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Autore: Coso96    31/05/2020    1 recensioni
Molto tempo fa, gli universi erano invasi da ogni genere di creatura: succubi, grifoni e chi più ne ha più ne metta. Ma data l'incapacità di difendersi da esse, i mortali pregarono di essere salvati,così da poter vivere in pace.
Un essere senza nome li ascoltò, un essere che fu capace di creare un universo dove bandire tutti mostri. Noi lo chiamiamo "il primo Guardiano"
Si dice che abbia sacrificato la sua vita per sigillare il mostro più feroce , un mostro così feroce che avrebbe potuto disintegrare tutto e tutti con un solo gesto, ma questa è un'altra storia.
Ora, i Guardiani nascono e crescono in quell'universo, combattendo creature di ogni sorta e ignorando l'esistenza della maggior parte dei mondi.
Adesso, per colpa di un Guardiano un po' impulsivo, l'equilibrio è spezzato.
Spetterà a lui riportare l'ordine in uno strano mondo di animali parlanti.
Tra strambe conversazioni e personaggi eccentrici, il nostro eroe dovrà fare il suo dovere di guardiano: proteggere i più deboli dai mostri... E chissà, magari imparerà un paio di cose.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si, ho messo il mio mostro preferito di the witcher.
“Il talento è scintilla; il genio, è fiamma.”
Manoscritti del primo.


“Hmmmm, capisco. Ti credo, carotina.” Fece Nick dopo aver ascoltato la storia paradossale della sua collega.
“Tutto qui? Mi credi senza battere ciglio? Dopo tutte le cose strane che ti ho detto?!?”
La volpe annuì, il sorriso sul suo volto non faceva trasparire nulla. Si limitò semplicemente a prendere un sorso di tè e un biscotto.
“Dopo aver visto quell'arpia, è una storia abbastanza credibile. Certo che da quando ti conosco sono sempre finito in mezzo a casi strani, ma questo li batte tutti.”
La leporide abbasso le orecchie imbarazzata, ma allo stesso tempo era abbastanza sorpresa dalla calma del suo collega.
“Senti...” Fece esitante.
“Tranquilla, non dirò nulla a Bogo.”
Judy si fece sfuggire un rumoroso sospiro di sollievo.
“Ti ringrazio.”
“Siete proprio una bella coppia.” Aggiunse all'improvviso Francys sbadigliando, cosa che fece arrossire vistosamente la leporide.
“Non è vero!” Sbuffò infastidita.
Il guardiano si grattò il mento annoiato e spostò la sua attenzione sulla bandicoot.
“Che c'è?”
“Non abbiamo avuto la possibilità di parlare, ma ho un paio di domande per te prima di iniziare l'addestramento.”
La giovane piegò la testa, incuriosita.
“So che ne hai passate tante, e mi dispiace dovertelo chiedere, ma...” Il ragazzo si avvicinò  al viso della ragazza, che reagì arrossendo leggermente. “Perché dei guardiani mi stanno attaccando?”
La giovane sospirò e guardò Francys dritto negli occhi.
“Noi... non siamo guardiani...”
Il viso del guardiano non cambiò espressione, limitandosi solamente a chiudere gli occhi. “Che vuoi dire?”
“Nostro padre ci ha creati. Cioè, è riuscito a inventare una macchina in grado di prendere i poteri di un guardiano e trasferirli in oggetti o esseri viventi, anche se non mi ricordo esattamente quando successe a me.”
“Devo dedurre che questo processo uccida il guardiano, giusto?”
La ragazza annuì.
“E volevate fare lo stesso con me?”
“No... ci bastava il tuo sangue.”
“Perché?”
“Io... non lo so.”
“Mi puoi portare dove portate i guardiani che catturate?”
Coco trasalì.
“Io... non posso.”
Il ragazzo la guardò leggermente irritato, ma poi sbuffò e chiese: “Perché?”
La giovane abbassò lo sguardo. “Il laboratorio di mio padre si sposta di continuo. Non posso trovarlo senza il chip di localizzazione.”
“Allora...”
“Che ho distrutto quando mi hai catturato per evitare che lo trovassi.” Lo interruppe Coco  imbarazzata.
“Quindi cosa suggerisci, biondina?” Chiese il guardiano roteando gli occhi al cielo.
“Non... lo so.”
“La mia maestra sta bene?” Chiese all'improvviso.
“Non ne sono certa. Il macchinario varia il tempo di trasferimento in base al potenziale e la potenza del soggetto.”
“Hm, beh, in base a ciò che hai visto, quanto ci metterebbe con me?” 
La giovane bandicoot fece un paio di calcoli mentali.
“Non posso dirlo con esattezza, ma, a giudicare da quello che ho visto, un paio di mesi di sicuro.” Rispose in pochi secondi.
“Mi basta. Iniziamo l'addestramento.” Disse lui  alzandosi senza pensarci 2 volte.
“La cosa non ti preoccupa neanche un po'?”
“ Non la chiamo maestra per niente. Sono sicuro che abbiamo ancora tempo. Adesso vediamo quanto ci metto a trasformarti in una vera guardiana.” Disse lui sorridendo.
“Aspetta... prima voglio farti una domanda...” Fece insicura. “Sei sicuro che una come me possa diventare una guardiana? Ho eliminato così tanti guardiani che... beh...  ancora mi stupisce il fatto che tu non mi abbia uccisa sinceramente.”
“Beh, allora ti toccherà lavorare parecchio per riuscire a sostituire tutti quelli che hai ammazzato.”
“Ma...”
“Sono le persone più insicure... quelle destinate a grandi cose,” La interruppe Francys.
Lui e Coco si fissarono per diversi secondi, per poi scoppiare a ridere.
“AHAHAHAHAH! Cos'era quella?!”
“Non ne ho idea, mi è venuta così!!AHAHAHAHAHAHAH!”
I 2 caddero a terra per le troppe risate e continuarono per diversi minuti, finché non si calmarono.
“Eheheh... era da tanto che non ridevo così.” Sussurrò la bionda.
“Se ci fai caso, è la prima volta che ridiamo insieme. Direi che stiamo legando bene.” Aggiunse Francys sorridente, facendo uscire del vapore dalle orecchie di Coco, troppo imbarazzata per ribattere.
