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Autore: hillies    06/06/2020    0 recensioni
-Ragazzi, lei è Elizabeth, mia sorella.
Il primo è un ragazzo biondino dagli occhi scuri.-Lui è Andrew.- ci presenta mio fratello, ed entrambi ci scambiamo un “ciao”.
Quando sposto gli occhi sul secondo ragazzo, sono sorpresa.
-Lui invece è Jack.- dice Harry. Ma le sue presentazioni non servono, io e Jack ci conosciamo già.
-Si lo conosco.- dico, ed Harry sembra sorpreso.
Jack è il migliore amico di mio fratello e lo conosco bene.
Harry mi guarda sorpreso, così spiego: -Non ti ricordi? Avevate iniziato ad uscire poco prima che andassi in collegio, ci conosciamo.- e detto questo, posso chiaramente vedere i pensieri di Harry che si sforza per ricordare.
Intanto Jack mi saluta:-Ehi Lizzie come stai?- domanda.
-Lizzie?- Harry è stranito. Come dargli torto, Jack è l’unico che mi abbia mai chiamata Lizzie.
-Aspettate, voi due vi conoscete?- domanda Andrew.
-Si- rispondo io.
E Jack aggiunge:- Oh si io e Lizzie eravamo…-
-Amici!- esclamo. Il che non è del tutto sbagliato. Eravamo amici. Poi le cose sono andate un po’ oltre. Ma era due anni fa. E soprattutto Harry non ha mai saputo che tra me e il suo migliore amico c’è stato qualcosa, e non lo verrà di di certo a sapere adesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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CAPITOLO 3

Siamo tutti seduti al tavolo e tutti abbiamo davanti una birra. La serata sta procedendo bene. I ragazzi mi hanno portata in un pub, ed è pieno di gente. Stiamo ridendo e io sto iniziando a conoscere un po’ di più i ragazzi. Andrew per esempio è un pozzo senza fondo, siamo qua da poco meno di un’ora e si è già mangiato due panini. Oliver invece è piuttosto silenzioso ma quando interviene, coinvolge tutti.
Ad un certo punto Oliver si alza, si mette il suo giacchetto di pelle e chiede:-Qualcuno mi accompagna a fumare?-
Tutti declinano l’offerta ma io accetto e mi alzo. Seguo Oliver fuori dal pub e lui si appoggia al muro accanto alla porta. Tira fuori dalla tasca una sigaretta e la accende.
Non sapevo che Oliver fumasse, non ho mai sentito puzza di fumo in questi giorni né l’ho mai visto fumare.
Così glielo chiedo:-Fumi spesso?-
Lui mi guarda e annuisce. Mi spiega che sta cercando di smettere ma dice che quando esce è più difficile.
-Ti capisco.- confesso. -Anche io fumavo, ho smesso qualche mese fa, ma non nego che ogni tanto qualche sigaretta me la faccio ancora.
Oliver mi guarda e sembra mi stia squadrando. Gli chiedo perché mi sta guardando in questo modo.
-Ah, non lo avrei mai detto…- dice solo.
-Si beh non lo sbandiero al mondo, soprattutto non davanti a Harry, se lo sapesse mi ucciderebbe.- dico, ma non faccio nemmeno in tempo a finire a frase che Oliver sta già ridendo.
-Scherzi? Harry è una ciminiera! Non so come abbia fatto a nascondertelo, fuma giorno e notte.- e continua a ridere, forse colpito dal fatto che io non lo sapessi.
Sono colpita anche io, in effetti. Si, sapevo che ogni tanto Harry fumasse qualche sigaretta ma non pensavo che fosse un’abitudine.
-Sai cosa? Dammi una sigaretta.- chiedo. Oliver tira fuori il pacchetto di sigarette, me ne offre una e poi mi porge l’accendino.
-L’ultima sigaretta è stata poco prima di trasferirmi da Harry.- dico, facendo poi un tiro.
Oliver fa cenno di capire con la testa e butta fuori il fumo dall’ultimo tiro della sua sigaretta, che butta poi nel posacenere accanto alla porta.
Finisco la mia sigaretta ed entrambi rientriamo.
Mi risiedo accanto a Jack e noto che davanti a me c’è una birra piena.
-Ti ho preso un’altra birra.- mi dice Jack e lo ringrazio.
Lui si avvicina un po’ mentre mi guarda sospettoso e poi mi domanda all’orecchio:-Hai fumato?
Facco segno di si con la testa e poi gli faccio l’occhiolino. Lui mi si riavvicina all’orecchio.- Tuo fratello è una ciminiera.
Io scoppio a ridere. È la stessa cosa che ha detto Oliver. In più ho sempre apprezzato che Jack mi svelasse i “segreti” di Harry così che potessi usarli a mio favore.
