Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    26/05/2020    0 recensioni
Mina è una donna bellissima, con un enorme passato oscuro alle spalle e molte cicatrici sul corpo e nell'anima. Non è mai stata amata, ma sempre e solo posseduta come un bell'oggetto di valore da sfoggiare in giro. Mille amanti, centinaia di regali preziosi, eppure nessuno si è mai preoccupato di fare la cosa più semplice, ossia regalarle un vero amore. Riuscirà a trovare la persona che sanerà le sue ferite?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 53: Juan e Mina
Perché aveva continuato a cercarla? Perché era con sua madre? Perché diceva di non aver avuto altre donne? Mina stava impazzendo dietro a quelle domande, quando Carlos la raggiunse e sedendosi accanto a lei le chiese cosa volesse fare con il suo futuro.
“…non lo so, penso che una volta ottenuti i documenti miei e di Jane andrò a Londra da mia madre. Magari mi trasferirò lì per un periodo…”
“E come facciamo con mio fratello, eh? Pensi davvero che riesca a restarsene a New York con te e quella meraviglia dall’altra parte del mondo?”
 Le chiese molto deciso, prendendo la manina di Jane con un sorriso, e Mina si strinse solo nelle spalle e sussurrò “…beh se lui volesse me e Jane, sarebbe diverso, è chiaro…”
“Mina, cazzo, quell’uomo ha appena fatto una missione kamikaze per salvarvi, cosa deve fare di più per dimostrare che vi vuole?”
Le ringhiò scocciatissimo, ma senza urlare, perché non voleva agitare quella piccola e lei scosse soltanto la testa.
“Cosa vuoi? Un anello? Una casa? Digli cosa vuoi per restare con lui, così lo farà e riuscirà finalmente a trovare pace. Oppure, se non c’è possibilità di tornare insieme, diglielo chiaro e tondo, così se ne farà una ragione e andrà avanti con la sua vita, ma non tenerlo intrappolato in questo maledetto limbo, perché lo stai uccidendo.”
“E’ lui che non vuole stare con me, Carlos. Io gli avevo dato ogni cosa…” rispose lei con due occhi feroci, ma cercando di restare completamente calma e lui rise e basta.
“Sei una donna davvero stupida Mina” commentò terribilmente divertito e lei si infuriò, ma scosse solo la testa.
“E’ stato messo alle strette, per questo ti ha lasciato.”
Continuò, lasciando Mina senza fiato, “… gliel’ho consigliato proprio io, se vuoi saperlo, ma se avesse saputo che aspettavi un figlio, probabilmente le cose sarebbero state molto diverse. Non ha avuto il coraggio di uccidere quel figlio di puttana di Ronson, ma lo ha fatto per te e anche per me, per non farmi finire nei casini…”
Mina sconvolta chiese solo “ma che stai dicendo?” e Carlos capì che doveva spiegarle tutta la storia, ma in quel momento riapparve Juan pulito, con una maglietta nuova e i capelli bagnati che gli gocciolavano sulle spalle e le disse “Mì, diamo una pulita anche a Jane?” lasciandola interdetta.
Abbandonò Carlos perplessa, allora, e provò a porgere Jane al padre, ma lui scosse la testa e le disse sconvolto “solo quando sarò seduto, ti prego. Non ho la minima idea di come si tenga un bambino…” facendola ridere. Mina lo seguì sempre più confusa, e lui la condusse in quella che lei scoprì essere una piccola camera da letto e rimase a bocca aperta.
“E’ la mia solita stanza, sul jet di Carlos. E lì c’è il bagno, se vogliamo pulirla…” le disse molto serio e quasi imbarazzato, perché voleva chiudersi in camera da letto con lei, ma non subito e Mina rise perplessa spiegando che non aveva mai visto un aereo così.
“…diciamo che paga abbastanza il lavoro di Carlos. E che bisogna viaggiare molto, quindi si è sistemato così…”
Spiegò, sempre più imbarazzato perché Mina si era seduta sul letto, ma lei gli sorrise soltanto, scrutando Jane in cerca di eventuali macchie o schizzi. Era quasi completamente pulita, perché il marsupio e il corpo della madre le avevano fatto da scudo, ma decisero comunque di farle un bagnetto approfittando dello spazioso lavandino del bagno. Fu un momento molto dolce e intimo, in cui Juan potè finalmente accarezzare Jane e si trovò per la prima volta nelle vesti di padre, facendo sorridere Mina come mai prima, perché era terribilmente impacciato ma anche tenero da morire e la guardava con moltissima dolcezza. Sembravano proprio una famiglia e lei non potè evitare di sorridere a quel pensiero, anche se finì per essere completamente bagnata, oltre che sporca di sangue.
