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Autore: Myra11    14/05/2020    2 recensioni
Dopo il Primo Ordine, dopo la scoperta delle proprie oscure origini, Rey finalmente è in pace.
Ha ciò che ha sempre voluto.
Una casa, amici, un marito.
Ben Solo l'ha sposata, e ora, il dono più grande: figli.
Ma qualcosa aspetta nel buio, qualcosa che la vuole, che la pretende.
[Reylo, seguito di Can Beauty Come Out Of Ashes?]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 «Ben?»
«Sono qui. Va tutto bene.»
«Io…non ci vedo.»
«Lo so, sei ferita.»
Odore di sangue, sudore, paura.
«Rey, va tutto bene. Non avere paura.»
Le loro dita intrecciate, il respiro di Rey più lento e regolare.
«Brava, così.»
Il suono strisciante di qualcosa che si avvicinava.
«Ben, sta arrivando, non posso…»
«Guarda attraverso di me.»
«Cosa?»
Stupore attraverso il sangue, e poi realizzazione.
«La Diade.»
«Esatto.»
Un attimo di silenzio, il cielo che si riempiva del suono roboante dei tuoni.
Fu una sensazione nuova e familiare allo stesso tempo.
Lasciò fluire il potere della Diade mentre Rey ne attingeva.
Strinse la sua mano, raddrizzò la schiena e, attraverso il sangue che le copriva la faccia Ben si rese conto che aveva funzionato.
Rey ci vedeva di nuovo.

Qualche settimana prima…
 
«Ciao Rey.»
La voce comparve dal nulla e Rey si lasciò sfuggire un urlo sorpreso e la spada che aveva in mano.
Che non raggiunse mai il terreno, perché il Fantasma la bloccò ad un soffio e la sollevò usando la Forza.
Anakin sogghignò nel vedere la sua sorpresa. «Sei difficile da raggiungere, Rey.»
«Io…cosa…perché sei qui?» Riuscì finalmente a formulare una frase, e una parte di sé percepì Ben, lontano nella foresta ad allenare i figli, e la soddisfazione che provava nel rendersi conto di ciò che era successo.
Il Prescelto stava soppesando la sua spada laser, stranamente fisico per essere solo un apparizione. «Bell’arma, sei stata brava.»
Rey incrociò le braccia, osservando il Fantasma, quel ragazzo che sembrava così giovane, con un mondo di dolore negli occhi.
Anakin attivò la spada e fischiò di ammirazione quando ne notò la lama doppia.
«Grazie.» Gongolò la ragazza, stranamente soddisfatta da quel complimento.
Ben le aveva parlato del nonno, delle apparizioni che aveva, della storia che Leia e Luke avevano messo per iscritto, immortalando la sua memoria.
«Devi capire una cosa, Rey. La lotta tra luce e oscurità è eterna, ma non per questo è sbagliata.
La Forza è sia Lato Chiaro che Lato Oscuro, e tutti abbiamo in noi entrambi. E siamo entrambi.»
Lo lasciò parlare mentre faceva roteare la doppia lama. «Io sono sia Anakin Skywalker che Dart Vader, come Ben è Kylo, e come tu e l’Imperatrice siete la stessa persona.»
«Ma…»
«La Diade è luce e ombra, ma ora…c’è qualcosa di sbagliato nella Forza.»
«L’abbiamo visto. La tempesta…»
Anakin le lanciò la spada laser interrompendo la sua protesta. «Non era niente. Rey, il Lato Oscuro della Forza si sta manifestando fisicamente, ed è estremamente sbagliato, e si sta ritorcendo su tutti noi.»
«I Fantasmi?»
Il Prescelto annuì. «Io riesco a manifestarmi perché la Forza mi ha creato, ma faccio fatica. Dovete trovarlo.»
Rey esitò un attimo, sentendo la Forza emanare dal Fantasma ad ondate che le fecero venire la pelle d’oca.
Anakin era arrabbiato, e stanco, e frustrato dal non poter intervenire come voleva.
«Lo faremo.»
I loro sguardi s’incrociarono, e per un attimo non fu Anakin davanti a lei, ma Darth Vader, l’uomo che aveva devastato la galassia.
E che aveva rinunciato all’oscurità per il figlio, si ricordò espirando profondamente.
«Ricorda sempre, non devi avere paura di chi sei.»
E mentre le sue parole riecheggiavano una frase di tanti anni prima, Anakin scomparve.
«Mamma, stai bene?»
La voce di Han la fece voltare, e per un attimo si rese conto di come la vedevano: agitata, con la spada laser attiva in mano, la sua luce gialla ad illuminarle il viso e…
«Stai piangendo?»
Leia le si avvicinò senza paura, e Rey disattivò l’arma e si asciugò le lacrime che non si era nemmeno resa conto di star versando.
Scosse la testa e abbracciò entrambi i figli. «Sto bene, tranquilli.»
Dietro di loro, Ben la stava guardando.
Non fece domande, né chiese spiegazioni.
Ben aveva sentito tutto.
Ben sapeva.
E Ben era sicuro che, insieme, avrebbero vinto ancora una volta.
Gli sorrise, ricambiata, ma entrambi sapevano che uscirne vincitori non avrebbe significato vincere, per loro.
Come potevano considerarlo tale, quando incombeva su di loro l’ombra dell’eternità?


  
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