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Autore: Carmaux_95    09/06/2020    14 recensioni
[Crossover: Queen x Good Omens]
1970
Freddie è in ritardo; Roger è risentito.
Insomma, una normalissima mattinata di lavoro al Kensington Market… o quasi: qualcuno potrebbe tornare a casa senza la propria amata giacca…
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Freddie Mercury, Roger Taylor, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ATTO DI FEDE
 

La sedia cigolò quando Roger sollevò le gambe per incrociarle elegantemente sullo sbilenco bancone della bancarella. Raccolse il giornale da terra e, sospirando, prese a sfogliarlo con curiosità. Ogni tanto, quando si accorgeva dei clienti che sostavano al limitare della bancarella per dare un'occhiata ai vestiti esposti, alzava gli occhi per sbirciare e, nel caso si trattasse di qualche ragazza, sorridere e concedersi un occhiolino smaliziato.

Quando riconobbe la silhouette di Fred che cercava di aprirsi un varco tra la gente che affollava la strada controllò l'orologio. Assottigliò lo sguardo per poi sollevare il giornale di modo che gli coprisse il volto.

Non poteva negare di essere risentito nei suoi confronti: era vero, la sera prima era stata lunga ed importante perché avevano suonato fino a tardi all'Imperial College – il loro primo concerto con la nuova formazione definitiva – eppure lui si era alzato presto per tornare a lavorare alla loro bancarella al Kensington Market. Fred, al contrario, era in ritardo; anzi, era più in ritardo del solito: un'ora e mezza, il suo nuovo record personale.

-Buongiorno, tesoro!-, esclamò quest'ultimo quando finalmente riuscì a districarsi dal traffico umano della strada.

-Ciao-, biascicò Roger in risposta, senza degnarlo di uno sguardo.

-Che mattinata!-, riprese Fred, passandosi una mano fra i lunghi capelli neri per rassettarli. -Non puoi immaginare che corsa ho fatto per arrivare!-

-Mmh.- ancora una volta non si mosse di un millimetro, continuando a guardare fisso il giornale: poco importava che avesse già letto quella pagina.

Corrugando la fronte, Fred si avvicinò: -Come va? Hai già venduto qualcosa?-, domandò frugando fra la pila di vestiti piegata sul bancone e alzandosi in punta di piedi per cercare di incontrare lo sguardo del migliore amico che, però, sollevò il giornale di qualche centimetro, come fosse uno scudo. Il maggiore inclinò la testa di lato, in un secondo tentativo, ma di nuovo le mani di Roger spostarono quella barriera cartacea di fronte agli occhi di Fred.

-Rog? Caro, che succede?-

-Niente, perché?-

Tentò, invano, un piccolo saltello per riuscire a sbirciare oltre il quotidiano e alla fine, senza arrendersi, pensò con un po' di imbarazzo di bussare sulle pagine inchiostrate. -Cosa leggi?-

-Il giornale.-

-E di cosa parla?-

Roger dovette chiamare a sé tutto il proprio autocontrollo per non alzare gli occhi e lanciargli uno sguardo incredulo con tanto di sopracciglia teatralmente inarcate come a voler dire “Sul serio?”.

-Di cose che succedono nel mondo. Mi piace tenermi informato.-

Fred, infastidito dal fatto che quell'infantile provocazione non avesse attirato l'attenzione dell'amico, incrociò le braccia sul petto: -Roger! Mi dà fastidio quando non mi presti attenzione e mi parli senza guardarmi!-

-Oh, ma davvero?- con un gesto stizzito il biondo ripiegò finalmente il giornale e lo buttò per terra. -E, pensa un po', a me dà fastidio quando dici che ti presenterai al lavoro alle otto del mattino ma ti fai vivo alle nove e mezza! Cominciavo a domandarmi se ti saresti fatto vivo del tutto!- esclamò imbronciato, incrociando a sua volta le braccia sul petto.