“Avanti, adesso siediti…”
 Gli disse sicura, uscendo dal bagno con Jane pulita in braccio, e Juan obbedì in silenzio con il cuore in gola. Lo guardava con immensi occhi azzurri languidi da morire e lui si sentiva ardere sotto a quello sguardo, ed era letteralmente sottosopra per l’emozione. Gli spostò i capelli sulle spalle con decisione, e con moltissima dolcezza si avvicinò tanto da porgergli la bambina e fissandolo negli occhi aggiunse “Devi tenerla in questo modo, sostenere la testa, e stare attento ai suoi movimenti, per il resto è facile…”
Per un attimo Juan morì: la sua ragazzina era di nuovo addosso a lui, e stavolta gli stava consegnando il bene più prezioso che aveva, con uno sguardo tanto denso e pieno d'amore da farlo tremare. Il cuore gli si fermò nel sentire quella piccola addosso e si commosse profondamente, ma riuscì a trattenere le lacrime, sorridendo e basta.
Rimase per qualche minuto completamente in silenzio accarezzando le guance di quella piccolina che lo guardava con occhi bellissimi, esattamente come sua madre. Fu travolto da un migliaio di emozioni favolose che gli incendiavano il cuore, ma poi quella piccola iniziò a tormentargli il viso e lui si girò per dire a Mina “ha preso il mio destro” ma morì perché lei aveva le guance ricoperte di lacrime e si era evidentemente commossa.
L’afferrò con il braccio destro, allora, e la strinse forte al petto e baciandole la fronte sussurrò “no llores, mi amor” con una voce terribilmente profonda e Mina tremò letteralmente risentendo quella frase. Le tenne per un secondo entrambe tra le braccia e si sentì il bastardo più fortunato del mondo, ma non potè dire molto, perché scoprì di aver fatto un errore enorme. I suoi capelli erano giunti alla portata di quella piccola dittatrice, che emettendo piccoli versi di apprezzamento aveva cominciato a strapparglieli letteralmente e dovette intervenire Mina per risolvere la situazione.
“Ok, non le piaccio, abbiamo capito…”
Borbottò ridendo imbarazzato, mentre Mina toglieva dalle dita di Jane i capelli neri che gli aveva strappato e che ora voleva con decisione portarsi alla bocca.
“Ah se lo pensi solo perché ti ha tirato i capelli, aspetta di vedere quando ti prende a calci nella pancia o in faccia mentre stai dormendo e ti riempie di morsi e schiaffi…” rispose Mina ridacchiando, ma lui era estasiato.
Mina era così dolce, ma anche autoritaria, e sapeva sempre cosa fare. Era una madre favolosa e lui non riusciva a smettere di fissare lei e Jane, così prendendole la mano, sussurrò “non vedo l’ora…”facendole schizzare il cuore in gola. Per un attimo arrossì sotto quello sguardo e fu scossa da un tremito al tocco della sua mano.
“Siete davvero bellissimi…”
Sussurrò con un filo di fiato, e occhi sognanti, esattamente come lo diceva a lui prima. Aveva gli occhi letteralmente incollati a quelli di Juan e lui tremò nel sentirle dire quelle parole e per un attimo entrambi morirono dalla voglia di avere un bacio, ma nessuno dei due aveva il coraggio di avvicinarsi abbastanza da prenderlo.
“…ma abbiamo un naso orrendo…” rispose ridacchiando, mentre le accarezzava il viso, perchè farla ridere e per un attimo ci riuscì, ma poi con molta dolcezza Mìmi bisbigliò pianissimo
“…non sai quanto ho sognato questo momento: Jane con te, tu che la coccoli e la guardi col tuo solito sguardo severo e dolce, lei che ti prende a pugni con quelle mani appiccicose…”
 Juan non ce la fece più a quel punto e fece il primo passo: le afferrò la testa con il braccio e le diede un bacio molto intenso. Pensava che lei si sarebbe scansata, che lo avrebbe rifiutato ancora una volta, ed invece Mina ricambiò quel bacio con moltissima foga, facendolo impazzire.
