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Autore: Europa91    24/05/2020    1 recensioni
[Soukoku]
Ambientata subito dopo i fatti di Fifteen.
Dazai e Chuuya alle prese con la loro prima missione ufficiale all’interno della Port Mafia e ai primi sentimenti che provano l’uno per l’altro.
“Vorrei proprio essere presente il giorno che troverai una donna disposta a morire insieme a te”
“Saresti geloso?” [...]
“Ora sei un membro della Port Mafia; non sei solo Chuuya” [...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cap.2

 

 

 

“Ti prego brutto idiota spiegami ancora perché devo proprio essere io il tuo partner?”

Domandò Chuuya sistemandosi meglio il capello in testa per poi rimettersi le mani in tasca e sbuffare per l’ennesima volta da quando avevano lasciato la sede della Port Mafia quella mattina. 

 

“Ordini di Mori-san. Non ti conviene discuterli”

Rispose annoiato Dazai mentre saltellava qualche metro davanti a lui.

 

“Non sto affatto discutendo gli ordini del Boss, mi stavo solo chiedendo perché fra tutti i membri che ci sono, tocchi proprio a ME lavorare con TE?!!”

 

“Perché sono il tuo padrone forse?” Chiese Dazai prima di schivare un paio di pietre che erano volate casualmente nella sua direzione;

 

“Ancora con questa dannata storia, non sono il tuo caneeeeee”

 

“Invece si”

 

“No”

 

“Si”

 

“No”

 

“Chuuya?”

 

“Che vuoi ora?”

 

“Niente penso che ti stia bene il cappello di Rimbaud” il rosso si bloccò ed arrossì di colpo;

 

“Oh grazie”

 

“Sembri quasi più alto piccoletto” questa volta nulla poté evitare a Dazai di beccarsi un cestino della spazzatura in testa.

 

 

 

“E ora brutto idiota mi spieghi perché siamo tornati qui?” Domandò Chuuya poco dopo osservando dove si trovavano; erano tornati nei suoi vecchi territori; quello era il distretto di Suribachi, l’unica domanda era perché?

 

“È giunto il momento di rivelarti la nostra missione; dobbiamo recuperare dei documenti che mancano dalla ricerca di Rimbaud; è possibile che qualcuno li abbia sottratti e che quel qualcuno si trovi ancora qui”

 

“Questo è il territorio delle Pecore, se ci trovano...”

 

“Le Pecore ormai non esistono più, si sono sciolte quel giorno” Chuuya strinse i pugni;

 

“Rilassati, non sei più il loro Re ormai, non capisco perché ti importi ancora qualcosa di loro, ti hanno tradito, se non ci fossi stato io probabilmente ti avrebbero pure ucciso” 

 

“Non sarebbero arrivati a tanto e non avevo bisogno del tuo intervento me la sarei cavata benissimo da solo”

 

“Certo, certo, risparmia le energie, qualcuno ci sta spiando”

 

“Ne sei certo?”

 

“Fidati, non mi sbaglio mai”

 

Infatti dopo qualche secondo due energumeni fecero la loro comparsa.

 

“Non ci avevano avvisato che si trattava solo di due ragazzini” disse il primo.

 

“Ehi a chi hai dato del ragazzino brutto scimmione?!?” Dazai sì schiaffò una mano sul volto, possibile che Chuuya fosse sempre così dannatamente impulsivo?! Non potevano sempre picchiare o uccidere, in quel caso, quegli uomini gli servivano vivi, doveva estorcergli delle informazioni; che bambino.

 

“Non li uccidere” disse prima di sospirare; avrebbe dovuto insegnare un po’ di disciplina al suo cagnolino. Se lo segnò come promemoria per la prossima volta. Strano; inconsciamente aveva appena desiderato di prendere parte ad un’altra missione insieme al rosso; be’ sarebbe stato divertente, molto più che collaborare con quel vecchio noioso e silenzioso di Hirotsu o i soliti sottoposti inutili che valevano meno di zero e anzi, ostacolavano solo i suoi piani. Intanto Chuuya si stava divertendo nel finire di prendere a calci i loro inseguitori.

