Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Spensieratezza    03/06/2020    3 recensioni
Mi è sempre dispiaciuto quello che è successo ad Adam nella serie, nella mia storia avrà un destino felice invece, l'amore fraterno di Sam e Dean e anche un amore un po' diverso da Castiel :))
Ci saranno altre coppie, alcune che non vi aspettereste mai potrebbero nascere e ovviamente la mia immancabile ship.
Moltissimi personaggi subiranno un destino diverso rispetto al canon e anche quelli più malvagi avranno il loro lieto fine
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La quinta stagione '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una telefonata a Rufus da parte di un Dean piuttosto tremolante, era già bastato a convincerlo, non c’era bisogno per il vecchio Rufus, che il suo vecchio amico Bobby, gli strappasse il cellulare dalle mani, prendendo la parola con uno stile passivo aggressivo, sulla scia del:
Dean trema come al solito come una femminuccia, non capisco perché, in fondo non è lui quello che si è ritrovato dei leviatani incazzati, che volevano bruciagli casa. “

Rufus si era perso nei meandri della sua mente, immaginandosi la scena, a malapena sentendo quello che il vecchio cacciatore gli stava dicendo, dopodiché cercò di frenarlo.
“Ti chiedo questo grandissimo favore, Rufus..non te lo chiederei se non..”
“Va bene, potete venire!”
“C-cosa?”
“Va bene, potete venire!” non potè fare a meno di lasciarsi scappare uno sorrisetto.

“Bobby, non so che idea hai tu dell’amicizia, lasciami indovinare, quella cosa tutta svolazzi, fiori e romanticherie, ma talmente evanescente che poi scompare alla prima litigata, lasciandosi dietro uno sgradevole profumo? No, perché..sai quanto odio i sentimentalismi, noi gente burbera non siamo sentimentali, ma siamo VERI, onesti e leali, e non lasciamo fuori di casa un amico in difficoltà, né i suoi amici, quindi…che cazzo sono tutte queste manfrine? Il tempo impiegato per telefonarmi, sareste dovuti essere già qui. Diavolo!”

Bobby scoppiò a ridere, una risata liberatoria e sincera.
“Ti ringrazio tantissimo, Rufus. Arriviamo subito.”
“Ci..ci sarà anche il tuo amico demone?”
Silenzio.
“No, Rufus, non ci sarà..ma se dovesse voler venire, per te ci sarebbero problemi?”
“Non ti nascondo che..sì, qualche problemino ci sarebbe. Diavolo, Bobby, quel demone ce l’ha con me per quello che è successo con i cacciatori.”
“Non puoi negare che un po' di ragione ce l'avrebbe pure..”

“Se è disposto a un confronto civile, ci posso anche stare a..ughhh esprimergli le mie scuse.”
Bobby sorrise.
“Ti ringrazio tantissimo Rufus, saremo lì tra poco.”
 
Bobby si volse verso gli altri ma il suo sorriso si congelò, vedendo che lo guardavano male.
“Ehm..c-che c’è?”

“Ti stavi perdendo in convenevoli.” Gli fece presente Sam.
“Siete sicuri che Dottor Jekill qui, non potrebbe peggiorare la sua situazione, con una smaterializzazione? Forse sarebbe meglio per tutti, se lo portassi in VOLO.” Disse Lucifero, guardando Sam al suo fianco, che sgranò gli occhi.
Non farai niente del genere!!” sbottò Dean.
“Calmati, Cowboy, non te lo tocco il tuo fratellino. “
“Avanti, prendetevi tutti per mano.” Sospirò Gabriel.
 
Adam prese la mano di Gabriel, che prese la mano di Sam, che prese la mano di Dean, che tese la mano a Lucifero, che tese la mano a Bobby e quindi partirono.
Riapparvero in uno sbuffo di luce come una cupola, per lo sforzo intenso, si ritrovarono per terra nel cortile fuori casa di Rufus.
“Pappemolli.” Li sbeffeggiò Lucifero.

“Ehi, guarda che la materializzazione non è uno scherzo!” protestò Dean, rialzandosi in piedi.
Rufus che li aveva visti, perché li stava aspettando, sulla soglia di casa sua, rimase impressionato.
“Perbacco. È fantastico. Peccato non aver avuto una macchina fotografica. Entrate, avanti.”
 
