Serie TV > O.C.
Ricorda la storia  |      
Autore: MauraLCohen    01/06/2020    2 recensioni
Sandy e Kirsten si trovano a Newport per il funerale di Rose.
Dopo la funzione Kirsten è a pezzi, allora Sandy decide di portarla via da casa Nichol per qualche ora.
I due si ritrovano in spiaggia a guardare il sole tramontare.
Kirsten si lascia andare al dolore mentre Sandy la culla.
Dal testo:
Guardando il sole morire all’orizzonte, Sandy ripensò al giorno in cui lui e Kirsten si sposarono. Rose, prima della cerimonia, era andata a controllare come stesse lo sposo e lo trovò in preda al panico perché non sapeva fare il nodo alla cravatta. Lei lo aiutò - Rose era fatta così: faceva un po’ da mamma a tutti quelli che ne avevano bisogno - poi gli sorrise.
« Prenditi cura della mia bambina, Sanford, e rendila felice come merita. Lei è la mia gioia più grande. » Glielo disse con gli occhi colmi di emozione mentre lo abbracciava.
« Lo farò » le aveva risposto il novello sposo, abbracciandola a sua volta.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kirsten Cohen, Sandy Cohen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

La seguente One shot partecipa all'iniziativa Parolando indetta dal gruppo Facebook di Writer's Wing.
La sfida consiste nel riuscire a scrivere un racconto inserendovi all'interno le quattro parole assegnate, le quali sono state precedentemente scelte dal vocabolario in maniera casuale. 
Le parole date (evidenziate in grassetto nel testo) sono: gabbiano, arte, nemico, gioia


Prenditi cura di lei
 

Sandy e Kirsten erano seduti sulla sabbia in riva al mare. Il sole stava tramontando e il cielo sembrava essere stato dipinto da Munch in persona. La piacevole brezza estiva spostava dolcemente qualche ciocca dei lunghi capelli biondi di Kirsten, ma lei non pareva curarsene mentre teneva gli occhi fissi sull’orizzonte e la testa poggiata sulla spalla di Sandy. Il cuore dilaniato in mille pezzi. 
Lui intanto la teneva stretta a sé con un braccio, senza proferir parola, per paura di disturbarla. 
Entrambi avevano ancora gli abiti neri del funerale di Rose e lo stomaco serrato dal dolore. 

Kirsten era rimasta seduta in disparte per tutta la funzione, ascoltando distrattamente gli elogi funebri che si erano susseguiti uno dietro l’altro. 
Lei, il suo, non aveva voluto farlo. Non se l’era sentita. Al suo posto aveva parlato Sandy e Kirsten non poté che essergli grata per averla sorretta nel momento peggiore della sua vita. Per essersi preso cura della sua fragilità.

Ora un gabbiano solitario passeggiava per il bagnasciuga e non sembrava spaventato dalla presenza dei due ragazzi, che, silenziosi, si stringevano l’un l’altra. 
L’animale parve incantarsi per un istante, osservandoli come rapito da quell’immagine e come se ne potesse cogliere l’angoscia. Poi, però, attirato da qualcosa nell’acqua, dispiegò le ali e ci si fiondò come una belva sulla preda più succulenta. 

La spiaggia di Newport sembrava davvero un’opera d’arte a quell’ora della sera, un luogo magico in cui abbandonarsi alla meraviglia della natura; ma quel giorno la magia di O.C. non poteva alleviare la sofferenza di una figlia distrutta né poteva rasserenare il cuore di Sandy, strozzato dal senso di impotenza che provava nel vedere la sua Kirsten così affranta e non poter fare nulla per aiutarla. 

« Inizia a fare freddo » sussurrò Sandy, chinando la testa su quella di Kirsten, ancora poggiata sulla sua spalla, « Vuoi rientrare? » 

Kirsten non rispose. Si allontanò da lui per un secondo, tenendo lo sguardo basso per evitare di incrociare i suoi occhi. 

Non voleva tornare a casa.

Non voleva dover fare i conti con il silenzio di quelle mura. Guardare in faccia la sorellina e dirle che la loro mamma non c’era più. Le aveva lasciate per sempre. Strappata via alla vita così brutalmente, senza che nessuno potesse farci niente. 

Non voleva tornare e affrontare Caleb. Non voleva trovarsi nemmeno per un secondo da sola con lui, vederlo seduto nella poltrona del suo ufficio, quel maledetto ufficio, con lo sguardo assente. 

Non era pronta a vivere il resto della sua vita senza la madre. Non era pronta a varcare la soglia di casa e accettare che Rose fosse davvero morta. 

Non era pronta a farsi carico del dolore degli altri.

Aveva bisogno di stare lontano dal mondo, di vivere il proprio dolore

E aveva bisogno che Sandy restasse lì con lei. 

Si sentiva dannatamente sola ora che Rose non c’era più e lui era l’unico in grado di alleviare quella sensazione. 

Aveva bisogno che lui la stringesse forte, in quel momento, che non la lasciasse andare a fondo. 

Aveva bisogno di lui.

Solo di lui, per resistere alla tentazione di lasciarsi cadere nel baratro. 

E Sandy non ebbe bisogno di sentire i pensieri di Kirsten per conoscerli. Si sfilò la giacca del completo e gliela portò sulle spalle, avvolgendola completamente. La strinse a sé come per proteggerla dal peggiore dei nemici e le nascose il viso contro il proprio petto, così che potesse piangere tutto il male che sentiva, mentre lui la cullava dolcemente. 

Guardando il sole morire all’orizzonte, Sandy ripensò al giorno in cui lui e Kirsten si sposarono. Rose, prima della cerimonia, era andata a controllare come stesse lo sposo e lo trovò in preda al panico perché non sapeva fare il nodo alla cravatta. Lei lo aiutò - Rose era fatta così: faceva un po’ da mamma a tutti quelli che ne avevano bisogno - poi gli sorrise. 

« Prenditi cura della mia bambina, Sanford, e rendila felice come merita. Lei è la mia gioia più grande. » Glielo disse con gli occhi colmi di emozione mentre lo abbracciava. 

« Lo farò » le aveva risposto il novello sposo, abbracciandola a sua volta. 

Ora Sandy rivolgeva lo sguardo al viso di Kirsten, ancora sepolto sul suo petto. Le accarezzò i capelli, posandole un bacio sulla testa. Si lasciò andare contro la sabbia, portando Kirsten giù con sé e in quella posizione, Sandy poté ammirare il cielo stellato che si stagliava sopra di loro. 
Guardando l'incessante ardore di quei corpi celesti, il giovane Cohen strinse istintivamente più forte le braccia attorno a Kirsten. 

« Guarda » le disse, piano, indicando un punto non ben definito del cielo. 

Kirsten, esitò per un istante, poi si voltò nell’abbraccio di Sandy, rivolgendo anche lei lo sguardo al cielo. 

« Non è bellissimo? » le chiese, accarezzandole un braccio con il dorso delle dita. 

Nell’ammirare la maestosità della notte, il cuore di Kirsten si fece più leggero. Guardava le stelle e non poteva fare a meno di pensare che davanti a qualcosa di così immenso nessuno era perduto per sempre. 

Strinse la propria mano attorno a quella di Sandy e se la portò al cuore. Nessuno dei due disse nulla per diverso tempo, lasciandosi vivere dal momento. 

Fu la voce di Kirsten a rompere delicatamente il silenzio. 

« Grazie » mormorò, senza smettere di ammirare le stelle.

Sandy portò lo sguardo su di lei, avvicinando il viso ai suoi capelli. « Di cosa? » chiese, con voce stupita. 

Kirsten si voltò verso di lui, senza divincolarsi dalla sua presa. Ora poteva ammirare il volto di Sandy che iniziava ad accusare la stanchezza di quella giornata. Gli accarezzò una guancia col dorso del pollice e accennò un sorriso, non felice, non allegro, ma grato e ancora un po’ sofferente. 

« Di tutto » rispose, poggiando di nuovo il viso sul petto del ragazzo. 

Lui sorrise a sua volta, tornando a guardare il cielo; tornando a guardare Rose
Sistemò meglio la giacca che avvolgeva Kirsten per tenerla al caldo e le baciò una guancia con fare protettivo. 

Dovunque tu sia, Rose disse Sandy tra sé e sé, ascoltando il suono del mare in sottofondo, non dovrai mai preoccuparti per lei. Io sarò sempre qui per prendermene cura.

 


Note dell'autrice: Rose Nichol è la madre di Kirsten. Nella serie non compare mai, nemmeno in foto o in un flashback, ma viene menzionata spesso nella prima e seconda stagione. Sappiamo che è morta dopo la chemioterapia a causa di un cancro alle ovaie, quando Seth aveva due anni. Dai racconti di Kirsten, Rose era una donna buona e generosa,  una madre amorevole, ma anche lei corrotta dall'alcolismo a causa dello stress del matrimonio con Caleb. Fisicamente si sa poco e niente della donna, se non che anche lei era bionda come le figlie e che Hailey le somiglia in modo sconvolgente, tanto che quando Caleb se la ritrova davanti, rivedendo la moglie, non riesce a dirle di no. Secondo Kirsten, per altro, la somiglianza tra la madre e la sorella è anche il motivo per cui Caleb, tra lei ed Hailey, ha sempre preferito quest'ultima. 


 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > O.C. / Vai alla pagina dell'autore: MauraLCohen