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Autore: littlepink6690    23/05/2020    1 recensioni
Raccolta di oneshot sulle possibili reazioni di Lena Luthor alla scoperta che Kara Danvers è Supergirl.
Ogni storia è separata dall'altra.
Ogni shot avrà il titolo dell'episodio dalla quale è stata estrapolata, ma anche puro allontanamento dalla storia in se!
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Mon-El, Samantha Arias / Reign
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il modo il cui Lena aveva reagito alla scoperta che Kara fosse Supergirl, era stata all’inizio senza falle. Kara però aveva subìto a sue spese, come Lena gliel’aveva fatta pesare e per dirla tutta anche pagare.

Prima di tutto l’aveva intrappolata nella Fortezza della Solitudine, la supereroina aveva creduto che Lena, l’avrebbe uccisa. La mora conosceva la sua identità da prima che Kara glielo dicesse. Supergirl quindi era stata presa in giro per settimane, e si era sentita ancora più stupida, ad averglielo detto, ma non sapeva perché. La rabbia che Lena le aveva sputato addosso nella Fortezza, era qualcosa che l’aveva accompagnata anche lei, per diverso tempo dopo quell’episodio.

Finché una sua vecchia conoscenza, Mxyzptlk, le aveva concesso di poter rimediare a quanto successo, tornando indietro nel tempo per dire a Lena la verità prima che lo facesse Lex. Kara si era però resa conto che in ogni momento in cui lo diceva a Lena, gli scenari che si aprivano portavano a delle conseguenze. L’aveva vista morire per mano di Reign, la sta perdendo per mano anche di Lex, quindi era inutile cercare di rimediare in quel modo, ringraziò il folletto e decise che avrebbe parlato a Lena.

 

“Se vuoi lavorare con Lex, perché credi che lui sia l’eroe, liberissima di farlo” – disse con le braccia incrociate al petto – “Non ti dirò la frase solita, ma sappi che farò quanto è in mio potere per fermarvi” – disse lasciandola lì.

 

Davanti al legno di quella porta si era resa conto, di non esserci più stata in quella casa, da quando aveva deciso di credere che suo fratello fosse cambiato e che voleva aiutarla con il suo progetto “Non nocere”, ma come le aveva detto Kara, Lex era dalla parte dei cattivi, di nuovo, e lei ci era cascata con tutte le scarpe.

Quando sentì la porta aprirsi, lo sguardo deluso di Kara era lì, e il distacco evidente, tanto che non le disse neanche di accomodarsi. Prese un lungo respiro e vomitò con grande dispiacere tutto quello che aveva scoperto su Lex, ma non per il fratello per sé stessa e per Kara. L’unica cosa che le disse l’altra fu di sedersi.

Iniziò un nuovo sproloquio di scuse, e ancora Kara la zittì.

“Non voglio parlare del passato, Lena, mi interessa solo capire come fermare Rama Khan e Lex” – disse e scattò in piedi come una cavalletta, quando dalla porta entrarono J’onn, M'gann, Nia ed Alex – “Alex calma”

“Hai scritto emergenza” – disse puntando la pistola contro Lena.

“Sì, ma non per Lena, lei sa come ostacolare il Leviatano” – disse tenendo le mani alte e il suo corpo ancora a scudo per la mora.

Decisero che avrebbero distratto il dio, con i due marziani che prendevano le sembianze di Kara, per accompagnare Lena a recuperare la tuta anti kryptonite per Supergirl.

 

Nel frattempo, all’Obsidian

“Dio Alex” – disse Kelly guardando l’altra – “Peccato che abbiamo da fare” – continuò a macchinare con il tablet, tanto da non accorgersi della rossa così vicina.

“Cosa?” -chiese prendendole i fianchi tra le mani.

“Sei così sexy, questa tutta ti fascia così bene” – distratta dalle labbra di Alex sul collo, ebbe la decenza di disattivare l’audio delle trasmittenti con Lena e Kara.

“Anche la gonna ti fascia bene” – disse l’altra portandole i palmi sul sedere.

“Alex, dammi un secondo” -disse con il tablet poggiato sul seno della ex direttrice del DEO, e la schiena contro la parete – “Mando questi a Lena” – poi abbandonò distrattamente il tablet, e si lasciò sollevare dalle braccia muscolose della sua fidanzata e sentì solo la superficie di una scrivania sotto la sua schiena e Alex finirle sotto la gonna.

 

“Kelly mi ha mandato questi, ma non sento più la comunicazione” – sorrise.

“Alex è molto attraente in quella tutina” – ridacchiò Kara.

“Siamo lavorando come abbiamo fatto in Kaznia” – disse Lena alzando lo sguardo verso l’altra. E la vide incrociare le braccia al petto, sembrava disturbarla la sua vicinanza – “Cosa ho detto?”

“Non voglio parlare del passato” – disse la bionda allontanandosi.

“Kara ho chiesto scusa, ti ho detto che cattureremo Lex”

“Non riguarda Lex, ma noi” – disse barcollando quasi sui suoi stessi piedi, per aver detto quella parole.

“Scusami” – Lena non aveva saputo dire altro.

“Io volevo solo proteggerti dannazione” – disse gesticolando – “E tu come mi hai ripagata per questo?” – la guardò furiosa – “Ti sei finta mia amica per i tuoi scopi, non dirò che sei la cattiva, ma Lena” – sbuffò – “Hai usato la kryptonite contro di me”

“Sono dispiaciuta Kara, ti prego credimi” – disse con la voce che le tremava.

