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Autore: PsycoMoon    12/05/2020    3 recensioni
Salve a tutti! Lo ammetto, il rewatch di Inuyasha mi ha fatto tornar la voglia di scrivere e.. la storia mi è piombata in mente.
Cosa è successo dopo che Sesshomaru ha lasciato Rin al villaggio? Che deciderà Rin? Come ha vissuto in questi anni?
Risponderò a queste e altre domande, in questa storia che vede il ritorno di un vecchio trio che nel suo piccolo, contribuirà a combattere durante il bel mezzo della Guerra di Onin.
Un giappone diviso tra periodi di pace e guerre sanguinolenti.
Un destino che è un'incognita sul futuro di esseri umani e demoni.
spero vi piaccia, ovviamente non mancate di farmi sapere il vostro parere nei commenti!! Spero di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagome, Kohaku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Fu come riprendere aria dopo un'immersione.
Un profondo respiro per poi tornare a vedere la luce.
Era profondamente accaldata, ma non più all'aperto, ma a casa sua, stesa nel suo futon. Sulla fronte una pezza leggermente umida e indosso lo Yukata che di solito mette per dormire: un kimono leggero, bianco con indosso ricamati alcuni fiori di ciliegio che partivano dall'orlo della veste che giungeva al ginocchio, fino a costeggiare tutto il fianco destro. I capelli erano sciolti e appena provò ad alzarsi, subito un paio di ciocche ribelli le caddero in viso; la mano gentilmente andò a condurle dietro l'orecchio mentre si guardava attorno confusa: Cosa era successo?

Pian piano i ricordi riaffiorarono.

(Padron Sesshomaru! E' stata solo un'allucinazione o....)

Si lasciò cadere nuovamente con il viso immerso nel cuscino: non sapeva tra l'alternativa di avere avuto un'allucinazione ed essere sconfitta da una falena demoniaca gigante avanti agli occhi del suo signore, quale fosse peggiore.

(tanto allenamento e... ancora non so difendermi da sola... non voglio essere un pensiero per il signor Sesshomaru, non sono più una bambina e poi...)

Il pensiero tornò a quella notte fatale.
La quiete della sera, la sua casa, i genitori, i fratelli... e poi i briganti.

(Se quella notte fossi stata forte, se quella notte fossi stata... grande...)

Per quanto la ragazza avesse accettato l'equilibrio tra la vita e la morte e il perdono del passato, quella ferita continuava a grondare e riaprirsi ed era consapevole che non si sarebbe mai cicatrizzato quel rimpianto. Quel rimorso e quel senso di impotenza anche nel chiedere aiuto a qualcuno di più grande. Più forte. E mentre le lacrime pian piano cercavano di farsi strada offuscando quei grandi e profondi occhi le era impossibile non pensare a quanti, in quel momento, a differenza sua non avessero amici, persone fidate o anche solo un tetto sul capo.
Questo era il motivo per cui aveva iniziato ad allenarsi: essere all'altezza del nobile Sesshomaru ma essere anche in grado di aiutare il prossimo: un po' come faceva anche Kagome nell'aiutare il prossimo.

Lo spirito di ognuno di noi racchiude un immenso potere: i chakra sono il segreto della forza spirituale che vengono alimentati con la virtù racchiusa in ognuno di noi. Come ogni creazione di questo mondo, viviamo in armonia con il mondo e la vita che ci circonda e una volta che si intraprende il cammino per aprire il terzo occhio, la forza spirituale si palesa poiché senti il suo spirito, il suo animo come forza attiva e concreta, così come quando in silenzio, nel profondo della notte, puoi sentire i battiti del tuo cuore.
In base a come curiamo il nostro essere, ciò ha una data influenza sui nostri chakra che influenzeranno a loro volta le nostre emozioni, sensazioni e anche la stessa salute dell'anima.

Rin socchiuse gli occhi ripensando agli insegnamenti ricevuti dalla venerabile Kaede:

(Sette mantra... per sette chakra...)

Era un sapere che completava il senso d'esistenza dei quattro spiriti. Un segreto che giungeva da delle terre molto lontane, al di là dell'oceano.

