… non è mai accaduto che si scommettesse su una debuttante alla sua prima stagione»

Il Marchese di Hallmere annuì.

«Ma neanche che si scommettesse su una ragazza nubile!» continuò infuriato Wulfric «Equivale a rovinarla per sempre!»

«Non è una regola scritta…»

«Perché basta il buon senso! La rettitudine!»

«Pensano che oltreoceano certe regole siano meno rigide e che la sorella di un Duca una volta tornata in America sia al riparo da voci e scandali… o comunque può contrarre un buon matrimonio con uno dei tanti nuovi ricchi che sono alla spasmodica ricerca di un titolo nobiliare»

«Ma è intollerabile! Niklaus non dite niente?»

«Mi sembra che ve la stiate cavando egregiamente, non ho niente altro da aggiungere… anche perché non me ne avete dato modo, Wulfric…»

Klaus sorrise al Barone che lo guardava torvo «E mi sembra anche inutile ricordarvi che mia sorella sa badare a se stessa»

«Esattamente come Caroline» ribatté il nobile guardandolo in cagnesco.

«Questa volta sono io a dover convenire con voi» annuì il vampiro «Cosa mi consigliate di fare?»

«Accettare una proposta di matrimonio, la mia… vi chiedo formalmente il permesso di sposare vostra sorella»

Il Marchese di Hallmere sgranò gli occhi.

«Un fidanzamento ufficiale è un vincolo sociale e giuridico, la renderebbe intoccabile» continuò Wulfric sostenendo senza nessun timore lo sguardo del vampiro.

Klaus annuì «E sia, avete il mio consenso»

«Ora non mi resta che propormi a Lady Bedwyn»

«Volete che interceda?»

Il Barone St Clair sorrise «Assolutamente no!»

 

«Elijah, Kol… il Barone St Clair deve conferire con nostra sorella»

Rebekah guardò i suoi fratelli lasciare la stanza.

«Stamattina siete ancora più serio del solito, Milord, è successo qualcosa?»

«Mi sono sentito in dovere di complimentarmi di persona… ora potete rallegravi perché per la prima volta dal 1693, anno della sua fondazione, sul libro delle scommesse di White’s si è ufficializzata una partita che prevede di sedurre una ragazza nubile, perlopiù alla sua prima stagione londinese… le mie più vive felicitazioni, Milady!»

Rebekah scoppiò a ridere divertita.

«Sapete, Milady… quando mia sorella mi ha messo al corrente di quello che stava accadendo, ve lo confido… ho valutato l’ipotesi di farla rinchiudere in un manicomio! Streghe? Vampiri? Viaggi nel tempo? Era tutto così assurdo…
Poi voi siete arrivati a Londra, ed io ho dovuto fare i conti con il fatto che la vita è imprevedibile e ti può sorprendere e che ci sono cose che non puoi controllare o comprendere.
Ma questo? Vi sembrerà strano, ma la vostra reazione mi sconvolge più delle rivelazioni di Morgan.
Perché l’alta società è il mio mondo e le regole che lo governano le conosco alla perfezione!
Quindi ora io vi spiegherò cosa vi accadrà nei prossimi giorni.
Da principio vi accorgerete delle occhiatine di sottecchi e delle risatine celate, poi con il passare dei giorni gli sguardi si faranno più persistenti e le risate più sfrontate, saranno degli uomini a comportarsi così e questo sconvolgerebbe qualunque debuttante, ma non voi, ne sono consapevole…
I veri problemi arriveranno quando se ne accorgeranno le altre Lady, chiederanno di conto… e vi posso garantire che troveranno parecchi gentiluomini pronti a riferire i particolari, e a quel punto, una partita ancora da cominciare, si trasformerà in una scommessa già vinta, per tutti sarà cosa fatta… e non importa se avete già ceduto o meno alle lusinghe del gentiluomo in questione, agli occhi del Ton sarete una reietta… una persona che non può essere ricevuta nei salotti»

Rebekah aveva ascoltato Wulfric in silenzio, a mano a mano la sua espressione si faceva sempre più seria.

