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Autore: marea_lunare    29/05/2020    0 recensioni
La razza umana è ormai estinta da migliaia di anni, la Terra è stata conquistata da angeli e demoni, i quali ne sono entrati in possesso combattendo tra di loro una feroce battaglia, conclusa con un armistizio.
Tra le popolazioni vige l'obbligo di non fare del male a nessuno della razza opposta o di intrattenere un qualsiasi tipo di rapporto, per il timore di poter compromettere la pace.
John Watson però non è come tutti gli angeli: lui crede in un possibile legame tra i popoli. Sarà proprio lui, infatti, a conoscere un demone particolarmente acido ma geniale, che lo affascinerà fin da subito. Sa bene però, che la loro amicizia potrebbe compromettere gravemente la situazione di stallo che permane tra le loro razze.
I dubbi sono tanti, le speranze diminuiscono giorno dopo giorno.
Tra una divinità potente e sconosciuta e due mondi opposti ma al contempo simili, si sviluppa la storia di John Watson e Sherlock Holmes, coloro che potrebbero cambiare o distruggere il loro mondo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Quasi tutti, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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XVIII – Morte                                                                                                                                                                                                       Universe – EXO


 

Il vento mi avvolge, accoglie la mia discesa verso la morte.

Mi abbandono completamente, aspettando di sbattere la schiena contro la dura terra.

Eppure qualcosa me lo impedisce.

Contrary to how I feel, painful words come out
I made you struggle and I’m struggling too
Unlike my determination, nothing’s getting better
I always disappoint you and I regret it too

Vengo afferrato all’improvviso, sentendomi stringere in un abbraccio disperato.

Volto leggermente lo sguardo, incrociando gli occhi di Sherlock.

“John...”

Solo in quel momento realizzo che stiamo fluttuando a mezz’aria, notando le ali del demone agitarsi dietro le sue spalle.

“Sherlock… Tu non sapevi volare” sussurro, sorridendogli debolmente.

“No...” mi risponde attonito, guardandosi le ali come se le stesse vedendo per la prima volta “Non sapevo volare”

Sospiro, appoggiando la guancia sulla sua spalla, mentre il demone inizia a scendere lentamente.

Mi posa con delicatezza a terra, continuando a sorreggermi tra le braccia.

I don’t think I can forget you when the wind gets cold
The night our breaths touched with smoke coming out of our mouths
We warmly held each other with happy laughter
Nights we dreamed of a tomorrow that will shine like the stars

“John… M-mi dispiace per...”

“Oh, dici la freccia?” sussurro beffardo.

Lui annuisce, facendomi sfuggire una risata.

“Sai, mi sembra di aver già vissuto questa scena”

Stavolta anche Sherlock ride. Una risata leggera che riempie l’inquietante silenzio attorno a noi.

“Sherlock...”

“Si, John?”

Non ho il coraggio di continuare. Non ho il coraggio di guardami attorno.

Sento delle fiamme crepitare, il vento soffiare tra le foglie, ma nessuno parla.

Sposto il viso verso sinistra, scorgendo dei corpi sdraiati a terra, alcuni in posizioni innaturali.

Il terrore mi assale.

“Dimmi la verità” dico esitante “Sono stato io a fare questo, vero?”

Per tutta risposta, Sherlock mi appoggia una mano sulla guancia, ostruendomi la vista con le dita affusolate.

“No” mormora “È stato Duluth. Ha usato il tuo corpo, commettendo una carneficina con i tuoi poteri. Non devi ritenerti colpevole di questo.” .

Faccio un segno di diniego con la testa, gli occhi ricolmi di lacrime.

Appena inspiro, una fitta di dolore mi squarcia il petto.

“Quella rabbia...” sussurro con voce rotta “Quella furia, quell’odio, quel rancore… erano tutti sentimenti miei, non di Duluth. Sono sentimenti che io già possedevo prima che lui arrivasse”

Sherlock non sa cosa rispondere, concentrando la sua attenzione sulla mia spalla ferita.

Vedo subito la sua mano circondarsi di un’aura viola.

“No...” dico afferrandogli il polso.

Lui mi guarda, spostando gentilmente la mia mano.

“Almeno riuscirò a ripagare definitivamente il mio debito” risponde.

Lo fisso, la mano a mezz’aria.

Poi il demone appoggia il palmo sulla mia spalla, strappandomi un lamento di dolore.

“Resisti” mi incoraggia “Non ci vorrà molto”

Cerco di sopportare il più possibile, ritrovandomi avvinghiato al suo braccio esattamente come lui si era aggrappato a me quel giorno.

Sherlock continua a sforzarsi, ma la ferita non si rimargina.

I’ll search the universe
Until I can find you again
I won’t let go, even the smallest memories
Memories engraved in the seasons
They come and go several times
But I will still call out to you

“Qualcosa non va” mormora con espressione allarmata, ansimando per lo sforzo “Perché non funziona?”

Immediatamente noto una piccola colonna di fumo azzurro fuoriuscire dalla ferita, dissolvendosi nel nulla.

Ora nessuno può più impossessarsene.

Anche Sherlock la osserva, finché la sua espressione non cambia drasticamente.

“No...” sussurra.

Gli scosto delicatamente la mano, intrecciando le dita con le sue.

“È troppo tardi, Sherlock...” mormoro.

“Cazzo...” sento imprecare Greg.

Il demone si gira automaticamente verso l’Angelo Maggiore alle sue spalle.