 

“Ehi Dazai se non ti muovi questi svengono” si mise ad urlare

 

“Certo certo arrivo, buono a cuccia”

 

“Eh, senti un po’ brutto” ma Dazai lo ignorò completamente chinandosi in direzione degli uomini. Li aveva ridotti parecchio male, ma erano comunque in grado di rispondere alle sue domande. Il moro ne fu sollevato, fare coppia con quella mina vagante non era così male dopotutto.

 

“Allora, sentiamo chi vi manda? Da come siete vestiti presumo che non siate affiliati del governo, siete forse dei mercenari?” Chiese con tono affabile;

 

“Non ti diremo nulla” disse il primo provando a sputargli in faccia. Dazai alzò un piede e glielo ficcò dritto in bocca;

 

“Che brutte maniere, ok riproviamo, quando toglierò la scarpa risponderai più gentilente va bene? Oppure dirò al mio partner di finire quello che ha iniziato e credimi non sarà affatto piacevole”

 

Chuuya arrossì di colpo, Dazai l’aveva appena chiamato “partner”, perché cavolo si era emozionato come una scolaretta non lo sapeva, aveva solo sentito un’improvviso calore e le guance in fiamme; era stato così felice di sentire quelle parole, non se le aspettava, o almeno, non da uno come Dazai.

 

Alla fine quei due non dissero nulla.

 

“Cazzo non abbiamo concluso niente, che rabbia” si mise ad urlare il rosso. Dazai lo osservava poco distante sorridendo,

 

“Chi ti dice che non abbiamo concluso nulla? Solo perché quei due non hanno parlato non significa che non ci abbiano fornito informazioni” Chuuya era senza parole;

 

“Per prima cosa il loro accento, penso siano originari della Russia anche se parlavano un’ottimo giapponese”

 

“Russia? Pensi che possano c’entrare in qualche modo con l’organizzazione per cui operava Rimbaud?” Domandò di getto

 

“Non è da escludere, potrebbe anche trattarsi di un’organizzazione rivale anch’essa alla ricerca di Arahabaki; e questo ci porta ad un altro importante indizio” 

 

“Cioè?”

 

“Chuuya possibile che debba fare tutto io? Be’ ovvio sono il tuo senpai all’interno della Port Mafia”

 

“Senpai? Idiota se abbiamo la stessa età”

 

“Sono più giovane di te di qualche mese tuttavia sono il tuo senpai in quanto ho più esperienza e questo non lo puoi negare”

 

“Cosa? Come diavolo fai a sapere quando faccio gli anni? Che cazzo sei uno stalker?!?”

Cavolo era nuovamente arrossito e non sapeva nemmeno lui il perché;

 

“Ho semplicemente visto la tua scheda sulla scrivania di Mori-san e mi è caduto l’occhio tutto qui, non credere che mi interessi qualcosa di te”

 

“Bene”

 

“Bene. Tuttavia, prima che tu prendessi ad urlarmi contro, stavo per spiegarti l’altro importante indizio: osserva i loro pantaloni”

 

“Eh? Che hanno di strano?!”

 

“Sotto il ginocchio; sono leggermente umidi, come se avessero attraversato un corso d’acqua poco profondo prima di raggiungere la città. Questo lo possiamo dedurre proprio dal fatto che abbiano avuto del tempo per asciugare. Inoltre, osserva il fango sotto la suola delle scarpe” Chuuya ascoltava la spiegazione completamente rapito; a volte se ne dimenticava, ma Dazai poteva far paura, aveva un’intelligenza eccezionale anche se molto spesso faceva l’idiota doveva ricordarsi di come lui stesso si era fatto incastrare. Quello spreco di bende non andava assolutamente sottovalutato.

 

“Per il momento dimentichiamoci di loro, dobbiamo trovare per primi quei documenti; scommetto che Mori-san sapeva fin dall’inizio che anche qualcun altro li stava cercando”

Chuuya era senza parole;

 

“Perché mai il Boss..” 

 

“Lasciamo perdere Mori-san ama divertirsi in questo modo, su ora seguimi, penso di aver trovato un indizio che ci potrà avvicinare a quello che stiamo cercando” il rosso roteò gli occhi, si sistemò nuovamente il cappello e lo seguì.

  
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