“Mi spiace interrompere questo momento, ma sono venuto qui anche per un altro motivo, oltre il voler vedere carotina.”
Judy arrossì nuovamente.
“ Sei scemo...” Sbuffò lei senza nascondere una certa felicità.
La volpe buttò diversi dossier sul tavolo, i quali contenevano informazioni su degli omicidi avvenuti di recente.
“Ogni omicidio ha la stessa dannata caratteristica: un animale soffocato da delle radici di albero.” Aggiunse Nick mostrando le foto dei cadaveri.
Judy e Francys si scambiarono uno sguardo di intesa.
“Ti dice qualcosa, Francys?” Chiese Judy.
“Hmmmm, un leshen!”
“Un che?!?” Fecero all'unisono i 3.
“Certo che i mortali sono proprio ignoranti, ci credo che non facciamo altro che mangiarli.” Bofonchiò Chantal prendendo un altro morso di cioccolata.“Oh, dolce nettare...” Aggiunse in piena ecstasy da cioccolata.
I 4 guardarono la non morta che perdeva bava dalla bocca con fare stranito.
“Oooook... continua pure, Francys.” Lo esortò Nick.
“Sono creature molto antiche, “protettori” della foresta e dei suoi abitanti. Uccidono soffocando o mutilando le proprie vittime con le radici, per poi assorbirne i nutrienti.” Spiegò il guardiano.
“Insomma, dei teneri peluche.” Aggiunse Judy  con tono sarcastico mentre esaminava le foto delle vittime. “Comunque, sembra che le vittime siano tutte dei rettili di taglia media-grande.”
“Non ti sfugge nulla, carotina.”Fece Nick sorridendole.
“Quindi questo vuol dire che...” La leporide impallidì. “No... NO! Non ho intenzione di andare lì, te lo scordi!” Esclamò furiosa lanciando i dossier in faccia al collega.
“Lì dove?” Chiese Francys confuso.
“Carotina ha avuto diverse esperienze con i rettili, tutte non proprio piacevoli.” Spiegò Nick con fare divertito.
“Diciamo orribili!” Ribatté Judy adirata. “Quella zona è piena di psicopatici! L'ultima volta che ci sono andata sono stata ingoiata da un lucertolone!!”
“Beh, poi l'abbiamo arrestato, quindi...” Cercò di dire Nick, venendo prontamente interrotto da un malosguardo della collega
“E poi è come se fossero ancora allo stato brado, soprattutto i serpenti. Appena vedono un piccolo mammifero iniziano a fissarlo come se fosse la loro ultima cena.”
“Potete stare zitti?! Stiamo cercando di giocare! Andate a Still Water Street e non disturbateci!” Intervenne Daisy premendo ferventemente i tasti del joypad per continuare a menare Bridget nel suo videogioco.
“Still Water cosa?” Chiese Francys.
“Ah, è la zona dove vivono questi rettili.” Aggiunse Nick.
“Dove io NON ho intenzione di andare!” Ribattè Judy determinata.
Il suono improvviso del campanello interruppe lo sbraitare di Judy, che venne seguito dalla porta sbattuta in modo particolarmente violento. Tutti si girarono verso l'entrata, alcuni increduli, altri spaventati. Sull'uscio, ricoperta di sangue e fango, c'era Yuria. Il suo respiro, flebile ma ancora persistente, sembrava fin troppo stabile, come se le ferite fossero solo superficiali... ma non era così: il buco nel petto faceva intravedere il cuore pulsante, mentre il corpo, ricoperto di radici che succhiavano i suoi fluidi, stava a stento in piedi.
“Di nuovo tu...” Sussurrò la leporide mentre i suoi occhi tornavano di una tonalità scarlatta.
“Mio fratello era vivo quando quella cosa lo ha preso. Se porto la tua testa a mio padre, sicuramente manderà qualcuno a cercarlo...” Sussurrò Yuria indicando Francys con le lacrime agli occhi. “Se ti uccido ora... lui non morirà. Se ti uccido ora...” La ragazzina collassò a terra. “Io... lo salverò...” Sussurrò prima di svenire.
“Oh mio Dio, dobbiamo accompagnarla in ospedale?!” Urlò terrorizzato Nick.
“Sorella!! Che ti è successo?!?! Dov'è Kano?!” Urlò Coco buttandosi sulla sorella e provando a rimuovere le radici con le mani, ma Francys la fermò afferrandole i polsi.
“Non farlo.” Disse in modo severo alla bandicoot spaventata.
“Ma...” Fece lei sull'orlo delle lacrime.
“Se le togli, lei morirà all'istante.”
La ragazza mollò il corpo della sorella e lasciò fare a Francys, che si mise subito a esaminare le condizioni della ragazzina.
“Scusate, ma la conoscete?” Chiese Nick preoccupato.
“Abbastanza...” Dissero all'unisono Trucy, Francys e Daisy.
“Vediamo... le radici si sono diramate all'interno del suo corpo... non posso aiutarla.” Sussurrò il guardiano con sguardo combattuto.
Coco impallidì. 
“Come non puoi? Ti ho visto riformare un suo arto, devi riuscirci!”
“Se distruggessi o rimuovessi queste radici, non avrei abbastanza tempo per ricreare i tessuti e morirebbe.”
“E quindi che farai?!”
Il guardiano ficcò la mano nel buco nel petto della ragazzina e iniziò a immettere il suo sangue al suo interno per la seconda volta.
“Con un contatto diretto dovrebbe essere più efficace,bene.”
“Mi puoi spiegare cosa diavolo stai farneticando?! Non avevi detto di non poter fare nulla?!?” Sbottò Coco spazientita.
“Le radici la stanno lentamente uccidendo, ma grazie al mio sangue dovrei essere in grado di tenerla in vita... finché avrò forze almeno.”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che se non trovate ed eliminate il Leshen, lei morirà. Io resterò qui per tenerla stabile.”
“Hai davvero intenzione di salvare la ragazza che ci ha attaccato?” Chiese Trucy con tono infastidito.
“E che ha tentato di tagliare la testa di tua sorella.” Aggiunse Francys scherzosamente.
Un'aura omicida circondò Trucy, ma poi, osservando lo sguardo in pena della bionda, decise di calmarsi. “E chi la accompagnerà?” 