I quattro spiriti non erano altro che i pilastri alle cui fondamenta avevano appunto i chakra. Aramitama, (Coraggio), Nigimitama (Amicizia), Kushimitama (Saggezza) e Sakimitama (Amore) nascono dall'estensione dei sette chakra che agiscono sul nostro essere.
Kagome la definiva "scienza dell'anima".

Il primo chakra, Mulhadara (letteralmente, “sostegno della base”) era situato alla base della colonna vertebrale. La sua funzione riguarda la sopravvivenza e il contatto con lo spirito della Terra madre, infatti l'elemento di questo chakra è proprio la terra. Quella stessa terra che, come la colonna vertebrale, sostiene e sorregge i nostri passi permettendoci di mettere passi solidi e muoverci, però, può divenire chakra della fonte di egoismo, aggressività, insicurezza...

curato in armonia, invece, è fonte di forte energia vitale, fiducia e prosperità spirituale. Il senso che coinvolge è l'olfatto.

Il secondo chakra, Svadhistana (letteralmente, “dimora del sé”) è invece la fonte della Consapevolezza del proprio corpo, vitalità, creatività, energia, facoltà riproduttiva, gioia di vivere, passionalità se curato in armonia, ma la sua disfunzione riguarda Debolezza, crisi creative, senso di impotenza, paura, ossessività, gelosia. Il suo elemento è appunto l'acqua, la fonte della vita e il senso che coinvolge è il gusto.

Manipura (letteralmente, “gemma rilucente”, “città rilucente”) è il terzo chakra: ubicato in tutta l'area attorno l'ombellico è il centro del potere personale e dell'impegno, capacità di affrontare la vita con determinazione. La sua armonizzazione porta Forte volontà e determinazione, capacità di raggiungere un obiettivo, carisma, efficienza, capacità di affermarsi .. è praticamente il chakra che caratterizza ogni leader; la sua disfunzione porta però Ira, senso di superiorità, superbia, egoismo, iperattività, timidezza, scarsa energia, incapacità di realizzazione. Il suo senso è la vista, mentre il suo elemento è il fuoco.

Il quarto chakra corrisponde al centro del cuore, all’abilità a esso collegata di dare e ricevere amore. È qui che dall’“io” si passa al “noi”, in una visione degli altri e di sé stessi compassionevole, senza giudizio.
Il suo mantra principe è Guru Guru Wahe Guru GuruRam Das: cantandolo o recitandolo possiamo invocare il potere di Guru Ram Das, un saggio uomo realmente vissuto, un esempio di grande compassione e amore.
Usare questo mantra può aiutare ad aprirci al nostro cuore e al suo potere, anche quello di compiere miracoli.

Vishuddha (letteralmente, “purificazione”) è il quinto chakra ed è il chakra della gola.

La sua armonizzazione porta Capacità di comunicare, apertura mentale, capacità di apprendimento e concentrazione, pensiero razionale, eloquenza, musicalità, personalità ben sviluppata, mentre la disfunzione dominanza e manipolazione del prossimo, intolleranza. È così importante che è rappresentato dall'etere tra gli elementi. Il quinto elemento rappresenta questo chakra.il quinto elemento, per il quinto mantra, mentre il senso coinvolto è l'udito.
Un buon oratore deve saper pure ascoltare dopotutto.

E infine, arriviamo agli ultimi due chakra.

Ajna (letteralmente, “sapere”, “percepire”) è conosciuto anche come "terzo occhio".

Il senso coinvolto è l'intuito e la sua armonizzazione è via di Comunione interiore, autocoscienza, intuizione, illuminazione, aprtura verso nuove idee, controllo dei propri pensieri, immaginazione, chiaroveggenza. La sua disfunzione riguarda l'insensibilità.

Il suo elemento è la luce. Coinvolge tutta la testa e il cervello, nonché il sistema nervoso.

Sahasrara (letteralmente, “mille volte tanto”), chiamato anche Chakra della corona, settimo chakra, chakra con mille petali.

Corrisponde alla parte superiore del cranio e coinvolge tutto quel che riguarda il collegamento spirituale. Il suo simbolo è il metallo, mentre la sua armonizzazione è portatrice di Verità, compassione, amore incondizionato, perdono in maniera opposta alla disfunzione che è portatrice di Attaccamento al passato o al futuro, indifferenza, odio.

