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Autore: carachiel    11/05/2020    0 recensioni
All'inizio del 1978, i Queen stanno lavorando all'album Jazz. Una sera come tante altre decidono di uscire fuori a cena per schiarirsi le idee e mangiare qualcosa.
Nel frattempo, Freddie riesce a finire in una situazione a dir poco catastrofica nel posto più disagevole possibile: il bagno degli uomini.
O anche:
Di come Freddie Mercury riuscirà a viaggiare nel tempo.
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La storia originale appartiene a peblezQ ed è stata tradotta col suo consenso.
[TimeTravel!AU] [Modern!Setting] [Traduzione] [Aggiornamenti settimanali]
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Freddie Mercury
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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In Only Seven Days
Atto II cap 8

 
Roger si appoggia all'indietro nella sedia girevole dietro la soundboard, guardando Freddie e John dietro lo spesso vetro mentre discutono della prossima canzone che stanno per registrare. Li osserva mentre il frontman si sporge sopra la spalla di John per indicare qualcosa sulla pagina, e il bassista lo guarda con un grande sorriso sul viso. Il batterista li osserva ridere senza sapere cosa si stiano dicendo perché non viene captato dai microfoni. Roger tira un'altra lunga boccata dalla sigaretta con le labbra strette, osservandoli amaramente. Di recente è di cattivo umore e sa che ha qualcosa a che fare con Freddie, ma continua a reprimere quei pensieri. Non vuole occuparsi di scoprire ciò che lo disturba, pur essendo stressato per questo nuovo album. Non ha mai veramente perdonato Freddie per quello che ha fatto l'altra sera, ma sa anche che l'uomo era completamente ubriaco. Brian guarda Roger attraverso il vetro e lo saluta silenziosamente dopo aver sistemato la chitarra, facendolo uscire dalla sua foschia confusa. 'Lascia stare, Rog. Lascia stare.'
 
Roger schiaccia la sigaretta e fa un cenno al loro tecnico del suono prima di alzarsi e infilarsi le mani in tasca. Si trascina verso la cabina di registrazione ed evita ogni contatto visivo con tutti mentre prende le bacchette dal tavolo e si fa strada verso la sua postazione. 
 
"Va bene, quindi, sapete tutti cosa state facendo per questa traccia?" chiede John mentre sistema il suo basso. Ora tutti sono sistemati con i loro rispettivi strumenti.
 
"Stiamo facendo 'In Only Seven Days' ora, giusto?" Roger conferma prima di sollevare le cuffie per poggiarle intorno al collo.
 
"Sì" risponde Brian sbrigativamente mentre aggiusta i livelli dell'amplificatore sulla sua chitarra. "Oh hey, hai letto le mie note per il tempo, vero Rog?" chiede e Roger alza gli occhi al cielo, si mette le cuffie in testa e dà a Brian un pollice in su.
 
“Non stavi sonnecchiando lì dentro, vero? Avresti dovuto leggere gli appunti, Roger." brontola il chitarrista. 
 
Roger si acciglia. 'Non stavo sonnecchiando'  risponde nella sua testa. I suoi occhi si spostano su Freddie, guardandolo mentre suona alcune note di riscaldamento al pianoforte. Si distrae, sbatte le palpebre e scuote la testa. "Sì, sì, li ho letti, va bene?" replica "Andiamo avanti con la canzone ora, okay?"
 
"Va bene, siamo pronti per partire, Geoff." esclama Freddie al loro tecnico del suono dopo aver indossato le cuffie, dandogli un pollice in su.
 
Dopo aver ottenuto l'okay dal loro ingegnere, Roger conta e iniziano a suonare. Roger suona ai tempi di Brian, proprio come aveva promesso, ma la sua mente continua a diventare sempre più distratta mentre osserva Freddie. Deglutisce pesantemente, non capendo perché non riesca a rimanere concentrato. Suonano la canzone per circa un minuto prima che Freddie smetta di suonare e scuota la testa. 
 
"Stop! Roger, stai andando troppo veloce!" Freddie lo richiama dal pianoforte, interrompendo la sessione di registrazione. Roger sbuffa, ruotando gli occhi. 
 
"No, sei tu che stavi andando troppo piano" risponde sulla difensiva. Brian ruota gli occhi, togliendosi le cuffie e sfogliando le sue annotazioni. Annuisce prima di indicare una pagina e annuire un'altra volta, concordando con Freddie. 
 