“…non sai quanto vi ho volute e sognate io…”
Sussurrò, osservando lo sguardo di Mina, che era terribilmente a disagio per essersi abbandonata a quel bacio. Si era lasciata andare, prendere dal momento e dai sentimenti che provava per lui, ma non era convinta che fosse una buona idea e si vedeva chiaramente.
“Beh l’ultima volta che ti ho visto non sembrava proprio. Ad essere onesti sembrava solo che volessi disfarti di me il prima possibile. Posso sapere cosa è cambiato? E’ perché hai scoperto di essere padre?”
 Chiese, con un’espressione molto dolce, ma anche spaventata e Juan le disse solo “No, Mina. Io vi ho sempre volute e desiderate, e lo sai. Ho solo fatto una sciocchezza…”
“Con Aileen?” sussurrò lei tramortita dal dolore, ma Juan scuotendo la testa rispose piano “No, Mì. Non ti sono stato infedele. Myles mi ha minacciato e io da idiota ho pensato che se mi fossi allontanato, tu avresti avuto una vita felice…”
Le raccontò tutta la storia, ma senza guardarla, e Mina si infuriò terribilmente. Gli intimò di guardarla, allora e lui sospirando alzò lo sguardo, ma si beccò un ceffone pazzesco e Mina furiosa gli ringhiò “…Dovevi raccontarmi questa storia un anno fa, e io lo avrei messo in ginocchio in tre secondi. Invece hai rovinato tutta la mia vita perché non ti sei fidato di me…”
“Non è stata mancanza di fiducia, amore mio…” le sussurrò pianissimo, completamente mortificato, ma Mina era troppo ferita per aver voglia di ascoltarlo, così si alzò per uscire e Juan le chiese solo di non andarsene, con il cuore a pezzi.
“Tu non lo sai cosa ho provato, non hai idea di quanto possa essere doloroso essere incinta del figlio di un uomo che da un giorno all’altro ti tratta con il disprezzo che mi hai mostrato tu…”
Ringhiò di spalle, per non fargli vedere le sue lacrime, ma lui ovviamente capì che stava piangendo e le disse con molta dolcezza “non volevo allontanarmi Mina, te lo giuro. Ed è stato dolorosissimo per me sbatterti fuori dalla mia vita, è stata la cosa più difficile che abbia mai dovuto fare. Io volevo te, volevo avere nostro figlio, ma mi sono sentito impotente e incapace e non volevo che ti cadesse sulle spalle il peso di dover decidere se farmi finire in carcere o farmi uccidere Myles, perché di questo stiamo parlando”
“…e quindi hai preferito gettarmi sul cuore il peso di te che ti sposi con un’altra perché è incinta? In che universo sarebbe meglio?” ringhiò lei furiosa e poi aggiunse una cosa che gli fece terribilmente male.
“…io avrei combattuto per te, come ho sempre fatto, e se non fossi stata in grado di trovare una soluzione, ti avrei chiesto di essere il mio amante. Ti avrei difeso, protetto, nascosto e avrei dato la mia anima, pur di non rinunciare a te. Sarei persino rimasta al tuo fianco se avessi ripreso la tua carriera nel cartello. Tu, invece, ancora una volta hai deciso che il nostro amore non valesse abbastanza da …”
“Non ti permettere di finire la frase…” le urlò improvvisamente, con tono rigidissimo che spaventò Jane, e così finì sentendosi ancora più in colpa.