«Vi ho osservato bene in questo periodo» continuò il nobile «non trovo difficoltà ad ammettere che mi intrigavate, siete una ragazza dalla bellezza sfolgorante e io sono un uomo…
La vostra espressione mentre camminavate al braccio di vostro fratello la sera del vostro ballo di debutto, mi ha fatto dubitare che voi foste realmente la ragazza viziata e scortese che ha fatto impazzire mia zia durante i preparativi.
In quel momento, nel vostro abito candido, voi eravate una debuttante che si stava godendo il suo momento» Wulfric sorrise «Poi io mi sono avvicinato e ci siamo accapigliati!
Sono stato scortese e rude, ne sono consapevole, ma dovete convenire che mi avevate provocato»

Rebekah sorrise abbassando lo sguardo.

«Dopo quella sera, ve lo devo confessare, mi sono interessato al vostro passato, ho domandato lumi a Morgan e ho scoperto molte cose.
La vostra vita è stata difficile, avete affrontato dei drammi inimmaginabili… e ad un certo punto ho compreso!
Ho capito una cosa che forse non volete ammettere neanche con voi stessa, ma che avete palesato, senza rendervene conto, nel momento in cui vi ho chiamato Miss Mikaelson: vi siete arrabbiata! Moltissimo… e sono sicuro che è stato per quel fatto che avete deciso di farmela pagare! Stuzzicandomi e cercando di farmi impazzire…»

«E ci sono riuscita?»

«Forse sì… o forse no, non saprete mai se sareste riuscita a farmi cedere…»

«Che volete dire?»

«Voi non volete essere Miss Mikaelson! In questi mesi… che saranno un anomalia, che saranno come se non fossero mai esistiti, voi volete essere Lady Rebekah Bedwyn, sorella del Duca di Bewcastle!
Volete fare acquisti in Bond Street e farvi vedere in Hyde Park mentre correte su un Phaeton, volete essere ricevuta nei salotti più esclusivi, volete riempire il vostro carnet da ballo… passeggiare nei Vauxhall Gardens e farvi rubare un bacio da un gentiluomo, volete essere ammirata dal vostro palco al Royal Covent Garden…
E io vi sto chiedendo di permettermi di farvi realizzare questi vostri desideri.»

Il Barone di St Clair si avvicinò prendendole una mano e se la portò alla bocca, poi sotto lo sguardo sbigottito di Rebekah si mise in ginocchio.

«Lady Bedwyn, vorreste farmi l’onore di considerarvi a tutti gli effetti la mia promessa sposa?»

«Mi state facendo una proposta di matrimonio? Ma siete impazzito?»

«Non riusciremo mai ad arrivare all’altare, Rebekah… le missioni di vostro fratello e Caroline giungeranno al termine e noi due torneremo alle nostre vite, ma se voi accetterete… io vi corteggerò, faremo insieme tutte le cose che vi ho elencato… non fingeremo di essere fidanzati, lo saremo davvero, fisseremo anche la data del matrimonio, in autunno… o all’inizio della prossima stagione e ci comporteremo come se tutto fosse reale… accettate?»

«Sì… accetto» sussurrò Rebekah.

 

«Klaus!» Esclamò Caroline entrando, seguita da Morgan.

Le donne si bloccarono quando videro chi fosse l’uomo appoggiato alla scrivania del Duca.

«Lord Hallmere… che piacevole sorpresa!» asserì sorridente Caroline.

«Milord…» lo salutò con un piccolo inchino Morgan, poi si guardò intorno «Mio fratello?» chiese.

«E’ impegnato… » rispose Klaus «sta facendo una proposta di matrimonio»

La strega lo guardò, poi scosse la testa «Volete ripetere, Vostra Grazia?»

«Lord St Clair ha chiesto la mano di mia sorella e io ho accettato, ora lo sta comunicando alla diretta interessata»

«MA SIETE IMPAZZITI TUTTI E DUE?» sbottò Morgan.

Simon la guardò esterrefatto, quello non era di certo il modo di rivolgersi ad un Duca, ma fu la risata senza freni di Klaus a lasciarlo senza parole.

«Dovresti vederti in questo momento, sweetheart…»

«E’ una pazzia… ve ne rendete conto?»

«Con poche conseguenze»

«Permettetemi di dissentire» si intromise Lord Hallmere «Un matrimonio mi sembra una cosa alquanto seria!»

Morgan e Klaus si guardarono in silenzio

«Si è venuta a creare una situazione» cominciò a spiegare in maniera più compassata il vampiro «Un gentiluomo ha avuto l’ardire di scommettere di riuscire a sedurre Rebekah…»

«Il Duca di Kingston!» batte il palmo della mano sulla scrivania Morgan, con un gesto di stizza.

