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Autore: Mikarchangel74    15/05/2020    0 recensioni
Laurent aveva mandato il suo schiavo Damen a svolgere un semplice compito: catturare Nicaise e fargli rivelare i piani del Reggente, ma un imprevisto cambierà l'andamento degli avvenimenti.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Damen / Damianos
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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~Catturare Nicaise non era stato poi così difficile per Damen. Nicaise dopotutto non era che un ragazzino di tredici anni circa e Damen ne aveva diciannove ma non solo, misurava il doppio della sua stazza.
Nicaise era il prediletto del reggente di Vere, una piccola vipera velenosa che sapeva di essere intoccabile e si poteva permettere di tormentare qualsiasi altro schiavo presente nel palazzo. Una volta aveva infilzato anche Damen in una gamba con una forchetta durante un banchetto, solo perché gli sedeva vicino.
Damen era lo schiavo del principe ed il principe ed il reggente non andavano d'accordo ed entrambi anelavano al trono.

Per conoscere i subdoli piani del Reggente e non potendosi esporre, il Principe Laurent aveva mandato il suo schiavo Damen appunto, che era un elemento del tutto sacrificabile, con l'ordine di rapire il giovane prediletto del reggente, portarlo fuori dal castello oltre i giardini fino alla torre di guardia, dove nessuno lo avrebbe sentito gridare, ..anche se poi nemmeno vi avrebbero fatto caso trattandosi di uno schiavo e lì interrogarlo.
Laurent aveva dato carta bianca su come carpire più informazioni possibili a Nicaise e Damen non vedeva l'ora di dare una bella lezione a quello sbarbatello infame.

Damen aveva attitato il ragazzino con l'inganno dicendo che era atteso dal capitano della guardia ai cancelli dell'ala nord, in direzione della torre, ma una volta sul posto e non vedendo nessuno al ragazzo erano venuti dei dubbi ed aveva fatto per tornare indietro, ma le possenti braccia da ex soldato di Damen lo avevano afferrato, un braccio attorno al busto bloccandogli una delle sue più esili ed incastrandola tra i loro corpi e con l'altra mano gli aveva tappato la bocca. Sollevato poi da terra il ragazzo aveva subito cercato di liberarsi con calci e pugni, ma era stato portato via, fuori dai giardini delimitanti del palazzo.

