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Autore: miss_MZ93    28/05/2020    3 recensioni
Marinette ed Adrien hanno ormai diciotto anni. Le loro vite continuano ad essere minacciate dalla presenza di Papillon ma qualcosa sta per cambiare. Gli anni iniziano a farsi sentire e gli equilibri fragili che esistevano tra i due ragazzi iniziano a spezzarsi. Tra Adrien e Marinette qualcosa cambierà radicalmente, lasciando uno spiraglio per qualcuno che, in segreto, non ha mai smesso di provare grandi sentimenti per Marinette.
Tra dolci e sensuali drammi, i nostri protagonisti dovranno affrontare anche un nuovo pericolo per Ladybug.
Ho iniziato a scrivere la storia prima dell'uscita della terza stagione, quindi mancheranno alcuni personaggi o dettagli particolari.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il rumore del telefono mi sveglia lentamente e, per quanto io adori dormire, non posso permettermi di rimanere a letto tutta la mattina. Mi volto verso il comodino, raccolgo il cellulare e spengo la sveglia che stava iniziando a provocarmi un gran mal di testa.
Apro gli occhi e vengo colpita dalla luce del sole che oggi sembra volermi accecare. Mi alzo lentamente, controllando i capelli con la consapevolezza di trovarli come sempre aggrovigliati in una matassa informe. Ignoro le lenzuola nuovamente bagnate di sudore e cerco di scendere i gradini della mia stanza senza inciampare nei miei stessi piedi.
Mi avvicino allo specchio e nel farlo accendo il computer che quasi attenta alla mia vita. Sullo schermo, in caratteri luminosi e minacciosi, svetta l’orario.
"Cosa?! Mezzogiorno?!"
Nemmeno nei miei incubi più colorati avevo mai immaginato di potermi svegliare così tardi e sicuramente non pensavo che sarebbe successo davvero, specialmente oggi.
Mando all’aria probabilmente metà stanza cercando qualcosa da indossare dopo la doccia per poi abbandonarmi all’idea che metterò semplicemente la prima cosa che mi capiterà sotto mano.
Velocemente lascio la mia stanza dirigendomi spedita verso il bagno. La tensione non viene nemmeno minimamente lenita dall’acqua calda e quando torno in camera è ormai quasi l’una.
"Marinette, hai un’ora esatta per vestirti, truccarti, acconciarti i capelli e sperare che Luka sia in ritardo"
So benissimo quanto sia una speranza vana. Luka non mi sembra assolutamente il tipo di ragazzo che tarda ad un appuntamento. Quell’ultima parola mi lascia senza fiato per qualche minuto. Appuntamento? È davvero questo? Le mie gote iniziano ad arrossarsi quando capisco che la risposta non può essere negativa.
"Sei sicura di riuscire a fare tutto?"
La voce di Tikki mi fa perdere quasi dieci anni di vita. Non so come sia possibile ma mi ero completamente dimenticata di lei. Dopo aver preso una veloce boccata di ossigeno, le sorrido, certa che anni di ritardi mi abbiano insegnato a prepararmi in tempi da record.
 
Un’ora più tardi mi trovo concentrata nel tracciare una linea di eyeliner sugli occhi. Ho appena terminato di arricciare le punte dei capelli, raccogliendo alcune ciocche dietro la testa con due forcine. Ho perso più di venti minuti a scegliere un completo per questo pomeriggio, per poi ripiegare su una gonna a ruota a vita alta dalle tinte blu scuro dal quale fa capolino una maglietta attillata e bianca dallo scollo appena accennato. Mia madre si è dovuta arrendere all’idea che non avrei pranzato ed io spero solo che il mio stomaco non decida di brontolare davanti al mondo intero.
Lo schermo del cellulare lampeggia avvisandomi dell’arrivo di Luka ed io rischio quasi di disegnarmi una sfumatura nera su tutta la faccia. Solo l’intervento di Tikki riesce a salvarmi da quel disastro. Afferra dalle mia mani il pennino e lo ripone nella confezione, portandolo il più lontano possibile dalle mie mani.
"Marinette, dovresti calmarti"
Velocemente afferro la borsa e mi dirigo verso la porta, accennando un sorriso tirato alla Kwami.
"Marinette!"
Tikki richiama la mia attenzione avvicinandosi con il pacchetto in cui avevo riposto la felpa di Luka.
"La stavi lasciando a casa"
Afferro la confezione mentre Tikki sparisce all’interno della borsa.
Mentre corro verso il salotto per salutare i miei genitori, una strana sensazione di dispiacere inizia a farsi strada dentro di me. So di dover restituire la felpa a Luka ma mi dispiace non poter più avere qualcosa di suo da indossare prima di dormire. Nelle ultime sere, prima di avviarmi a letto, avevo dato vita ad una sorta di abitudine che consisteva nell’indossare quella felpa e perdermi in pensieri sul bel proprietario, sulle sue mani calde e sulle sue labbra invitanti. Scuoto la testa, cercando di rilegare certe immagini in un angolo remoto della mia mente. Saluto velocemente i miei genitori, intenti a guardare un film dai tratti cinesi.
"Io esco. Vado al cinema con alcuni amici"
Mentre inizio a scendere i gradini verso l’entrata di casa, la voce di mia madre mi raggiunge.
"Tesoro, ti ho lasciato qualche dolce dal pranzo. Non dovresti uscire a stomaco vuoto"
"Grazie mamma!"
Afferro il pacchetto e ne sbircio il contenuto mentre mi avvio alla porta. Pessima decisione dato che rischio più volte di inciampare nei miei stessi piedi. Avrò anche deciso di cambiare profondamente ma l’essere maldestra continua a perseguitarmi.
Una volta raggiunta la soglia, poso la confezione di biscotti e dolci creazioni di mio padre nella borsa, lasciando a Tikki la libertà di assaggiare tutto ciò che vuole. Cerco di prendere coraggio con dei respiri profondi e finalmente varco la soglia di casa.
"Buongiorno, Marinette"
Accanto a me, appoggiato alla parete del palazzo, Luka mi guarda sorridendo. I suoi occhi azzurri riescono a stregarmi dal primo momento in cui si posano nei miei, mettendo a dura prova i miei poveri neuroni già provati dal risveglio movimentato e dal sonno agitato.
"L-Luka! B-buongiorno!"
Cerco di darmi un contegno, imponendo alla mia mente contorta di placarsi e lasciarmi parlare come una ragazza normale ma il suo sorriso sembra vanificare ogni mio tentativo. È trascorsa solo una settimana dall’ultima volta che l’ho visto e non mi ero minimamente resa conto di quanto potessero essermi mancate le sue attenzioni.
Più lo osservo e più il mio cervello sembra spegnersi, perso nei meandri di questa attrazione che provo verso di lui e che non riesco a comprendere o controllare.
I suoi occhi si posano sui miei vestiti per poi focalizzarsi sui miei capelli e nel suo sguardo trovo lo stesso stupore di Alya nel vedermi tanto cambiata. Luka si avvicina a me ed il suo profumo mi avvolge riportandomi alla mente i momenti trascorsi assieme e le sensazioni che è riuscito a suscitare in me. Sulle guance sento affiorare il sangue mentre avvicina il suo volto al mio, lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.
"Sei molto carina, Marinette"
Quel bacio, un contatto appena accennato, raggiunge un punto profondo, al centro del mio corpo, lasciandomi con un’espressione imbarazzata e senza parole.
Mi perdo nei suoi occhi, così profondi, così limpidi da potervi trovare mille sfumature. Sono costretta a sbattere più volte le palpebre, cercando di recuperare un po’ di lucidità che la sua presenza sembra sempre far evaporare dal mio corpo.
"G-grazie"
Luka si allontana da me ed io ricomincio a respirare normalmente anche se il desiderio di averlo nuovamente così vicino al mio volto prevale. Quella strana sensazione di calore inizia a diffondersi sempre più nel mio corpo, lasciandomi l’impressione che mi manchi qualcosa.
Sospiro profondamente e proprio quando inizio a calmare ogni particella del mio corpo, questo decide di tradirmi nel peggiore dei modi.
Un borbottio proveniente dal mio stomaco dissolve l’atmosfera tesa tra noi, imbarazzando ogni parte di me. Abbasso lo sguardo, trovando una macchia davvero molto interessante sul marciapiede davanti a casa. Dovrei essere abituata alle figuracce ma mai mi era capitato di farne una simile. Le mie guance si colorano velocemente mentre io continuo a scrutare quello sfregio dalle sfumature scure.
La risata allegra di Luka arriva alle mie orecchie mentre nel mio campo visivo vedo comparire la sua mano, intento a stringere la mia con fermezza. Il mio sguardo torna sui suoi occhi mentre al centro del mio stomaco inizia a formarsi un groviglio di emozioni.
"Seguimi"
Il contatto tra le nostre mani sembra scottare, come se un fuoco indomabile avesse preso vita tra noi. Cerco di concentrarmi su qualcosa che non sia la sua presenza ma il suo sorriso smagliante sembra gettar fuoco su quel calore incredibile che provo.
Bastano pochi minuti di cammino per arrivare davanti ad uno dei più famosi e gustosi fast food. Devo ammettere di aver una gran voglia di cheeseburger ma speravo di potermi abbuffare nella comodità di casa mia, senza che qualcuno potesse osservarmi mentre divoro un panino così unto e grasso, macchiando i miei vestiti e probabilmente tutta la tavola. I ricordi di una cena a casa di Alya tornano ad affollare la mia mente e le risate della mia amica per il disastro da me creato mi rammentano quanto io possa essere incredibilmente maldestra anche mentre mangio.
"Marinette?"
La voce di Luka mi riporta alla realtà. Mi rendo conto distrattamente di essere davanti alla cassa del fast food con un’espressione talmente confusa da lasciare senza parole anche il commesso.
"Cosa vuoi?"
I miei occhi vagano sui cartelloni enormi in cui immagini golose di panini mi fanno venire l’acquolina in bocca. Sbuffo sonoramente, cercando di rilegare quel desiderio nei meandri del mio essere. Non voglio imbrattare ogni parte dei miei vestiti di ketchup e maionese.
"Una porzione di patatine fritte ed una coca-cola"
Posso sporcarmi con una semplice patatina? Probabilmente sì ma sono sicura che non potrei creare il disastro che comparirebbe sulla mia maglia bianca se addentassi un hamburger.
Osservo il commesso guardare Luka come se la mia ordinazione dipendesse da lui. Seguo il suo sguardo fino a ritrovare quegli occhi simili ai miei, immersi nella sorpresa.
"Sicura?"
Abbasso lo sguardo, rimuginando sulla sua domanda. Non credo che una porzione di patatine riuscirebbe a soddisfare la mia fame ma mi trovo a scuotere la testa, cercando di convincerlo. Il mio tentativo sembra fallire miseramente mentre lo sento ordinare un cheeseburger, una porzione di delizie croccanti e due bibite.
Torno a guardarlo, sorpresa della sua decisione.
"Luka?"
"Ho mangiato poco a pranzo"
La sua bugia trasuda premura da ogni sillaba e mentre io già mi vedo intenta a sporcarmi, il profumo del panino quasi pronto fa brontolare nuovamente il mio stomaco. La risata cristallina di Luka accentua quella sensazione che mi spinge inevitabilmente verso di lui e verso le sue labbra, i suoi occhi, il suo corpo.
Una volta pronta l’ordinazione, Luka insiste più volte per pagare per entrambi ed io mi ritrovo a dover accettare con imbarazzo. Afferra il vassoio pieno di ogni delizia con una mano tornando a stringere la mia mano con la sua. Lo seguo all’esterno del locale, fino ad un tavolo in legno sul retro del locale dove prendiamo posto. Luka si siede di fronte a me, intento ad osservarmi divertito. Il mio stomaco torna a farsi sentire ed io non posso che iniziare a mangiare qualche patatine, deliziandomi del loro sapore misto alla maionese. Distrattamente mi osservo attorno, notando la poca gente che ci circonda. Ormai sono le due passate e solamente qualche famiglia e alcuni ragazzini occupano i tavoli più vicini all’entrata del locale, lasciandoci in disparte.
Il rumore della carta che si strappa mi riporta al ragazzo di fronte a me. Luka afferra il panino guardandomi con curiosità e nei suoi occhi posso vedere riflessa una ragazzina affamata. Il silenzio che ci circonda viene spezzato dalla sua risata.
"Metà?"
Imbarazzata e con il volto in fiamme, costringo la mia testa a muoversi, accettando di saziare la mia ingordigia. Osservo la confezione di patatine dai colori sgargianti, cercando quelle più croccanti e salate. So quanto sale e fritto facciano male alla salute ed alla forma fisica ma se mi dovrò pentire di qualcosa, farò in modo che ne sia valsa la pena fino all’ultimo boccone. Quando trovo la vittima perfetta, la afferro velocemente, immaginandomi già il suo sapore mischiato al ketchup.
I miei occhi scivolano su Luka e la patatina rimane bloccata a mezz’aria, in attesa che il mio corpo torni a muoversi normalmente. Gli angoli delle sue labbra sono dipinte di salse che sembrano davvero buone ed i miei pensieri iniziano a viaggiare in luoghi inesplorati.
Il suo sguardo si posa sul mio, riemergendo da quella sensazione di pace e serenità che sembrava aver raggiunto addentando quella delizia.
"Marinette?"
La sua voce mi risveglia bruscamente dalle mie fantasie, troppo bruscamente. La patatina mi scivola di mano, finendo sul rivestimento del vassoio. L’immagine di quella delizia sprecata viene oscurata velocemente dalla vicinanza di Luka che la riafferra per poi morderla. Le sue labbra intrappolano la patatina ed io inizio a sentirmi quasi gelosa di quel contatto, una sensazione che so essere stupida ma che non riesco a trovare infantile.
"Tutto bene?"
Annuisco in silenzio riprendendo a guardare quell’angolo sporco di salsa dove passa distrattamente la lingua, provocandomi una fitta nel profondo del mio corpo. Non avrei mai pensato di potermi sentire così attratta da un ragazzo e mai avrei creduto possibile sentire la necessità impellente di sentire le sue labbra sulle mie, sul mio volto, sul mio collo, sulle mie spalle. I pensieri prendono una piega inaspettata ed io inizio ad immaginarmi sotto l’effetto delle sue attenzioni. La temperatura del mio corpo sembra raggiungere limiti insopportabili mentre mi accorgo appena di essere rimasta a guardarlo immobile e con il respiro accelerato.
Luka torna ad osservarmi con soddisfazione mentre lascia davanti a me più di metà del suo panino. Velocemente lo afferro, cercando di nascondere il mio imbarazzo per i pensieri tutt’altro che casti che stanno sfiorando la mia mente. Trascorro i minuti seguenti ad immaginare le sue labbra saggiare le mie e non sento nemmeno il sapore di quel cheeseburger dall’aspetto impeccabile.
 
Dopo aver assaporato ogni briciola di quel panino, Luka si dirige verso i cestini con il vassoio in mano mentre io cerco di calmare i battiti del mio cuore ed il calore che ormai sembra aver preso possesso di ogni fibra del mio corpo. Quando lo vedo tornare accanto a me, sono sicura di avere in volto una tra le espressioni più confuse della mia vita.
Le mie mani si stringono attorno al tessuto della gonna mentre Luka mi sorride. Lo vedo liberare l’indumento dalla mia stretta ed invitarmi a seguirlo nel verde del parco che circonda il fast food. Il silenzio torna ad avvolgerci e mentre lui sembra perfettamente a suo agio, io inizio a spazientirmi sempre più. Quell’insoddisfazione torna a colpirmi violenta, lasciandomi con un cipiglio in volto ed un calore in corpo a cui non so dare spiegazione. Cosa sta succedendo in questi ultimi giorni? Perché il mio umore è così volubile?
Le domande interrompono la loro corsa verso la mia pazzia quando, sotto uno degli alberi più maestosi che io abbia visto, Luka decide di fermarsi. Mi concentro su di lui e quando vedo le nostre mani nuovamente strette tra loro, una strana sensazione mi avvolge. Mi sento come se il contatto con lui fosse l’unica cosa capace di accendere quel fuoco interiore che provo ma anche di tranquillizzare la mia mente che, altrimenti, sono sicura viaggerebbe oltreoceano.
"Marinette?"
Il mio nome risuona da quelle labbra ed io torno a concentrarmi su quel dettaglio, ignorando tutto ciò che ci circonda.