“Devi fare qualcosa” gli dice “Sei o non sei l’angelo più potente?”

Lui lo guarda con le mani tra i capelli, chiudendo gli occhi e chinando il volto.

Mike si passa una mano sul viso, taciturno.

Accanto a loro non c’è nessuno.

Se ne sono andati tutti, morti o fuggiti.

“Dovete fare qualcosa!” grida Sherlock in risposta al loro silenzio.

“Smettila” gli dico.

Lui torna con lo sguardo verso di me.

Ha lacrime agli occhi.

Non l’avevo mai visto piangere.

Laughter and tears, scars and healing
Questions and answers, they’re all in you
You have my world, you’re my small universe
The moment it vanishes, I will disappear as well

“Va tutto bene” bisbiglio.

“No, deve esserci un modo. Non devo essermi concentrato abbastanza, ho sicuramente sbagliato qualcosa. Sta’ fermo, ora riprovo” risponde, lasciandomi la mano.

Lo vedo chiudere gli occhi e corrugare la fronte, il palmo tremante.

Prima che possa di nuovo far apparire quell’aura scura gli afferro un braccio, bloccandolo.

“Lasciami, John” mi dice senza aprire gli occhi.

“Non funzionerà, sai bene-” sussurro, lasciando la frase a metà per riprendere fiato.

“Le probabilità che tu sopravviva sono più alte di quanto tu creda”

“Sherlock...”

“Avevo fatto delle ricerche al riguardo e-”

“Sherlock, ora basta” lo interrompo con tono fermo, stringendo la presa “Sai bene quanto me che non posso essere salvato. Duluth ha consumato…praticamente tutta la mia energia. Sono troppo debole”

Lui si blocca, stringendo il pugno.

Sento il suo battito cardiaco accelerare.

Lo lascio andare, chiamandolo.

Il demone apre gli occhi e mi guarda.

Gli sfioro una guancia, affondando le dita tra i suoi ricci.

Per la prima volta, in quello sguardo, colgo la sua debolezza, tutta la sua fragilità.

Mi sento intorpidito, un leggero calore inizia ad avvolgermi il petto come una dolce carezza.

Inconsciamente ripercorro tutti i momenti che mi hanno condotto fino a qui, chiedendomi se sarebbe potuta andare diversamente.

È stato davvero Duluth a farci questo?

È a causa sua se io e Sherlock ci siamo incontrati?

Scaccio bruscamente quelle stupide domande dalla mia testa, tornando a quando tutto è cominciato.

La notte al monastero, quando ha recitato quella poesia per me.

“Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie
luci il tuo volto apparia” bisbiglio.

I’ll search the universe
Until I can find you again
I won’t let go, even the smallest memories
Memories engraved in the seasons
They come and go several times
But I will still call out to you

Sherlock spalanca gli occhi, una lacrima gli sfugge dall’occhio, scivolando lungo la guancia fino al mio polpastrello.

“Riesco ancora a stupirti” sorrido.

Il torpore si propaga lentamente, lo posso sentire scivolarmi sotto pelle.

“Vorrei che facessi una cosa per me, Sherlock”

Lui non risponde, assentendo con un cenno del capo.

“Potresti ripetere di nuovo quella poesia? Mi era piaciuta molto”

Tento di nascondere la voce incrinata, fallendo miseramente.

Il demone si asciuga il viso col dorso della mano, sorridendomi.

Mi lascio sorreggere come un neonato.

Gli poggio una mano sul braccio. Mi ancoro a lui come un naufrago che cerca disperatamente una calda spiaggia su cui strisciare.

Sherlock si schiarisce la voce, poi inizia.

Il suo viso inizia a perdere nitidezza, finché la vista non mi si appanna completamente.

Il panico mi assale, istintivamente chiudo gli occhi.

Mi concentro sulla voce di Sherlock, immaginandomi il suo viso di fronte a me.

La voce del demone inizia a cullarmi. Quella stessa voce baritonale che acquieta ogni turbamento dell’animo e mi spinge a rilassare le spalle.

“Che or volge l’anno, sovra questo colle...”

Mi ero immaginato tutt’altra conclusione per questa storia, ma probabilmente doveva andare così.

Forse era stato tutto già scritto.

Memories always bring tears
Where it was all washed away woo baby
Only you remain
These aren’t feelings that I can end
In just one day, with just one try
I feel it so much it hurts
Wherever you are, I’ll go to you

Mi accoccolo silenziosamente contro Sherlock, che in risposta mi stringe piano a sé.

Il torpore inizia a farsi sentire, mentre i pensieri si fanno più vaghi.

“E pur mi giova...”

Ho lottato.

Ho combattuto con tutte le mie forze.

Ho cercato di oppormi, nonostante stessi per cedere.

Ho ricevuto aiuto da Sherlock, ma non è bastato.

Come dici tu, papà, le cose stanno così.

Alla fine, mi lascio andare.

Abbandono ogni speranza e ogni desiderio di rimanere.

Mi lascio trascinare via, come un’onda che torna verso il mare.

“Oh come grato occorre...”

Perdonami.

“Ancor che triste, e che l’affanno duri!”

E prima di perdere coscienza, proprio mentre il demone inizia a gridare il mio nome, un ultimo, flebile pensiero si fa strada nella mia mente morente.

Io ti amo, Sherlock.
 

I’ll search the universe
Until I can find you again
I won’t let go, even the smallest memories
Memories engraved in the seasons
They come back so I will find you
Because that’s love
Because it’s love

   
 
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