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Autore: Kyandi    02/06/2020    0 recensioni
Il 30 dicembre 1495 nacque un bellissimo bambino. L'unico figlio della lunga dinastia che aveva regnato nel territorio della Corea per due millenni: i Kim. L'erede al trono, secondo un'antica profezia, avrebbe portato pace e prosperità all'impero dopo una lunga serie di battaglie e conflitti che continuavano da tre secoli su quel territorio.
Fin da piccolo, il bambino ricevette un'educazione degna di un futuro re quale sarebbe diventato ma, proprio a causa di ciò, la sua vita fu costantemente in pericolo. Crebbe sotto la protezione e gli insegnamenti del saggio padre però, alla sua tragica morte nella battaglia del 1512, il figlio ritornò sotto la minaccia del regno nemico. La reggenza dell'impero sarebbe stata tenuta dalla madre fino al compimento della maggiore età del legittimo erede.
Tutta la popolazione affidò la propria speranza nel ragazzo, appena diciassettenne, che sarebbe diventato presto il re, come suo padre e i suoi antenati prima di lui.
Il destino di Kim Taehyung era già stato scritto ma, qualcosa, o meglio, un ragazzo dal pessimo carattere ma dalla meravigliosa bellezza, sarebbe stato in grado di stravolgere completamente la sorte del suo impero e, forse, anche quella del suo cuore?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Sorpresa
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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«Ti spiegherò tutto te lo prometto, ma ora ti prego baciami, ne ho bisogno» entrambi si avvicinarono l'uno all'altro, incatenarono le loro iridi scure e le loro labbra si sfiorarono, non si toccarono ancora, «Aspetta, giurami che questo non è un sogno, non voglio svegliarmi e soffrire di nuovo» il corvino accarezzò con una delicatezza disarmante la guancia del suo principino e premette le sue labbra contro quelle del castano dando inizio ad un bacio che esprimeva sofferenza, malinconia, ma allo stesso tempo colmava il vuoto nel cuore di entrambi.

«Mi sei mancato» i loro visi erano talmente vicini che a separarli vi erano solo pochi millimetri «Anche tu, tantissimo» e si baciarono nuovamente. Le loro labbra si erano cercate per troppo tempo e ora si erano riuscite a ritrovare creando un'esplosione di sentimenti all'interno dei loro cuori.

Le braccia di Taehyung si allacciarono al collo del corvino, mentre quelle dell'altro si andarono a posizionare sui fianchi del minore stringendoli in modo possessivo, non voleva allontanarsi di nuovo dal suo principino, non ci sarebbe riuscito. Jungkook adagiò il corpo del minore sul grande letto sovrastandolo completamente. Continuando a baciarlo, le sue dita affusolate si andarono a intrufolare sotto la veste notturna del castano, mentre le mani dell'altro erano ancorate alle possenti spalle del corvino.

Le loro pupille si incatenarono e si persero ognuno nello sguardo dell'altro, gli occhi del più piccolo divennero lucidi, non poteva ancora crederci, non doveva farlo se no quando si fosse svegliato da quel meraviglioso sogno, un'altra piccola parte del suo cuore si sarebbe sgretolata.

Le falangi del re delinearono dolcemente il viso del cavaliere, come se fosse un vaso di porcellana che si sarebbe rotto solamente facendo più pressione. Il pollice toccò delicatamente le sue labbra, leggermente gonfie e rosse a causa dei baci proibiti che gli aveva rubato, «C-Come hai fatto a s-sopravvivere?» quella domanda gli uscì spontanea perchè il ragazzo aveva bisogno di certezze, di sicurezze, di sapere ogni cosa successa al suo amato.

Jungkook sorrise leggermente, stampò un bacio sulle labbra del castano e si stese al suo fianco sul letto. «Dopo essere partito per il fronte, ho combattuto contro il nemico per giorni senza mai una pausa, ma loro erano in numero molto maggiore a noi perciò vinsero. Alcuni soldati li hanno uccisi, i restanti li hanno fatti prigionieri e venduti come schiavi. Per settimane sono stato chiuso dentro una buia, fredda e sudicia cella finchè un giorno mi hanno costretto a scriverti una lettera dove ti dichiaravo di essere morto, ero io a capo di quello squadrone perciò ho dovuto scriverti per avvisarti "della potenza del nemico". Una stronzata, avevano paura del nostro esercito, volevano solo spaventarti e far annunciare la ritirata. Successivamente mi hanno portato in una piazza insieme ai soldati rimanenti e hanno venduto tutti al miglior offerente e, fortunatamente, lì c'era Namjoon che mi ha comprato, si è scusato e mi ha offerto un posto in cui riposare, è grazie a lui se sono qui ora, non avrei mai pensato di poter dire parole di questo tipo rivolte a Namjoon fino a poco tempo fa, ma lui mi ha salvato. Mi ha spiegato tutto ciò che era successo mentre ero in battaglia, mi ha detto che tu stavi soffrendo per la mia morte e da lì sono partito il prima possibile per raggiungerti e dirti che stavo bene e che ti amo» sorrise notando gli occhi lucidi del più piccolo, «Non preoccuparti, ora che ti ho rivisto sto bene» aggiunse scacciando con il pollice le lacrime che stavano rigando il volto del castano.

«Uff, volevo dirtelo prima io, non è giusto!» il corvino rise alla faccia imbronciata dell'altro, «Me lo puoi ancora dire, anzi, io lo voglio sentire, sono tutt'orecchie» le guance, e forse tutto il viso del minore, si tinse di rosso a quelle parole. Taehyung si avvicinò maggiormente al più grande fino ad arrivare a solleticare il volto dell'altro con i suoi capelli, sorrise perchè non poteva farne a meno ora che aveva veramente Jungkook davanti ai suoi occhi e poi parlò aprendo completamente il suo cuore al corvino «Ti amo anche io».


 

Un leggero bussare portò Shu ad alzarsi dal letto e andare alla porta per vedere chi fosse. «Oh Taehyung, ciao» sorrise la ragazza «Non ti aspettavo qui di prima mattina e con che sguardo felice! Stai meglio?» chiese lei giustamente accigliata, il giorno prima il giovane si era presentato davanti alla sua camera che quasi piangeva e in quel momento si poteva considerare felicissimo. «Jungkook è vivo!» esclamò il ragazzo in preda alla gioia mentre lei non potè fare a meno di sorridere trovando adorabile il volto di Taehyung, era già da troppo tempo che il viso del re non veniva illuminato da quel luccichio straordinario. «Ma com'è possibile?» Shu stentava quasi a crederci, come anche il castano del resto.

«Adesso dov'è?» chiese, «Non osservare il mio principino troppo a lungo che poi lo consumi!» una figura sbucò da dietro alla porta ed entrò nella camera della ragazza senza chiedere il permesso e accomodandosi tranquillamente sul suo letto. Una leggera risatina sfuggì dalle labbra della ragazza al ricordo di quella possessività che caratterizzava Jungkook solo nei confronti di Taehyung, mentre il corvino le lanciò uno sguardo di sfida. «Oh, ancora con queste scenate di gelosia Jungkook?» sbuffò il re sedendosi accanto al cavaliere, «Lo sai che non mi fido di lei» gli occhi del ragazzo si assottigliarono in uno sguardo minaccioso e le sue braccia si incrociarono davanti al petto. «Stupido, è lei che mi ha fatto capire che cosa provo veramente per te quindi dovresti solo ringraziarla» lo sgridò l'altro sbuffando nuovamente.

«Okay, speravo di non essere il motivo della vostra prima lite di coppia, o almeno avrei preferito non assistervi, quindi se volete che me ne vada...» ella era già pronta ad uscire dalla sua stanza per lasciare un po' d'intimità ai due ragazzi, ma le parole del re la fermarono all'istante. «No, siamo venuti qua perchè abbiamo bisogno di te per dire a mia zia che io e te non vogliamo sposarci» disse Taehyung, ma venne subito corretto dal ragazzo al suo fianco «Ti ribadisco che non abbiamo bisogno di lei per dirlo a tua zia, basta semplicemente che la fai uccidere, tanto sei il re e hai il potere di farlo» parlò quasi annoiato come se non fosse nulla far uccidere una persona. «Jungkook l'hai detto tu stesso, non posso farla decapitare perchè È MIA ZIA!» quasi urlò il castano esasperato, «Va bene, va bene come vuoi» fece spallucce non intervenendo più nella conversazione tra il re e la regina cinese.


 

«E quindi voi mi stareste dicendo che non vi volete sposare?» chiese la zia seduta comodamente su una poltrona rivestita in velluto rosso, di fronte a lei Taehyung e Shu accomodati invece su un piccolo divanetto del medesimo materiale e colore, «Nè io nè suo nipote siamo consenzienti a questo matrimonio, però possiamo comunque rimanere in buoni rapporti tra gli stati, potremmo stabilire un'alleanza senza per forza essere sposati» parlò Li Shu in tono formale. «E come faremo a sancire il patto di alleanza senza un atto ufficiale come il matrimonio?» domandò quasi insistente la donna, «Io sono una regina, e vi basterà la mia parola» ma la ragazza si espresse con tono fermo talmente da riuscire a convincere la signora. «Va bene».

«Allora Taehyung, ti informo che, appena fatti i bagagli farò ritorno alla mia dimora, nel ducato di P'yŏngyang, e-» non riuscì a concludere la frase che un messaggero interruppe la loro conversazione «Maestà è arrivata una lettera direttamente dal re del regno nemico, con richiesta urgente e di massima priorità» il messaggero consegnò l'epistola e se ne andò con un inchino.

Il castano lesse immediatamente il contenuto della lettera e sorrise vittorioso quando arrivò in fondo al foglio «È un contratto di pace, il nemico si sta arrendendo». Shu ridacchiò «Le truppe coreane e quelle cinesi sono imbattibili!!» esclamò contenta.

Taehyung chiamò al suo fianco una guardia, «Andatemi a chiamare Namjoon, deve rientrare al castello per ripristinare il suo incarico di consigliere militare, ho bisogno di lui in questo momento» bisbigliò il re al suo orecchio facendo, successivamente, un cenno con la mano alla guardia in modo tale che si allontanasse. Egli fece un inchino accompaganto da un «Certamente, maestà» e uscì dalla stanza.


 

«Ogni volta che vorrai tornare a trovarci, zia, non esitare! Magari dacci un po' di preavviso la prossima volta» esclamò il re salutando con la mano la zia in partenza sulla carrozza. «È meglio che vada anche io» anche la regina cinese era in partenza per il suo lungo viaggio fino in Cina. Gli addetti caricarono i bagagli della ragazza sulla carrozza reale mentre lei salì al suo interno. «Grazie mille Shu, non ce l'avrei fatta senza di te. Sei un'ottima amica» si inchinò davanti a lei con un sorriso sincero che lei ricambiò. «Bhè, se avrai ancora bisogno di me sai dove trovarmi» rispose dolcemente. «Vienimi a trovare ogni tanto!» la carrozza partì, ma pochi minuti dopo ne sbucò fuori un'altra che si fermò all'ingresso del castello, davanti a Taehyung e Jungkook.

«Namjoon, sono felice di riaverti qui» si inchinò davanti al consigliere «Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per Jungkook» sorrise leggermente imbarazzato guardando il suo compagno. «Sono io a dovervi ringraziare maestà, non sprecherò questa seconda possibilità che mi avete dato» si inchinò a sua volta.

«Amore mio, sei arrivato finalmente!» esclamò il medico saltando in braccio al suo fidanzato, tutti ridacchiarono mentre Seokjin si ricompose in imbarazzo e si scusò con tutti per la sua euforia. Il re e il cavaliere si scambiarono sguardi innamorati, perciò Namjoon disse al medico del regno «È meglio che noi andiamo, sono stanco dopo questo lungo viaggio e poi ti devo raccontare un sacco di cose» e si allontanarono a passo spedito verso la loro abitazione poco fuori dal castello rimasta segreta fino a quel momento, proprio come la loro relazione.

Jungkook subito dopo prese in braccio il re e lo portò dentro «Ora che siamo soli tra queste mura, sappi che non avrò pietà per te» e lo iniziò a portare nella camera da letto, «Jungkook, ci sono comunque le guardie! E io sono un re ormai, non posso farmi vedere in certi comportamenti, quindi ora mettimi giù!» esclamò fingendo di essere arrabbiato con lui, in realtà era solo felice. «Oh, le guardie se ne faranno una ragione, non penso gli dispiaccia vedere due persone innamorate che si uniscono in un corpo solo e-» sorrise perchè l'altro non lo fece continuare per il troppo imbarazzo «JUNGKOOK!».

Arrivarono nella camera del minore e il corvino chiuse immediatamente la porta alle sue spalle e appoggiò il castano sul suo enorme letto con un sorriso che non poteva trasmettere altro che amore e felicità.

«No seriamente Jungkook, devi rispettare anche tu, come tutti, i miei ordini» sospirò e in modo scherzosamente solenne disse «Ora che sono re devi inchinarti al mio cospetto». In tutta risposta il maggiore ghignò e «Il massimo che posso fare è inginocchiarmi per succhiarti il-» ma venne nuovamente interrotto da un «JUNGKOOK!» quasi urlato. Risero entrambi e infine Taehyung aggiunse con le guance tinte di rosso «Anche se...non sarebbe una cattiva prospettiva».

Alla fine Taehyung aveva scelto l'amore e qualcuno; il destino, il fato, gli dei?..., non lo sapeva, lo aveva aiutato a riprendersi il suo regno. Le sue scelte erano state dettate, per la maggior parte, seguendo il suo cuore e, grazie a quest'ultimo, era riuscito a prendere quasi sempre sagge decisioni anche per il suo impero. Com'era possibile?

In tutto questo tempo non si era reso conto che in lui scorreva il sangue reale, lui era il prescelto dalla profezia per la sua nobiltà d'animo, per cui, ogni volta che sceglieva di seguire il cuore, in un qualche modo riusciva ad agire nel giusto modo anche per il suo regno.

Non doveva più essere una scelta tra l'amore o la corona, doveva essere la miscela dei due all'interno del cuore di Taehyung, un re saggio per tutta la popolazione, e, un principino da amare per Jungkook.

   
 
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