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Autore: JennyPotter99    09/06/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "MY WOLF FRIEND"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stiles e Wendy presero un vassoio e si avviarono al bancone della mensa.
-Devo sapere se mi odi.- le disse lui, mentre facevano la fila.
-Odiarti? E perché?- chiese lei, confusa.
-Perché sono talmente idiota da usare dei preservativi scaduti.-
Wendy gli sorrise, accarezzandogli la guancia.- Non ti odio, Stiles. Io sono letteralmente pazza di te.- gli sussurrò, baciandolo dolcemente.
Il momento romantico fu interrotto da un gruppo di ragazzi che prendevano in giro il tipo che distribuiva il cibo dietro al bancone per via della retina per capelli che indossava.
Da quando Wendy frequentava quella scuola, Vernon Boyd aveva sempre avuto quel compito.
Un bestione di 1 metro e 80, con la pelle scura e un bel po' di muscoli.
-Lasciali stare Boyd, secondo me sei carino.- commentò Wendy, prendendosi il pane.
-Grazie Wendy… Budino al cioccolato, come sempre?- rispose lei, sorridendole appena.
-Sì, dammelo doppio, sto morendo di fame.-
Si sedettero al tavolo insieme ad un altro ragazzo, quando videro Scott avvicinarsi con il vassoio, ma cambiando direzione e sedendosi altrove con Allison.
-Scherzi?! Ma quanti anni hai?! 8?!- borbottò Wendy, divorando in due secondi i due contenitori di budino al cioccolato: le voglie iniziavano a farsi sentire. Notò poi che il ragazzo davanti a lei aveva il barattolo ancora chiuso.- Scusa, lo mangi quello?-
Il ragazzo ricciolino alzò lo sguardo dal vassoio e scosse la testa.- No, prendilo pure.- le rispose, tastandosi piano lo zigomo arrossato.
Wendy lo osservò.- Che ti è successo?-
-N-niente.- balbettò l’altro, alzandosi in fretta.
-Quello chi era?-
-Isaac Lahey…Siamo in squadra insieme, se ne sta sempre zitto…Se gli chiedi delle ferite, dice sempre che è inciampato a LaCrosse.- spiegò Stiles.
Il sesto senso di Wendy le disse che non erano affatto ferite per il gioco.
***
Prima di andare a fare visita a Lydia, Stiles e Wendy si diressero all’indirizzo che gli aveva dato Derek su dove fosse l’appartamento che aveva comprato.
Appena fuori città, Derek aprì la porta scorrevole di legno che dava su un enorme stanza.
Era tutto pieno di polvere, le pareti erano marce e le colonne sembrava stessero per cedere.
Al centro dell’ampio salone, c’era un divano, un letto e una scrivania.
La parete principale aveva varie finestre, tra cui una rotta.
Wendy cercò le parole giuste per non essere offensiva.- E’…Carino.-
Stiles guardò bene negli angoli.- E’ uno scarafaggio, quello?-
La ragazza gli diede un colpetto col gomito per farlo stare zitto.
-A destra c’è la cucina e al piano di sopra due stanze, con due bagni.- spiegò Derek.- So che non è il massimo, ma possiamo darci una ritoccata.-
-Intendi un miracolo.- commentò Stiles, ricevendo un altro colpo dalla fidanzata.
Wendy, invece, sorrise.- E’ perfetto.-
Mentre Stiles cercò di preparare qualcosa da mangiare, Wendy si sedette alla scrivania e Derek le mostrò tre cartelle.
-Cosa sono?-
-Chi sono.- la corresse Derek.- Ho intenzione di dargli il morso…Abbiamo bisogno di un branco prima che arrivino i cacciatori.-
Wendy capì che si riferiva al funerale di Kate che era imminente.
Allora lesse i nomi.- Erica Reyes, Vernon Boyd, Isaac Lahey… Li conosco tutti, vengono a scuola con me. Ma cosa hanno in comune?-
-L’ingiustizia.- affermò Derek.- Li ho osservati: Boyd è continuamente deriso da tutti, inclusi i suoi genitori; non ha amici, è completamente solo.-
In effetti, Wendy non se ne era mai accorta.