Nulla è casuale nello spirito umano. Ogni essere vivente ha un'armonia con questo mondo.

Anche per questo Rin non apprezzava coloro che volessero distruggere completamente la razza demoniaca: erano parte dell'equilibrio del mondo anche i demoni. Poi, i demoni non erano mai stati i soli esseri dotati di poteri misteriosi. Il giappone è ricolmo di segreti e chissà quante creature esistono di cui nessuno ha mai compreso veramente l'essenza e, può darsi, siano anche confusi con i demoni stessi.

Per questo aveva iniziato a conoscere il suo essere: per far tesoro ulteriore della nuova vita che le era stata donata tornando dal mondo dei morti non una, ma due volte.

Anni di sacrifici e profondità filosofica e spirituale per... concludere tutto non con un gesto che mostrasse la sua forza, ma essere salvata di nuovo.

Diciamocelo: visione non visione, qualcuno l'aveva portata a casa priva di sensi.

(ho ancora molta strada da fare, devo apprendere dai miei errori, non è grave...allora... da dove partire..)

Stava fissando il soffitto mentre pensava e si rese conto solo della voce che ruppe il silenzio:

"Ti sei svegliata vedo..."

Quattro parole secche. Rin riconobbe subito la voce..

"Padron Sesshomaru! Ma quindi eravate voi!"

Fece per alzarsi ma un'occhiata severa la indusse a restare seduta.

"Resta seduta. Quel veleno ti ha debilitato..."

Rin chinò leggermente lo sguardo annuendo

(che figura che ho fatto... bene, cosa ho dimostrato? Sono così "forte" e "brava" che una farfalla gigante riesce a mettermi Ko)

"Per la prossima volta..." - iniziò Sesshomaru sedendosi accanto alla ragazza - "Ricorda che i demoni inferiori essendo creature bestiali riprendono le caratteristiche degli animali di cui prendono forma... in quei casi bisogna puntare attaccando dall'alto in modo da braccare la via di fuga che un essere alato e di quelle dimensioni intraprenderà per evitare attacchi dal basso."

"Già.." - disse Rin – "Grazie, lo terrò a mente in futuro.."

"Quindi... hai continuato ad allenarti. Non impugni male l'elsa.

Sei cresciuta molto dall'ultima volta che ci siamo visti"

"ehm.. Sì, dopotutto ormai ho 18 anni e l'ultima volta che ci siamo visti ne avevo 15..."

"Rammento. Oramai sei un'adulta per gli esseri umani."

un velo di silenziò calò dopo le parole dell'uomo che, dopo tutti questi anni, qualsiasi cosa proferisse pareva priva d'emozione, fredda.
Lei, invece, nelle mille sfumature del suo sguardo alle volte, in quel passato lontano aveva avuto più volte la sensazione di poter comprendere i pensieri del nobile signore.
"Come stai?" - riprese- "Kagome mi ha detto che hai ricevuto anche alcune proposte matrimoniali. Nessuno in questo villaggio è alla tua altezza?"

Rin arrossì leggermente: cosa caspita era andata raccontando in giro Kagome? Già è imbarazzante allontanare i diretti interessati e ora... e ora giocava con il lembo della veste rispondendo timidamente a quelle che sembravano i quesiti di un padre apprensivo o di un vecchio maestro... ma dove voleva arrivare?

"Più che altro... è che..."

(Forza e coraggio. Mi sono ripromessa di farmi avanti quando lo avrei rivisto e questo è il momento! Uno... due.... due e mezzo...)

"Non è che non siano alla mia altezza è che... non amo nessuno. Certo, per esempio con Kohaku sto molto bene, gli voglio molto bene ma non potrei vederlo come uno sposo... il fatto è che... Sesshomaru-san... io..."

(fa caldo! Aiuto... perché il cuore mi batte così forte?!)

Le parole successive uscirono di colpo tutte assieme, stringendo i pugni e gli occhi: "Io vorrei tornare a viaggiare con lei e Jaken signore! Ho vissuto tra gli uomini, ho scoperto la vita normale e sono circondata da persone cui voglio bene ma... ma...." - deglutì per poi continuare- "la verità è che mi manca stare con Jaken, Ah-Un e.. con voi signore...."

