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Autore: timscrivello    12/08/2009    2 recensioni
un uomo, il mare, un cane. finzione.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È successo così, per caso, mentre stavo nel nulla della mia mente.
Ammazzavo il tempo prendendo granelli di sabbia dalla risorsa immensa e li donavo lentamente alla fievole brezza che c'era quel giorno.
Pensavo, pensavo ad una miriade di cose, cose indefinibili, e intanto l'alba saliva e io socchiudevo gli occhi.
Gli occhiali, mi ricordo, mi davano un poco fastidio, ma riuscivo a sopportarli. Guardavo il mare, e mi si presentava come un mosaico cristallino in movimento, il mare era le sirene, quelle di Ulisse.
Mi provocava.
Dovevo andarci.
No.
Non ci sarei andato.
Riuscivo a sopportare.
No.
Non credo.
Si.
Sopportavo.
Come mai?
Non mi era mai piaciuto il mare, in tutta verità. È così futile. Provoca solo guai. È troppo grande. Non potrei mai sfidarlo. Non ci riuscirei. Le montagne, sono grandi anche loro, ma no, non sono cattive. Sono verdi, è tutto così visibile. Le montagne non rispecchiano l'umanità, il mare si.
Le montagne sono come sono. Il mare no. Il mare è calmo, no. Il mare è mosso, forse. Se fuori il mare è calmo, sotto è un turbinio di correnti, di animali viscidi, ed in più è inesplorato. L'uomo è inesplorato, per certi versi. Il mare è l'uomo. Sono una cosa sola. Per questo non mi piace. Perchè l'uomo è sottocutaneo, l'uomo non lo vediamo, noi vediamo l'essere, non l'uomo. Noi vediamo la superficie, non il mare. Le montagne sono i cani, i cani sono cani, non si deve vedere l'essere per vedere il cane. Il cane è cane. L'essere umano non è uomo. I cani sono veri, gli uomini sono falsi.
Il mare è una finzione.
Non bisogna mai fidarsi del mare e farsi trascinare dalle onde. Non farti trascinare per mano. No. Mai. No.
Poi venni interrotto. Un uomo. Successo qualcosa? No. Se ne andò. Meglio. Solo. Con l'illusione davanti e il cane dall'altra parte.
Non so perchè, ma poi il mare mi porse qualcosa, le sue onde la trascinavano verso me. Una pietra. Pietruzza. Piccola. Si avvicinava sempre di più. Era per me. No. Si. Era per me.
La contemplai, due o tre minuti. O forse di più. Giocavo. Giocavo con i lacci dei pantaloni. La guardavo. Giocavo.
Me la stava regalando. Segno? Forse. Non la presi. Non so perchè.
Non mi è mai piaciuto il mare. In tutta verità. Se la riportò, offeso, ma calmo. Falso. Falso.

  
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