"No, Roger. Stavi andando decisamente troppo veloce." si volta per guardarlo attraverso il vetro della cabina di registrazione "O meglio, eri a tempo, ma poi hai iniziato ad accelerare." aggiunge. 
 
L'altro lo fissa storto attraverso gli occhiali da sole, tirando fuori una sigaretta e mettendosela in bocca prima di accenderla. Ne prende una lunga tirata prima di rispondere "Beh, mi hai detto di seguirti, idea di merda per mostrarti che sei incapace di tenere il tempo giusto." Roger fa ruotare le bacchette prima di continuare "Sono un fottuto metronomo, quindi perché non stai zitto e mi lasci fare il mio lavoro?" 
 
John ignora i loro battibecchi mentre suona il riff della canzone, decidendo di fare un po' di pratica. Gli altri sono capaci di andare avanti per mezz'ora se non interferisce. Brian replica con qualche rinfaccio inutile che il bassista non ascolta. 
Sospira, ruotando gli occhi impazientemente. 
 
"Per quanto mi piaccia stare qua, ascoltandovi litigare come bambini, preferirei finire questo dannato album, che ne dite? 
 
Freddie sorride, girandosi verso il piano e facendo un cenno al fonico "Va bene, proviamo di nuovo!" 
 
Roger si acciglia "Mi seguirai stavolta?" 
 
"Va bene" replica Brian infilandosi le cuffie sopra la matassa di capelli. 
 
Fanno un altro take, rimanendo al tempo di Roger e riuscendo a restarci per tutta la canzone, il suddetto che sorride orgogliosamente quando finiscono "Beh. Che vi avevo detto, sembra molto meglio seguendo il mio dannato tempo!" 
 
Il chitarrista lo ignora, mentre si sistema le cuffie "Dovremmo fare un altro take, o andare avanti?" domanda a Freddie con un sopracciglio alzato
 
"Forse dovremmo fare un altro take."
 
Un gemito di disapprovazione collettiva segue le sue parole prima che John si tolga la cinghia del basso dalle spalle "Dovremmo fare una pausa. Sto morendo di fame."
 
"Cosa? Dai, ci siamo vicini, me lo sento!" 
 
"Non porteremo a termine niente di buono se siamo affamati. Roger è parecchio irritabile quando ha fame e io preferirei evitare un'altro discussione su chi sta seguendo il tempo di chi." replica rimettendo il basso sullo stand. 
 
Il batterista esce dalla cabina di registrazione, passandosi le dita tra i lunghi capelli "Quindi, prendiamo a portar via? In caso io voto giapponese o cinese."
 
"L'abbiamo già preso l'ultima volta, caro" replica Freddie alzandosi in piedi "Io dico che dovremmo provare qualcos'altro! Magari mangiare in un ristorante, allontanarci dallo studio e schiarirci le idee?. 
 
"Certo, qualsiasi cosa si avvicini a mangiare." replica in tono piatto John. Il batterista annuisce, prendendo un'altra boccata dalla sigaretta per distrarsi dai pensieri. Fissa il pavimento mentre escono dallo studio, cercando di evitare che la sua mente vaghi in posti sbagliati. 
 
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"Roger, stai bene, tesoro?" la voce di Freddie riporta il batterista alla realtà e lo fissa con gli occhi spalancati. "Non penso che fissare il cibo ti sazierà."
 
"Sì, scusa. Sono solo un po' stanco." replica piano giocherellando nuovamente con il cibo giapponese. 
 
"Non hai mangiato quasi niente fino ad ora." commenta in tono preoccupato "So che sei nel panico per questa faccenda, ma devi mangiare, tesoro."
 
Getta uno sguardo agli altri due, che replicano con occhiate eloquenti, quasi ad urlargli di mangiare per non far preoccupare Freddie, ma Roger non sembra improvvisamente riuscire a concentrarsi su nulla. Il frontman appoggia le posate prima di alzarsi. 
 
"Devo andare al bagno, torno subito." dice piatto dirigendosi verso la porta della cucina. 
 
"In fondo al corridoio, seconda porta a sinistra." risponde Brian alla muta domanda e l'altro lo ringrazia prima di allontanarsi. Fissano tutti il corridoio, aspettando il rumore della porta che si chiude. 
 
Il chitarrista porta lo sguardo su Roger, gli occhi stretti "Andiamo, devi cercare di tirarti su."
 