 Mina scosse la testa sconsolata, perché sapeva che quella relazione era solo uno sbaglio e si sentiva incredibilmente sconfitta, ma lui aggiunse “…Mina ti ho cercata dopo neanche mezz’ora dal momento in cui sei uscita dalla galleria. Volevo solo dirti che ti amavo e trovare una soluzione, anche a costo di dover tornare nel clan, e alla fine, come puoi vedere, ci sono tornato. Ti ho cercata ovunque, ho perso mesi negli obitori a vedere se tra i cadaveri non identificati ci fossi tu. Ti ho pianta per mesi, convinto che ti fosse successo qualcosa di brutto, e non immagini il dolore che ho provato. Ho girato gli ospedali, ho fatto qualsiasi cosa per trovarti, ho venduto l’anima al clan per te e ho scatenato una guerra per riprenderti, cazzo. Ora guardami negli occhi e dimmi come questo possa significare che il nostro amore non valga abbastanza, avanti…”
Mina sospirò fortissimo e lui pensò che se non era riuscito a convincerla neanche così, forse non aveva molte possibilità di riaverla, ma lei sussurrò piano “Hai inflitto una sofferenza spaventosa ad entrambi per una sciocchezza, sarai contento…”
Juan pensò che voleva terribilmente raggiungerla e baciarla, e provò a capire per un attimo cosa diavolo dovesse fare con Jane, e come dovesse tenerla in braccio alzandosi, ma poi Mina concluse “prestami dei vestiti dai, voglio togliermi questo schifo di dosso. Tra poco dovrò allattarla di nuovo e così proprio non posso…” e Juan le indicò la sua valigia.
Sospirò e basta, e con Jane sul petto si sdraiò sul letto confuso. Sua figlia continuò a mettergli quelle sue manine sporche dappertutto e Juan la fissò con tantissimo dispiacere, perché fino a quel giorno era sempre mancato nella sua vita e non sapeva neanche cullarla o cambiarle il pannolino.
“Imparerò, mi hija…” le disse pianissimo, prendendole quella piccola manina e lei emise i suoi soliti gridolini allegri in risposta e per un po’ giocarono insieme con i capelli del padre. E poi mentre pensava a suo padre, a come lui invece sembrava sapere sempre tutto, Jane iniziò ad agitarsi e lui non seppe assolutamente cosa fare. Provò a distrarla, poi a cullarla, ma non c’era verso di tenerla. Provò ad alzarsi, allora e tenendole la testa l’appoggiò sul suo petto. Voleva cullarla, calmarla, ma Jane aveva fame ed iniziò ad essere ingestibile. Così Mina uscì bagnata e in accappatoio e Juan sorpreso chiese “E come hai fatto a sentirla sotto la doccia?” ma lei ridendo rispose “Sono la madre…”
Non era più gelida, solo molto ferita, ma aveva ricominciato a sorridere e Juan era terribilmente felice di questo. Tornarono a letto e Mina chiese a Juan di scostare le tende per guardare fuori mentre allattava, e sorrise con gli occhi chiusi quando la luce la investì. Era molto stanca, ma bella in modo incredibile, sdraiata a letto con l’accappatoio aperto e i capelli bagnati
“Non ho mai visto niente di più bello...”gli sfuggì improvvisamente fissandole, e lei sorridendo scosse solo la testa e rimase per qualche minuto in silenzio, ma gli afferrò forte la mano. Proprio mentre Juan cercava le parole adatte, lei si decise a chiedergli quello che voleva sapere da molto, così bisbigliò “ E hai una relazione con qualcuno?”
“Io?” rispose ridendo, come se stesse dicendo una cosa incredibilmente stupida, e Mina annuì perplessa pensando “ci siamo solo noi, eh!”, ma lui fece una cosa molto strana: prese il cellulare e compose un numero.
 “state bene?” chiese Johanna preoccupata e Juan si scusò per il disturbo, ma le disse “tua figlia vuole sapere se io ho una relazione, mi sembrava il caso che glielo spiegassi tu…”
“Ma quanto puoi essere strano? Davvero pensi che glielo possa dire io? Che razza di film d’amore hai visto, si può sapere?” ringhiò Johanna, sempre più sconvolta dalle capacità comunicative di Juan e lui ridendo rispose “nessuno. Dai Jo, diglielo…” stupendo incredibilmente Mina.
“No, non esiste! Glielo devi dire tu, Don Chisciotte, avanti. Non mi sembra così difficile…” rispose Johanna ridendo, ma Mina ringhiò “cosa diavolo dovete dirmi? Non vi sarete messi insieme voi due?”
E mentre Johanna urlava “ma sei matta?” Juan aveva preso a fissarla malissimo e con le braccia conserte ringhiò “sei veramente stupida, eh!”