“So che lo sei, ma non posso perdonarti” – non si era neanche accorta che Lena le si era fatta vicina.

“Scusami” – disse prendendo le sue mani che tremavano per la rabbia.

“Lena” – disse guardandola – “Non è questo il modo”

“Voglio solo che tu senta che dico la verità” – disse porgendosi a baciarla a fior di labbra – “Avrei dovuto capire il vero motivo” – la guardò timidamente negli occhi, accarezzandole il viso.

“Lena” – sussurrò con gli occhi chiusi – “C’è un segnale”

L’altra si staccò e guardò gli schermi, avevano trovato la posizione dei Eve, dovevano andare.

 

Supergirl doveva fare uno dei suoi discorsi di speranza a tutti gli utenti dell’Obsidian, affinché abbandonassero la simulazione e Gemma Cooper, non avesse la possibilità di eliminare tutta una popolazione. Lena aveva fornito a Kara le lenti, e adesso monitorava la sua “amica” attraverso gli schermi. Ebbe un brivido alla schiena e si voltò trovandosi Andrea Rojas, con una scheggia di kryptonite pronta ad ammazzare Kara.

“Andrea, non farlo” – disse mettendosi davanti a Kara, proprio come lei aveva fatto quella mattina con lei.

“Se non la fermo, uccideranno mio padre”

“Ricordi? La promessa? Tu aiutami a lasciare Supergirl liberare gli utenti, io ti aiuterò con tuo padre” – disse Lena, ormai con quel pugnale sotto il mento. Non aveva paura, adesso sapeva che avrebbe protetto Kara a qualunque costo.

 

“Ci aveva tradite nell’altra vita” – disse Lena guardando Eva e sua madre lasciare il laboratorio.

“Come credi io abbia fatto con te” – rispose Kara ancora con indosso la tutina.

“Ero ferita Kara, reagisco così, è un mio difetto” – rispose.

“Quante volte ho vissuto il momento in cui te lo dicevo” – disse Kara incrociando le braccia al petto – “In Kaznia te lo volevo dire, ma tu eri troppo amareggiata per colpa di Eve” – disse.

“Che vuoi dire?” – chiese Lena non capendo la prima parte del suo discorso.

“Una mia vecchia conoscenza mi voleva concedere la possibilità di potertelo dire nel momento che ritenevo più opportuno” – disse guardandola, Lena alzò lo sguardo – “Ti ho visto morire ed ho capito che ho fatto bene a non dirtelo, almeno saresti stata al sicuro”

“Ed io ho fatto qualcosa di cui mi sono già pentita” - rispose.

“Non mi pento di aver tenuto al sicuro la” – abbassò lo sguardo, sapeva che Lena aveva capito – “donna che amo” – Lena con uno scatto verso di lei le prese le mani sui fianchi.

“Ti amo anche io Kara” -disse posando le labbra sulle sue – “Sono stata una stupida, ero così spaventata”

“Shh, è tutto okay” – disse prendendole il viso tra le mani. Impresse le labbra su quelle dell’altra, approfondendo velocemente il bacio. Sentì le braccia della mora stringersi dietro il suo collo e portò i suoi sul jeans dell’altra – “Non capisco il jeans”

“Non ti piace?” -sussurrò sulle sue labbra.

“Molto, i pantaloni valorizzano sempre, ma i tuoi vestiti sono più pratici”

“Uhm, Kara, chissà quante volte hai guardato attraverso” -la prese in giro.

“Mai, ma adesso non ne ho bisogno” – disse premendo ancora le labbra sulle sue.

“Portami a casa” – le mordicchiò le labbra, e con un fruscio furono in camera di Lena. Si spogliarono lentamente, senza alcun tipo di fretta, la mora godette a pieno di non vedere alcun che, sotto la tutina da supereroina dell’altra. La bionda le sbottonò la camicetta e lanciò i suoi jeans, prendendo tra le braccia l’altra sfiorandole il sedere scoperto dal tanga. Lena mordendosi il labbro inferiore, la spinse sul letto e le finì cavalcioni, e ci volle poco perché incominciassero a darsi piacere a vicenda.

“Ka-ra” -sibilò Lena muovendosi in sincrono sul bacino dell’altra, inarcando la schiena, e stringendo le mani della donna sotto di sé.

“Le-na” - ansimò la bionda in preda all’orgasmo. Sentì l’altra appiattirsi sul suo petto esausta e tremante. La supereroina le accarezzò la schiena dolcemente e poi le scostò i capelli dal viso – “Grazie per avermi protetta dall’ombra” – disse baciandola.

“Figurati, noi siamo l’una per l’altra no?” – sorrise godendosi i suoi bacini.

“Sempre” – sorrise Kara guardandola intensamente negli occhi.

 

Diciamo che immagino abbiate capito come ha reagito Lena,qui! Mi sono attenuta alla serie, ma dopo l'ultima puntata era assolutamente necessario, interpretarla in chiave SuperCorp. Niente spero vi sia piaciuta, ditemi che ne pensate della storia e anche le vostre opinioni su questa puntata piena di scene con le ciccine carine! Alla prossima xoxo

  
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