 
“Rufus, vecchio caprone! Di solito il tuo salotto è invaso dalle birre.”
“Sì, beh..non devo bere sempre. Uno può anche smettere.”
“Smettere?” gli chiese Bobby, non credendo alle sue orecchie.
“Non direi che il tuo amico abbia smesso.” Disse Lucifero, birichino, alzando il cestino invaso dalle lattine e birre.
“Ehm..”
Bobby lo guardò stranito e andò nella sua stanza.
“Non ci sono i tuoi vestiti sparpagliati in giro!”

“Insomma, piantala, Bobby, sei peggio di una moglie!”
Lucifero si era chinato all’orecchio di Gabe.
“Se avessi saputo che gli umani sono così divertenti, non avrei desiderato eliminarli tutti. Avrei fatto una selezione.”
“Meno male che non c’è Crowley, altrimenti avrebbe fatto una scenata.”

“Crowley?? Che c’entra lui? Devo forse sapere qualcosa?”
“Errrrr..ne parliamo un’altra volta.” Disse Gabriel.
 
“Va bene, piantiamola qui, va bene? D’accordo, dopo la tua telefonata, ho pensato di togliere qualche cianfrusaglia di mezzo! Non sarà mica un crimine.” Disse Rufus.
Bobby continuava a ridere e non voleva smetterla.
“Cerca di capire, Rufus, Sono risate isteriche. L’attacco ai leviatani..sai..” disse Dean.

“Capisco.” Disse Rufus burbero. “Beh, ho preparato il tè, venite in salotto, così mi raccontate per bene.”
 
 
 
*

Al termine del racconto, Rufus sembrava molto bendisposto.
“Potete stare qui tutto il tempo che volete, ma sappiate che non ho gli strumenti adatti per attaccare quelle creature in caso di un alto attacco.”
“Non importa. Io ho scoperto cosa si può usare per sconfiggerli! Sam, il tuo computer..”
“Ehm..l’ho lasciato a casa tua.”
Bobby alzò gli occhi al cielo.

“Ecco, prendi il mio telefonino.” Disse Dean.
“Lo dai a me? Avanti, clicca tu su quell’aggeggio.” si lamentò Bobby.
“Mi sento spoglio senza il mio computer.” brontolò Sam.
“Sia mai che provochi un infarto a tutti. Vado a prendertelo io.”
“Io..davvero lo far..”
Lucifero era svanito in una nuvola di piume.
Subito dopo ricomparve.
“Ecco qua.” disse Lucifero sorridendo porgendogli il computer, tutto cerimonioso come se gli stesse porgendo un cesto di frutta.

“Woww. Grazie.” Disse Sam, riappropriandosi del suo tesoro.
Intanto Dean, che continuava a lanciare occhiate in sbieco a Lucifero e Sam, aveva cliccato sull’immagine del detersivo che corrodeva quegli esseri.
 
“Ecco qui, con questo li sconfiggeremo. Dovremo fare scorta.
“Il mondo si salverà, grazie a un detersivo? “ chiese Rufus nauseato.
I ragazzi sembravano a disagio.

“Io non vado a fare la spesa, comprando questi cosi. Mi vergogno. Ci andrete voi. Sì, anche tu, Bobby.” Disse guardando il vecchio cacciatore che aveva gli occhi sgranati.
“Hai promesso che ci avresti aiutato!
“No, ho detto che vi avrei ospitati, non fare il furbo!”
“Non puoi lasciarmi da solo in questa cosa..”
“Ti sembro per caso una casalinga disperata?”
 
Il clima diventava sempre più goliardico e leggero, Dean e Sam capirono, e lo spiegarono ad Adam, che forse Rufus lo faceva apposta, per risollevarli dopo quello che avevano appena passato.
Dopo un po', però, immancabilmente, l’argomento si spostò nuovamente su Castiel.
“Che cos’è successo di preciso?” chiese Rufus, facendo la domanda che volevano fare tutti.
Gabriel tossì.
“Crowley ci ha raccontato come sono andate le cose..”
E prese a raccontare.
 
 
 
 
*

Per un demone, infiltrarsi in vortici d’acqua, non era poi questo gran problema, i demoni non hanno fobie o limiti umani, sono ben altre le cose che li distruggono o per cui muoiono, nonostante ciò, quando Crowley si tuffò in quel vortice e non trovò subito Castiel, pensò che forse non ce l’avrebbe fatta.
Ma non si concentrò su questo, ma piuttosto sul farcela.
E riuscì ad afferrare un braccio.

Dovette smaterializzarsi subito, per scampare a quel vortice, altrimenti non si sa dove sarebbe finito. Non sarebbe morto, certo, ma avrebbe potuto inabissarsi e perdere i sensi e ritrovarsi chissà dove, perdendo certamente Castiel.
Si concentrò su una baita al mare, molto caruccia.
 
Si smaterializzò con Castiel, però, non lì, ma sulla spiaggia, in riva, travolti entrambe dalle onde.

Il sole era splendido, l’acqua pure, e loro erano coperti da essi, alla riva. Sarebbe sembrato quasi romantico.
“Maledizione a me e al mio romanticismo.” Infatti credeva di essersi concentrato sulla baita ma si vede che, la bellezza per quel posto aveva preso il sopravvento e aveva quindi lasciato che la sua mente vagasse a quel ricordo di quelle onde cristalline.
Stava ancora tenendo Castiel con le mani, ma ad un tratto percepì qualcosa.
La fiamma della vita dell’angelo, debole.

I demoni possono percepire la fiamma della vita che sta per spegnersi.
“Castiel, non farmi scherzi. Non ti ho tirato fuori da quel vortice per perderti adesso. Me lo devi. Castiel. Castiel, muoviti avanti.” Lo schiaffeggiò.
Castiel emise un debole lamento, inclinando la testa in avanti, verso il demone.
“L-lasciami..m-morire..”

“NO. Dopo quello che abbiamo passato, non puoi lasciarti morire, stupido angelo.
“Me lo merito..dopo q-quello che…coff…COFF..”
“Castiel, Castiel, ascoltami.” gli prese il volto tra le mani,
“Sei debole, molto debole, io non so se riesco a trasportarti in queste condizioni..ma..posso fare QUALCOSA, se mi permetti di entrare nel tuo corpo..posso mantenerti IN VITA..fino a quando non trovo qualcos’altro..”
Castiel sbuffò.

“I demoni non hanno bisogno del permesso..”
“È vero” convenne Crowley. “Ma non me la sento di..oddio questo è così svenevole..non me la sento di FORZARTI nelle tue condizioni..quei leviatani ti hanno..scombussolato per bene, ora come ora sei talmente fragile, da sembrare molto più simile a un umano, che ad un angelo. Se cerco di VIOLARTI senza il tuo consenso..potrei..farti..crollare del tutto. Potrei ucciderti, Castiel.”
“Bene, allora.”
“CASTIEL.”

“È quello che mi merito, non lo capisci? Merito..tutto..”

“Va bene, allora ascoltami adesso, stupido angelo. Ho smesso di essere gentile. Sai cosa faremo? Visto che sei così COCCIUTO. Ho MENTITO. Effettivamente SO IL MODO per tenerti VIVO, nonostante tutto. NON HO BISOGNO del tuo permesso. Posso entrare anche adesso dentro di te, COSTRINGERTI a restare vivo, fino a quando vorrò, ma sai cosa proverai? DOLORE. Un DOLORE IMMANE, fino a che non lo deciderò io, puoi scegliere di soffrire ancora e tanto rimarrai comunque vivo alla fine, o puoi..COLLABORARE..con me, puoi FIDARTI di me, scegliere di accogliermi spontaneamente, e dandomi l’opportunità di REDIMERMI per quello che ho fatto a te e a tutti voi. Ti andrebbe?”
Gli porse la mano e Castiel lo guardò con gli occhi lucidi, ancora sdraiato sula riva e lambito dall’acqua.
“Sei un buon demone, Crowley.e di sicuro sarai stato una brava persona.”
Crowley lo guardò stralunato ed evidentemente colpito.

“Mi fido di te!” disse l’angelo, ma invece di prendergli la mano, gli afferrò il braccio.
Dopo pochi istanti, il demone entrò dentro di lui.
 
Quando lo fece, una straordinaria sensazione di freschezza che non aveva mai sentito, prese possesso di lui.
Il candore degli angeli.
Ma c’era anche un altro sentimento, quello di tristezza, disgusto, depressione.

Era il corpo rotto, l’anima rotta di Castiel.
Lo vide proprio poco distante, riverso a terra, con gli occhi gocciolanti lacrime rosse. Lacrime di sangue.
Andò da lui.
Gli asciugò le lacrime rosse con un fazzoletto e gli diede da bere un po' d’acqua dalla brocca che era su un tavolino che era appena comparso.
“No..no..”

“Sì, bevi. Lo so che stavi annegando, ma non tutta l’acqua è fonte di morte, per la maggior parte è fonte di VITA. E fonte di rinascita.”
Castiel bevve avidamente, sostenendosi al braccio di Crowley, come un bambino piccolo.
“Tu sei annegato e ora sei rinato. Te lo prometto. Mi prenderò..ci prenderemo cura di te.”
 
Fuori sulla spiaggia, un angelo molto malandato, stava camminando fino alla baita.
Castiel.
 
 
 
 
*

Gabriel era comparso in quella baita, sorprendendosi di essere stato chiamato da Castiel, in un posto come quello.
“Cassie, ma che diav..” poi lo vide.
Sul divano, sembrava uno spettro, gli occhi spenti, il viso emaciato, il petto sporco di sangue.
“CASTIEL.”

“Fermati.” Disse Crowley, alzando una mano davanti.
Gabe si fermò come paralizzato.
“Non sono lui. Sono Crowley.”
“COSA?”
“Tuo fratello è VIVO. Non preoccuparti. Ho preso possesso del suo corpo per mantenerlo in vita, volevo solo avvisarti chi è che tu ti stai premurando ad abbracciare. Per correttezza, sai.” La voce dell’angelo acquisì una sfumatura gentile.

Gabriel ci mise qualche secondo per riprendersi, poi scosse la testa.
“Non mi importa se tu sei dentro di lui! È sempre mio FRATELLO.” e gli corse incontro, inginocchiandosi ai piedi del divano e abbracciandolo.
Perfino il demone ne fu quasi commosso.

“Castiel, fratellino. Fratellino mio, che cosa ti hanno fatto.” Continuò ad accarezzarlo sulle guance, a stringerlo, ad abbracciarlo, in un modo che non ricordava più di aver mai fatto. Sentiva il bisogno di tastare con le sue mani che lui era lì, era al sicuro, VIVO.
Non si vergognò di lasciare scivolare delle lacrime sulle proprie guance.
“Crowley. Che cosa gli è successo? Dove sono Sam e Dean?”
“Adesso ti racconto tutto.” Disse Crowley con la voce di Castiel.
 
 
 
*

Dopo il racconto, Gabriel respirava affannosamente.
“Avrei dovuto fare qualcosa per fermarlo..per convincerlo ma non..non volevo mettermi contro di lui e ora ha pagato quest’enorme prezzo.” Disse Gabriel accarezzandogli le guance.
“Non avresti potuto fare niente per convincerlo, ci abbiamo provato in tanti, perfino io, e per poco non puniva Balthazar per questo. Senti, puoi smetterla di accarezzarmi?? Ti ricordo che sono sempre IO, quando sarò fuori dal suo corpo, potrai accarezzarlo quanto vorrai!” disse Crowley spostandosi da lui.

Gabriel sbuffò contrariato della presa di posizione del demone.
“E quando sarà?”
“Non ti ho chiamato perché non avevo niente da fare. Castiel è ancora messo male, ha bisogno di essere CURATO. Tu sei un arcangelo, FALLO.”
“Ma..tu sei ancora dentro di lui..potresti avvertire qualcosa anche tu.”
Crowley sbuffò.