Sul volto di Sesshomaru si spiegò un leggerissimo sorriso che contornò le linee armoniose di quel viso perennemente malinconico e serioso.

Le mise una mano sul capo "Va bene. Se è questo quel che desideri..."

"davvero?! AH! Finalmente! Grazie!" E queste parole furono accompagnate dalle sue braccia che cinsero l'addome del demone e il viso che andò a nascondersi nel petto.
Il suo profumo. Non era cambiato per niente in questi anni di distanza. Era esattamente come Rin lo ricordava.

Pian piano potè sentire il calore delle braccia del suo signore che ricambiavano il gesto e un velo di voce andò a sussurrarle: "Mi sei...."

"RIN TI SEI SVEGLIATA?"

Il piccolo demone verde rimase bloccato alla vista. Paralizzato dalla paura, in quei pochi attimi la sua mente iniziò a partorire mille torture orrende che il suo signore gli avrebbe imposto! Eppure Jaken, povero, era convinto che il signor Sesshomaru stesse ancora conversando con quell'essere rozzo del fratellastro e invece era lì.. e lui aveva osato disturbare il suo nobile signore!

Subito si lanciò in ginocchio a chedere perdono, protagonista unico delle attenzioni dello sguardo di ghiaccio del demone -:"Signore chiedo perdono! Non immaginavo di disturbare..."

R: Jaken!

Rin si sciolse dall'abbraccio smorzando quel clima di paura che il piccolo demone verdognolo avvertiva prendendolo in braccio e abbracciandolo forte stringendolo a sè.

J: lasciami! Soffoco!!!

R: scusa, scusa!

J: e vai a metterti qualcosa! Non sei più una bambina è indecoroso mostrarsi così al nostro nobile signore, una ragazza da bene non si mostra così!

R: eh? ... Ma.. certo! (Caspita, si, indosso comunque lo Yukata e... devo coprirmi!)

Sesshomaru si alzò nella discussione dei due. Per un attimo si sentì trasportato indietro negli anni: non erano cambiati di una virgola.

S: Prendi le tue cose. Saluta chi devi e riprenderemo il cammino. Sono curioso... di comprendere di più sulle spade che impugni. Jaken. Vieni.

Jaken seguì il suo padrone mentre Rin già stava raccogliendo tutto. Avrebbero continuato i progetti di conquista di padron Sesshomaru? Padron Sesshomaru voleva ancora imporsi al dominio? Ma certo che si, e proprio per essere utile anche in questo, oltre all'arte bellica si era impegnata a studiare anche le fondamenta della politica, il galateo e altre serie di tradizioni noiose. Preferiva più gli atti pratici che teorici, apprendere esplorando ma... tutto serve nella vita.

Stava prendendo le sue cose. Le gambe tremavano per l'adrenalina e si pizzicò il braccio un paio di volte: finalmente il gran giorno era arrivato!

Ci vollero due ore per salutare tutti i componenti del villaggio. Sesshomaru si limitò a dare un cenno con il capo a Inuyasha e kagome, alzando un sopracciglio riguardando l'enorme pancia che in grembo custodiva il nascituro.

L'abbraccio con Kagome fu lungo, tanto quanto quello di Kohaku che poverino, aveva saputo tutta la storia subito dopo essere tornato da una battuta di caccia.

K: sei sicura della tua decisione?
R: si!
K: Spero di rivederti presto...
R: ti racconterò tutto ogni volta di viaggio in viaggio. Promesso!
K: beh, era quello che desideravi dal primo giorno, no?

Rin annui leggermente guardando verso l'orizzonte.

K: Prenditi cura di te, va bene?

Ella annuì salutandolo, muovendo i suoi passi verso Ah- un... muovendo i primi passi di una nuova, grande avventura.


*Buon pomeriggio! un nuovo (seppur abbastanza tecnico e breve) capitolo scritto al volo ^^ Ci vediamo venerdì con il terzo capitolo! in questo mi sono voluta soffermare più sulla suddivisione dei chakra per sistemare dall'inizio alcune domande che potevano sorgere e sarebbe stato confusionario citarle poi x'D Buon proseguimento a tutti e non dimenticatevi di lasciarmi le vostre opinioni nei commenti! Sara  
 

   
 
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