Il batterista molla la forchetta, poggiandosi contro lo schienale della sedia. "Scusa se non ho considerato i tuoi sentimenti. Non sono un robot, Brian, mi dispiace se non riesco a fingere che non mi disturbi." replica, i pugni stretti. 
 
"Non è facile per nessuno" replica John, fissando il proprio cibo "- fidati, Dio solo sa se non l'ho presa bene. Penso di aver quasi pianto dieci volte oggi mentre ero con lui. Per quanto gli voglio bene, non riesco a restarci da solo."
 
Gli altri due annuiscono, un pesante silenzio cala su di loro mentre fissano il cibo. Roger si volta e non vede nessun segno di Freddie, per poi voltarsi nuovamente. "Dobbiamo parlarne."
 
"No" replica tagliente il bassista. "Potrebbe tornare."
 
"Non posso tenere la bocca chiusa. Devo dirgli qualcosa." ringhia
 
"Nessuno gli dirà niente, d'accordo?" li avverte il chitarrista a bassa voce. 
 
"Non sappiamo che diavolo sta succedendo. C'è decisamente una ragione perché lui è qui, e io penso che sia per cambiare il passato." afferma Roger
 
"Andiamo, sappiamo che non è una coincidenza che Freddie Mercury ha viaggiato nel futuro!" 
 
"Forse lo era. Non siamo niente per l'universo. Potrebbe essere un posto sbagliato, momento sbagliato..." considera Brian, concordando con John. 
 
"Non vi ricordate quella sera? Perché io non riesco a smettere di pensarci." replica il batterista "Vi ricordate che era una strana sera? Il terremoto, quelle persone--" 
 
"Shh!" sibila John bruscamente "Smettila, Roger."
 
"Sto solo cercando di risolvere il mistero! Quella notte fu un casino e lo sapete! Dobbiamo almeno dire a Freddie quello che successe dopo il terremoto!" esclama Roger disperatamente.
 
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Nonostante le proteste di Freddie, tutti e quattro finiscono nel loro ristorante giapponese preferito. Il suddetto siede col petto in fuori ed evita di proposito lo sguardo di Roger. 
 
"Smettila di essere così drammatico. Ami questo posto." replica Roger. Freddie sbuffa mentre prende da bere, i movimenti esasperatamente lenti, replicando con un ampio sorriso alle loro espressioni annoiate prima di coprirsi velocemente la bocca
 
"Avete finito? O dovete continuare a esagerare, stasera?" chiede Brian accennando un sorriso.
 
"Non finisco mai di essere drammatico, tesoro." replica Freddie con un sorriso sornione.
 
Ordinano il cibo e il resto della cena passa relativamente tranquillo. Poi Roger comincia a parlare dell'album. 
 
"Continuo a pensare che In Only Seven Days non sia abbastanza forte" commenta "Come se mancasse qualcosa."
 
"Tipo cosa?" chiede John lentamente. 
 
Il batterista alza le mani, sulla difensiva "Hey, non sto dicendo che è brutta. Penso solo che le manchi qualcosa, qualcosa che la farà scoppiare, ecco."
 
John incrocia le braccia "E cosa proporresti di fare? Adorerei sentire le tue idee."
 
Freddie si alza "Dovrei andare al bagno" mormora velocemente prima di allontanarsi dalla tensione crescente attorno al tavolo. Brian lo guarda con un'occhiataccia che urla 'traditore'. 
 
 
Il chitarrista si volta verso gli amici "D'accordo, calmatevi. Roger non stava cercando di insultare la tua canzone. Io sono d'accordo, manca decisamente qualcosa, ma penso che possiamo pensarci dopo aver mangiato, va bene?" 
 
John continua a tenere le labbra serrate, ma annuisce. "Va bene" replica all'unisono con Roger, per poi portare l'attenzione sul cibo. Dopo qualche minuto di silenzio, Roger fa per prendere da bere ma esita, vedendo il liquido oscillare leggermente. Corruga le sopracciglia, confuso, piazzando le mani sul tavolo e lo sente vibrare mentre si guarda attorno. 
 
"Che c'è che non va?" domanda John, le labbra serrate. 
 
"Lo sentite?" chiede piano, sollevando un sopracciglio. Gli altri due piazzano le mani sul tavolo, imitando il batterista. 
 
 
"Sì, il tavolo sta vibrando." annuisce il bassista. Brian fa un cenno affermativo, mentre si scambiano sguardi confusi. 
 
Improvvisamente, i piatti iniziano a tintinnare e tutti mormorano nella sala da pranzo, ma immediatamente si zittiscono mentre le vibrazioni si trasformano in tremore. Roger fissa a occhi spalancati il suo drink mentre ondeggia, rovesciandosi fuori dal bicchiere mentre il tavolo inizia a tremare più violentemente.
 
L'urlo di una donna provoca un improvviso panico nella stanza mentre il tremore peggiora e dal soffitto inizia a piovere polvere. Roger, John e Brian scivolano immediatamente sotto il tavolo mentre le scosse dell'edificio diventano più intense e violente. I loro battiti cardiaci risuonano più forti quando gli oggetti iniziano a cadere dai tavoli, si schiantano rumorosamente e si frantumano mentre colpiscono il pavimento.
 
"Santo cazzo!" grida Roger mentre un pezzo del soffitto cade sul tavolo accanto a loro, e fissa con orrore le facce degli altri avventori mentre rimangono rannicchiati sotto il loro tavolo.
 
Terremoto! Dobbiamo evacuare l'edificio!" una voce profonda sovrasta le urla dei clienti terrorizzati che si stringono sotto i tavoli da pranzo. Roger guarda negli occhi i suoi compagni di band, e tutti hanno la stessa espressione di terrore mentre si annuiscono silenziosamente. Roger è il primo a strisciare fuori da sotto il tavolo e si alza per aiutare le persone al tavolo successivo. Una coppia con una bambina si alzano in piedi con l'aiuto di Roger, Brian e John. Roger si stringe rapidamente sopra la bambina mentre un altro pezzo del soffitto si sbriciola sopra di loro, colpendolo alla testa e facendolo vacillare vertiginosamente mentre conduce la bambina fuori dall'edificio.
 
Il terreno trema di nuovo sotto i loro piedi, facendo crollare tutti sul pavimento. Roger si rannicchia sulla bambina mentre un altro pezzo di soffitto si frantuma su di loro, e geme di dolore mentre un pezzo di legno lo colpisce sulla parte bassa della schiena. La bambina piange e la testa di Roger pulsa dolorosamente. 
 
"Va bene. Dobbiamo muoverci!" grida, e tutti ricominciano a muoversi, strisciando freneticamente verso l'uscita del ristorante.
 
 
Arrivano all'uscita, e Roger si alza, prendendo la bambina il braccio e allontanandosi dall'edificio. La ripoggia per terra e si guarda alle spalle. Il tetto dell'edificio è quasi completamente crollato e guarda con orrore mentre John e la coppia dell'altro tavolo aiutano Brian a strisciare fuori. La donna li supera velocemente, correndo dalla figlia e abbracciandola piangendo. 
 
 
"Grazie!" singhiozza e il batterista le sorride debolmente per poi avvicinarsi, barcollando leggermente, ai suoi amici. Il marito della donna e John aiutano il chitarrista a sedersi sul bordo del marciapiede e l'uomo stringe la mano di Roger, ringraziandolo per aver portato fuori la figlia
 
 
 
"Roger, la tua testa!" esclama il bassista indicando la testa del batterista. Roger sbatte le palpebre, sollevando il braccio intorpidito verso la testa, per poi riportarlo davanti a sé, fissando il sangue che gocciola dalla sua mano, come uno scintillante guanto vermiglio. La bambina urla e Roger sbanda nuovamente, l'urlo che gli perfora i timpani e peggiora lo scampanellìo in essi. John lo afferra così che non cada. 
 
"Sono usciti tutti?" Un poliziotto chiama dopo che le ultime due persone hanno lasciato l'edificio in rovina. La terra trema di nuovo sotto i loro piedi, causando una gigantesca crepa nella strada. Ognuno perde l'equilibrio, ondeggiando con la terra in movimento e urlando mentre la crepa diventa pericolosamente grande. Gli allarmi per auto iniziano a suonare, mentre la gente si agita ed urla terrorizzata. 
 
"Indietro, indietro!" alcuni poliziotti richiamano le persone per strada. Roger dà un'occhiata ai suoi tre amici, e i suoi occhi si spalancano mentre guarda il ristorante con un'orrenda epifania.
 
“Freddie! Dov'è Freddie!?" urla freneticamente, sfuggendo alla presa di John. "È ancora lì!" Roger piange quando non riesce a trovarlo tra la folla. Roger si affretta verso l'edificio ma inciampa sulle proprie gambe. Le sue orecchie risuonano dolorosamente e la sua vista diventa macchiata e confusa mentre sbatte le palpebre debolmente, guardando il ristorante. Osserva un gruppo di persone in uniforme scura che si affrettano a entrare nell'edificio, e sente il mondo capovolgersi su di lui mentre cade, incapace di tenere gli occhi aperti. Le sue guance pungono mentre giace sull'asfalto, la sua visione a malapena lì più mentre non riesce a pronunciare debolmente il nome di Freddie. 
 
“Roger!” È l'ultima cosa che sente, essere chiamato da lontano prima di perdere coscienza. 
 
 
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"Quella notte non è successo molto" fa spallucce. "Oltre al caos di un terremoto, non c'è molto di quello che ricordo, che fosse fuori luogo."
 
Roger fissa Brian, con gli occhi spalancati e sconcertato. “Non è chiaramente il dannato caso adesso, vero? Ora sappiamo che Freddie è caduto in un buco temporale quella notte e dobbiamo dirgli cosa è successo!” esclama Roger.
 
"Non c'è molto che sappiamo davvero", risponde John, con la voce stanca. “La mia memoria è diventata più vaga nel corso degli anni, ma da quello che ricordo non abbiamo ancora imparato molto. Onestamente è stato solo un evento confuso."
 
Roger sospira, sfregandosi di nuovo la faccia. “Devi ammettere che è fin troppo comodo, giusto? Quell'anno è stato l'anno in cui Freddie ha iniziato a diventare molto... attivo con i partner." spiega lentamente, facendo in modo che Brian e John sollevino entrambi un sopracciglio.
 
"Che cosa stai dicendo, Roger?" chiede John a bassa voce.
 
“Qualcuno doveva averlo mandato qui prima che potesse contrarre quella terribile malattia! Questa non può essere una coincidenza!" sussurra duramente. 
 
“Roger, smetti di sperare. Non esiste qualcosa come il destino..."
 
“Non sto dicendo che sia il destino. Voglio dire, qualcuno deve aver creato un portale quella notte!" replica, interrompendo Brian.
 
"Si chiama wormhole -" Brian si pizzica il naso, "- in entrambi i casi, è impossibile." risponde scuotendo la testa incredulo.
 
"Sì, eppure Freddie Mercury sta pisciando nel tuo bagno in questo momento, quindi penso che dovremmo smetterla e dire che tutto è possibile." risponde con un sopracciglio alzato e le sue labbra tirate in una linea sottile.
 
John fissa il tavolo e incrocia le mani. "Roger ha ragione." Brian e Roger lanciano a John sguardi sconcertati, e lui li guarda. “Forse non è stata una coincidenza destino. Forse era tutto pianificato?"
 
"Chi progetterebbe qualcosa del genere?" Chiede Brian incredulo.
 
"Io vorrei." risponde Roger in modo affrettato. Si schiarisce la gola, tossendo goffamente. “Voglio dire, molte persone lo farebbero. È Freddie Mercury."
 
Annuiscono tutti, contemplando in silenzio le opzioni. “Per ora, dobbiamo tenerlo per noi. Non c'è motivo di spaventarlo a vita con questo tipo di informazioni fino a quando non sapremo con certezza come e perché è qui." conclude, gettando al batterista uno sguardo cupo. "Va bene, Rog?"
 
Roger fa il broncio prima di annuire solennemente. "Bene, ma quando scopriamo che ho ragione, gli diremo tutto."
 
John e Brian annuiscono d'accordo prima di impegnarsi con i loro pranzi per non sembrare sospettosi quando Freddie torna. Non sanno che il suddetto era in piedi appena fuori dalla porta, appoggiato al muro con gli occhi spalancati e il cuore palpitante. 
Freddie non ha molti rimpianti nella vita, ma ora ne ha uno: aver origliato i suoi amici quando tutto ciò che voleva era chiedere a Brian come usare il suo dannato bagno.
 
 
 

 
 
Angolo Autrice:
*barricata dietro uno scudo anti lettori* 
Scusate, scusate, scusate! Questa situazione mi ha completamente stravolto i ritmi di scrittura e quindi mi sono ritrovata senza PC e a dover recuperare i troppi capitoli mezzi tradotti per ultimarli c.c comunque, per vostro gaudio questo sarà un doppio aggiornamento, detto questo vi lascio col capitolo 9 ~ 
Recensite e fatemi sapere se ci sono errori o svarioni di traduzione
   
 
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