Gli occhi di tutti i presenti fissarono la leporide.
“Ovviamente.” Sospirò Trucy.
“Andate, verrà pure Chantal.”
Quell'affermazione sorprese Chantal a tal punto da farle sputare la cioccolata su Bridget,che reagì con un sonoro “Bleah”
“Cosa? Dovrei andare a caccia di un Leshen?!? MI RIFIUTO!! Non voglio morire!”
Il guardiano poggiò 2 dita sulla fronte della non morta con la mano libera.
“Se non vai, non appena toglierò le dita dalle tue terminazioni nervose ti rimarranno solamente 7 secondi di vita.”
La faccia della ragazza sbiancò: non sapeva che fosse capace di una cosa del genere.
“Va bene, andrò...” Fece sconfitta.
“Quindi  io, la bionda, la tipa con la pelle verde e... non deve venire più nessuno, giusto?”
“Meglio che io resti qui, qualcuno dovrà pur preparare da mangiare a Francys, dato che non può muoversi.” Disse Nick, facendo sorridere il ragazzo.
“Ti avevo mal giudicato, volpe.”
Daisy tentò di alzare la mano, ma un'occhiataccia della sorella le fece abbassare subito il braccio.
“Bridget, va con loro.” Ordinò il guardiano alla figlia.
“Nessun problema, papino! Non ti deluderò!” Esclamò la felina librandosi sulla testa della bionda.
“Ok, andiamo.”
Coco poggiò una mano sulla fronte della sorella. “Tranquilla, Yuria... salverò te e nostro fratello.”
Francys si incupì, cosa che notò anche la bandicoot, ma decise di non indagare: il tempo non era dalla sua parte.
Non appena il gruppo uscì, Daisy iniziò a fissare Nick. “Quindi... cosa mangiamo?” Chiese affamata.
Il ragazzo li ignorò, pensieroso. “(Questa è la tua prima prova, biondina. Avrei preferito che non accadesse in questo modo, mi dispiace.)”
 
“1 ora dopo, su uno dei tanti treni per Still Water Street.”

“Siamo arrivati?” Chiese Bridget con fare speranzoso, emozionata per la missione che il suo papino le aveva assegnato.
“Quasi.” Rispose Tucy battendo i piedi, spazientita dal ritardo del treno.
“Forse abbiamo preso  il treno sbagliato...” Aggiunse Coco notando il repentino cambiamento del paesaggio dalla finestra: da città luminosa e piena di vita, erano arrivati in una specie di foresta paludosa , poco curata, molto diversa dalla zona di Rainforest. Persino le abitazioni non erano altro che decadenti capanne fatte di legno, come se fossero abbandonate da tempo.
“Abbiamo preso il treno giusto, tranquilla.”
Coco si sedette vicino alla leporide. “Quindi... siete entrambe innamorate di quella volpe o è solo quella con gli occhi viola?” Chiese all'improvviso.
“Ah, quindi l'hai capito pure tu. Cazzo, da quando è arrivato quell'idiota io e Judy continuiamo a scambiarci i posti. Tra non molto, lo capirà pure lei. Per rispondere alla tua domanda, diciamo che condividiamo gli stessi sentimenti, anche se io sono decisamente più brava a nasconderli.”
“Capisco...” Sussurrò Coco.
“E tu? Come mai sei innamorata di quel tipo?”
La biondina arrossì di colpo e iniziò a scuotere la testa nervosamente. “Cosa? Ma che dici?! Io non so... Ah, si nota così tanto?”
La leporide annuì.
“Beh, credo sia la sua gentilezza. Mi fa sentire... stranamente al sicuro.”
“Dettasi anche sindrome di Stoccolma.” Disse scherzosamente Trucy.
“Ah. ah. Molto divertente. Posso farti un altro paio di domande?”
“Beh...” La leporide osservò Chantal che dormiva con la bava alla bocca e Bridget che disturbava gli altri passeggeri con le sue chiacchiere. “Sei la mia unica opzione per una chiacchierata, quindi direi si.”
“Perché Judy non deve saperlo? E il tuo nome, Trucy se non sbaglio, chi te l'ha dato?”
“Diciamo che il mio concetto di moralità va un po' in conflitto con quello di Judy, e se scoprisse ciò che ho fatto col nostro corpo... soffrirebbe molto. Per quanto riguarda il nome, l'ho scelto io.”
“Eheh, sei una tipa un po' incasinata.”
“Credo che lo siamo un po' tutti a questo punto.”
Il fischio del treno fece sobbalzare le ragazze e svegliò Chantal, che si pulì subito il mento.
“ Yawn... siamo arrivati?” Chiese la non morta assonnata.
“Mi sa di sì.” Rispose Trucy saltando giù dalla sedia. 
“Yuhuuuu! Non vedo l'ora di dimostrare a mio padre di cosa sono capace!” Fece un'entusiasta Bridget schizzando fuori dal vagone, interrompendosi non appena sbatté il muso contro qualcosa di morbido che la fece rimbalzare indietro e battere la testa.
“Ahi,ahi, la testa...”
“Oh, ma che esserino adorabile!” Esclamò un vecchio coccodrillo sovrappeso mentre si accarezzava la pancia con fare fiero. “Non ti hanno insegnato a guardare dove vai?”
La giovane alzò lo sguardo, per poi librarsi in volo, fare una linguaccia al coccodrillo e infilarsi nella capigliatura di Coco.
“Ah, i giovani di oggi sono così maleducati.”
“E tu chi saresti?” Chiese Chantal scendendo dal vagone.
“Sono un amico di Nick Wilde. Mi ha comunicato che sareste venuti, quindi ho pensato di accogliervi.”
“Ovvio che Nick conoscesse qualcuno pure qui. Indicaci dove sono morte le persone e sparisci.” Rispose Trucy in tono acido.
“Wow, mi aveva avvertito che eri acida con i rettili, ma non mi aspettavo così tanto.” Fece il coccodrillo con un sorriso nervoso.
“SVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEN!” Urlò un drago di Komodo con indosso un cappello da aviatore  mentre correva in preda al panico verso il coccodrillo.
“Che diavolo succede ora, Isaac!” Chiese lui.
Il giovane drago di Komodo si fermò di fronte a Sven e si prese diversi secondi per riprendere fiato.