-Ma certo che sarei arrivato!-

-Quindi dovrò fare un atto di fede ogni mattina, pregando che sua Maestà si presenti?-

-Ho preso l'autobus!-

-Pure io! E con questo?-

-Ho preso... l'autobus, Rog! L'autobus!-, ripeté Freddie sfilandosi la giacca. -È stata un'esperienza che, credimi, non replicherò!-

-E come pensi di tornare a casa oggi?-

-In taxi. Svuoteremo il magazzino; venderemo tutto se necessario!- e, con un gesto melodrammatico, mollò la giacca sul bancone, recandosi sul retro della bancarella.

Roger alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

-Non so come tu faccia a leggere certe cose, comunque- esclamò l'amico da dietro un lungo appendiabito.

-Neanche fosse uno dei trattati di astrofisica di Brian.-

-Nei libri di Brian, almeno, ci sono delle belle foto.-

-È il Times, Freddie!-

Roger stava per ribattere nuovamente, con la consapevolezza che non sarebbe comunque servito a niente, quando un cliente, il primo della giornata, si avvicinò, cominciando a curiosare fra i vestiti usati disposti disordinatamente sul bancone. -Cerca qualcosa in particolare?-


 

*


 

Il laghetto di St. James's Park era insolitamente affollato quella mattina.

Non che Crowley ci avesse fatto realmente caso.

Azraphel lanciò una crosta di pane ad un maschio d'anatra dall'aria arruffata, che la prese al volo e affondò all'istante. L'angelo si voltò verso Crowley: -Sul serio, mio caro...-, mormorò*, ma il suo appunto cadde nel vuoto. Il demone, immerso nei suoi pensieri, fissava la strada dove aveva parcheggiato la sua amata Bentley.

-Crowley...-, tentò nuovamente Azraphel, cominciando a temere per la sorte della povera bestiolina.

-Mmh?-

-L'anatra, l'anatra!-

-Oh, scusa: ero sovrappensiero-, disse Crowley e l'animaletto tornò finalmente in superficie, giustamente infuriato. -Sono indeciso.-

-A che proposito?- domandò l'angelo, ben disposto a dargli una mano se necessario. -Giacca nuova?-, indagò poi, accorgendosi del nuovo – o forse sarebbe stato meglio dire usato – capo d'abbigliamento.

-Appena comprata. Ti piace?-

Crowley si concesse un sorrisetto furbesco: tutto sommato si era anche divertito a mettere zizzania tra quei due ragazzi.

Non aveva scelto a caso le sue vittime della giornata: la sera prima aveva assistito, imbucandosi all'Imperial College, al loro primo concerto – in compagnia di altri due amici musicisti – e, a suo modesto parere, potevano avere un futuro nel mondo della musica.

Come si era accorto dei caratteri spumeggianti dei due giovani, controbilanciati dalla tranquilla serietà degli altri due membri del gruppo, aveva decretato di aver trovato pane per i propri denti.

Quando Crowley, facendo conversazione mentre adocchiava con finta disattenzione quella giacca, aveva detto al più giovane dei due di avere una Bentley, questi lo aveva guardato sconvolto – le sopracciglia erano scomparse, mimetizzandosi nella frangetta bionda, per quanto si erano sollevate – ma adorante.

-Vi ho sentiti suonare, ieri sera: dovreste incidere un disco-, aveva commentato il demone, poco dopo.

-Non abbiamo i soldi per mangiare, figuriamoci per incidere un disco...-

-Allora questi potrebbero farvi comodo-, aveva concluso Crowley porgendogli più banconote di quante Roger ne avrebbe mai chieste per un capo usato: con questa semplicità si era impadronito della giacca di Freddie Bulsara e, allontanandosi dalla bancarella, aveva ridacchiato nel sentir germogliare già i primi semini di fraterna discordia.

-Roger! Quella era la mia giacca!-

-Hai detto tu che dovevamo vendere tutto.-

-Ma non tutto tutto! Quella era mia! E mi piaceva un sacco! Adesso non la rivedrò mai più!-

-Fai un atto di fede, Freddie caro: un giorno potrebbe tornarti indietro, chi lo sa.-

E su quelle parole provocanti, Crowley si era seduto in macchina, dove un entusiasta Azraphel lo attendeva con le braccia ricolme di vecchi libri usati appena comprati nella bancarella a fianco.