“…vuole che ti dica che l’ho tormentato in questi mesi per convincerlo a uscire con qualcuna, dato che pensavo che tu l’avessi lasciato, e lui sembrava uno di quei naufraghi dei film. Brutto e puzzolente e costantemente ossessionato dal fantasma del suo amore passato…”
Mina sorrise allora, e mordendosi il labbro gli prese la mano e lui disse a Johanna “me la sbrigo io da qui in poi, grazie. A dopo” lasciandola a sperare per quei due testoni.
 Mina si avvicinò piano e iniziò ad accarezzargli i capelli, il viso e poi le labbra e lui le fece fare tutto, perché il suo cuore ormai era tornato alla sua legittima proprietaria e non aveva mai provato una sensazione così.
“Allora davvero mi hai aspettata, mi amor? Non mi hai tradita?” sussurrò con un filo di voce, ad un millimetro dalla sua bocca e lui rispose piano “…ti aspetterei per tutta la vita ragazzina mia…” e fu così che le resistenze di Mina crollarono totalmente, e lei iniziò a baciarlo con trasporto.
 Juan per un attimo dimenticò Jane e si disse che stavano per fare l’amore, finalmente. Iniziò a morderle le labbra, a stringerla e infilò una mano sotto l’accappatoio per sentire il suo corpo. La voleva, la desiderava da impazzire e Mina voleva lui, si sentiva, ma poi emise un verso strano e si allontanò da lui spaventandolo.
“Mi fai male così, te l’ho già detto” ringhiò a Jane che invece se la rideva e rimase a guardarla con uno sguardo tanto dolce da lasciare Juan senza parole. Realizzò che sarebbe stato molto difficile avere del tempo da solo con lei, e probabilmente quasi impossibile fare l’amore, ma che si sentiva comunque l’uomo più fortunato del mondo.
“Che cos’è quello sguardo da pesce lesso, papà?” gli chiese, richiudendosi l’accappatoio e sistemando Jane tra loro e Juan ridacchiando rispose “Adesso ho anche lo sguardo da pesce lesso? Il naso orrendo…altro?”
Lei gli sorrise, e scuotendo la testa gli sussurrò “Il tuo naso a te sta bene, perché hai il viso grosso ed è bilanciato, ma su una bambina minuscola non è l’ideale, ammettilo. E poi tu sei l’uomo più bello del mondo per me, mi amor, lo sai.”
 Ma Juan ridacchiando rispose “non è vero, ma non importa. Non sono neanche andato in palestra in quest’anno, quindi non ho il corpo a cui sei abituata…”
“Tu? Tu vuoi essere insicuro? Io ho avuto una figlia Juanito, penso di aver messo almeno sei chili. Niente del mio corpo è com’era prima!” rispose lei ridendo, ma lui scuotendo la testa aggiunse “…no, infatti. E’molto meglio di prima. Anzi vestiti, che non so quanto riesco a stare calmo con te seminuda” Facendola sorridere.
Juan prese Jane in braccio e si decise ad andare a recuperare un po’ di cibo facendo sorridere Mina come mai prima per la sicurezza con cui la teneva in braccio, ma uscendo le disse “…e comunque sei una madre straordinaria, ragazzina. Hai combattuto per lei come una tigre, e non avrei mai pensato che tu avessi quella forza.”
Mina rise e basta e sussurrò “…magari sono diventata una lupa anche io, o magari la bambina crescendo con il lupo ha imparato a comportarsi da selvaggia…”
“Hai capito piccola? Hai una madre terribilmente feroce, quindi attenta a non farla arrabbiare…” disse dolcemente alla bambina, per far ridere Mina e poi fece per uscire quando lei sussurrò pianissimo una cosa che lo paralizzò.
“…sarai suo padre Juan? Saremo una famiglia?”