“Ah... ah... L'abbiamo alterato, Sven! Lo spirito della foresta chiede vendetta. Lui ci sta dicendo che abbiamo abbandonato la retta via, ci serve un sacrificio!!! Solo del sangue di vergine potrà placare l'ira della foresta!”
Il coccodrillo sospirò e spostò la sua attenzione sui nuovi arrivati. “Come probabilmente già sapete, abbiamo un problema con la fores...”
“TU! SEI VERGINE?!?!” Urlò il drago di Komodo afferrando Coco per le spalle e iniziando a scuoterla con violenza.
“Isaac, non disturba...” La frase del coccodrillo venne interrotta non appena vide il corpo privo di sensi del drago volare in aria a causa di un calcio della bionda.
“Lo sapevo che questo posto era pieno di pazzoidi...” Sospirò Trucy.
“Ma non mi dire!” Esclamò una Coco imbarazzata a causa della domanda del drago.
“Mi spiace per il comportamento del mio amico, ma come avete potuto vedere, siamo piuttosto disperati. Lasciate che vi faccia strada,”
Mentre il gruppo seguiva il coccodrillo, Coco e Trucy non riuscirono a ignorare gli sguardi vogliosi dei rettili attorno a loro. Per lo meno, quelli puntati verso Coco erano per lo più  sguardi maliziosi, a differenza di quelli di Trucy, che la vedevano più come uno spuntino.
“Ehi, Sven! Chi è quella bambola bionda vicino a te? Non vorrai divertirti solo tu, vero?!” Pronunciò un camaleonte con un cappello da cowboy da una veranda in legno fatiscente.
“Non rompere, Harold!” Ringhiò Sven.
“Almeno lasciami la tipa con la pelle verde.  Certo, è un po' piatta, ma posso accontentarmi.”
Chantal lo  fulminò con lo sguardo, ma decise di lasciar perdere, anche perché aveva paura che Francys si sarebbe arrabbiato se avesse causato problemi
“E io dovrei aiutare questa spazzatura?” Bofonchiò Coco irritata.
“Lo so come ti senti, biondina. Ma non posso biasimarli: raramente vengono certe bellezze da queste parti. Comunque, siamo arrivati, questa è la fine del villaggio, andate sempre dritto per 5 minuti e scoprirete dove è stato trovato l'ultimo cadavere.” Aggiunse Sven indicando un terreno acquitrinoso dove acqua, terra e vegetazione si confondevano in modo uniforme in un groviglio insidioso.
“Così differente da Rainforest... eppure non è che siamo così lontani.” Si lamentò Trucy con la consapevolezza che avrebbe dovuto camminare in quello schifo.
“Tu non vieni con noi?” Chiese Chantal al rettile fissando l'acquitrino con leggera preoccupazione.
“Neanche se mi pagano, ci tengo alla pellaccia. Se avete bisogno di me, vivo nella capanna qui vicino, Mi troverete lì se avete qualche domanda.” Disse Sven mentre si dirigeva verso casa, una capanna in legno che non si discostava molto dal paesaggio.
“C'è un odore strano...” Aggiunse Bridget annusando l'aria.
“Sei nata da poche ore, è normale che tu non conosca certi odori.” Disse Trucy mentre cercava qualcosa per attraversare l'acquitrino: non voleva camminarci. “Dannazione, non dovrebbe esserci una canoa nei paraggi?”
“No... è un odore molto simile a quello di papà... proviene da lì.” Aggiunse indicando la capanna di Sven.
Chantal, Coco e Trucy si guardarono perplesse, per poi osservare il capanno con fare indagatore.
“Strano, se ci fosse un guardiano, l'avrei sentito.” Sussurrò Coco.
Completamente ignaro delle intenzioni del gruppo di ragazze, Sven entrò senza troppe cerimonie nella sua dimora. La casa, esattamente come si vedeva dall'esterno, era spoglia. C'erano solo una poltrona vicino a un comodino, un paio di camere da letto e un vecchio coccodrillo con indosso una     T-shirt azzurra e una bandana su una sedia a dondolo.
“Come stai mamma?” Chiese Sven al coccodrillo.
La donna rispose alla domanda del figlio colpendolo con uno scopettino.
“Come osi chiamarmi mamma!!?? Devi chiamarmi Madame Amberly!!” Urlò adirata. “ Muovi il culo e vai a controllare come sta la signorina in camera da letto!!”
“Ma veramente... volevo riposare...”
Un altro scopettino colpì il muso del coccodrillo.
“MUOVITI!!”
Sven si diresse tristemente verso la stanza della sua ospite e sospirò.
“Allora, sono venuto a vedere come stai.” Disse il coccodrillo chiudendosi la porta alle spalle e puntando lo sguardo sulla ragazza sul letto. Aveva un aspetto piuttosto inusuale: la pelle abbronzata, capelli verdi, occhi marroni e un corpo piuttosto slanciato, anche se si vedeva poco da sotto le coperte.
“La... foresta... sta...soffrendo. Non... posso permetterlo.” Sussurrò la ragazza mentre cercava di far entrare con non poco sforzo l'aria nei polmoni.
“Hm, la febbre sta peggiorando, stai cominciando a delirare.” Disse Sven accarezzando i capelli verdi della ragazza. “Adesso ti porto un thè, magari ti farà sentire un po'...!?!?”
Il coccodrillo si sentì improvvisamente osservato e, una volta giratosi verso la finestra della stanza, 8 occhi lo stavano scrutando in modo minaccioso. Neanche il tempo di reagire che  una sagoma grigia sfondò la vetrata e si avventò su di lui, bloccandolo a terra in una presa di sottomissione.
“Biondina, controlla la ragazza sul letto. Io spezzerò il braccio a questo maniaco. Mi sembravi troppo gentile per essere un rettile! Cosa volevi fare a questa ragazza?!?!”
“Lasciatelo... stare... per favore.” Sussurrò la ragazza girando lievemente la testa verso la leporide.
Coco poggiò una mano sulla fronte della ragazza, ma arretrò subito non appena sentì la temperatura.
“Diavolo, è bollente.”
“Rettile, spiegati!”  Ringhiò Trucy mollando la presa sul coccodrillo.
“Ho trovato quella ragazza qualche giorno fa nella palude. La febbre sta salendo da quel giorno.” Disse Sven mentre si massaggiava i polsi doloranti.