-Qualcosa ti turba, caro?-, gli domandò l'angelo, attirando di nuovo la sua attenzione.

-Sto solo riflettendo.-

-Su cosa?-

Come aveva detto poco prima, era indeciso: doveva ammettere che quei due musicisti, nonostante tutto, gli stavano simpatici e gli piacevano. Si umettò le labbra e, dopo qualche altro istante di ponderate considerazioni, prese la sua decisione.
Forse non c'era bisogno di chiedere al suo angelo di miracolare quei ragazzi: ce la potevano fare con le loro forze.

Inclinando la testa, incontrò gli occhi di Azraphel: -Credo che farò un atto di fede.-


 


 


 


 

* frase presa paro paro dal romanzo. A quanto pare, quando sovrappensiero, Crowley affoga inavvertitamente anatre XD

 


 

Angolino autrice:

Buongiorno a tutti!

Pubblico questa storia appena dopo un esame universitario: ho il cervello che cola dalle orecchie e non sono sicura che quello che ho scritto abbia un minimo di senso XD ma pazienza... c'è chi, questa storia, la aspetta da questa mattina AHAHAHA leila perdonami se è una cosa troppo stupida.

Per chi legge solitamente le mie storie sui Queen, questa risulterà un po' strana!

Sotto caldo consiglio ho cominciato da poco a leggere Good Omens e, pur non avendolo ancora finito (ma sono a tre quarti: lo finirà presto XD) e non avendo ancora nemmeno visto la serie tv (anche se ne ho visto qualche spezzone decontestualizzato su youtube), ho deciso comunque di fare un tentativo. E come non sfruttare le mie quattro Regine per approcciarmi per la prima volta a questi nuovi personaggi! ^^

La storia di per sé, parte da un aneddoto vero: prima di sfondare nel mondo della musica, Freddie e Roger vivevano insieme e portavano avanti una piccola bancarella di abiti usati al Kensigton Market! ^^ e, una volta, Roger vendette per davvero una giacca di Freddie (volevo caricare anche un paio di foto di Roger e Freddie in questo contesto ma purtroppo i siti di hosting immagini oggi non avevano voglia di lavorare... chiedo scusa)

In realtà, Freddie accortosi dell'errore, rincorse il povero cliente restituendogli i soldi e riprendendosi la giacca... ma in questo caso ho deciso di cambiare un po' le carte in tavola, facendo ricoprire a Crowley il ruolo del cliente ^^

Per chi conosce ed è appassionato di Good Omens, saltatevi pure le notine che sto per scrivere per chi invece so che non ha idea di cosa stia parlando ma che nonostante tutto mi leggono *^* (Kim, un pensiero va sempre a te con Star Wars <3, quanto ti ho amata XD).

In due parole, per non annoiare nessuno, Crowley è un demone dell'Inferno, dopo essere stato, in passato, un angelo, ed è proprio colui che, in veste di serpente, ha indotto in tentazione Adamo ed Eva; pur andando in giro per eventualmente indurre in tentazione le persone che incontra, non è del tutto chiaramente malvagio (anzi, tutto sommato è meglio di tanta gente comune...) e detesta essere definito “buono”; Azraphel. un angelo del Paradiso appassionato di libri, è il suo migliore amico (… e forse qualcosa di più...); ha una Bentley d'epoca che guida in modo spericolato (sono convinta che tutto sommato Crowley e Roger sarebbero andati d'accordo HAAHAHAH) e nella quale ascolta sempre e solo i greatest hits dei suoi amati Queen.

Ebbene: non potevo non approfittarne! AHAHAHA

Direi che per leggere questa storia non servano altre informazioni... e spero che sia risultata una lettura piacevole anche per chi non conosce il fandom... ^^

Che altro dire?

Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia strappato un sorriso.

Mando un grosso abbraccio a tutti quanti! ^^

A presto!

<3

Carmaux


 

P.S. Ah, sì: Fred odiava prendere l'autobus AHAHAH

  
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