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Autore: Lisaciccarella    14/05/2020    1 recensioni
Da ascoltare con Hallelujah - Bon Jovi
Dean Winchester stava morendo. Sembrava assurdo considerare anche solo l'idea.
Genere: Angst, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Consiglio di ascoltare la cover di Hallelujah cantata dai Bon Jovi

Dean Winchester stava morendo. Sembrava assurdo anche solo considerare l'idea, ma questa volta sembrava diverso. Castiel non seppe perché, non capì mai a pieno la sensazione che gli attanagliò lo stomaco. Poteva sentire che questa volta sarebbe stata definitiva.
E lui non era pronto. Non lo sarebbe mai stato. Si odiava in quel momento, era così impotente. Non poteva fare nulla per salvarlo, così Dean Winchester stava morendo lentamente nelle sue braccia.
Gli occhi meno vividi, la pelle più pallida, la bocca meno rossa. Piccoli dettagli che stavano pugnalando il cuore di Cas. Se lo cullò tra le braccia, lo strinse a sé più che poté per tenerlo al caldo, per farlo sentire amato. E intanto sussurrava, anzi cantava.

I've heard there was a secret chord
That David played and it pleased the Lord
But you don't really care for music, do you?

Si trovavano in cucina, un po' ammaccati e di ritorno da un caso. Castiel era appoggiato al legno, sulla soglia della porta, mentre osservava Dean. Il biondo gli dava le spalle e si stava preparando quello che l'angelo ipotizzò fosse un sandwich della vittoria. Sorrise tra sé e sé abbassando il capo, poi rese nota la sua presenza e si incamminò verso il bancone. Dean quando si accorse di lui sorrise, i suoi occhi verdi sembravano emettere scintille.
"Hey"
"Hey"
Poi si guardarono. Dean si schiarì la voce: "Ne vuoi un pezzo?" chiese indicando il panino con un movimento del capo. Allora lui scosse la testa, rifiutando, ed abbassò il capo, giocando con le sue dita. Quando lo rialzò, puntò il suo sguardo sul bellissimo ragazzo di fronte a lui. Castiel cercava di capire come fosse possibile essere così affascinanti anche quando si mangia un semplice panino.
L'angelo si rese conto solo in quel momento di non avere un vero e proprio motivo per essere lì, ma non poteva semplicemente andarsene, quindi disse a Dean la prima cosa che gli venne in mente: "Posso curarti se... Se ti fa male qualcosa."
Ma il biondo lo guardò confuso, quindi aggiunse: "Sai, i vampiri sono forti, ed erano più di quanto ci aspettassimo, magari ti sei fatto male nel combattere o- o non so, lascia stare".
Si alzò dal bancone e si incamminò verso l'uscita, rimproverandosi con il pensiero perché dai, che cazzo di conversazione era?
Ma fu fermato dalla voce dell'altro prima che potesse varcare la soglia. Si girò lentamente e vide Dean che si grattava il retro del collo con una mano, chiaramente imbarazzato, mentre l'altra era dietro la schiena.
"Volevo darti una cosa. Nulla di che, una cavolata veramente..." quasi sussurrò le ultime parole. Cas piegò la testa da un lato, poi la mano di Dean che prima gli era nascosta si ritrovò nella sua visuale. Tra le dita il biondo teneva una cassetta, segnata come Dean's Top 13 Zepp Traxx, da quello che l'angelo poteva leggere sul pezzo di carta su di essa. Quando Cas capì che si trattava di un mixtape fatto appositamente per lui non poté che arrossire. Probabilmente sembravano ridicoli visti da fuori ma a Castiel non importava, era così felice in quel momento.
Quindi prese la cassetta, sfiorando le dita del biondo, e lo ringraziò con il sorriso più sincero e grande che avesse mai fatto. Una volta tornato in camera sua, non poté evitare di stringere forte tra le dita quel mixtape, come se da esso dipendesse la sua vita.
Si appoggiò alla porta e sospirò, proprio come una ragazzina alle superiori, e lì, per la prima volta, pensò di essersi veramente innamorato.