“Non potevi portarla in ospedale?”
“L'ho fatto, ma non sono riusciti a fare niente. L'ho presa in custodia nella speranza che si riprendesse.”
Trucy sospirò e si avvicinò alla ragazza malata.
“So che ci sono pochi dubbi a riguardo, ma meglio essere sicuri. Per caso sei una guardiana?”
La ragazza fisso la leporide con i suoi occhi stanchi e annuì.
“Bene, conosci un certo Francys?”
La ragazza annuì nuovamente.
“Sai perchè sei in questo stato?”
“Il... Leshen...” Sussurrò.
Trucy si avviò verso l'uscita e fece cenno alle altre 3 di seguirla.
“So che è un po' fuori luogo, ma non posso mangiarla, vero?” Chiese Chantal in tono speranzoso.
“NO!” Esclamarono Coco e Trucy contemporaneamente.
Tornati d'avanti all'acquitrino, le 4 si sorpresero nel trovarci una canoa già pronta per partire.
“Ehi, quella non c'era prima.” Disse Coco.
“Oh beh, almeno non dovremo camminare in quello schifo.” Aggiunse Trucy salendo sulla canoa e prendendo in mano un remo.  “Su, salite e prendete un remo, non ho intenzione di remare solo io.”

 “10 minuti dopo”

Coco batteva i piedi, molto tesa. Ora che ci pensava, non aveva mai affrontato le creature che cacciavano i guardiani ed era un tantino preoccupata. I suoi pensieri vennero interrotti dall'improvviso incagliamento della barca.
“Cosa succede?”
“Sembra che qualcuno non voglia essere trovato...” Disse Trucy indicando i rami che bloccavano la barca.
Neanche il tempo di trovare un modo per disincagliare la canoa che un'enorme radice grande quanto il tronco di un albero secolare si schiantò con violenza sulle ragazze, facendole affondare nell'acquitrino.
Coco si svegliò poche ore dopo, con tutte le ossa al proprio posto per sua fortuna. Il tunnel in cui si trovava era mastodontico e sembrava essere stato scavato da qualcosa, probabilmente le radici che la creatura usava per attaccare le sue prede.
“Hm, sembra che questa sia la sua tana. Un bel colpo di fortuna.” Sussurrò guardandosi in giro, nella speranza che le altre fossero nelle vicinanze. Non ci mise molto a rendersi conto di essere rimasta isolata.
“Hmmm, devo trovarle il prima...”
“PISTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!” Urlò Chantal mentre correva come un'indemoniata verso Coco.
“Chantal...?!?!”
La non morta, alla vista della bionda, si buttò su di lei a braccia aperte e la bloccò in una stretta disperata.
“PROTEGGIMI, TI PREGO! MI STA INSEGUENDO DA ORE!!!!” Supplicò la ragazza piangendo.
“Aspetta, calmati un attimo. Da cosa dovrei proteggerti?” Chiese Coco più confusa che mai.
Chantal indicò la direzione dal quale era arrivata. Dall'oscurità, molto lentamente, iniziò a comparire la sagoma di un uomo, che dopo pochi secondi si rivelò essere uno scheletro.
“Davvero?” Fece la bionda trattenendo le risate. “Tutto questo casino per uno scheletro?”
La non morta indietreggiò tremante. “Non... per lo scheletro.”
“Oh,  e per cos...?!” 
All'improvviso, un enorme cane a tre teste si avventò sullo scheletro e lo divorò in pochi secondi.
“Ehm... non ero preparata a questo! Cosa cazzo è quello?!?!”
“Ho capito che sei una guardiana principiante, ma non sapere cosa è un cerbero è grave. Persino i mortali hanno un sacco di leggende su di loro!” Sbottò Chantal.
“Ok, ok, mi esprimo meglio... CHE CAZZO CI FA UN CERBERO QUI?!”
“Forse perchè i leshen, essendo molto longevi, hanno trovato un modo per conservare le creature che controllano dentro il loro corpo,così da poterle utilizzare quando necessario.”
“E ME LO DICI ORA?”
“PENSAVO LO SAPESSI!!!”
Il cerbero, stufo delle quisquilie delle 2 ragazze, si avventò su Coco, ma questa, mentre gesticolava in modo rabbioso nei confronti della non morta, lo colpì con un ceffone senza rendersene conto e lo sbatté sulla parete con incredibile violenza.
“AVRESTI POTUTO PURE ACCENNARLO!!” Urlò adirata a Chantal.
“Ehm... biondina, il cerbero è anda...” 
“NON CAMBIARE ARGOMENTO, NON VEDI CHE SONO OCCUPATA  A LITIGARE CON TE!!” La interruppe incavolata.
“E NON VEDI CHE IL CERBERO SI TROVA GIA A TERRA!!” Sbroccò la non morta indicando la parete del tunnel.
Coco sobbalzò sorpresa e guardò la parete, trovandoci solamente la sagoma del cerbero di prima.
“Oh... era così debole?  Non mi sono neanche accorta di averlo colpito” Fece confusa.
“I cerberi non sono creature molto pericolose, infatti vengono usati per allenare i guardiani più giovani...” Spiegò Chantal.
“E tu stavi scappando da una creatura così debole...”
La non morta arrossì. “Ehm... non stavo scappando... era una” Fece confusa “Una ritirata tattica! Ecco, era quella.” Concluse con un sorriso imbarazzato.
“Capisco...” Aggiunse Coco con lo sguardo pieno di compassione nei suoi confronti.
“E NON GUARDARMI IN QUEL MODO, DANNAZIONE!” Sibilò lei con le guance gonfie, quando, per un momento, le sembrò di aver sentito il rumore di qualcosa che si frantumava. “Ma che?!” Il suono, inquietante come pochi, si fece nuovamente sentire, stavolta in modo molto più chiaro, e proveniva dal buco che aveva lasciato il cerbero, il quale sembrava collegarsi ad un altro tunnel.
“Ehm...” Fece la non morta insicura... “Lo senti anche tu?” Chiese alla bandicoot.
Di tutta risposta, Coco si lanciò nel buco, per poi guardare la non morta e dire: “Andiamo a vedere, no?” 
“Non credo sia una buona idea andare verso i rumori inquietanti...” Sussurrò tremante la ragazza.
