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Autore: simosimone    07/06/2020    0 recensioni
Claudio aiuta Serena a nascondersi da un pazzo, e lei lo ringrazia.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano le due di mattina.

Claudio aveva in camera sua il vetro della finestra aperta, e metà tapparella tirata su.

C’era veramente un buio totale fuori; per strada non c’erano lampioni o altre fonti di luce al di fuori della casa.

La casa di Claudio si trovava vicino ad una strada, in mezzo all’erba.

Intorno ad essa, non c’erano delle altre abitazioni o edifici.

Lui aveva due genitori, e nessun fratello o sorella, e nella vita di tutti i giorni, non aveva nemmeno una fidanzata o un amico che potessero fargli compagnia.

Quella mattina così presto, Claudio stava nella sua cameretta, ad osservare fuori il buio che circondava la sua casa.

A lui non piaceva andare a dormire, preferiva fare qualcosa anche di notte.

Credeva che se andasse a dormire, ogni notte si perdesse tutte le cose strane che potevano accadere.

Mentre guardava fuori nel buio, dove non si poteva vedere nulla, cominciò a sentire un affanno di qualcuno.

Qualcuno stava respirando talmente male che gli sembrava mancare l’aria.

Claudio non riusciva a vedere nulla, anche se avrebbe voluto.

Poi l’affanno diventò sempre più vicino, e all’improvviso sentì la voce di una donna, che chiedeva aiuto.

La sua voce era disperata, sembrava che qualcuno la stesse seguendo, e lei stesse scappando.

Claudio non risponde ovviamente, poichè era terrorizzato, e continua a guardare fuori dalla finestra, cercando di sentire cosa stesse dicendo quella povera donna, che probabilmente se non avesse aiutato, sarebbe stata uccisa da un pazzo che probabilmente la stava inseguendo.

Donna: Ehi aiutami! ti vedo lassù nella luce, ti prego, aiuto, mi stanno seguendo!

La donna gridò queste parole con tutta la voce che aveva in corpo.

Claudio rimase scoinvolto, e si diede pure del coglione per essersi dimenticato di spegnere la luce in camera, mentre guardava fuori.

Claudio: Ora mi tocca scendere e aiutarla, ormai mi ha visto, e poi se non la aiuterò la uccideranno...

Claudio scende di corsa giù per le scale, cercando di non fare troppo rumore perchè i suoi genitori stavano dormendo.

Continuava a correre e finalmente eccolo arrivato alla porta di ingresso.

Guardò fuori dal mirino della porta.

Donna: So che sei lì , ti prego aprimi la porta, lo sento dietro di me, ti prego aprimi!

La donna gridò con tutta la forza che aveva nelle corde vocali, si sarebbero potute rompere se avesse continuato ad urlare in quel modo.

Claudio aveva quasi paura ad aprirle la porta, dopotutto non la conosceva nemmeno quella donna.

Però qualcuno la stava inseguendo e lei aveva cominciato a tirare pugni contro la porta e a continuare a chiedere aiuto, e quindi Claudio si convinse ad aprirle.

Claudio: Ora ti apro tranquilla!

Click!

La porta era aperta, la donna entra velocissimamente e Claudio chiude di scatto la porta di ingresso.

Nel frattempo sperava che i suoi genitori non l’avessero sentito, perchè altrimenti si sarebbero incazzati davvero in modo esagerato, per aver fatto entrare un estranea in casa alle due di mattina.

Donna: Grazie mille! C’è un uomo fuori che mi sta rincorrendo, ti ringrazio di nuovo per avermi salvata.

Claudio: Di nulla, però non urlare adesso che i miei genitori stanno dormendo. Chi era quest’uomo che ti inseguiva?

Donna: Ero uscita per fare un giro fuori casa.

Claudio: A quest’ora?

Donna: Si, ero uscita verso mezzanotte.

Claudio: C’è tu esci così tardi con questo buio fuori? ma è pericolossissimo per chiunque...

Donna: Eh lo so, è solo che avevo bisogno di uscire.

Claudio: A mezzanotte?

Donna: Si, di giorno lavoro e quindi non posso uscire, e poi di notte non riesco mai a dormire, dormo pochissimo, quindi sono uscita.

Claudio: Ho capito, ma adesso che farai? come tornerai a casa?

Donna: Non lo so, posso rimanere almeno un paio d’ore così almeno sono più tranquilla per uscire?

Claudio: Si, però ti dico solo che se uno dei miei genitori si sveglia, devi sparire, perchè altrimenti mi uccidono.

Donna: Certo, tranquillo, potrei nascondermi.