Cas cullò Dean tra le sue braccia, accarezzandogli i capelli e dicendogli che andrà tutto bene. Non credeva fosse molto rassicurante, mentre lui stesso stava singhiozzando, ma lo fece comunque. Aveva imparato che era questo che facevano gli umani: dire che andrà tutto bene durante le peggiori situazioni. In teoria era utile per calmare, ma Castiel non lo capì mai fino in fondo.
"Cas" sussurrò Dean con voce spezzata.
"Shh tranquillo, ehi - si asciugò le lacrime- ci sono io, domani ti risveglierai come nuovo, te lo prometto" disse l'angelo a fatica.
Ma entrambi sapevano che quella era una bugia.

Well it goes like this, the fourth, the fifth,
the minor fall and the major lift
The baffled King composing Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah

Dean e Bobby erano armati fino ai denti per l'arrivo di qualsiasi cosa si fosse presentata quella sera.
Erano entrambi annoiati, magari il rituale non aveva funzionato, ed era per questo che la creatura non si era ancora presentata. Dean si stava rigirando il pugnale tra le dita quando, improvvisamente, dal tetto iniziarono ad arrivare rumori forti, come se un corpo, se non qualcosa di più grande e pesante, ci stesse sbattendo sopra.
Bobby e Dean guardarono verso l'alto, agitati, stringendo le loro armi tra le dita, riuscendo a scorgere solo un ombra. I rumori non cessarono, ed di colpo iniziarono a bruciarsi le luci una dopo l'altra. Scintille volavano ovunque, mentre l'entrata del granaio si apriva lentamente.
Un uomo, di altezza nella media e con dei capelli corvini sparati in tutte le direzioni, camminava lentamente verso di loro, con un trenchcoat beige sopra il suo completo. Dean e Bobby iniziarono a sparare a vista, ma nulla sembrava scalfirlo, tanto meno ucciderlo. Fori di proiettili gli bucarono la camicia, ma lui non sembrò curarsene, continuando ad avanzare finché non si trovò di fronte a Dean.
Il biondo, ora che l'altro si trovava così vicino a lui, poté osservarlo meglio. Aveva dei capelli sparati in tutte le direzioni, come se avesse appena finito di fare sesso, e degli occhi, per Dio o qualsiasi cosa ci fosse lassù, degli occhi così blu da far invidia al cielo e al mare contemporaneamente. Un blu inspiegabilmente blu, Dean non riusciva neanche a definirlo.
Quando si riscosse, il biondo chiese: "Chi sei tu?"
"Sono quello che ti ha afferrato e salvato dalla perdizione" rispose serio l'altro, guardandolo fisso negli occhi.
Dean accennò un ghigno: "Ah sì? Bhe ti ringrazio molto."
Tirò fuori il pugnale da dietro la schiena e lo conficcò fermamente nel petto del moro. Questo non fece una piega, guardandolo indifferente, e mantenendo il contatto visivo lo estrasse lentamente.
Dean lo guardò stralunato, era un pugnale che uccideva anche i demoni cazzo, poteva uccidere qualsiasi cosa, e probabilmente aveva fatto a mala pena il solletico all'uomo davanti a lui. Impassibile, il moro afferrò anche il fucile di Bobby, che nel frattempo aveva cercato di colpirlo alle spalle.
Il ragazzo appoggiò due dita sulla fronte dell'altro, e questo cadde a peso morto. Dean lo guardò, più basito che mai, con tanto di bocca spalancata, mentre il moro si rigirava verso di lui dicendo: "Dobbiamo parlare Dean. Da soli".
Dean non lo calcolò neanche, si abbassò subito per controllare le condizioni di Bobby, mentre il tizio strano con il trench si prolinquava a sfogliare un diario. Ad un certo punto, mentre il biondo lo fissava palesemente arrabbiato, disse: "Il tuo amico è vivo."
Dean allora ribatte, stringendo la mascella: "Chi sei tu?"
"Castiel"
"Sì, questo l'avevo capito, ma cosa sei?"
A quel punto il moro sollevò il suo sguardo dalle pagine per puntarlo su Dean, e, come se gli stesse dicendo che tempo fa fuori, disse con voce grave: "Sono un angelo del signore."

