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Autore: Wisegirl31006    08/06/2020    2 recensioni
Percy e Annabeth si sono conosciuti a 12 anni al Campo Mezzosangue e da allora non si sono più lasciati. Ma questo voi lo sapete già, perché lo sto ripetendo? Comunque, un giorno Percy riceve una chiamata da un numero che non è nei suoi contatti e, scioccato dalle informazioni appena ricevute, scappa di casa. Lascia anche Annabeth sola, anche se lui non sa che con lei c'è qualcuno o qualcosa di cui lui non era a conoscenza...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

POV-ANNABETH
DRIIIINNNN!!!! La sveglia suona fortissima, perforandomi i timpani come al solito. “Percy, alz-“ mi interrompo a metà frase, rendendomi conto che sto parando all’aria. Già, Percy non è vicino a me e non lo è da più o meno un mese. Ha ricevuto una chiamata da qualcuno, ha balbettato qualcosa al telefono ed è uscito. Poco dopo è tornato, ha preso le sue cose e se n’è andato. Io stavo lavorando da casa, perciò ho assistito a tutta la scena ma non ho capito né sentito la conversazione di Percy. Io e lui siamo sempre stati una coppia affiatata, sin da quando avevamo 16 anni. Ora io ne ho 25 e sono un architetto, sto progettando di nuovo l’Olimpo e  ci sto riuscendo alla grande. In caso non si fosse capito abito a New York nell’appartamento che avevo comprato con Percy qualche anno fa.
Ma tornando a noi, Percy mi ha lasciata senza una ragione apparente e ho perciò perso il mio unico vero amore, tutto a causa di una misteriosa chiamata. Ma se non mi muovo rischio di perdere anche il lavoro. Oggi, infatti, è giovedì e devo andare a lavorare nello studio. Perciò, mi preparo e scendo in strada, dirigendomi verso la fermata della metropolitana. Una volta arrivata prendo il treno e arrivo a lavoro giusto in tempo per la riunione.
Molte ore dopo e altrettante runioni dopo, esco dallo studio. Finalmente posso tornare a casa! Dopo una lunga giornata di lavoro posso finalmente tornare nel mio appartamento per riposarmi un po’. Detto questo, mi faccio strada tra la folla (strano, di solito questo quartiere è deserto) e arrivo alla stazione della metropolitana. Scendo in fretta le scale e…
  
 Mi accorgo che non riuscirò mai a prendere la metro. C’è troppa gente e il treno sta per partire. Uff, dovrò aspettare un’altra mezzora prima di arrivare a casa. Triste, mi accomodo sulla panchina del binario e tiro fuori il libro che sto leggendo, cercando di far passare il tempo più velocemente.

 Inizio a correre giù per le scale e tra la folla e riesco a prendere il treno per un soffio. C’è tantissima gente dentro, ma almeno non devo aspettare troppo tempo per poter tornare a casa. 
Nel giro di quindici minuti sono sotto casa mia, apro il portone e mi dirigo verso il mio appartamento. Scorgo una figura davanti alla porta e perciò mi affretto: non aspettavo nessuno. Seppur da lontano, capisco che è un uomo e vedo che è vestito tutto di nero: inizio ad innervosirmi e inizio a pensare chi possa essere. Eppure, nonostante i miei sforzi per riconoscere l’uomo, non mi sarei mai aspettata che la persona che ho davanti è…

POV-Percy
Circa un mese fa ho ricevuto una chiamata da un numero che non era nei miei contatti. Dopo aver parlato con la persona all’altro capo del telefono per qualche minuto, balbetto qualcosa, prendo le mie cose e me ne vado piantando Annabeth in asso. Ero troppo shoccato per ragionare e perciò ho fatto l’unica cosa che mi è venuta in mente: lasciare Annabeth per stare un po’ solo a pensare.
Dato che, come ho detto, non ho pensato prima di agire, ho deciso di tornare da Annabeth per chiedere spiegazioni e per dirle chi era all'altro capo del telefono. Perciò mi incammino verso casa sua per poi ricordarmi che oggi, dato che è giovedì, Annabeth lavora dallo studio. Poco male, la aspetterò davanti a casa sua.

È quasi un’ora che sono qui ad aspettarla e ormai ho perso speranza nel vederla arrivare. Forse si è fermata a mangiare fuori o è con una sua amica. Fatto sta che lei non è ancora a casa e io mi sto annoiando a morte. Direi che è ora per me di tornare nel mio appartamento. Non l’ho vista e non le ho parlato, non abbiamo chiarito niente e mi chiedo perché io sia andato da lai in primo luogo. Sarà il destino.

È passata mezz’ora quando sento dei passi nel corridoio. Visto che non so chi sia, preferisco non voltarmi fino a quando non sono sicuro che è Annabeth. Pochi secondi dopo, riconoscendo l’odore della mia ragazza, mi giro è la vedo in tutta la sua bellezza. Vedo i suoi occhi grigi spalancarsi, vedo la sua bocca aprirsi in un’esclamazione di stupore. Vedo i suoi capelli biondi ricaderle sulle spalle e vedo le sue guance rosse per la corsa su per le scale. Mi tornano in mente tutti i bei momenti passati insieme, il nostro primo bacio. Mi vengono in mente le nostre avventure e i nostri scherzi. E in quel momento mi faccio forza e parlo, le chiedo spiegazioni e lei mi fa entrare in casa. Sarà il destino voleva farci rincontrare.

NDA: Ciao! Se sei arrivato fino a qua ti ringrazio enormemente per aver letto il capitolo. Un lettore mi ha consigliato di cambiare un po' la FF e allungare i testi, e perciò ho seguito i suoi consigli. Ecco qui un capitolo nuovo di zecca, in cui riparto da capo. La trama è sempre la stessa, ma ho cambiato lo stile. L' idea, in caso non si fosse capito, è di creare due dimensioni parallele diverse, in cui i personaggi (gli stessi) vivono due situazioni diverse da quando Annabeth perde la metro, evento che determina gli eventi successivi. Si, se te lo stai chiedendo è ispirato a Sliding Doors, film molto bello che consiglio di vedere. 
Grazie ancora per aver letto e alla prossima! :)
Wisegirl



   
 
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