Claudio: No, non abbiamo nascondigli in casa e non posso farti nascondere in camera mia, perchè al piano di sopra c’è anche la camera dei miei genitori e quindi ti vedrebbero.

Donna: Ok, ho capito, allora vuol dire che uscirò; forse quell’uomo potrebbe essere già andato via adesso.

Claudio: Maaa, come ti chiami?

Donna: Mi chiamo Serena, piacere, mio salvatore.

Disse Serena molto allegramente.

Claudio: Piacere mio, sono Claudio.

Claudio e la donna sembrarono essere più a loro agio ora, dopo essersi conosciuti meglio.

Serena: Vedo che sei molto piccolo, però sei intelligente, e grazie di nuovo per avermi salvata.

Claudio: Mi fa piacere che non ti devi preoccupare di un pazzo che ti insegue e comunque si ho sedici anni.

Serena: Ma che carino che sei; comunque grazie di nuovo per avermi aiutata.

Claudio: Non ti preoccupare, almeno sono in compagnia di qualcuno, e anch’io non dormo mai di notte comunque, cerco sempre qualcosa da fare.

Serena: Bhe, direi che tutti e due stasera, abbiamo trovato qualcosa da fare; io prima sono scappata da un pazzo che mi inseguiva e adesso tutti e due stiamo parlando con qualcuno.

Serena era ancora terrorizzata dall’avvenimento di prima, le si leggeva la paura negli occhi.

Claudio: Si infatti, almeno ci troviamo in compagnia.

Serena: Dimmelo se ti da fastidio che parlo.

Claudio: No no tranquilla, non mi dai fastidio; vuoi un bicchiere di succo? abbiamo il succo alla pesca.

Serena: Certo, grazie.

Serena pur essendo molto impaurita, sembrava essersi calmata abbastanza a stare in casa di Claudio, e quindi distese la schiena contro lo schienale del divano, rivolta verso la cucina, dove Claudio stava preparando il succo; attese il ritorno di Claudio.

Claudio preparò due bicchieri di succo alla pesca e si incamminò verso Serena.

Claudio: Ecco Serena.

Serena: Grazie Claudio, davvero.

Claudio: Sono contento di vedere che ormai ti sei tranquillizzata.

Serena: Si, sto meglio, anche se ho il terrore di uscire dopo per tornare a casa, perchè comunque sono sempre a piedi.

Serena comincio a sorseggiare il succo, e lo stesso fece anche Claudio.

Claudio: Ma quindi tornerai a casa da sola o no?

Serena: Ah, non ho altra scelta; poi i tuoi genitori se vedono che mi hai fatta entrare sicuramente te ne dicono di tutti i colori, quindi meglio se torno a casa da sola e non causo altri guai.

Claudio: Ok, si hai ragione.

Claudio si fermò a pensare.

Serena: Ti piacciono le carezze?

Claudio: In che senso?

Serena: Che se vuoi ti posso fare qualche carezza sul viso, è l’unico modo con cui posso ricambiarti il favore, e poi mi piace farlo.

Serena stava sorridendo.

Claudio: Si, direi che non c’è nulla di male in ciò, proviamo.

Claudio era curioso.

Serena: Vieni con la testa sulle mie gambe, così posso farlo.

Serena disse queste parole con un tono calmo e deciso.

Claudio: Ok, va bene.
E mentre Claudio diceva queste parole, piano piano si distese sul divano, con la testa poggiata sulle gambe di Serena.

Serena, delicatamente, con le mani, incominciò ad accarezzare il viso di Claudio.

Le sue mani erano morbide e lisce, e ricordavano a Claudio quelle di sua madre, quando da piccolo solitamente gli carezzava il viso come segno di affetto.

Claudio chiuse gli occhi. In quel momento si sentiva così tranquillo, che si dimenticò di tutta la situazione precedente, e si addormentò sulle gambe di Serena.

Dopo un pò di tempo, Serena guardò l’orario sul suo cellulare, erano le quattro di mattina ormai.

Serena prese delicatamente la testa di Claudio per le mani, e la spostò sul cuscino del divano mentre si alzava in piedi. Ormai era arrivato il momento di andare per lei.

Fuori dalla casa non c’era più nessuno.

Claudio si svegliò verso le otto di mattina, trovandosi disteso sul divano, e si accorse che Serena non c’era più ormai.

Salì sopra in camera sua, così almeno i genitori non avrebbero chiesto che cosa ci facesse lì sul divano a dormire.

Claudio rimase in camera sua disteso sul letto a pensare a quello che era accaduto quella notte.

Quelle carezze gli avevano cambiato l’umore, si sentiva più forte ora.

   
 
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