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Autore: Europa91    20/05/2020    3 recensioni
[Soukoku]
Durante un’agguato Chuuya viene gravemente ferito. Dazai va a trovarlo in ospedale e scopre che il suo partner non si ricorda nulla, nemmeno di lui.
“Dazai si bloccò, il suo cervello ebbe un momentaneo corto circuito, cosa poteva fare?
Opzione 1: rivelare a Chuuya tutta la verità e magari fargli recuperare la memoria a suon di calci;
Opzione 2: fingere di essere suo amico e divertirsi a tormentare Chuuya fino a quando non avrebbe recuperato la memoria, sicuramente poi il rosso gliel’avrebbe fatta pagare e con gli interessi, ma di questo si sarebbe occupato a tempo debito.”[...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 8

 

 

 

Finalmente Chuuya aveva mostrato la sua vera abilità, la panchina sulla quale era seduto ormai era distrutta e anche gli alberi tutt’intorno stavano per essere sradicati dalla potenza della forza di gravità. Dazai aspettò un paio di minuti prima d’intervenire; si trovavano in un luogo abbastanza affollato, non poteva permettere che il suo partner si scatenasse in quel modo; che qualcuno lo vedesse o peggio, restasse ferito. Lo raggiunse e l’afferrò dolcemente per la vita, abbracciandolo da dietro. Vide Chuuya pian piano riacquistare padronanza di sé; per poi voltarsi a fissarlo; i suoi occhi non gli erano mai sembrati così grandi, così blu;

 

“Che cazzo stupido Dazai” l’altro sorrise, spostandogli un ciuffo ribelle di capelli che gli era caduto davanti agli occhi. Chuuya arrossì violentemente provando a divincolarsi dalla presa;

 

“Mollami razza di pervertito bendato, ti odio” entrambi si bloccarono guardandosi negli occhi;

 

“Vedo che hai riacquistato la memoria” concluse trionfante. Chuuya capì come quella fosse stata solo l’ennesima mossa di Dazai, aveva previsto tutto, quel bastardo, aveva deciso di provocarlo per fargli attivare Corruzione e riacquistare i ricordi. Improvvisamente si ricordò del bacio, eh be’ anche di tutto il resto. Si sentiva improvvisamente così debole, ogni muscolo gli faceva male, non riusciva a reggersi in piedi. Dazai lo prese in braccio dolcemente, aveva intuito tutto, come sempre del resto.

 

“Mollami non sono una fottuta principessa, è colpa tua se ora sono ridotto in questo stato”

 

“Hai ragione è colpa mia, ma grazie al mio piano ora ricordi tutto” Chuuya realizzò in quel momento cosa potesse significare. 

 

“Andiamo nel luogo dell’aggressione, so cosa è successo” Dazai però non sembrava condividere la sua opinione;

 

“Ora ti riporto in ospedale; si è fatto tardi, se non ti vedono avvertiranno il boss e sarebbero guai, per tutti e due” Chuuya lo fissò contrariato non smettendo di dimenarsi;

 

“Non mi hai sentito idiota? So chi mi ha aggredito dobbiamo fargliela pagare, dobbiamo..” ma Dazai intrappolò ogni altra protesta con un bacio. Chuuya lo lasciò fare, si sentiva completamente svuotato di ogni energia, in più, non aveva voglia di litigare con Dazai, in quel momento non aveva voglia di fare altro se non dormire. Sentiva le palpebre così pesanti. In più la bocca dell’altro era così calda, stava così bene.

 

“Bravo Chuuya riposa”. 

 

 

 

Il rosso era ancora addormentato tra le sue braccia. Dazai l’aveva nuovamente baciato per zittirlo e, quando si era staccato per controllare meglio la sua espressione l’aveva piacevolmente trovato assopito. Per fortuna che quel piano azzardato aveva funzionato, non ne era sicuro, aveva solo pensato che lo shock provocato dall’attivazione di Corruzione potesse sbloccare anche la memoria di Chuuya e per fortuna aveva indovinato. 

 

Dazai aveva pianificato il tutto in quei pochi minuti, aveva capito di provare qualcosa per il suo partner e una volta sceso più o meno a patti con quello, aveva realizzato che lui non voleva affatto quel partner; lui rivoleva il vecchio Chuuya, quello che lo minacciava di morte un giorno sì e l’altro pure. Quello che gli lanciava addosso oggetti e mobilia, che si ostinava a voler bere intere bottiglie di vino sebbene non reggesse l’alcool; che durante le operazioni gli copriva le spalle; quel Chuuya che metteva la sua vita nelle sue mani senza esitazione; che gli teneva testa e sembrasse essere l’unico individuo al mondo a intuire sempre i suoi piani. Lo rivoleva; Dazai era un cinico egoista, lo era sempre stato; semplicemente rivoleva il suo partner, si era stancato di quella storia, era durata fin troppo. Così aveva deciso di mettere in atto quel folle piano per provocarlo e c’era riuscito, fortunatamente sapeva quali tasti toccare per far perdere le staffe al rosso, un tempo quello era stato uno dei suoi hobby preferiti. Ed ora che finalmente aveva riavuto il SUO Chuuya, potevano vendicarsi.