"Resisti ti prego." Dean tra le sue braccia, gemeva di dolore, ed iniziò a sbattere le palpebre, fino a chiuderle definitivamente.
Quando Cas se ne accorse fu colto dal panico, portò una mano sulla guancia dell'altro e iniziò a dargli leggeri colpetti, quanto bastasse per fargli riaprire gli occhi, mormorando "Hey no, resta con me babe, resta con me" tra le lacrime.
Dean lo guardò, pallido in volto, e cercò di accennare un sorriso. Forse cercava di tranquillizzarlo, non funzionò.
Quel piccolo sorriso portò solo più lacrime ai suoi occhi, ricordandongli come l'amore della sua vita gli stesse morendo tra le braccia. Cas alzò lo sguardo, si guardò intorno, esaminando il posto ormai deserto. Poi guardò in basso, verso le sue mani ricoperte di sangue non suo, così come i suoi vestiti. E poi c'era Dean, tra le sue braccia, abbandonato alla sua fine con le mani incrociate sullo stomaco, a premere leggermente sulla ferita. Dio, era davvero la fine.

Well your faith was strong but you needed prof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew ya
She tied you to her kitchen chair
And she broke your throne and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah

Erano nella cripta. Dean non voleva lasciargli la tavoletta, complicando tutto. Castiel cercava un altro modo, ma Naomi continuava a ripetergli e ordinargli di uccidere l'altro ragazzo.
E l'angelo non voleva, davvero, ma era sotto il controllo della donna e in quella cripta, mentre Dean si stava rifiutando di dargli la tavola, estrasse la sua spada angelica dalla manica del trenchcoat.
Dean lo guardò preoccupato: "Castiel. Castiel, non so cosa ti prende ma se sei lì dentro e mi senti, non devi farlo okay?! Castiel!"
Il biondo fu interrotto quando l'angelo fece per colpirlo con la lama. Di riflesso Dean intrappose tra loro la tavoletta, proteggendo e causando un forte frastuono, simile a tuoni, oltre a quelli che sembravano lampi.
Nel frattempo il vero Cas, quello che era stato rinchiuso in un angolo lontano della sua mente dopo essere stato trasformato in automa, stava combattendo con Naomi.
Non avrebbe fatto del male a Dean, non poteva.
"Castiel reagisci, questo non sei tu! Combatti! "
Ma l'angelo di fronte a lui era impassibile, e alzò di nuovo la spada per ferirlo, colpendo nuovamente la tavoletta. Castiel stava impazzendo, la testa gli faceva male, ma doveva continuare a combattere, per Dean.
In quel momento il tramite dell'angelo, davanti al cacciatore, iniziò a mormorare: "No Naomi, cosa mi hai fatto? Naomi!"
Dean lo guardò preoccupato, chiedendo chi fosse Naomi. Dio, questa situazione gli stava facendo girare la testa. Si avvicinò al ragazzo e gli mise una mano sulla spalla, chiamando il suo nome.
Cas si girò verso di lui, con gli occhi spalancati, sembrava spaventato ed esausto. Questo spaventò di più Dean, che di colpo fu scaraventato contro il muro dal moro. Il biondo, appena gli fu possibile, prese la tavoletta e cercò di scappare ma Cas gli sbarrò nuovamente la strada, con la sua espressione dura e incurante. Dean allora cercò di colpirlo, ma il moro fermò il suo pugno e gli girò il braccio, facendogli cadere la tavoletta.
Castiel iniziò a sferrare colpi su colpi, creando ferite e spargendo sangue su tutto il viso del biondo, ormai impotente. Dean vide come lo sguardo del moro poi indugiò sulla tavoletta, ancora per terra. Gli disse che per averla avrebbe dovuto ucciderlo, e Cas, dopo un attimo di vuoto, lo colpì nuovamente.
"Castiel! Questo non sei tu!" mormorò Dean tra i pugni "Castiel so che sei lì. Lo so che mi senti, sono io. Siamo una famiglia, abbiamo bisogno di te.
Io ho bisogno di te."
Nel frattempo Naomi lo aveva posto davanti a una scelta, gli angeli o Dean.
E come Cas aveva sempre fatto, scelse Dean. Lo avrebbe sempre scelto, su qualsiasi cosa. Era semplicemente così, senza un vero perché, ma Dean era più importante. Lo sarebbe sempre stato.
E fu forse in quel momento che Cas capì che forse, c'era un motivo se metteva il biondo sopra ogni cosa.
Castiel lasciò cadere l'arma e si abbassò per raccogliere la tavoletta, che emanò un bagliore impressionante quando l'angelo la toccò.
Il moro guardo la tavola, poi il cacciatore davanti a lui, in ginocchio e coperto di sangue in viso. Avvicinò la mano alla sua guancia mentre l'altro mormorava "no, no Castiel ti prego". Era convinto che Cas volesse fargli ancora del male. Quella visione urtò l'angelo più di qualsiasi cosa forse.
Quando chiuse la mano a coppa, prendendo la guancia del biondo, Castiel lo curò, mentre l'altro stringeva l'orlo del trenchcoat.
"Mi dispiace Dean"
E alla richiesta di spiegazioni, il moro si arrese e racconto tutto, del controllo di Naomi, del Purgatorio e soprattutto di come lui, consapevole, non gli avrebbe mai fatto del male.
"Cosa ha rotto la connessione?" chiese Dean.
"Non lo so" rispose Cas.
Ma dentro di sé sapeva bene cos'era stato. Sapeva dei suoi sentimenti e del suo debole per Dean. E dopo quanto era appena accaduto, gli risulto chiaro come il sole.
Lui amava Dean. Sotto ogni forma di controllo, lui avrebbe sempre, scelto Dean.

"Sembri triste angelo" sussurrò Dean, non riuscendo a trattenere le smorfie di dolore. Cas non poté fare altro se non ridacchiare tra le lacrime.
"No, no non piangere. Lo sai che odio quando piangi."
"Dean -iniziò Castiel, fermandosi un attimo dopo, non sapendo cosa dire. Poi riprese- Io ti amo, lo sai vero?"
"Cristo Cas, non fare la ragazzina -disse ridendo piano il cacciatore, poi, notando lo sguardo affranto dell'altro aggiunse- Angelo, mi hai reso più felice di quanto uno come me potesse mai sognare di essere."
Dean alzò la mano, sporca del suo sangue secco ormai, e la portò sul viso di Cas, strofinando dolcemente il pollice su e giù per tranquillizzarlo. Una situazione ai limiti dell'assurdo, era lui che stava morendo dannazione.

But baby I've been here before
I've seen this room and I've walked this floor
You know, I used to live alone before I knew ya
And I've seen your flag on the marble arch
And love is not a victory march
It's a cold and it's a broken Hallelujah

"Morirai da eroe Dean Winchester" si disse allo specchio, cercando di autoconvincersi. Rimase lì a fissarsi, contemplare l'uomo che era diventato, ma si allontanò di scatto, quasi inciampando su i suoi stessi passi, quando sentì la porta aprirsi.
La testa di Cas si affacciò, per poi autoinvitarsi nella stanza tenendo due birre in mano e gli occhi blu fissi su Dean. Si scambiarono un silenzioso hey, e Castiel gli porse la birra, sedendosi sul letto.
Dean mormorò qualcosa simile a "okay, allora stai pure Cas" ma l'altro non ci fece caso.
Nella stanza ci fu silenzio, fino a quando l'angelo non parlò, senza alzare la testa: "Stai per salvare il mondo un'altra volta Dean -l'altro non fece altro che annuire- È una missione suicida, lo sai vero?"
Castiel scosse la testa, per poi sollevare lo sguardo, dritto nelle gemme verdi del cacciatore: "Certo che lo sai, è per questo che lo fai mm? Perché tanto a nessuno importa di Dean Winchester secondo te!"
L'angelo sembrava agitato, la sua voce si stava facendo sempre più alta e il tono diventava sempre più arrabbiato. Dean poté solo abbassare il capo imbarazzato, perché era vero, lui non si dava importanza, non quando poteva salvare gli altri.
" Tu, Dean Winchester, sei l'uomo più stupido e perfetto che io abbia mai incontrato. Quando ti ho tirato fuori dall'inferno ero perso, tu mi hai dato un motivo per andare avanti, mi hai dato una casa, mi sono ribellato e sono caduto per te! E tu non puoi mandare sempre tutto all'aria così! "
Dean sollevò il capo e guardo attentamente il ragazzo davanti a lui, assaporando ogni singolo e insignificante dettaglio. I suoi capelli senza un ordine, i suoi occhi così dannatamente blu, le sue labbra rosate e piene che sembravano così morbide.
Mentre Cas continuava a rantolare, Dean gli parlò sopra: "Io devo proteggervi, okay? È il mio lavoro. Non importa a quale costo."
"Non importa a te forse, ma io ne sarei distrutto Dean. Tu sei il motivo per cui io sono qui."
Ora era più calmo, e tornò a parlare con un tono di voce normale.
"Cas, prima che tu mi salvassi dall'inferno, io ero solo un ragazzino che cacciava il soprannaturale con il suo fratellino. Tu mi hai dato una missione angelo. Prima di te non mi sono mai divertito troppo, la mia vita era una routine noiosa tra caccia e bar. Ma dovevo essere forte per Sammy quindi l'ho sempre nascosto. Prima ero stanco, mi sentivo solo un bamboccio che segue il sogno del padre. "
" Dean -disse Cas avvicinando la mano a quella dell'altro- tu sei molto più di quello che credi, dopotutto eri il prescelto no? "
Il cacciatore rise leggermente, distorgendo gli occhi per guardare altrove, lontano dagli occhi indagatori di Castiel. L'altro poi prese definitivamente la sua mano con la sua, stringendola ed incastrando le dita. Dean allora abbasso lo sguardo per guardare i palmi intrecciati.
"Sai Dean, credo di provare qualcosa per te." Il biondo alzò la testa di scatto, sgranando gli occhi.
"Di cosa stai parlando Cas?"
"Credo di provare quello che voi chiamate amore" rispose serio.
"Bhe, un amore fraterno, certo..." cercò di girarci intorno il cacciatore perché sapeva che se Cas avesse ricambiato i suoi sentimenti dopo avrebbe avuto una ragione per non fare il kamikaze l'indomani. E non poteva permetterselo.
"No no, è qualcosa di più mmm sessuale, ecco." Castiel abbassò lo sguardo imbarazzato.
"Perché me lo stai dicendo ora Cas?"
"Non ti fa piacere? Non ricambi?" disse preoccupato l'angelo.
"Non ho detto questo. Rispondi alla mia domanda prima, perché ora?"
"Bhe sto per perderti probabilmente e questa sensazione di vuoto mi attanaglia da un paio di giorni e io volevo-"
Il biondo lo zittì, prendendoli il volto tra le mani: "Ti prometto angelo, farò tutto il possibile per tornare da te."
Poi ci fu solo un bacio. Un bacio dolce, lento, piena d'amore e tutti quei sentimenti che solitamente ridevano in faccia a Dean Winchester.
Ma questa volta non avrebbe permesso a niente di portare via la sua felicità.
Aveva trovato la pace.

" Dio Dean, sembra che tu stia per morire" provò a ridacchiare tra le lacrime.
"Sai sono stato da solo per tutta la vita" iniziò Dean.
E Cas provò a zittirlo, a dirgli che doveva solo stare fermo e tranquillo, ma non funzionò, perché neanche ad un passo dalla morte Dean Winchester avrebbe ubbidito a qualcuno.
"Certo c'era anche Sammy a volte, ma prima di te... Ora mi sembra solo una grande sfocatura." Tossì.
"Sai, io ti guardavo da lassù, anche prima di salvarti dalla perdizione - e Dean lo interruppe solo per mormore quanto gli piacesse dire quella frase- Osservavo la tua vita, le tue litigate familiari, le notti ai bar e le notti che passavi guidando l'Impala cercando di non piangere. "
Dean gli sorrise: "Ed ora sarò io a guardarti da lassù. "

Well, maybe there's a God above
But all I've ever learned from love
Was how to shoot somebody who outdrew ya
And it's not a cry that you hear at night
It's not somebody who's seen the light
It's a cold and it's a broken Hallelujah

Stavano guidando da un po' ormai e Castiel era nervoso. Dean non voleva dirgli nulla, gli chiese solo di salire in macchina. Varie canzoni passarono alla radio, tra artisti che non seppe riconoscere e voci conosciute come quella di Robert Plant.
Dean iniziò a seguire il ritmo, battendo le dita sul volante, e canticchiò alcune parole. Ad un certo punto svoltò la macchina e spense il motore, girandosi a guardare Cas di fianco a lui.
Il moro studiò l'ambiente circostante, capendo che Dean lo aveva portato al limite di un vecchio campo ormai inutilizzato. Corrugò le sopracciglia, confuso dal perché lo avesse portato in un luogo del genere.
Vide il biondo uscire dal veicolo, così fece lo stesso, seguendo con lo sguardo la figura del cacciatore che prendeva qualcosa dal baule. Si rivelò essere una coperta, che Dean stese sull'erba, per poi mettercisi sopra a gambe incrociate.
Si girò verso il moro: "Muovi il tuo bel culo o vuoi un invito scritto?" disse con un enorme sorriso sulle labbra.
Castiel allora quasi corse per raggiungere l'altro e gli si buttò addosso, facendo scoppiare a ridere entrambi.
Quando si furono calmati si scambiarono un paio di baci, lenti e sensuali, per poi stendersi per guardare le stelle. Prima che Cas potesse appoggiare la testa sul petto forte di Dean, questo si alzò di scatto ed andò verso l'Impala. Dopo poco Castiel sentì diffondersi le note di Starway to Heaven, ed automaticamente sorrise.
Quando il biondo tornò, lo abbracciò come un koala, sentendo il suo calore, e guardarono le stelle insieme.
Castiel gli indicò qualche costellazione, e Dean annuiva semplicemente, guardando il moro con il sorriso più ampio che l'altro gli avesse mai visto.
Le canzoni si succedettero una dopo l'altra, e i due ragazzi passavano sempre più tempo e baciarsi che a guardare le stelle. L'angelo aveva già le mani sotto la maglietta dell'altro, ed accarezzava gli addominali leggermente accennati.
"Sei così perfetto Dean" mormorò Cas sulle labbra dell'altro.
"Mai quanto te angelo"
"Sei così dolce, sicuro che non ti abbiano rapito seriamente gli alieni questa volta?" ridacchiò il moro.
Il cacciatore lo guardò fintamente indispettito, per poi rifiondarsi sulle sue labbra.
"Forse dovremmo andare nell'Impala" suggerì Cas, e Dean annuì non staccando le loro labbra. Il biondo tirò su l'altro, che, per non cadere, strinse le gambe intorno al suo bacino.
Proprio mentre Dean apriva la portiera posteriore e posava Castiel sui sedili, le prime note di Hallelujah si diffusero nell'abitacolo.
Quella sera i due ragazzi fecero l'amore, con ogni fibra del loro corpo, condivisero un'intimità mai raggiunta prima.
E nel loro amore erano accompagnati dalla voce di Jon Bon Jovi e la sua cover di Hallelujah.

"Cas" lo richiamò debolmente Dean, con gli occhi semichiusi.
"Dimmi" sussurrò Castiel con voce spezzata.
"Hallelujah angelo."

Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah

   
 
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