“No, invece. I demoni NON POSSONO essere curati dagli angeli, presumo neanche dagli ARCANGELI, quindi non preoccuparti. Inoltre non possiamo fare altrimenti.”
Gabriel annuì.
“Castiel mi ha salvato, quando ero prigioniero di Asmodeus, sarà un grande ONORE poter ricambiare.”
 
 
 
 

Gabriel cura Castiel 

Gabriel continuava a raccontare di come, instancabile, donasse i suoi poteri curativi a Castiel, di come gli stesse sempre appiccicato, sul divano, durante il giorno e perfino la notte, nel letto.

“Se mi avessero raccontato che mi sarei trovato un giorno in questa situazione, non ci avrei mai creduto.” Disse Crowley, la terza notte.

Gabriel, che lo abbracciava da dietro, lo guardò accigliato.
“Ci credo, con questo corpo non penso tu sia un tombeur de femme, o di uomini, per non parlare del carattere.”
“Ho uno splendido carattere e sono anche un bell’uomo, che ti credi? E comunque intendevo QUESTA situazione, a cercare di tenere in vita un angelo e a farmi coccolare da un altro angelo. Che diamine.”
“Dillo a me. Sto coccolando un demone.”
“In realtà staresti coccolando tuo fratello.”

“Lo sai che come l’hai detta, suona ambigua vero?”
“Potreste fare come Sam e Dean.” Sogghignò lui.
Gabe lo colpì con uno schiaffo sulla testa.
“AHI. Guarda che colpisci anche tuo fratello.”
“Devo molto a quei ragazzi. Non prenderli per il culo. E poi tu che ne sai di che relazione hanno?”
“Sono nel corpo di Castiel e nella sua mente. Devo ricordartelo?”
Gabriel sgranò gli occhi.
"Quindi loro due.."
"STANNO INSIEME, anche carnalmente! E la cosa più straordinaria è che quel gran furbacchione di Bobby e quell'angioletto di Castiel, LO SANNO. Quei due stronzi volevano essere gli UNICI custodi del loro segreto. Come se non stessero poi nascondendo il segreto di Pulcinella! Ohhh non fare la finta faccia sorpresa. Io l'ho sempre sospettato. Non dirmi che TU invece, cadi dalla montagna del sapone." sorrise il demone divertito.

Gabriel sbatté gli occhi, riflettendo su quella rivelazione che poi tanto rivelazione non era in fin dei conti. Crowley aveva ragione. Un po' lo aveva sempre sospettato in fondo, che quei due avessero un rapporto che andava OLTRE l'amore solo fraterno. Aveva passato diverso tempo a casa da Bobby vivendo anche in stretto contatto con i fratelli e aveva notato un certo attaccamento fisico che oltrepassava il limite fraterno. Lui stesso aveva avuto dei dubbi in proposito ma mai la certezza. Quella mano che scivolava troppo vicino al sedere di Sammy, quando erano seduti a tavola o camminavano vicini, quelle mani che spesso sembravano sfiorarsi le dita in un modo che non era fraterno, quelle mani del maggiore troppo a lungo sui fianchi del minore...quelle bocche troppo vicine quando i due parlavano, quasi a faticare a respingere l'attrazione inevitabile che sentivano perfino quando erano in pubblico, quel loro guardarsi intorno a volte con timore quando lui o Lucifer passavano. E una sera addirittura, mentre guardavano un film tutti insieme nel salotto di Bobby, Sam aveva appoggiato la testa tra le gambe di Dean, mentre guardavano un film tutti insieme.

"Ecco cosa si nascondeva dietro quella loro codipendenza. In effetti mi sembrava un po' troppa, avevano un po' troppa...vicinanza. Non posso non dire che un po'..avevo pensato male, ma poi..pensavo che magari mi stessi sbagliando" tossí "Quindi si amano..e bravo Sammy..chi l'avrebbe mai detto, lo facevo più puritano. Ma in fin dei conti, fanno così tanto per il mondo che..si meritano di pensare un po' a loro stessi!" sorrise.

"A mio avviso, sono altre le cose di cui il genere umano dovrebbe vergognarsi..e poi quei ragazzi si amano. L'ho visto nella mente dell'angelo..e lo vedo con i miei occhi, tutti i giorni." disse Crowley.
Gabe non potè fare a meno di sorridere.
"Guarda come difende i suoi ragazzi..parla il demone adesso o mio fratello?" gli chiese, accarezzandogli i capelli.
"Forse..sono un po' condizionato da lui? Accidenti mi sto rimbecillendo."
"Forse pure io, visto che mi trovo a dover concordare..è vero, malgrado li prenda sempre in giro pure io, è una cosa che traspare, l'amore che provano l'uno per l'altro. Ma dimmi.. nella mente di Castiel...hai visto anche cosa pensa di ME?”

“Perché? Cosa credi che pensa? Sta tranquillo, le tue coccole gli piacciono.”
Gabriel si imbarazzò e Crowley ridacchiò.
“Platonicamente, certo, è profondamente devoto a quel ragazzino.”
“Certo..naturale..”
“Ma ti vuole un gran bene. Lui è..contento che tu sia qui. Che gli dimostri il tuo affetto.”
“Non mi stai prendendo in giro, vero? Non potrei sopportarlo.”

“Posso lasciargli prendere il controllo per pochi secondi, se vuoi, posso dimostrartelo.”
“Ma..che..”
Gli occhi di Crowley brillarono un attimo di rosso e Gabriel si trovò Castiel che lo abbracciò.
Gli occhi gli si inumidirono dalla commozione.
“Castiel?”
“Gabriel..”

I fratelli si strinsero un po' più forte, stettero così per circa due minuti, poi il demone si alzò.
“Sono di nuovo io.”
“Stronzo. Potevi farmelo restare ancora un po'.”

“Guarda che lo faccio per lui. È il terzo giorno che lo curi, stiamo andando bene, non vanifichiamo il lavoro fatto finora.”
“D’accordo. A proposito..ho controllato il tuo corpo dentro nella cantina, si sta..,uhh conservando bene nella vasca.”
“Grazie a D.. al diavolo. Non ero sicuro di esser riuscito a fermare il processo di decomposizione.”
“Crowley..”
“Mmmh?”
“Pensi mai..a LUI? Al vero possessore di quel corpo?”

“Mmm..a volte. Ma è passato così tanto tempo..non sono più neanche sicuro di sapere chi fosse..” disse lui stranito.
“E al TUO VERO te..ci pensi mai? A chi eri, prima di essere un demone?”
Crowley deglutì e non rispose.
Gabriel pensò che forse quella volta aveva esagerato. Che non avrebbe dovuto fargli domande troppo personali e proprio quando pensò che Crowley non avrebbe più risposto, lui disse:

“Sono da tanto tempo così, che credo di essermi dimenticato chi ero prima..
Gabriel ascoltò confuso quella frase.
“E non..desidereresti ritrovarlo?”
“Cosa? Chi ero una volta? NO.”
Gabriel se ne stupì.
“Perché?”

“Quando perdi una parte di te stesso…non torni più a essere come eri prima. Gli umani passano una grande quantità della loro vita..TUTTA la loro vita..a rimpiangere chi erano, sé stessi e quelli che amavano. Questo lungo processo di macerazione non porta a niente se non a dolore e sofferenza.  Lucifero non pensava ai suoi anni da ANGELO, se ci avesse pensato, non avrebbe potuto essere il diavolo..”

Così cadde il discorso, ma dalla vena malinconica di Crowley, Gabe si chiese se il demone non stesse per caso mentendo.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  Note dell'autrice: ciao ragazzi, volevo dirvi che probabilmente l'altra parte del capitolo che posterò - spero domani -verrà riunita a questo capitolo e chissà a quante altre che posterò poi dopo ççç l'ho quasi scritto tutto il racconto, ma mi mancano altre parti fondamentali! Poi devo anche scrivere di Lucifero che cerca di aiutare SAM e non so se scriverlo prima o DOPO che Sam vada con gli altri a trovare Castiel.
Spero che vi piaccia questo capitolo.A me sì ^^
avrei voluto scrivere di più ma non ce l'ho fatta neanche stavolta xd

sono tra l'altro ancora molto indecisa se riunire i capitoli delle allucinazioni di Sam, voi che ne pensate, dovrei? In fondo parlano tutti e tre della stessa cosa xd
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Spensieratezza