 

Ad essere sinceri, Dazai aveva già scoperto il colpevole dell’aggressione eppure aveva deciso di non intervenire. Questo perché  sapeva quanto Chuuya ci tenesse a regolare i conti personalmente, quindi aveva concluso che avrebbe aspettato le dimissioni del rosso per poi godersi lo spettacolo; orgoglioso come era, doveva essere Chuuya a chiudere i conti con i propri assalitori. Alla fine le cose non erano andate esattamente come Dazai aveva previsto, però il rosso aveva recuperato la memoria, presto sarebbe stato dimesso e tutta quella storia sarebbe finalmente finita. 

 

Entrò in ospedale come solito dalla finestra, spogliò il partner nel cappotto e degli stivali e lo mise a letto facendo il più delicatamente possibile. In tutta quell’operazione Chuuya non si era mosso, l’utilizzo della sua abilità lo debilitava fortemente, inoltre non doveva essersi ancora del tutto ripreso dall’aggressione; per un istante Dazai si sentì in colpa, avrebbe preferito aspettare nel risvegliare i ricordi del suo partner ma in quel momento gli era sembrata la scelta più giusta. Sicuramente si sarebbe rivelata la mossa giusta per entrambi; non poteva permettere che Chuuya s’innamorasse di lui, cioè, non quel Chuuya almeno.

 

 

 

“Sinceramente io non ho notato nessuna differenza” 

 

Quella sera, Dazai era tornato a bere al solito bar, non fu sorpreso, una volta arrivato, di trovarvi anche Odasaku. Anzi, si era recato lì proprio perché sperava d’incontrare l’amico, sentiva inspiegabilmente il bisogno di sfogarsi con qualcuno, oltre che di bere. 

 

“Ti dicevo Dazai, io vi ho visto oggi, a me sembrava il solito Chuuya” il ragazzo lo guardò come se avesse detto un’idiozia;

 

“Odasaku, l’hai visto come sorrideva?” L’uomo sbuffò divertito 

 

“Io vi ho solo visto azzuffarvi come solito, eravate come sempre, cane e gatto”

 

“È lui che è il mio cane” Oda si fece serio;

 

“Dazai, vuoi dirmi per una buona volta che ti succede? Se non mi racconti tutto come posso aiutarti?” L’altro lo osservò per qualche minuto indeciso se fidarsi o meno, così alla fine svuotò il sacco; Oda ascoltò in silenzio aspettando che Dazai finisse prima di parlare.

 

“Sai, forse l’avevo intuito” concluse 

 

“Cosa?”

 

“Quello che provi per lui”

 

“Ma se nemmeno io so quello che provo per quel nano?” Odasaku sorrise comprensivo, come un genitore che si accinge a spiegare qualcosa al proprio figlio per la prima volta;

 

“Quando sei in compagnia di Chuuya diventi totalmente un’altra persona, non sei più un cinico assassino della Port Mafia, torni a comportarti come un ragazzino, tutte quelle provocazioni, frecciatine sono il vostro modo per comunicare, siete uno spasso; eppure nonostante professate di odiavi e di volervi ammazzare quando siete in missione nessuno può competere con voi”

 

“Chuuya è il mio partner, conosco ogni sua mossa, ogni suo pensiero, per questo riesco a creare strategie infallibili quando siamo insieme” ammise Dazai bevendo un sorso del suo drink;

 

“Ma non credi che questo valga anche per Chuuya? Penso che lui sia il solo all’interno della Port Mafia che riesca a prevedere i tuoi piani. Spesso nemmeno il Boss riesce a capire le tue intenzioni. Durante l’operazione Testa di Drago quando l’ho visto sfrecciare con quella moto, incredibile, ho pensato solo a quello, non vi avevo mai visto lavorare insieme prima ma ne sono rimasto incantato” 

 

“Da come ne parli Odasaku sembri tu ora quello innamorato di Chuuya” l’uomo sorrise beffardo

 

“Ne saresti geloso Dazai?” Il ragazzo si bloccò di colpo. Si immaginò Odasaku e Chuuya insieme. Odasaku che poggiava le sue labbra su quelle del rosso. Improvvisamente strinse la presa fino a rompere il bicchiere che teneva ancora in mano, versandone ovunque il contenuto e ferendosi leggermente con le schegge di vetro. Non disse nulla ma Oda aveva capito tutto. Prese il suo cappotto e pagò il conto per entrambi.

 

“Dovresti dire a Chuuya quello che provi e dovresti farlo in fretta” disse dandogli una pacca sulla spalla e lasciando il locale.

 

Dazai rimase seduto sullo sgabello ancora per qualche minuto. Decise che avrebbe aspettato le dimissioni dell’altro; si sarebbero vendicati e poi avrebbe confessato i suoi sentimenti a Chuuya.

  
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