Mi avvicino a mia volta e sussurro.- Lo so- dopodichè bevo un sorso della mia birra.
 
Per fortuna sono riuscita ad arrivare in classe in tempo, anzi, anche leggermente in anticipo. Questa mattina ho dormito un po’ di più e Harry mi ha svegliata all’ultimo.
Entro nell’aula di Storia e mi siedo. Sono ancora mezza addormentata, è chiaro che non sono più abituata ad uscire. E non abbiamo nemmeno fatto eccessivamente tardi, alle due ero già nel mio letto a dormire.
Vedo arrivare Oliver quasi correndo e si precipita a sedersi di fianco a me.
-Sei rimasto addormentato anche tu?- domando, mentre Oliver sta ricominciando a respirare normalmente e non da affannato. Annuisce e si appoggia allo schienale della sedia.
Nel frattempo arriva anche Sam che mi saluta mentre passa per andare a sedersi. Ricambio il saluto e tiro fuori il quaderno per prendere appunti.
La lezione incomincia e dopo poco Oliver comincia a sbuffare. Lo ignoro. Poi comincia a sbattere la penna sul banco e infine clicca il meccanismo della penna a scatto a ripetizione.
Sfinita, mi giro:-Che c’è?
Lui alza le spalle:-Mi annoio.
Io gli suggerisco di giocare col telefono, ma a quanto pare l’idea non lo soddisfa.
-Mi stavo chiedendo…- dice ad un certo punto, con il tono di chi vuole sapere qualcosa.
-Mi stavo chiedendo una cosa e tu potrai colmare il mio dubbio.
-Io?- chiedo. Cosa mai potrà volere da me, un’altra penna da sbattere sul banco?
-Si, tu. Ma dimmi dimmi, tu e Jack…?- e alza le sopracciglia per ammiccare.
-Io e Jack cosa?-
-Cosa c’è tra di voi?- chiede alla fine. Io rispondo che tra di noi non c’è niente e lui si appoggia completamente al banco guardandomi come se stessi mentendo. Tecnicamente è la verità.
Lo guardo a mia volta mettendomi nella stessa posizione sua. Lui si rimette a sedere bene e mette un braccio attorno alle mie spalle.
-Liz, Liz, Liz. Non puoi rubare al ladro.- e questo cosa dovrebbe significarmi? Lo guardo interrogativa.
-Vi ho visti ieri sera, sembravate delle calamite. Vi parlavate all’orecchio, i vostri risolini tra di voi… tesoro non sono nato ieri.- dice poi con fare tutto fiero.
Io gli prendo la mano e gli tolgo il braccio dalle mie spalle:-Dovresti farti più furbo tesoro- e mi giro per evitare il suo sguardo o gli scoppierei a ridere in faccia.
Oliver è confuso, gli si legge in faccia che era convito di ciò che stava dicendo e che voleva aver ragione.
-Perciò tu mi stai dicendo che se io per caso chiedessi a Jack se tra voi due c’è qualcosa…
-La sua risposta sarebbe negativa.- lo interrompo io -Fai pure se può farti sentire più sicuro.
La sua espressione mi fa capire che lo farà, e poi finalmente si mette l’anima in pace e posso quindi seguire la lezione in pace.
Durante la lezione successiva capita la stessa cosa: Oliver comincia a stressarsi ma questa volta si gira e chiede subito:- Quindi tu e Jack non state insieme?
-No.- mi sento piuttosto ripetitiva.
-Perché ieri sera eravate piuttosto uniti…- dice dandomi piccole gomitate e facendomi l’occhiolino.
-NO. E ora smettila stai diventando noioso.- esclamo – Se ti annoi e non hai giochi sul telefono ti presto il mio ma ti prego, sono indietro, ho bisogno di seguire queste stupide lezioni.
Per fortuna Oliver tira fuori il suo telefono e si mette a giocare fino a fine lezione.
All’ora di pranzo ci avviamo entrambi verso la caffetteria.
E di nuovo Oliver mi mette un braccio attorno alle spalle:-Ma lui ti chiama Lizzie, nemmeno tuo fratello ti chiama Lizzie.- sembra quasi eccitato dal fatto di aver capito qualcosa. Peccato che questo qualcosa non c’è.
-Smettilaaaa- gli dico io, e questa volta metto il mio braccio attorno alla sua vita e gli dico.-Ascoltami bene, Sherlock. Rilassati perché fra di me e Jack al momento non c’è nulla, perciò frena le investigazioni.
Siamo arrivati in caffetteria. Lo lascio per prendermi da mangiare.
-Ehi cosa vuol dire “al momento”?- domanda ancora Oliver ma mi rifiuto di rispondere e mi guardo intorno per cercare Andrew, Jack o Harry.
Non vedo nessuno così mi siedo in un tavolo libero e Oliver mi segue a ruota.
Mentre Oliver mi pressa ancora chiedendo informazioni, accanto a me arriva proprio Jack. Lo salutiamo e ci comunica che Harry non verrà a pranzo, dato che ha un compito da preparare per la lezione dopo pranzo che ovviamente non aveva ancora fatto, mentre Andrew non è venuto a scuola oggi.
A Oliver si illuminano gli occhi quando vede Jack.
-Jack devo farti una domanda, ma devi essere sincero con me, d’accordo?- esordisce Oliver e io stento a crederci. Mi guarda con aria di sfida, come per dire che lui mi batterà in questa sfida. Peccato che stia partecipando solo lui. Anche se devo ammettere che è divertente da guardare.
Jack risponde che sarà sincero e Oliver fa la domanda di fuoco:-Tu ed Elizabeth state insieme?
A Jack scappa una risatina e risponde di no.
-Quindi mi vuoi dire che tra di voi non c’è niente?- Oliver chiede conferma, si sta arrampicando sugli specchi.
-No, perché?- Oliver può vedere che Jack è sincero e si può leggere un po’ di delusione sulla sua faccia.
Io gli rivolgo il mio miglior te lo avevo detto sguardo e, proprio mentre sono all’apice del mio sorrisetto malefico, Jack decide di trasformare la mia vittoria in sconfita.
-Beh però un paio di anni fa uscivamo insieme, se può interessarti.
Il mio sorriso svanisce mentre quello di Oliver compare.
-Lo sapevo, io lo sapevo!- e Oliver a questa esclamazione aggiunge pure qualche battito di mani. -Te l’ho detto tesoro, non puoi rubare al ladro! Io queste cose le so, le capisco.
Jack mi guarda interrogativo ma io lo ignoro.
-Ok Sherlock, sei contento adesso?- chiedo. -Però adesso ascoltami bene: si, io e Jack siamo stati insieme. Sì, era un paio di anni fa ed ora siamo solo amici. Ma Harry non lo deve sapere, ok? Se lo viene a sapere ti asfalto. Ci siamo capiti?
-Ci siamo capiti.- Oliver sembra aver capito, ma ha ancora un’ultima domanda:-Perché. Harry non lo sa?
-No, all’inizio non era niente di che e non volevamo rovinare il nostro gruppo. Poi dopo la cosa si è fatta più seria e proprio quando volevamo dirglielo io sono partita per il collegio e Harry e Jack sono diventati migliori amici. Questo è sempre stato il nostro piccolo segreto.
-Sei contento ora?- ho concluso.
Oliver sembra abbastanza soddisfatto  e Jack continua ad essere un po’ confuso.
 
La giornata scolastica è conclusa e mentre esco dall’istituto, Sam mi blocca.
-Ehi Elizabeth!- mi saluta e mi affianca, così continuiamo a camminare insieme.
-Ehi Sam, ascolta, chiamami pure Liz.- non sono molte le persone che mi chiamano Elizabeth oltre ai miei genitori, di solito vado per Liz.
-Liz, per le ripetizioni di Filosofia, possiamo fare anche domani sera, ti va?- mi chiede Sam, e io accetto volentieri.
-Ti scrivo domani allora!- esclama e ci salutiamo, mentre io vado verso mio fratello che mi aspetta appoggiato alla sua macchina.
Appena lo raggiungo, mi apre la portiera, mi fa entrare in macchina e mi richiude la portiera. Ok, questo è strano.
-Cosa stai tramando?- gli chiedo appena entra in macchina.
-Io? Nulla…- risponde lui, con un’aria da finto innocente che farebbe capire che sta mentendo anche se lo avessi conosciuto due minuti fa.
-Non mi hai mai aperto la portiera. C’è qualcosa sotto.
Harry si limita a stare zitto e a mettere in moto la macchina.
-D’accordo, su chi vuoi fare colpo?- lo guardo accusatoria.
-Ti pare che farei mai una cosa del genere, io?- mi domanda Harry retorico, occhi fissi sulla strada.
-Sono tua sorella, non credi che prima o poi tutta la scuola lo saprà?- chiedo, quando realizzo che il gesto che ha fatto è stato davvero per fare colpo su qualche ragazza.
-Ma fino ad allora, tutte penseranno che sono un gentiluomo!- e ora ha un sorriso da orecchio a orecchio. Non capisco, è la giornata dei geni oggi?
-Peccato che tutte penseranno anche che tu sia impegnato.- ho trovato la falla nel suo piano.
Un sorrisino compare sul suo viso:-Questa cosa non mi ha mai fermato, tu non preoccuparti.
E qui decido di concludere la conversazione, quindi mi metto a guardare il cellulare. 
  
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