“Beh, puoi restare qui se vuoi, ma non credo che quel cerbero fosse l'unica cosa in grado di divorarti.” 
La non morta sospirò sconfitta e seguì la bandicoot: di certo non voleva diventare la colazione di qualcosa.
Le 2 ragazze camminarono per diversi minuti, il rumore, che sembrava quello di ossa frantumate, iniziava a farsi sempre più udibile, mentre il corpo del cerbero iniziò a intravedersi nell'oscurità.
“Ma che diavolo!?!?” Fece Chantal, notando con orrore che del cerbero erano rimaste solo le ossa, cosa che la fece subito avvinghiare al girovita di Coco. “NON VOGLIO ESSERE SPOLPATA COME LUI!” Urlò spaventata.
Coco, ignorando bellamente la non morta, si avvicinò ancora di più al corpo, curiosa di scoprire l'identità della creatura in grado di spolpare un essere così grosso in pochi minuti.
“ Munch... delizioso...” Esclamò Bridget mentre masticava voracemente un osso grande quanto il suo corpo.
“Bridget!” Pronunciò Coco, sollevata dal fatto che stesse bene.
“ Coco, Chantal! Sono ore che vi cerco!” Fece la felina, felice di vederle.
“Non si direbbe da come mangi...” Bofonchiò la non morta un po' disgustata.
“Parlate di questo cerbero?” Rispose lei indicando  il cadavere. “ Mi è caduto in testa mentre vi cercavo, quindi ho pensato di fare uno spuntino...”
“Spuntino, eh?” Sussurrò la bandicoot accarezzando una costola alta 2 metri. “ (Non è rimasto neanche un filo di carne)
“ Comunque, hai visto la coniglietta, ragazzina?” Chiese all'improvviso la non morta, 
“Ci siamo separati qualche ora fa, quindi non ho idea di dove sia.”
“Hai qualche bella notizia, almeno?”
“Beh...” Disse la felina ingoiando un ultimo osso. “ Siamo molto vicini al Leshen, almeno credo.”
Chantal iniziò nuovamente a tremare. “ Ah sì? E da che parte si trova?”
La felina indicò alle sue spalle, quindi la non morta iniziò subito ad andare verso la direzione opposta, ma Coco la fermò afferrandola per la gonna.
“Andiamo, almeno fammi stare ad una distanza di sicurezza.”
“In realtà... mi è venuta un'idea.” Fece la bionda con un sorrisetto sadico, spaventandola.

“5 minuti dopo”

“Questo piano non mi piace per niente, ma proprio no.” Sussurrò Chantal mentre si mangiava le unghie terrorizzata, in procinto di entrare nella zona indicata da Bridget.
“Perché devo fare io l'esca?” Si chiese mentre le frasi lapidali della bandicoot le rimbombavano in testa “(Perché sei la più appetitosa)”
“Più appetitosa sto cazzo, spero vivamente per lei che non mi lasci a morire o la perseguiterò come spirito!”
Le lamentele della non morta smisero non appena vide una fonte di luce in fondo al tunnel. 
Ovviamente si avvicinò senza fare troppe storie, dato che probabilmente le altre 2 l'avrebbero placcata se fosse tornata indietro. La luce proveniva da una strana radice luminosa, che, appena percepì la presenza della non morta nelle vicinanze, esplose, sporcandola di uno strano liquido gelatinoso luminescente.
“Bleah...”
Il tunnel iniziò a tremare improvvisamente e una radice uscita dal terreno prese la caviglia della non morta e cercò di trascinarla sottoterra, ma Coco e Bridget, che l'avevano seguita tutto il tempo in modalità furtiva per catturare il Leshen quando l'avrebbe attaccata, le afferrarono il braccio e iniziarono a tirare.
“Tranquilla, ci pensia...” Le 2 saltarono all'indietro non appena misero un po' di forza, rimanendo solo con un braccio verde tra le zampe.
“ERA UNA PESSIMA IDEAAAAAAAAAAAAA!!” Urlò Chantal mentre spariva nel terreno.
Bridget e Coco si guardarono perplesse per un intero minuto... per poi andare nel panico.
“Cavolo... cavolo, cavolo, cavolo, cavolo! Dobbiamo salvarla, papà non sarà molto contento se scopre che è morta!”
“Dammi qualche secondo, devo pensare!” Fece Coco preoccupata mentre si grattava il mento col braccio mozzato della non morta, che, non contento di essere usato come grattamento, reagì dandole un sonoro ceffone.
“Ahia....” La bandicoot ci mise qualche secondo a realizzare ciò che era successo. “KYAAAAAAAAAAAA!” Squittì buttando il braccio per terra.
Il braccio, decisamente contrariato ma ancora intero, inveì contro la bandicoot con un linguaggio dei segni piuttosto primitivo, per poi iniziare a picchiettare il terreno.
“Sembra che ci voglia dire qualcosa.” Aggiunse Bridget incuriosita.
Coco, dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, osservò lo strano comportamento del braccio e ne dedusse che stesse cercando di tornare verso il suo corpo, quindi...
“Oh... capisco.” Sussurrò mentre diverse scariche elettriche le coprivano il volto. 
Nel frattempo, Chantal era atterrata in una delle tante caverne della tana, ma stavolta c'era una grossa differenza.
“Ehi... un aiutino?”
Davanti a lei, intrappolata in un bozzolo di radici, c'era Trucy, visibilmente provata... ma viva.
“Dammi un attimo, devo riprendermi dalla botta.” Fece Chantal con la testa indolenzita.
“Non credo che quella cosa dietro di te sia d'accordo.”
La non morta sussultò e girò il capo. Il Leshen si ergeva in piedi su due arti che sorreggevano un corpo umanoide composto da ciò che sembrava legno rivestito di abiti stracciati; dalle sue spalle uscivano rami con appesi i resti delle sue vittime e dalla sua testa, simile al teschio di un cervo, spuntavano delle corna molto simili a quelle di un maschio adulto. Gli arti, che piuttosto ricordavano tronchi di albero, terminavano in degli artigli affilati come rasoi.
“Ma ciao... eheheh.” Salutò con un sorriso nervoso poco prima di essere decapita da un'artigliata della creatura.