Chiese, con il cuore in tempesta e Juan sorridendo rispose “io sono suo padre, anche se non ho la minima idea di cosa fare, e noi siamo già una famiglia. Cresceremo Jane a Brooklyn, a casa nostra insieme ai suoi venti fratelli. E se lo vorrai, ragazzina, sarò tuo marito e litigherò con te per tutta la vita…”
“Venti fratelli solo se impari a partorire tu” rispose Mina commossa e Juan ridendo rispose “ok mi accontento di Jane e tre altri piccoli Jimenez…”
“Guarda, al massimo uno” rispose lei divertita e poi aggiunse “…e dovrai regalarmi un altro anello perché quello che avevo non voglio mai più vederlo. E voglio sposarmi in spiaggia, a maggio magari. Accetto il prete, ma voglio una cosa intima ed estremamente raffinata, capito? Quindi niente membri del clan, ok? E le foto ce le farà Al, perché quello che ha la mano più delicata e poi è quello che mi fa foto più belle....”
“Più belle delle mie?” chiese offesissimo e vagamente sorpreso, ma Mina ridendo rispose “che c’entra, tu sei lo sposo, non puoi mica fare le foto al tuo matrimonio?”e lui annuì compiaciuto. “…altre condizioni?”
“Oh sì parecchie altre. Tipo che tu non sarai interamente vestito di nero e non lo faremo finchè non avrai capelli decenti, e poi serviremo solo finger food, perché odio mangiare troppo ai matrimoni…”
Mina continuò per un po’ e Juan annuì e basta, ma poi quando lei fu interamente vestita si avvicinò e baciandole la guancia sussurrò “ok ci ho ripensato, riprenditi la ragazzina e ciao” facendola infuriare per un attimo. Mina si riprese Jane offesa e gli diede una fortissima pacca sulla spalla, mentre lui rideva a crepapelle. Ci mise qualche secondo per tornare serio, e allora si avvicinò molto al suo viso e un secondo prima di baciarla bisbigliò “hai detto un milione di parole, tranne quella che volevo sentire. Non hai detto sì…” e lei spalancò i suoi occhioni e sussurrò “certo che sì, mi amor. Sai quante volte l’ho sognato? Pensi davvero che stia improvvisando?”
Si baciarono forte, allora, ma Carlos giunse ad annunciare che erano arrivati e Juan si mise a ridere e le disse “la vera guerra inizia ora…” riferendosi chiaramente a sua madre, che non era neanche stata avvisata del fatto che il figlio era tornato con una figlia illegittima.
Johanna ovviamente impazzì nel rivedere Mina e si commosse tantissimo a prendere Jane in braccio, la famiglia di Juan invece fu molto gelida. Clarita era furiosa con lei per aver esposto suo marito a quell’enorme rischio, Felipa era furiosa con entrambi per aver avuto un figlio fuori dal matrimonio e Josefina era troppo debole per ammettere di essere felice di rivederla ora che Neide era tornata in Brasile.
Johanna abbracciò fortissimo anche Juan e sussurrò “povero bambino, cresciuto con quella donna così cattiva! Dovrai trattarlo come si deve, piccola, perché non è un uomo abituato ad essere amato.”
Aveva letteralmente in tre giorni capito totalmente il carattere di Felipa e Mina sorrise e basta, ma Juan disse ad entrambe di lasciarlo solo con la sua famiglia. Iniziò una lite furibonda, che durò per ore e che portò Juan alla rottura completa con Felipa, che si rifiutava persino di guardare in faccia sua nipote. Mina rimase con Johanna nella dependance, e si raccontarono un sacco di storie molto dolci. Decisero di non pesare sulla famiglia Jimenez, così cenarono da sole, senza sapere che loro erano troppo intenti a farsi la guerra per occuparsi del cibo e quando finalmente Juan le raggiunse le trovò tutte e tre addormentate sul divano. Mina fu svegliata da Juan che l’aveva sollevata per portarla a letto e disse solo “Jane?” ma lui l’aveva messa al sicuro sul suo letto tra quattro cuscini e Mina sorrise nel rivederla addormentata.
“Dormi con me, amore…” sussurrò piano e Juan pensò che sua madre si sarebbe inviperita ancora di più, ma non voleva nient’altro, così si trovarono uno accanto all’altra e senza sapere neanche bene come finirono a fare l’amore con infinito trasporto, sussurrandosi piano "ti amo".   
Nota:
Eccoci qua, siamo giunti quasi al finale. Vi siete un po' emozionati con le dichiarazioni di questi due? Vi piace Juan come padre? Fatemi sapere, io vi aspetto. Ah, nel prossimo capitolo inserirò il link per leggere eventualmente il seguito, fatemi sapere se lo leggerete.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess