Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: steffirah    28/05/2020    1 recensioni
Raccolta di one-shot, scritte utilizzando i prompt del "Tsubasa Month" (maggio 2020) indetto su Tumblr. Temi:
1) Natural Wonders
2) Favorite Worlds
3) Angst + Goodbyes
4) Fluff
5) Hitsuzen
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Mokona, Sakura, Syaoran
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sperduto, nel tuo cuore







 
黒い涙の雨が降る


- “Kioku no mori” -








Cielo grigio. Pioggia incessante.
Bianco e nero.
I miei piedi. Le mie mani.
Bende e deserto.
Impronte insanguinate, eppure alcun dolore.
Il portale d’accesso al regno.
Case in mattoni, palme.
Tutto mi vortica attorno.
Mi ritrovo al suolo. Finisco in una pozzanghera e osservo il mio riflesso. In esso vedo me che guardo me che guardo me e ancora e ancora, all’infinito.
Mi chiedo chi sono io, ma ormai non ha più senso. Nulla ha più senso.



Non ho memorie. Le uniche cose che so per certo sono il mio nome, Syaoran, e il mio scopo: ritrovare le piume dei ricordi. I ricordi appartengono ad una principessa del deserto. Il suo nome è Sakura. Un nome che sembra cercare di risvegliare qualcosa di sopito in me, senza realmente riuscirci.
Il suo corpo serve per esaudire il desiderio di colui che mi parla. Lui mi ha creato, ho l’obbligo di eseguire i suoi ordini. La mia missione è recuperare le piume sparse nei mondi, a qualunque costo. Rubando quel che può servirmi allo scopo. Eliminando tutto ciò che mi intralcia.
Ed è quello che faccio. Se qualcuno prova ad opporre resistenza, se qualcuno prova a fermarmi, lo elimino. Distruggo tutto ciò che mi ostacola, e non appena porto a termine la mia missione procedo verso il mondo successivo.
Talvolta esito, prima di prenderne una, chiedendomi a che scopo recuperarle se non c’è un contenitore in cui inserirle. A Fei Wang Reed manca il corpo che desidera. Ma non mi ha chiesto di cercarlo, e io non lo farò.
Ciononostante, talvolta mi siedo tra cadaveri e macerie, sotto pioggia, vento, fuoco e acqua, incurante del sangue che mi macchia. E qualche interrogativo mi assilla.
Cosa se ne fa di queste piume?
“Non sei tenuto a porgerti domande.”
La mia mente si azzera, e io proseguo verso il mio obiettivo, incurante di tutto e di tutti.
Non provando e non pensando a nulla.
Ascoltando soltanto la voce del mio creatore.



Di volta in volta mi dà degli abiti per mimetizzarmi con gli abitanti dei mondi, ma nella raccolta delle ultime piume mi ha fatto indossare dei vestiti di base. Come quelli che indossava l’altro Syaoran.
L’altro Syaoran…
Ho vaghe memorie di lui. Anni fa era dinanzi a me. Allungava una mano verso di me. Mi aveva dato una parte di sé. Pronunciava delle parole, ma non riesco più a sentirle.
So solo che va eliminato, come tutto ciò che ci si oppone. Lui è un pericolo al nostro piano.
Ma è veramente il nostro…?
Non sono tenuto a pensare. Non sono tenuto a ragionare.
Cancello qualsiasi cosa dalla mia mente, seguendo unicamente le sue direttive.



“La prossima piuma è nel mondo dei sogni. Troverai una bella sorpresa.”
La prossima piuma è nel mondo dei sogni.
“Ci sarà la tua principessa ad aspettarti.”
Qualcuno mi aspetterà…
“Dovrò eliminarla?”
“Vedremo.” Si apre in un sorriso ambiguo, i suoi occhi scintillano di delizia mentre sorseggia del vino su quel trono da cui non si alza mai. “Sono pronto a scommettere che ci sarà da divertirsi.”



Il mondo dei sogni è buio, ma pieno di luce. Una luce rosata, riflessa da infiniti petali di ciliegio. Ciliegi, che portano il suo stesso nome.
Sakura.
Sakura è il nome della principessa che vuole Fei Wang Reed.
Sakura è lì, insieme all’altro me stesso. Il me originale, mi è stato detto. Se elimino l’originale, esisterò soltanto io. Io sarò l’unico Syaoran.
Ecco perché non esito quando mi viene dato il comando di eliminarlo. Soprattutto perché lui possiede una delle piume che sto cercando. E anche se Sakura dice che non le servono più, io so solo che devo riprenderle tutte. A qualsiasi costo. E non mi fermerò soltanto perché è lei a dirmelo.
Eppure, mi è inevitabile chiedermi, perché la sua voce riesco a sentirla? Perché mi raggiunge?
Perché lei non si sposta dall’altro me stesso? Perché anche se la minaccio, ci tiene tanto a proteggere “Syaoran”? Perché vederla stringerlo in quel modo a sé mi infastidisce tanto? Perché anche se la ferisco, non si separa da lui?
Attendo, che si scansi. Invece, lei poggia la mano libera sulla lama, chiamando il mio nome.
Qualcosa sussulta in me. Non mi piace. Questa sensazione, non mi piace.
Prima che possa apportarmi ulteriore sofferenza, estraggo la spada, in attesa.
“Ho solo bisogno del corpo. Dell’anima puoi anche sbarazzartene.”
Posso eliminarla, la fonte del mio dolore.
Cambio posizione per colpirla, ma la mia mano non si muove. Ci riprovo, due, tre volte, ma niente.
“Perché… non si muove…”
Faccio un altro tentativo. La lama trema, lei mi guarda, io ritento, ma qualcosa continua a bloccarmi.
Anche Fei Wang Reed sembra essersi stancato di questa situazione, e dà precedenza all’uccisione dell’originale. Concordo con lui. È necessario recuperare la piuma e liberarci di ogni interferenza, prima di ogni altra cosa.
“No! Se uccidi Syaoran, tutto avrà fine!”
Tutto? Fine?
“Anche quel che c’è stato tra me e te!”
Tra me… e lei…?
“Uccidilo!”
Porto avanti l’ordine e riesco ad ottenere la piuma, una volta che lo sconfiggo. Ciononostante, è insistente. Non lo lascerò vincere. Non posso farlo.
La battaglia continua, ma ciò che ne consegue è inaspettato.
Quel che la mia lama colpisce, ferisce, uccide, non è il vero Syaoran.
È Sakura.
Il suo sangue sgorga dalla ferita.
La mia mente si annulla.
Il mio corpo si pietrifica.
Fa male, dappertutto.
La mia spada… l’ha colpita…
Io… l’ho colpita…
“Syaoran!”
La sua voce cristallina, il suo sorriso, caldo come il sole primaverile.
Sta dicendo qualcosa…
“Io… sono come te.”
Lei… è come me. Ma se è come me, perché…? Perché le sto facendo questo? Perché il suo corpo si sta sgretolando? Perché il ciliegio si sta dissolvendo al vento?
Cade, verso di me. Non riesco ad abbassare lo sguardo, ma avverto la mia mano libera spostarsi. Cerca di cingerla. Cerca di fermarla. Cerca di non farla sparire. Cerca di proteggerla. Ma vedo solo altri petali che volano via.
Sakura…
Dice altre parole, ma io non riesco a risponderle. Non riesco a pronunciare nulla. Il tempo sembra essersi azzerato, fermato del tutto.
Percepisco il suo tocco leggero, sul mio braccio. Le sue labbra, accanto al mio orecchio. Il suo peso, evanescente.
Parti di lei, che mi scivolano via tra le dita.
No… ti prego, no…
“Io… ti a…”
Silenzio. Un silenzio assordante.
Non c’è più alcuna consistenza.
Sposto finalmente lo sguardo, sulla mia mano. Le mie mani, sporche di sangue. Tra esse, un unico petalo. L’ultimo respiro della sua vita.
Grida laceranti nella mia mente. Lo afferro, portandomelo sul petto. Il dolore si intensifica. Diventa insopportabile, tutto insopportabile.
E da quel momento, non capisco più nulla.



Fino a quell’istante, tutto era semplice. Eseguivo ordini che mi venivano dati, senza bisogno di riflettere. La mia mente era una tabula rasa, finché tu non sei sparita. Finché non ti sei dissolta nel vento. E tutti i ricordi sono tornati. Tutto ciò che abbiamo vissuto insieme. Tutto ciò che ci legava. Ho rivisto paesaggi lontani, distanti nel tempo e nello spazio. Ho rivissuto momenti felici della nostra vita. Ho risentito le nostre conversazioni quotidiane, illuminate dai raggi del sole. Le nostre risate. E ho capito tutto.
Non vedo più nulla, non sento più nulla. Talvolta, mi resta l’eco della tua voce, l’unica che sia mai riuscita a raggiungermi in questa foresta buia, che tuttavia svanisce in una spirale di ricordi. E mi chiedo, è un’illusione?
Eppure i tuoi occhi brillanti, la tua dolce voce, hanno sempre raggiunto questo cuore che non avrei dovuto possedere.
È in nome di questo legame che ho deciso di raggiungere io te, questa volta. Ho capito cosa va fatto. Continuerò a cercare le piume, e cercherò anche l’altro me stesso. E quando lo troverò, la faremo finita. E io farò la scelta necessaria per poterti raggiungere e ascoltare il seguito di ciò che allora non sono riuscito a sentire. Così potrò darti la mia risposta.














 
Angolino autrice:
Una volta tanto riesco a mantenere la parola, yey!
Allora... Come preannunciato, qui spiego la scelta dei due titoli. Ripercorrendo dal precedente l'andamento di una poesia, l'obiettivo era creare un chiasmo con quest'altro titolo, unificando anche il contenuto, quasi fosse un riflesso specchiato. In entrambe le parti a perdersi è il cuore dell'altro (Syaoran prima, Sakura ora), ma, al contempo, sono i parlanti stessi (Sakura prima, Syaoran ora) a smarrirsi nel cuore dell'altro. 
Per quanto riguarda lo stile di scrittura, questa è stata la seconda parte del mio "esperimento": ho tentato di ricalcare il tono "fittizio/robotico/automatico" del parlato di Syaoran (più evidente in giapponese, con frasi brevi e secche, prive di connettivi, chiare risposte a "ordini" dati da "un'altra voce" - ossia, quella di FWR). 
Il breve verso iniziale è preso dalla ending di Shunraiki, cantata dalle FictionJunction, ed è molto semplice: "Piovono lacrime nere". 
A presto (spero) con missing moments dai toni più leggeri!
Steffirah
  
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