Ho
sempre avuto bisogno di tempo per me
non ho mai pensato che avrei
avuto
bisogno che tu fossi lì quando piangevo
e i
giorni sembrano anni quando sono sola
e il letto dove sei disteso
è messo a posto dal tuo lato
Alla fine sono partito.
Ho dovuto, non avevo scelta.
Ho dovuto lasciare la casa di Austria.
Ho dovuto lasciare la mia casa.
Ho dovuto lasciare te.
Potevo scegliere?
No.
Non mi è mai stata data questa possibilità, inoltre se fossi restato cosa sarebbe cambiato?
Nulla.
Forse di avrei visto ancora.
Forse avrei visto ancora il tuo sorriso.
Forse avrei sentito ancora la tua voce.
Ma in fondo cos’è il volere di un bambino davanti al volere dei grandi?
Nulla se non un sussurro.
Sono sempre stato solo.
E solo avevo deciso di vivere.
Allora perchè ora, mentre sto andando via, mi si spezza il cuore a vederti restare fermo a guardarmi partire.
Perchè il mio cuore è andato in frantumi quando hai detto che saresti restato con Austria?
Perchè?
quando
vai via conto i passi che fai
vedi quanto ho bisogno di te
adesso?
Avevo giurato a me stesso che mai e poi mai mi sarei legato ad una persona.
Eppure tu mi hai condannato a questo legame.
Tu che mi hai lasciato andare.
Tu che non mi hai trattenuto.
Perchè non l'hai fatto?
Perchè non sono scappato e non sono restato con te?
Mi manchi più che mai.
Ed ora che conosco il sapore delle tue labbra mi mancano anche quelle.
Dove sei?
Ho bisogno di te e non ci sei.
quando
sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando
sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei
lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi
Il tempo è passato.
L'autunno ha ingiallito molte volte le foglie e le ha fatte cadere.
Sto crescendo eppure non riesco a togliermi dalla testa la tua immagine.
Come sarai ora?
Sarai cresciuto o sarai ancora come quel giorno in cui ti ho dovuto lasciare?
Vorrei poter venire date, ora potrei, la mia voce non è più un sussurro.
Però c'è la guerra e non posso abbandonare quelle persone che combattono in mio nome.
Devo restare anche se ho poche possibilità di vittoria.
Devo restare anche se ci sono buone probabilità che morirò.
Pensandoci bene, non potrei morire mai in questa guerra.
Io non morirò finchè non ti avrò rivisto.
non
mi sono mai sentita così prima d'ora
tutto ciò che
faccio mi ricorda te
ed i vestiti che hai lasciato sono sul
pavimento
ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai
Sai, ho ancora il tuo spazzolone.
Non l'ho mai usato, però se mi avvicino con il naso posso sentire il tuo odore.
Sai di lavanda..
Ogni volta che la pianta di lavanda di fronte alla mia finestra fiorisce mi viene da pensare a te.
Non so come descrivere questo odore..
Però sei te.
L'odore inconfondibile della lavanda è come te, non può essere descritto se non con il suo nome.
quando
vai via conto i passi che fai
vedi quanto ho bisogno di te
adesso?
Sai, questo è il mio piccolo segreto.
Nella giacca della mia uniforme nascondo sempre un sacchettino di lavanda vicino al cuore.
Averti vicino anche se solo nella mia mente mi rende forte.
Averti vicino al mio cuore, anche se solo simbolicamente, mi rende capace di sopravvivere.
Malgrado le ferite.
Malgrado la paura.
Malgrado tutto.
quando
sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando
sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei
lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi
Un giorno, mentre stavo studiando, mi giunse la notizia che tu non eri più con Austria.
Il mio cuore quel giorno si fermò.
Dov'eri finito?
Avrei voluto uscire subito per cercarti.
Buttare per terra le carte che stavo compilando e gettarmi anima e corpo alla tua ricerca.
Ma non potevo.
Ero grande ormai e sarebbe stato infantile abbandonare il mio Paese privandolo della sua guida.
Dovevo restare.
Malgrado il mio cuore piangesse.
Dovevo restare.
Malgrado desiderassi vederti.
non
mi sono mai sentita così prima d'ora
tutto ciò che
faccio mi ricorda te
ed i vestiti che hai lasciato sono sul
pavimento
ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai
Passò di nuovo un autunno.
Un inverno.
E poi arrivò la primavera con i suoi profumi ed i suoi colori sgargianti.
Era passato un altro anno senza di te.
Era passato un altro anno senza che potessi essere veramente a casa.
Anche questo l'ho capito troppo tardi per tornare indietro.
Quella era per me “casa” perchè c'eri tu.
Con i tuoi “pasta”.
I tuoi “ho fame”.
O
semplicemente la tua timida presenza in un angolo mentre ascoltavo
Austria suonare.
eravamo
fatti l'uno per l'altra, quaggiù per sempre
so che lo
eravamo, sì
tutto quello che volevo era che tu sapessi
che in tutto ciò che faccio metto il cuore e l'anima
riesco a malapena a respirare,
ho bisogno di sentirti qui con
me, si
Mi abbassò sulla lavanda per sentirne l'odore.
In primavera è molto più forte e fresco, lo sento senza doverne strofinarne i fiori o le foglie.
Chiudo gli occhi per immaginare il tuo viso.
Mi concentro per poter ricordare la tua voce.
Improvvisamente sento qualcosa posarsi sul mio viso.
Apro gli occhi, ma non vedo nulla.
- Doizu! Indovina chi sono?-
Una voce sconosciuta..
Però allo stesso tempo mi suonava familiare..
Allegra, fresca, dolce.
Posai le mani su quelle che coprivano i miei occhi e le abbassai voltandomi.
Vidi un sorriso più luminoso del sole estivo.
Vidi quell'inconfondibile ciuffo a ricciolo.
Eri tu!
Ti abbracciai e ti strinsi a me senza nemmeno dire una parola.
Ero un uomo che aveva vagabondato per anni nel deserto e tu eri la prima fonte d'acqua che vedevo dopo tanto tempo.
- Mai più, Hetalia, ma più!-
Non ti dissi “mi sei mancato”.
Non dissi “ti amo”.
Non ti salutai.
Non ti chiesi come stavi.
Per prima cosa mi venne da mettere in chiaro che non volevo più dividermi da te.
-Doizu, perchè piangi? -
Stavo piangendo?
Non me ne ero accorto, ero troppo felice per pensare a me.
Ero troppo concentrato su di te.
Insomma, eri te!
Eri davanti a me!
Solo Dio sapeva quanto mi eri mancato.
Solo Dio sapeva tutte le preghiere da me pronunciate per poterti incontrare di nuovo.
- Stai bene Doizu?-
Sciolsi leggermente l'abbraccio per poterti guardare negli occhi:
- Sto bene, tranquillo, ma tu...-ti posai una mano sulla guancia destra-..giurami che non ci lasceremo più, giurarmi che resterai con me -
Mi sorridesti.
Il tuo solito, disarmante e solare sorriso:
- Te lo giuro Doizu, da adesso sarò sempre accanto a te -
Ti abbracciai nuovamente con forza.
Finalmente era primavera anche per me: la mia rodine era arrivata.
Finalmente mi sentivo in pace: ero a casa.