-Erica soffre di epilessia…Lo sapevi che qualcuno, in classe, una volta l’ha ripresa durante un attacco e lei se l’è fatta dei pantaloni?-
Lei ne fu dispiaciuta.- Dio, no…-
-E Isaac…Sua madre è morta e suo padre lo picchia, tutti i giorni.- continuò, alzando poi le spalle.- E poi mi sembra carino.-
Wendy ridacchiò, mentre Stiles uscì dalla cucina con una vecchia padella tutta annerita e una frittata bruciata.- Ehm…Ordiniamo cinese?-
***
Anche se l’orario di visite era terminato, Melissa riuscì a far intrufolare Stiles e Wendy nella stanza di Lydia.
La ragazza dormiva profondamente, così Wendy le alzò lentamente il cerotto che aveva sul fianco.
Osservò che non era un morso, ma un profondo graffio.
Chris aveva detto che si poteva diventare licantropi anche solo con un graffio, se l’Alfa avesse affondato bene gli artigli.
Ma era strano, perché la ragazza non stava affatto guarendo.
Intanto, Melissa era stata chiamata nel parcheggio delle ambulanze per un’emergenza, ma l’unica ambulanza in sosta era vuota.
Successivamente, ecco arrivare lo sceriffo Stilinski in fretta su una volante.
-Che succede?- domandò egli.
Melissa si guardò intorno, confusa.- Niente, non succede niente…A me avevano detto che c’era un’emergenza qui fuori.-
Lo sceriffo la guardò accigliato. -Anche a me.-
D’un tratto, Stiles e Wendy gli afferrarono le mani e li spinsero dentro l’ambulanza vuota, chiudendo la porta.
-Ma che diamine sta succedendo qui?!- borbottò lo sceriffo.
-Tranquillo papà, vi abbiamo riunito perché dobbiamo parlarvi.- gli rispose il figlio.
Melissa guardò la figlia preoccupata.- Vi prego, non ditemi che state andando a Las Vegas per sposarvi.-
Inizialmente i due giovani balbettarono cose senza senso contemporaneamente.
-C-Cosa?! No! Ma come ti viene in mente?!-
-Insomma, i-in un futuro, sì, ma non adesso!- affermò Stiles.
Entrambi i genitori fecero un sospiro di sollievo.
-Pensavamo di andare a vivere insieme.- affermò Wendy, lasciando che cadesse un inquietante silenzio.
***
Non sapevano nemmeno loro come avessero convinto i genitori, ma li avevano convinti.
Il giorno successivo, comprarono tutto l’occorrente per rimettere in ordine il loft.
Tinture, nuovi materassi, nuove coperte e un tavolo per mangiare.
Stiles e Wendy presero i rulli e Derek si occupò dei dettagli.
Per i due fidanzati era quasi strano vederlo aiutarli in quel modo.
Wendy prese il telefono e mise un po' di musica, divertendosi a guardare Stiles che ballava in modo buffo.
Si avvicinò perfino a Derek, invitandolo con un paio di mosse, ma lui ringhiò, rimanendo nel suo angolino a pitturare.
Wendy colorò la parete di un grigio caldo e poi diede un colpetto di pennello sul naso di Derek, sporcandolo.
-Nah, a lui non piacciono questo tipo di scherzi.- commentò Stiles, prima che Derek potesse schizzargli la vernice sulla faccia.
Wendy scoppiò a ridere.
-Che hai da ridere?- esclamò l’altro, facendo la stessa cosa con lei.
Stiles la guardò divertito ed improvvisamente la situazione si ribaltò, con i tre ragazzi che cercavano di sporcarsi a vicenda.
Era così bizzarro vedere Derek che si divertiva: non avevano mai visto un sorriso sincero sul suo volto.
Stiles si occupò poi di costruire il tavolo, seguendo le istruzioni e sembrò anche che il legno tenesse.- Ta Daan!-
Ma poi, cadde in mille pezzi.
-Non fa per me.- borbottò Stiles, lanciando il libretto delle istruzioni.
Una volta sistemati i letti, Wendy si specchiò allo specchio a muro, accarezzandosi la pancia.
Ancora non si era abituata al fatto di avere un piccolo essere che le cresceva dentro e semmai sarebbe stata all’altezza.
Di una cosa era sicura: gli avrebbe dato tutto l’amore che aveva.
D’un tratto, Stiles entrò nella stanza preoccupato e con il telefono in mano.- E’ successo qualcosa a Lydia!-
   
 
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