Solitamente la torre era deserta a meno che non vi fossero minacce di attacchi. Il più delle volte veniva usata dai padroni per appartarsi con qualche schiavo.
Damen trascinò Nicaise su per la scalinata in pietra, mentre questo scalciava ancora a destra e sinistra cercando di far perdere l'equilibrio del sequestratore.
Arrivati in cima alla torre alta circa come un palazzo di tre piani, Damen era fisicamente provato per lo sforzo. Anche Nicaise sembrava si fosse calmato, così lo mise a terra un po' sgarbatamente. Quel ragazzino non gli piaceva, era sempre stato sfottente e cattivo con lui e con gli altri schiavi, quindi non gli pesava adesso dargli una bella ripassata.
Ma non appena il ragazzo si sentì libero, schizzò come un fulmine giù per le scale.
"Cazzo!" Imprecò Damen partendo all'inseguimento.
Nicaise sembrava scivolare anziché scendere le scale. Era agile grazie all'etá ed al suo corpo snello da ragazzino.
Ma poi accadde l'imprevisto; Si distrasse per controllare a che distanza fosse il suo inseguitore e mise male il piede su uno scalino mezzo rotto, la caviglia si torse e lui cadde in avanti. Cercò di salvare il viso e la testa mettendo le mani avanti, ma il colpo fu' tremendo. Si sbucciò i palmi delle mani, il corpo spinto dallo slanció fece una capriola atterrando sulla schiena e facendogli espellere tutta l'aria dai polmoni per il dolore assieme ad un grido.
I suoni sofferenti si mescolavano al rumore del corpo che rotolava e allo scalpiccio dei piedi di Damen che lo stavano raggiungendo.
Dopo aver rotolato per una decina di scalini finalmente il corpo del prediletto si fermò sul piano dove poi girando partiva un'altra rampa di scale. Era in posizione fetale, contro la parete della torre, il collo piegato in avanti col mento contro il petto, gli occhi chiusi. Un braccio tenuto piegato contro il petto l'altro aveva un'angolazione strana era sicuramente rotto. Un'espressione sofferente dipinta sul viso, gemeva piano e respirava affannosamente.
Damen lo raggiunse guardandolo severamente "Guarda che cosa hai fatto! Be' ti sta' bene!"
Si chinò per prenderlo in braccio. La semplice tunica azzurrina chiara, chiusa da un cordoncino di cuoio in vita che indossava Nicaise si era un po' strappata e scomposta e fu' allora che Damen notò una specie di cuneo inserito nel suo didietro, un grosso spillo simile a quelli da balia attaccato sotto allo scroto e le deturpazioni alla punta del pene che doveva aver subito per diletto del reggente. E dire che sembrava lo schiavo trattato meglio di tutti!
Damen rimase impietrito da quella vista, il cuore gli si strinse in una morsa. Nella caduta quegli oggetti dovevano vergli fatto un gran male... Il cuneo poteva averlo lacerato interiormente e c'era del sangue che adesso gocciolava da lì.
Quando rialzò lo sguardo sul volto del ragazzino si accorse che lo stava guardando sbigottito quasi sul punto di piangere.
Damen gli ricoprì il bacino delicatamente, non c'era più traccia di risentimento sul suo viso, aveva dimenticato del tutto la sua missione, si era reso conto che il più delle volte l'apparenza ingannava lì in quel palazzo. Il ragazzino si mostrava sempre duro e feroce, ma in realtá era quello più colpito, a Damen non era mai stato inserito niente del genere dietro e non gli avevano certo bruciato la punta del pene con ferri incandescenti! Quel ragazzino era solo un'altra vittima della brutalitá di quel posto.
"Adesso ti sposto da qui ok? Così mi potrò occupare meglio di te" Gli disse Damen con voce morbida e dolce, ma quando Nicaise lo vide torreggiare su di lui e si sentì afferrare, trasalì e si ritrasse quel poco che gli era consentito. Il movimento sul corpo ferito lo fece gemere di nuovo.
"Sta tranquillo. Non ho intenzione di farti del male.. Anzi mi dispiace .."
"Non voglio niente da te! Vattene!" Ebbe comunque la forza di ribellarsi ancora con voce ferma Nicaise, quasi fosse un riflesso incondizionato.. Era ormai il suo modo di fare, essere sempre sulla difensiva, ma Damen lo sentì tremare tra le sue mani e lesse il terrore nei suoi occhi.
Lo tenne il più delicatamente possibile mentre scendeva dalla torre.
Le scale furono un tormento per Nicaise che nonostante ancora tentasse di nascondere stoicamente il dolore, a metá discesa avvinghiò le braccia attorno al collo dello schiavo più grande e vi nascose il viso provato nell'incavo.
Damen si sentiva orribilmente in colpa per ciò che era successo... Lui alla fine lo avrebbe solo legato, spaventato e forse tirato qualche malrovescio, ma niente di più. Non era un sadico bastardo come i padroni di quel posto.
Lo portò in infermeria e lo adagiò sul lettino.
"Devo medicarti... Devo guardarti lì sotto... Forse è grave"
Nicaise lo guardò con un paio di occhi larghi e spaventati.
"N-No... Se il reggente lo viene a sapere...."
Damen gli posò una mano sulla spalla per tranquillizzarlo
"Non lo saprà... Non da me per lo meno" Assicurò
"Certo! Tu sei solo la puttana del principe! Non ti crederebbe!" Ringhiò sfrontato ancora con un impeto di quel suo odioso modo di fare che aveva, ma sul suo voltò si dipinse subito il dubbio e l'insicurezza quando vide l'incupirsi del viso di Damen e l'irrigidirsi della sua mascella.
Nonostante soffrisse e fosse in evidente difficoltá, aveva ancora il coraggio di sputar veleno. Damen dovette riconoscere che il fanciullo se non altro aveva del fegato. Sospirò e si calmò. Quindi gli tolse quel sottile abito, fù allora che Nicaise crollò, perse il controllo e la compostezza altezzosa che aveva cercato di mantenere fino a quel momento.
Iniziò a singhiozzare e tremare visibilmente, gli occhi spalancati colmi di un orrore di cui Damen poteva solo immaginare.
"N-No.. Ti.. Prego.. Ti .. Prego... No.." iniziò a balbettare ma non tentò di bloccare le mani di Damen o di coprirsi.
A Damen si chiuse lo stomaco... Non avrebbe voluto arrecargli altro male, ma doveva curarlo o quel coso inserito gli avrebbe fatto infezione e Nicaise avrebbe rischiato di morire.
Il giovane corpo era pieno di lividi che già affioravano e sbucciature.
"Cerca di rilassarti, farò più piano possibile" Garantì ed in effetti gli sfilò il cuneo centimetro per centimetro con una lentezza e pazienza incredibili.
Quando fu finalmente fuori, ne' seguì un po' di sangue, ma non tanto come si era immaginato.
Nicaise era rimasto immobile, con un braccio lungo il corpo, l'altro sempre piegato sul petto e le mani strette a pugno.
Damen passò a disinfettarlo con un po' d'acqua.
"Ti darà un po' di fastidio" Cercava di spiegargli tutto ciò che aveva intenzione di fargli.
"Non sarà certo peggio di quello che mi ci ha ficcato il reggente.." ribattè l'altro in un filo di voce.
Per fortuna Damen si rese conto che il cuneo gli aveva solo un po' graffiato le pareti anali, ma non c'erano lesioni profonde e fece un sospiro di sollievo.
"Ti rimetterai" Gli fece un debole sorriso che il ragazzino ignorò
Quindi Damen passò a disinfettare anche dove lo spillo entrava ed usciva nella sua pelle morbida. C'era un po' d'imbarazzo e Nicaise arrossì lievemente, anche in quel caso si lasciò medicare. Dopodichè Damen gli coprì il bacino appoggiandovi sopra l'abito e l'altro sembrò grato di questo.
Damen disinfettò con meticolosità ogni ferita soffiandoci sopra quando vedeva che il ragazzino s'irrigidiva per il bruciore, come una madre farebbe col proprio figlio. Poi applicò un unguento su ogni livido massaggiando delicatamente.
"Adesso devo steccarti il braccio rotto..." Disse infine "Dovrò drizzartelo, ti fará un male cane e forse perderai i sensi"
Damen si guardò intorno... Di sicuro in quell'infermeria doveva esserci qualche sostanza allucinogena, alcaloide o anestetizzante... All'inizio della sua prigionia Damen era stato drogato più di una volta per tenerlo a bada, ma lui non era un medico e guardando i nomi di quelle ampolle non seppe riconoscerne alcuna. Però trovò la 'chalis' era più un misto tra un eccitante e uno stordente. Lo davano agli schiavi per renderli più innocui e far sì che si lasciassero scopare. Meglio di niente...
Gli fece bere un bicchierino concentrato di 'chalis'.
"Sei pronto?" Gli chiese appena vide che il ragazzino dava segni di cedimento e sembrava che si muovesse al rallentatore o come un ubriaco.
Nicaise annuì con un movimento lento della testa.
"Forse perderai i sensi e quando ti riprenderai io sarò sparito, ma voglio che tu sappia che sono veramente mortificato per quello che ti è successo e per quello che ti ho fatto... Tu non sei altro che una vittima come me... Siamo solo i trastulli dei padroni, nessuno dovrebbe subire i maltrattamenti a cui ti hanno sottoposto. Spero ti rimetterai presto." Nicaise lo guardò per un breve istante, Damen non seppe dire se avesse capito o meno o se in quello sguardo ci fosse gratitudine o odio, ma non gli interessava, adesso doveva finire in fretta prima che sopraggiungessero le guardie e filarsela tornando dal principe. Si sarebbe preoccupato dopo di quel che sarebbe successo tornando senza le informazioni attese.
Gli fece stringere tra i denti un pezzo di stoffa e poi con un colpo deciso anche se calmo e sicuro, gli allungò il braccio e vide il corpo del ragazzino inarcarsi ed irrigidirsi brevemente per poi ricadere molle sul lettino. Doveva esser svenuto.
Damen gli steccò il braccio e prima di andarsene riguardò quel giovane volto, adesso rilassato... Il volto che apparteneva ancora ad un bambino a cui avevano strappato la giovinezza e l'innocenza, facendolo crescere troppo in fretta. Gli carezzò una guancia e odiò il reggente e chi sotto di lui abusava della propria posizione.
Fu' distratto dal passo cadenzato delle guardie che si dirigevano lì. Così sgattaiolò dalla feritoia vicino al tetto e corse via.~

~~Questo racconto è il primo per una challenge sul Gruppo Hurt/Comfort su Facebook Per l’anonimous Challenge https://www.facebook.com/groups/534054389951425/permalink/3028120007211505/
- È tanto che non scrivo e chiedo scusa per eventuali errori –

(Prompt: personaggio A rapisce B come missione per conto di qualcun altro. B si ferisce fuggendo e A che per qualche motivo ha capito di stare sbagliando, lo aiuta e lo cura (con iniziale paura di B di essere punito per la fuga)

 

   
 
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