«Ma come hai fatto a capirlo?» domandò Simon.

«Eh… lo so io come ho fatto!» alzò gli occhi al cielo Morgan.

«Vorrei che me lo spiegassi!»

La donna gli fece un cenno, come a significare di lasciar perdere.

«Insisto!»

Klaus sorrise di nuovo, scambiandosi uno sguardo di intesa con Caroline.

«Perché lo farà anche con me! Quando tutto il Ton capirà che mi hai chiesto in moglie e la tua famiglia ci ha rifiutato il consenso!
Mi dirà: “Non siete riuscita a sposare un futuro Duca, potete prendervene uno come amante!"»

«Sul fatto che avrai un Duca come amante ci puoi giurare! Ma di certo non lui! IO LO UCCIDO!»

Klaus scoppiò a ridere e anche Caroline si prese il volto tra le mani per cercare di dissimulare.

Il Marchese di Hallmere si girò a guardarli, poi si voltò verso Morgan.

«Quando hanno scoperto che non possiamo sposarci? E quando te l’ha fatta quella proposta?» domandò confuso.

«Caroline… ti prego…»

«Cosa?»

«Lo sai!»

«Ma sei sicura?»

«Ma di cosa state parlando?» chiese il nobile.

«Si! Fallo!» annuì la strega «Aspetta…»

Morgan si avvicinò a Simon, gli prese il volto tra le mani e lo baciò «Ok, procedi»

 

Il Marchese di Hallmere era uscito da un paio di minuti, quando Rebekah e Wulfric entrarono nello studio.

«Siamo fidanzati!» esclamò la vampira.

«Sì, lo sappiamo!» sbuffò Morgan «Festeggiamo lungo la strada per la Temple Church! Ci stanno aspettando!»

Klaus rise.

«Mi farete impazzire!» lo ammonì la strega.

«Sono contenta che tu sia di buon umore» sussurrò Caroline quando il vampiro le offrì il braccio «E’ una missione un po’ particolare…»

 

La strada era troppo breve per discutere della questione, ma Morgan riuscì ad esternare tutta la sua preoccupazione per gli ultimi avvenimenti, Wulfric non provò neanche a spiegarsi, lasciò che sua sorella si sfogasse ascoltando i suoi rimbrotti con rassegnazione.

 

«Sapete come funziona» fece la strega avvicinandosi al sofà dove si doveva stendere «questa volta vi lascio da soli con un po’ di apprensione! Comportatevi bene!»

«Fate buon viaggio, sorella!» replicò con un sospiro il Barone.

Wulfric osservò Morgan che scivolava in un sonno profondo, poi si girò verso Rebekah.

«Non mi avete dato tempo di fare una cosa» la rimproverò serio con il suo abituale aplomb «Siete corsa fuori dal salotto per dare la notizia»

«Avevo sentito dire che qui ha Londra non è d’uso regalare un anello…»

«In effetti è così, tra l’altro non avrei avuto il tempo per procurarmelo, ma se lo desiderate… me ne occuperò quanto prima»

«E allora cosa dovevate fare?»

«Suggellare il nostro accordo» disse prendendola tra le braccia «Mi sembra legittimo, non trovate?» mormorò chinandosi a baciarla.

 

Klaus aprì gli occhi, strinse a sé Caroline e sollevò lo sguardo per salutare le ragazze nella Chambre de Chasse.

Due uomini lo stavano fissando sorridenti.

«Ciao Klaus, mi ero preparato a questo momento, ma ora posso dire che non ero del tutto pronto» sorrise ancora più apertamente, uno di loro.

«Marcel…» mormorò Caroline cercando di aprire gli occhi «Vincent! Ci sei anche tu!»

«Eh sì… questo posto diventa sempre più affollato» commentò Bonnie divertita.

La vampira si era sollevata ed era corsa ad abbracciarli.

«Ti trovo in splendida forma, Caroline» esclamò lo stregone, poi dopo averla allontanata un po’ continuò «Sei bellissima! Il 1800 ti dona, ma non avevo alcun dubbio! Sei sempre stata una vera Lady!»

Klaus era rimasto in silenzio, Marcel continuava a sorridergli.

«Ti ho lasciato mezz’ora fa che eri un ragazzino… non so cosa dire»

«Se me lo permetti vorrei abbracciarti»

Rebekah, un po’ commossa, guardò i due uomini più importanti della sua vita che si lasciavano andare e si stringevano al centro della stanza.

Anche Caroline si stava godendo la scena con gli occhi un po’ velati.

«E tu sei il Reggente delle Congreghe di New Orleans» annuì Klaus rivolto a Vincent.

«Esattamente»

«Nonché il padre del nascituro»

«Anche questo è esatto, e un amico… aggiungerei»

«Evidentemente» commentò Il Vampiro.

«Sono contento che tu abbia deciso di venire ugualmente, desideravo incontrarti» affermò lo stregone.

Klaus lo guardò perplesso.

«Non abbiamo avuto tempo di parlare della missione» sospirò Caroline «Ancora non lo sa…» ammise.

Rebekah sghignazzò «Codarda!»

«Che succede?» chiese Klaus.

«Questa volta andrà Caroline da sola» intervenne Freya

«E’ fuori discussione» scosse la testa il vampiro.

«Non abbiamo scelta» replicò la sorella «Deve andare a New Orleans! Nel periodo in cui eri prigioniero di Marcel, non puoi farti vedere in città»

«Una pietra l’avevamo sotto il naso? A casa nostra?» chiese stupefatto il fratello.

«Questo viaggio non ha a che fare con i Gemini, questa volta riguarda te ed ad Elijah. Caroline deve andare a fotografare gli appunti di Vincent prima che il Vuoto si palesi, abbiamo motivo di credere che alcune di quelle formule muteranno o si cancelleranno quando tornerà a New Orleans»

«Non mi piace questa cosa! Sarà da sola!»

«Ci sarò io con lei» spiegò Vincent «Nello stesso modo in cui Morgan è con voi nel 1819»

La strega Gemini si avvicinò con un cristallo di rocca, identico a quello che lei portava sempre al collo.

«Sarà tutto molto semplice» spiegò lo stregone direttamente a Caroline «verrai da me, a Sant’Anna, ti presenterai… io avevo già sentito parlare di te» sorrise malizioso «quindi non fare caso se rimango un po’ stupito!» rise apertamente «Mi dirai che le antenate Bennet vogliono che indossi questa pietra, non farò obiezioni… perché penserò a Bonnie e a Mystic Falls e quindi ad un potenziale vostro problema da risolvere. 
Quando lo metterò al collo ci sarà il collegamento mentale e come ti è già successo con Morgan, non servirà che mi spieghi nulla! Saprò esattamente cosa devo fare…»

«E cosa è che devi fare?» chiese la vampira.

«Gli appunti sono conservati sotto gli assi del confessionale, dentro una cassaforte che si apre solo con il mio sangue, l’apriremo… tu fotograferai ogni pagina con il cellulare, la richiuderemo, ti ridarò il cristallo di rocca e potrai andartene!»

«E come lo giustifico il fatto che sono venuta da te?»

«Puoi dirmi che eri venuta a vedere la chiesa, che Rebekah ti aveva parlato di me e volevi conoscermi… basta che sei te stessa, mi sorriderai e io non avvertirò nessuna minaccia da parte tua, ne puoi essere certa»

Klaus grugnì infastidito.

Vincent alzò gli occhi al cielo «Lo sai meglio di me quanto il suo sorriso è rassicurante e sincero» commentò.

«Questa volta per l’outfit, siamo andate direttamente nel tuo armadio» rise Bonnie.

«Puoi indossare questi» fece Rebekah prendendo da un ripiano una pila di vestiti ripiegati.

Caroline sollevò una giacchetta corta, rifinita con bottoncini automatici e una chiusura lampo lungo tutto lo scollo, accarezzò una camiciola fiorata con le bretelle e un paio di jeans scuri.

«Non è divertente» sussurrò andandosi a cambiare.
 

Quando la vampira ritornò, Klaus la fissò a lungo… poi sorrise.

«Devo convenire con te, Love… i tuoi gusti sono decisamente più sobri di quelli di mia sorella! Sei semplicemente deliziosa…»

Care annuì abbassando lo sguardo e stringendosi contro la giacca.

L’uomo le si avvicinò ed incurante degli sguardi curiosi l’abbracciò.

«Continuo ad essere contrario a questa follia di mandarti da sola» asserì serio.

«Devi stare tranquillo, non mi succederà niente… ci serve per sconfiggere il Vuoto, per evitare che tu debba sacrificare la tua vita»

«Credimi, Sweetheart… la consapevolezza che lo stai facendo per me, aggrava ulteriormente il mio stato d’animo»

 

Era passata quasi un’ora da quando Caroline era partita, Klaus si era seduto su una sedia e da quel momento non aveva proferito parola, non aveva distolto lo sguardo da Vincent che era disteso su uno dei letti, neanche per un secondo.

Intorno a lui le persone parlottavano tra di loro, ma nessuno gli si era avvicinato e nessuno si era azzardato a tranquillizzarlo, perfettamente consapevoli che sarebbe stato inutile.

Lo stregone si mosse, poi aprì gli occhi.

«Tutto liscio come l’olio…» si rivolse direttamente a Klaus.

«E lei dove è?»

«Dalle qualche minuto per trovare un luogo isolato dove prendere il medaglione!» lo redarguì Morgan «Sai perfettamente come funziona!»

Klaus annuì.

Il tempo scorreva lentamente, nessuno osava dire una parola…

«E’ TUTTA COLPA TUA!» sbottò all’improvviso Bonnie rivolgendosi a Rebekah «Non dovevo darti retta!»

«Pensi davvero che sono stati quei vestiti?» rispose piccata la vampira Originale «Che lei non lo avesse già pianificato dal momento che Morgan gli ha detto cosa doveva fare?»

Bonnie sospirò infuriata.

«Praticamente me la sta facendo sotto il naso» asserì Marcel «Da dove passerà?»

«Conosce entrambi i percorsi» rispose Freya «Glieli ho mostrati una volta che siete venute a New Orleans, ma presumo passi da casa nostra… il bar è affollato»

Klaus si guardò intorno.

«AVETE CINQUE SECONDI PER SPIEGARMI COSA STA SUCCEDENDO!» ringhiò furioso «DOVE E’ CAROLINE?»

«Sta venendo da te, Nik…»

 

Caroline camminava in mezzo alle macerie e alla vegetazione incolta, le veniva da piangere a vedere la dimora dei Mikaelson ridotta in quello stato, persa nei suoi pensieri si ritrovò nei sotterranei senza neanche accorgersene, aprì la grata… e lui era lì.

«Klaus…» mormorò.

L’Ibrido alzò gli occhi e le sorrise «Hello, Love»

Care lo vide sfuocarsi davanti ai suoi occhi, le lacrime cominciarono a scendere senza che lei riuscisse a controllarle.

«Caroline…» la chiamò lui «Cosa stai facendo? Perché piangi?»

Care si asciugò le lacrime con la manica della sua giacca poi allungò un braccio e sorrise.

Un pomeriggio Freya aveva preso in giro Vincent, gli aveva dato dell’idiota e dello scansafatiche, aveva raccontato a Bonnie come era stato approssimativo nel blindare il cerchio di sale che impediva a Klaus di uscire dalla sua prigione e ai suoi fratelli di entrare.

Marcel doveva avere il libero accesso e Vincent per semplificare l’incantesimo lo aveva permesso a chiunque fosse della linea di sangue di Klaus.

«Ma come hai potuto essere così superficiale? Se fosse arrivata una squadra di salvataggio da Mystic Falls avrebbe potuto liberarlo!» si era fatta beffe di lui anche Bonnie.

«A saperlo!» aveva commentato Caroline.

Ed era esattamente così, constatò la vampira accucciandosi davanti all’Ibrido.

«Non sei sorpreso di vedermi qui?»

«Perché dovrei, Love… tu sei sempre qui»

Care gli prese il volto tra le mani e lo baciò «E faccio anche questo?» domandò.

«Certo… e sei vestita sempre così»

«E faccio anche così?» mormorò la donna cominciando ad accarezzarlo, per poi cominciare a baciarlo sul collo.

«Sì…» sussurrò roco lui.

«Bevi Klaus… bevi da me»

L’Ibrido si avventò sul suo collo candito, la morse e cominciò a succhiare… poi improvvisamente si arrestò e l’allontanò.

«Sei vera Love? SEMBRI VERA!» urlò prendendosi la testa tra le mani «Sto impazzendo! Sento il sapore del sangue! Sento addirittura le forze tornare!… ma tu non puoi essere vera!»

«Mi sogni?»

«Sempre, Love»

«E continua a farlo! Resisti! Perché non manca molto! Hayley sta per trovare l’ultimo veleno di licantropo e poi verranno a liberarti.
Tua figlia è meravigliosa e non aspetta altro che passare del tempo con te!
Sarai un padre straordinario e il tuo amore per Hope è così grande e forte che tutti capiranno che uomo sei!
Non dovrai più nascondere il tuo lato compassionevole… non lo dovrai più mostrare solo a me!
A me che ho solo finto di non notarlo… ho cercato con tutte le mie forze di vedere in te solo il Grande Lupo Cattivo, ma la verità è che ho sempre saputo che tu non sei mai stato il cattivo della mia storia, io ti vedevo Klaus… il vero te, io l’ho sempre visto»

Caroline lo abbracciò e ricominciò a baciarlo. «Ti amo…» mormorò.

Klaus la strinse forte «Ti amo anche io, Love…»

L’Ibrido le scansò i capelli «Perché il morso non guarisce?» le chiese.

«Perché io per vivere ho bisogno di te» gli sorrise la vampira prendendogli una mano, poi se l’avvicinò e morse «Visto?» piegò il collo per fargli vedere la ferita che si stava rimarginando.

Caroline gli riprese il viso tra le mani e lo fissò «Klaus… io sarò il tuo ultimo amore e tu sarai il mio… lo sai vero?»

«However long it takes…» mormorò l’Ibrido.

«Dovremo aspettare… ma succederà, te lo prometto!»

Klaus annuì.

«Devo andare…» mormorò la vampira «Altrimenti questa è la volta buona che mi sbranerai per davvero!» ridacchiò.

L’ibrido la fissò intensamente «Sei vera Caroline? Sei proprio tu?»

La vampira si rialzò… poi lentamente arretrò senza voltargli le spalle, gli sorrise e sparì in un battito di ciglia.

 

Klaus la vide apparire, chiuse gli occhi e sospirò, si avvicinò e la prese tra le braccia.

«Ti sbranerei!» le sussurrò.

«Dovevo andare a vedere come stavi, dovevo vederlo con i miei occhi…» biascicò Caroline ancora semi addormentata.

«Lo capisco, Love… e come mi hai trovato?»

Caroline scosse la testa «Non bene… ma quando ti ho lasciato stavi molto meglio»

«Cosa hai fatto?» chiese Marcel.

«L’ho nutrito ovviamente!» rispose la vampira piccata.

«Sei impazzita?» chiese Morgan.

«E’ LEGATO MANI E PIEDI! HA UN ANELLO INTORNO AL COLLO!» sbraitò Caroline liberandosi dall’abbraccio di Klaus.

«Spero solo di non dover parlare con lui! Non devo accorgermene!»

«Marcel… ti giuro! In questo momento ti sto odiando!» rivelò Care con gli occhi velati dalle lacrime.

L’uomo annuì «Lo so… mi sono odiato anche io»

 

Quando tornarono a Lindsey House, avevano cenato tutti insieme e avevano discusso su come annunciare il fidanzamento di Rebekah e Wulfric.

Terminato di mangiare le ragazze si spostarono nel salottino della musica e lasciarono gli uomini ai loro sigari e ad un bicchiere di Porto.

Morgan confessò a Rebekah che ci aveva riflettuto e che l’idea di divertirsi un po’ alle spalle del Ton le piaceva!

Un Duca che aveva accettato per sua sorella un semplice Barone, avrebbe provocato il finimondo! La strega scoppiò a ridere immaginando la faccia di Lady Crane, la zia di Simon, quando lo avrebbe saputo.

Caroline sorrideva e interveniva di tanto in tanto,

«Grazie per oggi Care!» le disse ad un tratto Rebekah.

«Gli appunti non manomessi funzioneranno» annuì la vampira.

«Lo so… Morgan me lo ha detto» rispose Becca «ma non mi riferivo a quello… mi riferivo al fatto che sei andata da Nik»

«Non devi ringraziarmi e lo sai perfettamente»

La vampira Originale si alzò e si accucciò ai piedi di Caroline.

«Non me lo dimenticherò mai legato in quel modo» singhiozzò sommessamente Care, nascondendo il viso tra le mani.

«lo volevo liberare… lo volevo con tutta me stessa… è stato devastante lasciarlo lì»

«Lo so tesoro…»

   
 
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