"Sicura di star bene?"
Annuisco nuovamente, incapace di controllare quel desiderio che sembra si stia impadronendo di me. Le sue labbra tornano a muoversi e, anche se so che dovrei prestare attenzione alle sue parole, il desiderio di sentirle muoversi sulle mie mi investe completamente, trovandomi senza difese ed incapace di resistergli.
Basta un secondo per ritrovare finalmente quell’angolo di paradiso. Le mie mani si muovono veloci, lasciando cadere a terra il pacchetto con la felpa di Luka. Raggiungono il suo volto con determinazione mentre le mie labbra si posano sulle sue in un gesto quasi disperato. Sento Luka sorridere della mia iniziativa ed iniziare a muovere dolcemente la sua bocca sulla mia. Il mio corpo si stringe al suo e finalmente l’insoddisfazione provata finora sembra lenirsi un po’. Non posso dire di star bene ma finalmente mi sento meglio, appagata e soddisfatta nel sentire le labbra del ragazzo sulle mie. Le mani di Luka si posano sulla mia schiena, provocandomi dolci brividi in tutto il corpo mentre la sua bocca lascia la mia per riprendere fiato. Mi guarda sorridendo ed io non posso che arrossire e ricambiare quella dolcezza che vedo nei suoi occhi. Il mondo perde colore mentre ormai esistiamo solo noi due e quell’irrefrenabile voglia di assaporarci di nuovo. Sento il mio cuore martellare nel petto, in attesa di un nuovo bacio e quando finalmente il suo volto torna ad avvicinarsi al mio, le suonerie dei nostri cellulari interrompono quella magia. Un mugugno incomprensibile esce dalle mie labbra provocando una risata nel giovane che ancora stringo a me con forza. Prima che io abbia la possibilità di maledire chiunque ci stia disturbando, le labbra di Luka ritrovano le mie in un ultimo bacio pieno di passione e desiderio. Una sua mano preme sui miei capelli, incatenandomi a quel bacio che non vorrei finisse mai mentre l’altra si appoggia sulla mia schiena stringendomi a sé. Quando quel contatto si interrompe, mi ritrovo ancora più confusa di prima ed una sensazione intensa inizia a farsi strada nel mio corpo, correndo verso il centro del mio piacere. Il battito del mio cuore non accenna a calmarsi mentre le mani iniziano a tremare.
Non voglio rispondere alla chiamata e quando capisco chi sia il mio disturbatore, sono tentata come non mai di lasciare che quel rumore svanisca da solo. Un sospiro snervante esce dalle mie labbra mentre vedo Luka raccogliere il suo telefono e, con un’espressione dubbiosa, avviare la conversazione.
"Sì?"
Una voce a me famigliare sembra porgli una domanda e lui avvisa del suo arrivo imminente. Il mio sguardo torna a posarsi sul telefono e sul volto di Alya che continua a lampeggiare sullo schermo. Sbuffo nuovamente, attirando l’attenzione di Luka. Si avvicina a me iniziando a sfiorare il mio braccio in un gesto che dovrebbe consolarmi ma che invece non fa che aumentare l’impulso di ignorare il mondo intero e passare il pomeriggio con lui, da soli, intenti a bearci di quelle attenzioni che riescono a togliermi il fiato.
Luka osserva il mio telefono sorridendo e riporta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, lasciandomi un bacio su quella porzione di pelle delicata. Il mio volto si tinge di ogni sfumatura di rosso mentre dalle mie labbra esce un sospiro pesante. Quando lo vedo allontanarsi, il desiderio di riavere le sue labbra sul mio corpo, sconvolge ogni fibra del mio essere e mi ritrovo nuovamente ad intrappolare la sua bocca con la mia in un breve ma intenso bacio.
I suoi occhi si velano di desiderio mentre riconosco nel suo sguardo la stessa delusione che sento dentro di me. Gli sorrido dolcemente lasciandolo parlare tranquillamente con sua sorella mentre mi allontano di qualche metro per rispondere ad Alya.
"Alya?"
"Marinette dove sei finita?!"
"Sto arrivando, non ti preoccupare"
Una risatina giunge al mio orecchio ed io distrattamente mi chiedo cosa ci sia di tanto divertente in quella nostra breve conversazione.
"Sbrigati!"
Posso quasi vedere i suoi occhi furbi nascondermi qualcosa mentre continua a ridere.
"Alya, che succede?"
Sento i suoi passi allontanarsi da chiunque abbia intorno e distrattamente mi perdo a guardare l’orario sullo schermo del cellulare. Manca poco alle tre di pomeriggio, il che significa che ormai saranno tutti davanti al cinema, in attesa degli ultimi ritardatari. Non mi ero nemmeno resa conto del tempo che scorreva veloce mentre i miei pensieri vorticavano attorno a Luka ed alla voglia che avevo di baciarlo.
"Marinette"
Alya inizia a bisbigliare, come se avesse paura di farsi sentire da qualcuno e distrattamente mi chiedo cosa stia passando per la mente della mia amica.
"Vuoi spiegarmi cosa succede?"
"Adrien è già qui e sembra davvero di pessimo umore. Ha chiesto dove fossi e quando ha notato che mancavate solo tu e Luka… Potrei giurare di averlo sentito imprecare sottovoce"
Spero con tutta me stessa di aver sentito male ma i dubbi che la mia migliore amica sta insinuando nella mia mente non mi lasciano molte possibilità.
"Alya, cosa vuoi dire?"
"Sveglia, Marinette. Non ho mai visto Adrien così turbato, secondo me pensa che tu e Luka possiate essere insieme"
Il mio cuore perde un battito mentre la mia mente cerca di assimilare le parole di Alya. Sicuramente si sarà immaginata ogni cosa ed Adrien sarà arrabbiato per l’ennesimo litigio con il padre. Non mi sorprenderebbe poi così tanto visto il rapporto che sembra avere con lo stilista. Chissà quanto avrà dovuto supplicare il padre per poter uscire con gli amici oggi.
"Marinette? Sei ancora lì?"
La sua voce mi riporta alla realtà ed io cerco in ogni modo di non prestare attenzione alle supposizioni di Alya.
"Dimmi, Alya"
"Tu non sei con Luka, vero?"
Il mio volto torna ad infiammarmi mentre cerco di recuperare l’uso della parola. Tento di non balbettare, anche se l’ansia che sto provando in questo momento mi rende incapace di sembrare una ragazza normale.
"N-no. C-cosa stai dicendo?"
"Marinette, sento puzza di bugia"
"Alya, non ti sto mentendo. Sono quasi arrivata, ci vediamo tra poco, d’accordo?"
"Marinette, non os…"
Senza lasciarle finire la frase, interrompo la chiamata, posando il telefono nella borsa. I miei occhi vagano nel cielo limpido di questa giornata, alla ricerca di qualcosa che possa distrarmi abbastanza da tutta la confusione che provo dentro di me.
Sento i passi di Luka avvicinarsi lentamente e velocemente i miei pensieri lasciano Adrien e le contorte teorie di Alya. Il mio corpo si tende, in attesa di un contatto con il chitarrista che non sembra tardare.
"Raggiungiamo gli altri?"
Sbuffo sonoramente, recuperando la borsa ed il pacchetto che avevo in mano fino a qualche minuto fa. Distrattamente vedo Luka ridere della mia espressione e sono sicura che abbia capito perfettamente perché il mio umore sembra peggiorato tanto in così poco tempo. I miei occhi si posano sui suoi un solo istante e questo sembra bastare per sentire nuovamente quella sensazione fastidiosa di insoddisfazione. Sbuffo nuovamente mentre lui afferra la mia mano e mi trascina lontano da quel posto immerso nel verde.
Mentre passeggiamo, lo vedo più volte osservarmi divertito mentre il mio umore peggiora ad ogni passo che ci avvicina al cinema.
Il miei occhi tornano a specchiarsi nei suoi mentre lui sembra concentrato sul pacchetto che tengo in mano. Mi ero quasi dimenticata della felpa di Luka e, nonostante io non abbia voglia di restituirgliela, non posso nemmeno portarla con me per sempre. Se Alya mi vedesse arrivare con questo pacchetto tra le mani, lascerebbe libero sfogo alla sua mente investigativa ed alla fine riuscirebbe a vederne il contenuto.
I miei piedi si immobilizzano e mentre Luka sembra guardarmi sorpreso, apro la confezione e ne estraggo la felpa.
"Stavo quasi dimenticando di restituirtela"
La mia mano stringe quel tessuto come se potesse impedirmi di ridargliela e solo dopo qualche secondo finalmente sembra lasciare la presa. Volto lo sguardo verso il marciapiede, cercando di non mostrare quella tonalità rossa che sicuramente avrà preso vita sul mio volto ma gli occhi di Luka sembrano osservare ogni mia reazione.
"È pulita… Sì, insomma, l’ho lavata"
Il suo sguardo riesce sempre a scatenare delle sensazioni strane nel mio corpo e la mia capacità di parlare sembra risentirne.
La sua mano lascia la mia per indossare l’indumento e quando torna ad osservarmi, il suo sguardo si tinge di una dolcezza che riconosco essere macchiata da malizia. La sua mano torna a stringere la mia mentre lo vedo imboccare un vicolo buio appena prima dell’incrocio che ci porterà al cinema.
Le sue mani mi stringono a sé con passione mentre le mie si posano sul suo petto. Sotto il mio tocco, posso sentire il suo cuore battere velocemente, in preda a quella frenesia che ormai conosco molto bene. Luka avvicina il suo volto al mio orecchio ed io già sento le gambe diventare di una consistenza simile alla gelatina.
"Ha il tuo stesso profumo"
Lo sento inspirare la fragranza della mia pelle, regalandomi dolci brividi che percorrono ogni centimetro della mia schiena. La sua bocca gioca con i miei desideri, sfiorando appena il mio collo in una dolce tortura. Il mio corpo si riaccende a contatto con il suo e dalle mie labbra sento uscire un gemito sommesso quando finalmente le sue trovano il loro posto sulla mia pelle. La sua bocca traccia un percorso preciso, fino a raggiungere la mia e perdersi in quel piacere tinto di passione e desiderio. Le mie mani tornano a giocare con i suoi capelli mentre il mio corpo preme sul suo in un contatto che non lascia spazio all’immaginazione delle curve dei nostri corpi. La sua lingua gioca con la mia, rendendomi difficile ogni pensiero coerente fino a quando lo sento allontanarsi da me e tornare a bisbigliare al mio orecchio.
"Penso che diventerà la mia felpa preferita"
Dolcemente mi regala un ultimo bacio per poi dileguarsi tra la folla di Parigi.
 
Rimasta sola con i miei pensieri, tutte le sensazioni che mi hanno accompagnata in questo incontro mi sovrastano lasciandomi spossata e senza forze. Noto appena la risata di Tikki nel vedermi così spaesata dalle mie emozioni.
Incerta sulla possibilità che le mie gambe riescano a muoversi, mi appoggio qualche istante al muro dell’edificio per riprendere fiato e cercare di calmare i battiti del mio cuore. L’assenza di Luka mi permette di vedere con più chiarezza la situazione e capisco di non avere alcuna via di scampo. Sono fisicamente attratta da lui e non posso negarlo, non adesso che il mio corpo sembra fremere nell’attesa di riavere le sue attenzioni. Cerco di scacciare ogni pensiero e con una determinazione inesistente, mi avvio in strada, diretta alla struttura del cinema.
Prevedo guai.

***

Buongiorno a tutti! Sono riuscita ad aggiornare prima del previsto ma devo ammettere di aver dovuto tagliare in due parti quello che sarebbe dovuto essere il tredicesimo capitolo perché inizialmente non avevo pensato a quante pagine di word avrei impegnato con la descrizione dei momenti tra la protagonista e Luka e sapendo che la seconda parte della giornata riserverà ancora tante sorprese, ho voluto spezzare qui il racconto!
Cosa pensate succederà nel prossimo capitolo? Come si comporterà Marinette con Luka ed Adrien? Riuscirà a sopravvivere a questo pomeriggio al cinema? Come sempre, sono curiosa di sapere cosa pensate voi lettori quindi lasciatemi un commento e ditemi come vi è sembrato il capitolo!
Come ha detto Marinette "Prevedo guai" anche io tra le fan adriennette e marichat xD
Un saluto a tutti, ci sentiamo al prossimo capitolo!
miss_MZ93
  
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