Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: arashinosora5927    24/05/2020    3 recensioni
Tsuna decide di parlare con Reborn dando voce a un suo dubbio, ma la risposta lo turba paura specie perché questa conversazione potrebbe esporlo più di quanto pensa
Slight [5927]
Helloooo, vi sono mancata scommetto!
Non ho giustificazioni per ciò che ho scritto, spero solo che la amiate almeno un quarto di quanto l'ho amata io come idea e che vi strappi una risata.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Reborn, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tsunayoshi guardò l'orario sulla sveglia posizionata sul comodino, avvertì le gocce di sudore sulla fronte.

Prese la rivista che stava leggendo e la utilizzò come ventaglio. Faceva decisamente caldo quella domenica.

Aveva ancora una buona ventina di minuti a disposizione prima del suo impegno e non sapeva di preciso come impiegarli.

Era strano pensare che bramava del tempo per se stesso ogni giorno della settimana e poi quando finalmente lo otteneva gli sembrava di non sapere che farsene.

Alzò lo sguardo, vide l'amaca dove dormicchiava placidamente Reborn. Tsunayoshi sapeva che stava fingendo di essere assopito, ma doveva ammettere che era stupito per essere stato lasciato in pace senza allenamenti estenuanti o sedute di studio disperato come al solito.

Da mesi ormai c'era una domanda che voleva trovare risposta nella sua testa, non era stato sufficiente quel poco di informazioni che aveva raccolto sporadicamente ascoltando dei dialoghi in materia.

"Reborn?" chiese il giovane studente guardando verso la porta della sua stanza, meglio non incontrare il suo sguardo in un momento simile.

"Ti va di spiegarmi come nascono gli arcobaleno?" decise di dare voce ai suoi dubbi.

L'assassino professionista sorrise sadicamente, si aggiustò il berretto che indossava per dormire e saltò giù dall'amaca sul letto del suo allievo.

"Sai come nascono i bambini, Tsuna?" gli chiese senza nascondere il divertimento che stava traendo dal metterlo in imbarazzo.

"Sì... certo!" rispose Tsunayoshi nascondendo il viso tra le mani, tutto rosso.

"Stai per compiere quindici anni, ma sei ancora un lattante..." non poté trattenersi dal commentare Reborn.

Tsunayoshi fu tentato dal ribattere, ma non aveva davvero elementi per contraddirlo, l'argomento "sesso" era qualcosa che lo metteva terribilmente in agitazione e imbarazzo, proprio come un bambino piccolo.

"E quindi Tsuna, quali sono gli elementi che danno vita a un arcobaleno?" gli domandò il tutor, sembrava davvero averci preso gusto a portare avanti quella conversazione.

"Il sole...e la pioggia" rispose il giovane boss utilizzando le dita per tenere il conto delle cose elencate.

"Ora pensa ai tuoi guardiani."

Tsuna rimase interdetto, ma poi non ci volle molto perché la sua mente si riempisse di immagini: vide una carrozzina al cui interno vi era Reborn, avvolto da una copertina calda, accanto vi erano Ryohei e Yamamoto, che si stringevano teneramente, il primo teneva in braccio Colonnello anche egli in fasce.

"E questo lo chiameremo, Reborn" sentì ridacchiare Yamamoto.

"Estremo! Questo invece si chiamerà Colonnello"

Tsunayoshi sentì il cervello esplodergli quando nel suo immaginario li vide baciarsi proprio come una tenera coppietta.

"Reborn, smettila di giocare con la mia sanità mentale!" urlò scuotendo rapidamente la testa per scacciare quell'immagine disturbante.

"Non sto scherzando, è proprio così" incalzò l'assassino conscio dei pensieri di Tsuna trattenendo a stento l'impulso di prolungare la tortura del suo allievo.

"Perché pensi che ci chiamiamo "arcobaleno"? È proprio perché nasciamo da una relazione omosessuale!"

Tsunayoshi avvertì un senso di spaesamento e poi il cuore iniziò a battergli all'impazzata.
Quanto poteva nascondere realmente a Reborn? E se fosse stato un metodo per fargli ammettere che lui e Gokudera non erano più solo amici da qualche tempo?

"Skull è uscito difettoso perché è nato dal tradimento di Ryohei con Gokudera."

Tsuna lo guardò sconvolto, rimase a bocca aperta e cercò di far funzionare quell'unico neurone che era sopravvissuto alla conversazione.

"Potevi semplicemente dirmi che non ti andava di spiegarmelo!" urlò indeciso su quale fosse il motivo per cui si sentisse tanto irritato.

In quel momento sentirono entrambi il campanello suonare e la cordiale quanto forte voce di Gokudera risuonare mentre salutava la madre di Tsuna.

"Sono già passati venti minuti?" si ritrovò a chiedere ad alta voce il giovane boss recuperando al volo il cellulare e il portafoglio prima di correre verso lo specchio per sistemarsi i capelli.

Reborn lo osservò divertito.

"Tranquillo, Tsuna. È più probabile che ti cada un meteorite in testa piuttosto che Gokudera ti tradisca."

Tsunayoshi indietreggiò guardando il suo tutor come se fosse il diavolo in persona e in effetti non aveva elementi per smentire il suo pensiero.

Reborn saltò sulla sua spalla tirandogli un braccio fino a dietro la schiena schiacciandogli il mignolo tra due dita.

"Non pensare mai più di potermi nascondere qualcosa."

Gemendo di dolore Tsunayoshi realizzò che lo sapeva, del resto Reborn sapeva sempre tutto e a giudicare dalla sua reazione almeno non sembrava avere qualcosa in contrario.
   
 
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