“Oh cazzo, è già morta? Che delusione.” 
Il Leshen spostò lo sguardo sulla coniglietta nel bozzolo.
“Oh merda...” Fece Trucy cercando nuovamente di liberarsi dalle radici che la bloccavano, per poi smettere non appena sentì la terra vibrare.
“E mo che succede?!?!”
Mentre le vibrazioni si facevano più violente,una voce in sottofondo iniziò a dire una sola parola.”Mio...mio, miomiomiomiomiomiomio... MIO!” Esclamò Coco sfondando il soffitto della caverna con inaudita violenza e colpendo il Leshen con una gomitata sul cranio, stordendolo.
“Ahia, mi fanno male le mani.” Fece la bionda soffiandosi sulle dita.
“Cosa diavolo hai combinato, biondina?”
La ragazza notò la compagna intrappolata.
“Oh beh, ho preso a pugni il pavimento per scavarmi una via mentre seguivo le indicazioni di questo braccio.” Spiegò indicando il braccio che aveva nel vestito.
“Ha senso. Dov'è la gattina?”
Bridget uscì dai capelli della ragazza urlando: “PRESENTE”
“Bene. Comunque la tipa verde è morta.” Aggiunse Trucy con nonchalance.
“Tua madre è morta!” Esclamò la testa di Chantal rotolando sul piede di Coco. “Potresti aiutarmi a riattaccarmi al mio corpo?” Chiese speranzosa, ignorando la faccia schifata della bandicoot, che, esitante, prese la testa  e la riattaccò al corpo.
“Ok, a posto.” Aggiunse mentre si riattaccava anche il braccio. “Il Leshen è morto?”
Il mostro,ripresosi  dalla botta, scomparve in una sorta di nube fatta di corvi, per poi ricomparire alle spalle della bandiccot ed attaccarla con un'artigliata, che lei schivò prontamente facendo una capriola in avanti.
“Sembra di no...”  Disse Coco fissando gli occhi vuoti del mostro.
“Sentite, so che vorreste combattere, ma potreste prima liberarmi!” Sbottò Trucy all'improvviso.
“Impossibile, osservando meglio quel bozzolo e quelle radici, non abbiamo modo di liberarti se prima non si indebolisce il Leshen” Spiegò Chantal.
“Credo di aver capito perché Francys ti ha costretto a venire.” Aggiunse Coco sorridendo.
La non morta arrossì. “Sono conoscenze di base... n-non ho fatto nulla di speciale.” Balbettò:  era la prima volta che le facevano i complimenti.
Il ruggito del mostro, distorto dalla forma della sua testa, riempì la caverna, mettendo in allerta le ragazze.
“Proviamo questo.”  La bandicoot iniziò a concentrare elettricità nelle mani e  sparò un fulmine sul Leshen, ma questi si difese innalzando un muro di radici.
“Sapevo che non sarebbe stato così facile.” 
Il Leshen sparì nuovamente in una nube di corvi e comparì a pochi centimetri dalla ragazza, per poi afferrarla in una sorta di abbraccio ed iniziare a premere sulle costole.
La ragazza sorrise. “Beccato.” Sussurrò prima di tirare una testata talmente violenta che crepò la testa della creatura, facendogli mollare la presa.
“Schiva questo!” Il mostro non fece neanche in tempo a riprendersi dal colpo che una sfera di pura elettricità lo investì completamente, disintegrandolo.
Le radici che intrappolavano Trucy si sgretolarono, liberandola. “Comunque è la seconda volta che mi intrappolano. Spero non diventi un'abitudine...Oh beh, almeno è finita.” Disse massaggiandosi i polsi.
Chantal, d'altro canto, sembrava ancora preoccupata. “So che i Leshen sono delle creature di livello piuttosto alto, ma che sia morto già... mi sta sfuggendo qualcosa... qualcosa... IL TOTEM!” Esclamò all'improvviso.
“Il cosa?” Chiese Coco.
Il terreno si divise in 2 all'improvviso e un bozzolo più grande di quello di Trucy comparì dalla spaccatura, ma stavolta le radici erano troppo fitte, non permettendo di vedere cosa vi fosse all'interno.
“Chantal... spiegazioni?!”
“I Leshen sono in grado di creare totem che li rendono praticamente impossibili da eliminare del tutto. Puoi pure distruggere il suo corpo, ma riuscirà sempre a riformarlo grazie al totem.”
“Quindi... è dentro quel bozzolo?” Chiese Trucy.
“Dubito. Un Leshen non mostrerebbe mai il suo totem durante il combattimento.”
“Allora a cosa serve quello?”
Il Leshen comparì accanto al bozzolo e ficcò la mano artigliata dentro di esso.
“Coco, fermalo! Qualsiasi cosa ci sia dentro quel bozzolo, non permettergli di assorbirlo!”
Coco cercò di scattare in avanti, ma ormai era troppo tardi: un'esplosione di fuoco la investì con forza, scaraventandola contro il muro di pietra della caverna.
“Fuoco? Ma che cazzo c'era lì dentro?!” 
Coco cercò di alzarsi, ma delle radici ricoperte di fiamme la bloccarono, iniziando letteralmente a bruciare le sue carni mentre cercava di divincolarsi.
“Ok... posso concludere che questo non è legno normale...” Fece sofferente la bandicoot.
Il Leshen, ormai ricoperto di fiamme che sembravano non bruciarlo, indicò la bionda intrappolata, per poi buttare il teschio di un canide, un lupo per l'esattezza, ai suoi piedi.
“Quello è...” Sussurrò Trucy.
Il viso della bandicoot impallidì ,ignorando le ustioni che continuavano a crearsi sul suo corpo: quello era suo fratello.
Il Leshen strinse la presa su Coco, mentre questa fissava con lo sguardo vuoto il teschio del fratello.
“Tu... non avresti dovuto...” Sussurrò mentre lo shock si trasformava in ira. “E' stato... grr... un errore” Ringhiò a denti stretti mentre l'enorme quantità di elettricità che emanava consumava parte del suo viso.
“LA PAGHERAI!” Urlò in un impeto di rabbia e fulmini poco prima di distruggere le radici e colpire il mostro con un pugno carico di elettricità.
Il Leshen si alzò a fatica, visibilmente danneggiato dalla potenza di quel singolo pugno, ma la ragazza non era soddisfatta: afferrò la testa del Leshen e iniziò a stringere il più forte possibile, fino a frantumarla.
“Coco, noi andiamo a cercare il totem, tu tienilo a bada!” Urlò Chantal.
“NO!” Ringhiò la ragazza mentre osservava la testa del Leshen riformarsi. “Separarsi in una situazione del genere non è una buona idea... e poi...” Sussurrò mettendo la mano in avanti e scaricando un quantitativo inaudito di elettricità nel suo corpo, causandogli diversi spasmi di dolore.   
“So io come eliminarlo...” 
Il Leshen, dopo aver riformato completamente la testa, sparì nuovamente in una nube di corvi.
“Non scappe...”Il Leshen ricomparì di fronte a lei e iniziò ad incanalare le fiamme tra le corna, fino a creare un piccolo sole. 
“Tu...” La ragazza strinse i pugni. “Usare le sue tecniche di fronte a me.”Ringhiò.
Il mostro ruggì e lanciò il piccolo sole verso la bandicoot, la quale reagì scattando in avanti, subito prima che la sfera le esplodesse in faccia, e ricomparendo alle sue spalle.
“Non so se puoi capirmi...” Sussurrò mettendo le dita nelle cavità degli occhi della creatura, che cercò subito di divincolarsi. “Ma voglio che tu sappia che sono felice che tu non possa morire grazie a questo Totem.”
Il Leshen smise di divincolarsi, improvvisamente paralizzato.
“Oh, quindi mi capisci... hai capito che lottare è inutile, complimenti.” La ragazza annusò la creatura. “Non pensavo che una creatura senza espressione potesse emanare così tanta paura.”
Le dita della ragazza strinsero la presa.
“Nonostante tutto quello che hai fatto... voglio fare un patto. Usa le tue radici per distruggere il totem e la tua morte sarà veloce... altrimenti.” Una scarica elettrica attraversò il corpo della creatura, che urlò agonizzante.  “Soffrirai molto di più delle persone che hai ucciso.”
Il corpo del Leshen iniziò a cadere a pezzi, seguito da un ruggito sofferente: era... morto?
Il viso della bandicoot tornò normale e il suo corpo smise di emanare elettricità, per poi collassare  terra. “Mi dispiace Yuria... non volevo che finisse così...” Sussurrò poco prima di chiudere gli occhi.
Chantal e Trucy si buttarono a terra con un tonfo, sollevate, mentre Bridget si limitò ad osservare il corpo svenuto di Coco.
“Bene... ora come usciamo da qui?” Chiese Chantal.
All'improvviso, delle radici enormi spuntarono dal soffitto e presero con una certa gentilezza le ragazze, per poi portarle in superficie, vicino alla capanna di Sven.
Il gruppo, all'inizio spaventato, si calmò non appena la ragazza dai capelli verdi si presentò di fronte a loro in piedi e in salute.
“Grazie per aver salvato me e le mie piante. Non ho avuto il tempo di presentarmi prima. Io mi chiamo Evangelyne, custode delle piante e guardiana della natura.” Disse con voce amorevole, sorprendendo Chantal.
“Nessun rancore per aver chiesto se potevo mangiarti, vero?” Chiese la non morta mentre si metteva, non con poca fatica, la bandicoot sulle spalle. “Cavolo, quanto pesa... più tette che grasso, diavolo.”
“Non ti preoccupare,conosco la tua natura. Manda un saluto a Francys da parte mia.”
“Credo che dovresti venire con noi.”Aggiunse Bridget.
Evangelyne scosse leggermente la testa. “Non posso. L'influenza del Leshen sarà sparita, ma i danni rimangono. Voglio restare nei paraggi e prendermi cura di queste piante. E poi, ho un debito con questo coccodrillo gentile.” Disse sorridendo a Sven.
“Meh...” Fece Sven battendo il piede in maniera nervosa, ma si vedeva che gli faceva piacere che rimanesse.
“Beh... missione compiuta!” Esclamò Bridget con un sorriso soddisfatto mentre il gruppo tornava a casa.

“Luogo: sconosciuto. Ora: sconosciuta.”

Laran sonnecchiava beatamente  nel suo cilindro, quando, all'improvviso, la voce di un uomo parlò, interrompendo il suo pisolino.
“Sembra che tu sia in una posizione piuttosto scomoda, signorina. Mi dispiace per te.”
Il viso di Laran mostrò curiosità. L'uomo aveva un aspetto molto semplice: capelli bianchi che creavano un'ombra sugli occhi rossi, pelle color rosa carne e il corpo, nascosto da un mantello nero, non sembrava molto imponente, ma sicuramente agile.
“Leazar?”
“In carne ed ossa .” Rispose l'uomo con un sorriso e un inchino, mostrando una certa soddisfazione nel sapere che la sua fama aveva raggiunto una guardiana del suo calibro.
“Non dirmi che...”
“L'ho chiamato io...” Disse il pelagus, comparso alle spalle del macchinario che intrappolava la donna.
“Ovviamente...” Fece lei, visibilmente scocciata.
Il pelagus osservò l'uomo e gli porse una sacca nera, al cui interno si trovavano diversi preziosi.
“Non avresti dovuto lasciare il mio ufficio mentre andavo a prendere il tuo pagamento.”
“C'è tutto?.” Fece lui pesando la sacca, ignorando la lamentela.
“Diversi milioni in preziosi. Non mi interessa più cosa gli succede, basta che mi porti un campione del suo sangue.”
“Non ti preoccupare...” Disse con un sorriso terrificante mentre usciva dalla stanza. “Porterò molto  più che un campione.”



“Nota del tizio che scrive.”

Ormai credo sia diventato un vizio sto tempo di pubblicazione, ma purtroppo io non pubblico finchè il capitolo non piace a me ed essendo un tantinello selettivo dovrete sopportare, mi spiace AH! 
A parte gli scherzi, mi spiace farvi aspettare. Però a sto giro do una buona notizia: il capitolo dopo questo è quasi pronto  e quello dopo ancora pure. Quindi non si aspetterà un anno... se non muoio o robe così. Spero che stiate tutti bene, alla prossima! (preghiamo AH!)Consigli sempre ben accetti, dato che sono abbastanza arrugginito
   
 
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